Atto quinto

 

Scena prima

Deliziosa.
Amore, poi Elena.

 Q 

Amore

 

AMORE

Elena a me s'asconde! Il prence evita,  

e l'affretta a partire! Eh, che le giova!

se tutte ha già in seno

le smanie mie. La sua virtù s'offende,

s'irrita il suo dover; ma la contesa

breve sarà. L'inganno

che a lei preparo, avvamperà quel foco

che tiene oppresso in seno...

(guardando nella scena)

Eccola... Oh come

quel superbo suo fasto

umiliato vedrò!...

(mesto)

Regina...

 

<- Elena

ELENA

Erasto!...  

Perché mesto così?

AMORE

Perché non sono

privo d'umanità: perché non credo

virtù, l'esser tiranno

agli altri, a me. Non so qual forza ignota

al principe di Frigia

m'unì per sempre; e nel vederlo accinto

i venti, e le procelle

di nuovo ad incontrar; frenar non seppi

il pianto, e la pietà.

ELENA

Del caro amico

agli ultimi congedi,

hai tempo ancora.

AMORE

A questi

teneri uffici ho già compito... Appunto

scioglie le vele.

ELENA

(Ahimè, che sento!)

AMORE

Al petto

mille volte mi strinse,

e in tal guisa s'espresse: amato Erasto,

Venere mi tradì. La tua regina

impon ch'io parta: ubbidirò con pena.

Ma pure ubbidirò. Fuggo, soggiunse,

questo barbaro suolo;

alla patria ritorno, e mi consolo.

ELENA

Come! Partì l'indegno!...

AMORE

Aura seconda...

già l'allontana...

ELENA

Onnipotenti numi!

Oh frode! Oh tradimento!

Oh nera infedeltà! Quanto mi disse!

Quanto giurò! Lo veddi

pallido, semivivo,

languente, immerso in pianto!... Amor si finge

dunque così! Dunque così per gioco

si trasforma il sembiante,

si mentisce il dolor!... Sugli occhi miei,

l'empio! Non venne meno!

Non tentò di svenarsi!

Non mi chiese una morte!... E poi!... Che inganno!

Che perfidia! Che orror! Mi svelle appena

un pietoso conforto: appena intende

che negli affari suoi m'affanno anch'io;

fugge!... Mi lascia!... E non mi parla!... Oh dio!

 

Donzelle semplici  

no, non credete,

a quelle lagrime

che voi vedrete,

sugli occhi spargersi

del traditor.

Più che son flebili

i suoi sospiri:

più par che s'agiti,

e che deliri;

meno quel perfido

commosso ha il cor.

Ah, per difendervi

contro quell'empio,

donzelle semplici

vi sian d'esempio,

e le mie smanie,

e il mio rossor!

 

AMORE

Consòlati, o regina: il ciel non manca  

de' spergiuri alla pena; a lui confida

le tue vendette.

ELENA

A lui!... Dunque tu ancora

congiuri a' danni miei!... No, non ti credo

sì perverso il costume... Andiam: si segua,

si raggiunga il superbo. Ardano i legni;

ed i laceri avanzi

ludibrio sian del vasto mar. Lui stesso,

lui naufrago, e spirante

pietà domandi, e non l'ottenga. I numi

prendano pure altre vendette: io stessa

questa sarò; questa risolvo, e eleggo...

(in atto di partire)

AMORE

Non ti sdegnar, Paride è qui.

ELENA

(Che veggo!)

 

Scena seconda

Paride, e detti.

<- Paride

 

AMORE

Opportuno giungesti. Elena t'ama,  

prence, felice sei.

ELENA

Perfido servo!

M'hai tradita, e sedotta. Agli occhi miei

involati per sempre.

AMORE

È vano, è ingiusto

meco, bella regina, il tuo furore:

Erasto non son io.

ELENA E PARIDE

Chi dunque!

AMORE

Amore!

(parte)

Amore ->

 

ELENA

Stelle! Oh portento!  

PARIDE

Ah, ti conosco a questo

sovrumano soccorso

Venere amica! In van sperasti, o cara

opporti a lei, negarti a me. Lo vedi;

m'assiste il ciel. Rispetta

i suoi decreti: accogli

gli affetti miei; seconda

i moti del tuo cor... Sospiri! Oh dio!

Ah, piuttosto rispondi!

Termina il mio penar. Da te dipende,

dal tuo labbro adorato

il viver mio, e il mio morir. Mi credi

con tanto amor di possederti indegno?

ELENA

Ah vincesti! Son tua. Prendine il pegno.

(in atto che Elena porge la mano a Paride si sente un tuono)

ELENA

Or qual tuono improvviso!  

PARIDE

Onde s'oscura

a un tratto il giorno!

ELENA

Osserva...

Pallade in quella nube.

PARIDE

E ben, ti vegga

quella superba, e n'abbia

nuovo rossor.

ELENA

Minaccia!

Torva ci guarda!

PARIDE

Il nostro amor l'offende

forse, e invidia la muove.

ELENA

E che pretende?

 

Scena terza

Pallade in nuvola; i suoi Seguaci che ingombrano la scena, e detti.

<- Pallade, seguaci di Pallade

 
(Elena e Paride si ritirano sbigottiti uno da un lato, uno dall'altro della scena)

PALLADE

T'inganni: il tuo destino  

folle garzon, giudice iniquo è degno

di pietà non d'invidia. Il premio ingiusto,

onde vai tanto altero è la sorgente

della mia pena, e della mia vendetta.

