Scena prima Piazzetta interna, a cui mettono varie piccole strade. In fondo il canale; un ponte lo attraversa, da cui si scende nella piazzetta. Palazzi, e case d'ogni intorno, a sinistra l'abitazione di Maffeo, bene avanti.
È notte.
S'avanzano cautamente dalle stradelle alcune Persone avvolte nei mantelli, si uniscono, e parlano sottovoce, osservando la piazzetta; poi Luigi, infine Foscari.
Scena seconda Interno della casa del Bravo, in una contrada remota di Venezia. Una bassa finestra aperta da cui si vede il cielo, in fondo il golfo.
A lenti passi si vede entrar un uomo vestito di nero, con una maschera sul viso e con un pugnale alla cintura. S'arresta: è il Bravo. Poi Pisani.
Scena terza La piazza di San Marco.
In prospetto l'esterno del tempio con dinanzi i tre piedistalli di bronzo dorato, con sopra le bandiere dei tre regni Cipro, Candia, Morea. Da un lato la porta del palazzo ducale. Lateralmente le Procuratie. Botteghe di caffè. Gioiellieri. Orefici. Mercanti d'ogni sorte. Il campanile alla destra.
La scena è piena di Popolo accorso alla festa del giorno solenne, e alla comparsa del Doge e della Signoria. Cittadini, Artieri, Nobili, Greci, Dalmati, Maschere. Dame e Cavalieri, affacciati alle finestre delle procuratie. Al suono di festiva marcia escono dal palazzo le Guardie dalmatine, gli Uscieri, i Senatori, i Capi del consiglio dei quaranta, i Cavalieri dalla stola d'oro. Infine il Doge in pomposo vestimento seguito da Paggi. Plausi, acclamazioni, suoni da ogni lato.
Scena quarta Il Bravo in abito da nobile dalmata, poi Foscari.
Scena quinta Dalla porta dell'orologio esce disordinatamente correndo il Popolo, poi Marco, Michelina, Cappello con altri Nobili; a suo tempo Violetta, infine Pisani.
Atto secondo
Scena prima Gabinetto nel palazzo di Teodora.
Teodora vestita semplicemente, poi Michelina e Marco.
Scena seconda Camera in casa del Bravo come nell'atto I.
Violetta che dorme nella stanza attigua. Il Bravo la osserva con emozione.
Scena terza Sala nel palazzo di Teodora splendidamente addobbata per la festa da ballo e convito. L'architettura è fantastica, presenta un misto di greco e gotico usato a que' tempi, massimamente a Venezia. Gli armadi della sala sono dell'istesso genere. La sala sul davanti del teatro ha l'ingresso da una grandiosa arcata, da cui pendono cortine ampissime di drappi d'oro; le colonne sono incoronate di fiori. Ai lati dell'arcata due gallerie per la musica. Oltre l'arcata si lascia vedere un'altra sala addobbata di altro gusto. Lampade bizzarre e faci d'ogni intorno. Candelabri d'oro si vedono nell'attigua sala. Vasi d'argento e d'oro: il lusso risplende da ogni lato.
All'alzarsi la scena, a poco a poco dall'ultime sale s'avanzano Dame, Gentiluomini con maschera e senza, che guardano intorno con entusiasmo. La musica incomincia. Tutti sono vestiti in costumi diversi, tutti sfarzosi e ricchissimi.
Scena quarta Escono tutti i Cavalieri prima e dopo di Violetta accompagnata dal Bravo mascherato da greco; essa è velata fino ai piedi.
Atto terzo
Scena prima Gabinetto di Teodora.
Teodora in abito modesto, seduta, appoggiata ad un tavolo, Michelina, che sta attendendo i suoi cenni, poi Violetta.
Scena seconda Michelina entra ed annunzia il Bravo, che la segue, poi Pisani.
Scena terza Luogo remoto nella contrada di Castello. Un cenobio con tempietto gotico attiguo. A destra una casa sotto un porticato. Veduta della laguna, in fondo il lido. Isolette qua e là, qualche lume in lontananza. La luna è tra le nubi: a sinistra si scende per due o tre gradini nel canale.
Si avanzano a gruppi, lentamente, Guardie, e Scolte notturne.
Scena quarta Esce affannoso, ed ansante il Bravo, poi Teodora e Violetta.
Scena quinta Pisani, che era nascosto, esce improvviso.