Del signor Angelo De' Rossi all'autore

Non più la fama oggi fra noi rammenti

del trace Orfeo l'armoniosa lira;

lo dio non pensi, che splendori spira

instupidir con cetra d'or le menti.

Restan de' pregi loro i vanti spenti

dal tuo valor, che il mondo oggi rimira

ergersi al ciel; e 'l tuo saver più ammira

che i carmi suoi, che i suoi canori accenti.

L'un per Dafne opra invan note divine;

da implacabili baccanti estinto giace

l'altro, che gir fece le rupi alpine.

Ogni alma, o gran Ferrari, in te si sface;

puoi col canto addolcir alme ferine,

e di là dalla morte esser vivace.

All'illustrissimo ed eccellentissimo... Lo stampatore a' lettori Argomento D'incerto all'autore Del signor Francesco Sbarra all'autore Del sig. Francesco Peruzzi all'autore Della signora S. C. all'autore Del signor Angelo De' Rossi all'autore Del signor Paolo Bossio all'autore Del signor Lelio Altogradi all'autore
Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo Nettuno e Giove

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