Atto primo

 

Scena prima

Lido di mare terminato dalla veduta della vicina città di Sparta.
Navi in lontananza, e battelli alla riva.
Sul lido padiglioni troiani. Nel mezzo della scena, sotto un pergolato di rose, formato a guisa di tempietto, statua di Venere.
Paride, suoi Seguaci, e Marinari troiani coronati di fiori in atto di fare un sacrificio alla dèa.

Immagine d'epoca ()

 Q 

Paride, seguaci di Paride, marinari troiani, soldati, altri troiani

 
Le offerte son presentate sull'ara: si fanno ardere i profumi; intanto, alternato dal ballo si canta il seguente coro:
 

 

Non sdegnare, o bella Venere  

queste rose, e questi fior:

e al tuo giudice, al tuo Paride

non negare il tuo favor.

UNA VOCE

Come consuma l'avida fiamma

ch'arde sul tripode l'arabo odor;

così per Elena tutto s'infiamma

si sente struggere il suo bel cor.

CORO

Non negargli, o bella Venere

il tuo nume, il tuo favor.

UNA VOCE

Su queste sponde sfavilli un tremulo

soave raggio del tuo splendor:

nude vi scherzino teco le grazie,

e le sue fiaccole v'accenda Amor.

CORO

Non negargli, o bella Venere

il tuo nume, il tuo favor.

 

PARIDE

Oh del mio dolce ardor bramato oggetto!    

L'aure che tu respiri, alfin respiro.

Ovunque il guardo io giro

le tue vaghe sembianze

Amore a me dipinge:

il mio pensier si finge

le più liete speranze;

e nel desio che così m'empie il petto

cerco te, chiamo te, spero, e sospiro.

Oh del mio dolce ardor bramato oggetto!

L'aure che tu respiri alfin respiro.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

UNA VOCE

Dall'aurea sua stella  

colombe amorose

di Venere bella,

co' freni di rose

il volo spiegate:

e lei che al piacere

infiamma i viventi,

battendo su' venti

le penne leggere

qui lieta guidate.

 

PARIDE

Spiagge amate, ove talora    

l'idol mio lieto s'aggira:

ruscelletti ove si mira

quando infiora o il crine, o il sen;

chiare fonti ove si bagna,

erbe in cui posa le piante;

voi pietose a un cuore amante,

dite voi, che fa il mio ben.

S

Brano musicale ()

 

<- Un troiano

UN TROIANO

Principe a te se n' viene  

di Sparta un messaggier.

PARIDE

Compagni, amici

ad incontrarlo andate,

conducetelo a me.

 
Parte il ballo: rimangono pochi troiani in disparte.

marinari troiani, soldati, Un troiano ->

 

PARIDE

Con lui si taccia  

il grande acquisto ove ho la mente intesa,

ma si cominci a preparar l'impresa.

 

Scena seconda

Amore in abito spartano, sotto nome d'Erasto, con Séguito spartano, che rimane in disparte, e detto.

<- Amore, seguito spartano

 

AMORE

Stranier, la mia regina  

a te m'invia: richiede

chi sei, donde venisti; e qual ti guidi

o fortuna, o consiglio a questi lidi.

PARIDE

Al venerato impero

ubbidirò. Paride io son: non cerco

tesori, o regno; al Simoenta in riva

ha scettro il genitor. Giove mi scelse

giudice alla gran lite

del primo vanto di beltà che tutto

sconvolse il ciel; che non trovò fra' numi

nella gara divisi, arbitro alcuno:

conteser Citerea, Pallade e Giuno.

Vidi, stupii, pensai, decisi: ottenne

il superbo trionfo

d'Amor la madre. Intanto

garrula fama a noi recò, che ingiusto

era il decreto, e un tanto onor dovuto

a spartana beltà. M'accese allora

nobil desio che qui a veder mi trasse

se le vinte rivali

la vostra Elena oscuri; e se di quella

che per me trionfò sia pur più bella.

AMORE

Dunque pace ci rechi: al mirto aspiri,

non vuoi mietere allori. E se l'impresa

che ti guida fra noi, nascondi ad arte,

quest'impresa è d'amore, e non di Marte.

PARIDE

(Che ascolto!)

AMORE

Io già conobbi

che le tue pompe, i preziosi arredi,

il tuo volto, i tuoi sguardi

non eran di guerrier. Scenda nel campo

chi non ha quel sembiante, e quell'accorto

dolce parlar: chi agli amorosi inviti

grazia, bellezza, e gioventù non chiama;

tu Paride gentil sospira, ed ama.

PARIDE

(Che dirò? Mi confondo!...

Tradito son!)

AMORE

Mi guardi!...

Non parli!... Impallidisci!

