Se d'instrumento musico, e sonoro
prendi, o Ferrari, ad animar le corde
parmi sentir, che l'armonia s'accorde
già del tracio garzone al plettro d'oro.
Quinci nel, se d'Adria in sen, cigno canoro,
tu canti, al tuo bel canto il suon concorde
han le sfere celesti: e 'l labbro morde,
e 'l ciglio inarca delle muse il coro.
Ah se mai del Castalio in sulle rive
traessi i giorni: ogn'altro duce a scherno
prenderebbor per te l'aonie dive.
E s'alle porte del dolore eterno
t'udisser l'alme di dolcezza prive
più ch'ad Orfeo si placheria l'inferno.