Dell'istesso signor abate

Che Troia eccelsa, e l'alte moli spente

giaccino a terra, e troppo acerbi, e rei

rimirar congiurati uomini, e dèi

la Regia stirpe funestar repente.

Che volga i dì canuti egra, e dolente

Ecuba schiava in fra mestier plebei,

e tra forzati Andromaca imenei;

sazi di Pirro la lussuria ardente.

Sì fiero aspetto de' coturni argivi,

e l'empio gioco di fortuna indegna

seco han dolor d'ogni conforto privi.

Ma ne' bei canti tuoi vittrice insegna

Orsola spiega, e come al ciel s'arrivi

per dio cadendo, e trionfar c'insegna.

Al sereniss. ed invittiss. All'istesso sereniss. ed invittiss. principe Del sig. abate Agnolo Capponi all'autore Dell'istesso signor abate Del sig. Gabriello Chiabrera Argomento
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