PARIDE

Ah qual mistero

celano i detti tuoi!... Lasciami, o dio! ~

nell'estrema sorpresa...

spazio di respirar... fra poco al piede

della bella regina

verrò con te. ~ Ma!... Chi sei tu che tanto

di me, de' miei pensieri

penetri, sai?

AMORE

Non ti turbar se tutto

quel che ascondi nel sen scopro, e rimiro:

forse io son che ti guido, io che t'inspiro.

 

PARIDE

Ma chi sei?... Ma come intendi  

i segreti del mio cor?

AMORE

Sconsigliato! E che pretendi,

che un segreto sia l'amor?

PARIDE

Mi sorprendi; e non so come...

di scusarmi, di sdegnarmi...

io con te non ho l'ardir.

AMORE

Di sedurmi, d'ingannarmi

non sperar; d'Elena al nome

t'ho veduto impallidir.

PARIDE

Dunque sai...

AMORE

Sì, che l'adori;

che celarlo invan credevi.

PARIDE

Dunque pensi...

AMORE

Che dovevi

tacer più, meno arrossir.

PARIDE

Se schernir così mi vuoi,

non tradire il mio disegno;

ah ti basti il mio rossor!

AMORE

Fida in me gli affetti tuoi:

ti prometto il mio sostegno

che può farti vincitor.

PARIDE

(partendo, e subito ritornando)

Ma chi sei?... Ma come intendi

i segreti del mio cor?

AMORE

Sei pur semplice! E pretendi

che un segreto sia l'amor?

(parte co' troiani)

Paride, seguaci di Paride ->

 

Scena terza

Amore solo.

 

 

Felice te! Che possessor sarai  

di sì rara beltà. Con finte spoglie

in mentite sembianze al grande acquisto

in tuo soccorso un nume

prevenne il tuo cammin. Godi, trionfa

Elena è tua. Tutto congiura il cielo

a' tuoi contenti: hai protettrice, amica

d'Amor la madre; hai teco Amor. ~ Ma tanto

dunque incauto è costui: tanto presume

di sua beltà, che in questi lidi accolto,

che scoperto in tal guisa

non vede l'arti mie, me non ravvisa!

 

Nell'idea ch'ei volge in mente  

io l'inspiro, io lo consiglio:

non mi vede, e son presente;

non lo pensa, e seco è Amor.

Io gli muovo il labbro, e il ciglio;

per lui parlo, in lui ragiono:

e da me diretti sono

tutti i moti del suo cor.

 
Parte Amore per dove entrò Paride. Il Séguito spartano resta ad ammirare le ricchezze, ed il lusso asiatico. Escono allora i Troiani, e vanno disponendo i doni da Paride ad Elena destinati. Fattesi incontro ardite alcune Spartane accorse a veder la gente, e la pompa straniera; allettate dalle accoglienze de' Troiani s'adattano a divertirsi con loro ballando, mentre si prepara Paride per presentarsi ad Elena.

Amore ->

<- troiani, Paride, spartane

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto Atto quinto

Lido di mare terminato dalla veduta della vicina città di Sparta; navi in lontananza, e battelli alla riva; sul lido padiglioni troiani; nel mezzo della scena, sotto un pergolato di rose, formato a guisa di tempietto, statua di Venere.

Paride, seguaci di Paride, marinari troiani, soldati, altri troiani
 
Paride, seguaci di Paride, marinari troiani, soldati, altri troiani
<- Un troiano

Principe a te se n' viene

(parte il ballo di personaggi troiani per il sacrificio che si fa a Venere)

Paride, seguaci di Paride, altri troiani
marinari troiani, soldati, Un troiano ->

(i pochi troiani rimasti si mettono in disparte)

Con lui si taccia

Paride, seguaci di Paride, altri troiani
<- Amore, seguito spartano

(Amore in abito spartano, sotto nome d'Erasto; il seguito spartano rimane in disparte)

Stranier, la mia regina

altri troiani, Amore, seguito spartano
Paride, seguaci di Paride ->

Felice te! Che possessor sarai

altri troiani, seguito spartano
Amore ->
altri troiani, seguito spartano
<- troiani, Paride, spartane

(le spartane allettate dalle accoglienze de' troiani s'adattano a divertirsi con loro ballando)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza
Lido di mare terminato dalla veduta della vicina città di Sparta; navi in lontananza, e battelli... Sala del real palazzo di Sparta con trono. Gran cortile del palazzo reale di Sparta circondato da portici, e logge ad uso... Gabinetti. Deliziosa. Seno di mare contiguo al recinto del real palazzo di Sparta; sul mare navi troiane illuminate; alla riva...
Atto secondo Atto terzo Atto quarto Atto quinto

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