Scena prima Atrio magnifico nel ducal palazzo in Ferrara. Fra le colonne si scorgono le porte degli appartamenti terreni. Il primo a destra è della duchessa Eleonora. Il secondo è della contessa Scandiano. A sinistra il primo è del Tasso, il secondo è di Geraldini. In fondo è quello del Duca, innanzi a cui passeggiano guardie svizzere.
Alcuni Cavalieri si avanzano dalla porta dell'appartamento del Duca parlando sommessamente fra loro; indi Don Gherardo dal colonnato in fondo; poi Ambrogio dalle stanze del Tasso.
Scena seconda Geraldini esce pensoso: indi dà uno sguardo agli appartamenti di Torquato.
Scena terza Appartamento del Tasso. Una porta laterale è la comune. Una in fondo conduce alle stanze interne. Tavola con recapito da scrivere, volumi, e carte sparse, ed un picciolo scrigno ferrato chiuso. Sedie.
Torquato avanzasi lentamente come assorto in pensieri di amore.
Scena quarta Ambrogio dalla comune precede Roberto, che gl'impedisce di annunziarlo scorgendo Torquato in un momento d'estro poetico.
Geraldini, Torquato.
Scena ottava Camera nobile nell'appartamento di donna Eleonora sorella del Duca, nelle cui pareti sono dipinti alcuni fatti espressi da Torquato nel Goffredo. Tre porte nel fondo adorne di ricche cortine. Tavolino con ricco tappeto, libri, ed un vaso di fiori. Sedie intorno.
Donna Eleonora si avanza con un volume del poema manoscritto di Torquato fra le mani.
Scena nona La contessa Eleonora di Scandiano da una delle porte laterali, e detta.
Scena decima Eleonora sola, indi il Tasso che si arresta sulla porta di mezzo.
Scena undicesima Un paggio del Duca presentasi sulla porta di mezzo con un plico suggellato. La duchessa parla ora al paggio, ed ora furtivamente al Tasso.
Scena dodicesima Geraldini dal mezzo, indi la duchessa, e don Gherardo.
Scena tredicesima Paggi e Cortigiani dalla porta di mezzo, precedendo il Duca.
Atto secondo
Scena prima Galleria terrena in Belriguardo con vista di parte dei ducali giardini. Manca poco alla sera.
I Cortigiani, da diverse parti entrano in scena, e con precauzione si aggruppano sull'innanzi parlando fra loro.
Scena seconda S'ode la voce della contessa di Scandiano, ch'entra in scena volendo sfuggire don Gherardo. I Cortigiani in attenzione si ritirano, e a quando a quando si avanzano per udire.
Scena terza Il Duca e detto, e i Cortigiani nascosti.
Scena sesta Il Duca solo, concentrato ne' suoi pensieri; indi Geraldini.
Scena settima Boschetto di allori. In fondo un Apollo citaredo in marmo sopra una gran fonte da cui sgorgano limpide, e copiose acque.
La luna dirada alquanto l'ombra della notte.
Torquato lentamente s'inoltra. Don Gherardo da lontano lo segue guardingo; indi la Duchessa.
Scena ottava Da una parte comparisce fra gli alberi il Duca, al cui fianco è Geraldini, e da un'altra parte la Scandiano condotta per mano da don Gherardo.
Atto terzo
Scena unica Camera destinata in carcere a Torquato. Nel fondo una grata di sbarre di ferro, ed una porta, che mette all'interno del locale. Uno scaffale di libri in disordine. Lateralmente una porta che introduce alla stanza attigua di Torquato. Un rozzo tavolino con fasci di carte, volumi, e recapito da scrivere. Una scranna. Dall'alto pende una lampada che illumina debolmente l'oscurità delle vecchie mura.
Torquato esce dalla stanza attigua concentrato in melanconica meditazione; indi coro di Cavalieri della corte del Duca Alfonso II in lontananza, e poi in scena.
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