Nell'ondosa città reggia de' regi
la musa tua sì rilucente appare,
che sembra, come 'l sol, sorger dal mare
il mondo ad illustrar con novi pregi.
Quivi d'eroi gli amori, e i fatti egregi
fai da voci spiegar soavi, e rare,
onde le glorie tue rendi più chiare
col giungerl'anco de' concenti i fregi.
Per te si vede da superno telo
rea Maga aver castigo a' falli eguale,
e come absorto il suo corporeo velo.
Quinci s'impari; chi trascorre al male
punito cade, e 'l fulmine del cielo
quanto men presto scende è più mortale.