Osi troppo alle voci, e nulla invero,
verso il veneto mar di Giove intendi:
ti sia creta, d'amor norma al pensiero,
s'alla nascita mia Nettuno attendi.
E dai folgori pur contra il primiero
autor de' maghi, il mio furor comprendi:
Zeroastro il dirà, noto al mestiero,
per cui senza ragion parli, e riprendi.
Pari all'empie, che noti, Artusia è rea,
varia alle pene sol; fella nel canto,
ch'Anfion ne' sassi, Orfeo ne' tronchi avea.
E qual ferrea, che fu, caduta accanto
l'aureo leon ch'in libertà ne bea,
ben move il ferro a risonar co 'l pianto.