Il gran giorno t'aspetta

de' sdegni miei. Non sono

vani gli auguri, io li pronunzio. A questo

giorno fatal l'offese mie riserbo:

evitarlo non puoi; trema, o superbo.

 

PALLADE

Va' coll'amata in seno;  

torna al paterno regno:

dietro al fatal tuo legno

il mio furor verrà.

Godi del caro acquisto:

spiegane altero il vanto;

presto cambiato in pianto

il tuo piacer farà.

CORO

Presto cambiato in pianto

il tuo piacer sarà.

PALLADE

Oh, da quante eccelse vele

adombrar veggo Anfitrite!

Sotto mille prore unite

l'onda infranta fremerà.

Che a spezzar coll'infedele

le funeste tue catene,

tutto d'Argo, e Sparta, e Atene

il poter congiurerà.

CORO

Presto cambiato in pianto

il tuo piacer sarà.

PALLADE

La città d'Asia reina

vasto incendio avvampa, e involve:

fra faville, e fumo, e polve

greca fiamma striderà.

Sulla vasta sua ruina

fra la turba ignuda, estinta;

serva madre a' figli avvinta

scarmigliata piangerà.

CORO

Presto cambiato in pianto

il tuo piacer sarà.

 
(parte la nuvolosa con Pallade, e seco tutti i suoi seguaci)

Pallade, seguaci di Pallade ->

 

Scena quarta

Paride, e Elena; indi Amore.

 

ELENA

(Che udii!)  

PARIDE

(Che presagì!)

ELENA

(Dunque sia vero

l'oracolo crudel che mi dichiara

di discordie, e di sangue

la misera cagion!)

PARIDE

(Dunque son io,

come Cassandra al genitor predisse,

la face, onde fra poco

l'Asia arderà!)

ELENA

(Ma che risolvo adesso!)

PARIDE

(Che delibero intanto!)

ELENA

(Abbandonarlo!...

Ah, non ho cor!)

PARIDE

(Lasciarla!...

Non sarà mai.)

ELENA

(L'amo.)

PARIDE

(L'adoro.)

ELENA E PARIDE

(E seco,

a qualunque cimento

voglia espormi il destin, non mi sgomento.)

 

<- Amore

AMORE

Le vostre gioie avventurosi amanti,  

lo so, Pallade venne

a disturbar. Soffrite

che con vani clamori

sfoghi gli sdegni suoi. S'ella è nemica,

io vi difendo: io che per mille prove

do leggi a' numi, e non la cedo a Giove.

Venite, io v'accompagno. Ho già disposto

quanto è d'uopo al cammino. È cheto il mare,

placido il vento, ed a goder vi chiamo.

(Amore prende le mani ad ambedue, e le unisce insieme)

PARIDE

Mia vita...

ELENA

Mio tesoro...

PARIDE

Andiamo.

ELENA

Andiamo.

 

PARIDE

Sempre a te sarò fedele.  

ELENA

Tua sarò per sempre anch'io.

ELENA E PARIDE

Te lo giuro idolo mio,

dolce affanno del mio cor.

Sorte placida, o crudele...

PARIDE

Non sarà che un altro oggetto...

ELENA

Non sarà che un altro affetto...

ELENA E PARIDE

Mai dia legge a questo cor.

ELENA, PARIDE E AMORE

Quella face che nell'anima

AMORE

Vi destò sì vivo ardor...

PARIDE E ELENA

Ci destò sì vivo ardor...

AMORE

Chiara ognor farà risplendere...

ELENA E PARIDE

Chiara ognor faccia risplendere...

ELENA, PARIDE E AMORE

Fra' contenti amico Amor.

 
 

Scena ultima

Seno di mare contiguo al recinto del real palazzo di Sparta. Sul mare navi troiane illuminate; alla riva diversi battelli. Notte.

 Q 

(nessuno)

<- marinai troiani, domestici di Paride e di Elena

<- Paride, Elena, Amore

 
Al suono di allegra sinfonia entrano ballando Marinai troiani, e Domestici di Paride, e d'Elena, e dopo breve introduzione Elena, Paride, e Amore; quali appena entrati s'intona il seguente coro:
 
(vanno Elena, e Paride ad allogarsi davanti in un luogo distinto, mentre tutto si dispone per l'imbarco)

CORO

Vieni al mar, tranquilla è l'onda  

fortunato predator:

muove i legni aura seconda,

e nocchier vien teco Amor.

PARTE DEL CORO

Altri mai da ignota sponda

non recò tanto tesor.

Rose, e mirti al crin circonda;

lascia ad altri il vano allor.

CORO

Vieni al mar, tranquilla è l'onda

fortunato predator.

 

AMORE

Presto fugge  

la beltà:

la distrugge

breve età;

seco vola

ogni contento.

Di negletta

gioventù

che s'affretta,

né vien più;

non consola

il pentimento.

Sfondo schermo () ()

 
(avvisati d'esser tutto pronto s'alzano)

PARIDE

Sempre a te sarò fedele...  

ELENA

Sarò a te fedele anch'io...

PARIDE

Mia speranza...

ELENA

Idolo mio...

ELENA E PARIDE

Dolce affanno del mio cor.

(s'incamminano ad imbarcarsi con Amore)
 

TUTTI

Vieni al mar, tranquilla è l'onda

fortunato predator:

muove i legni aura seconda

e nocchier vien teco Amor.

 
Ripigliandosi il ballo, finisce correndo tutti ad imbarcarsi, il che termina lo spettacolo.
 

Fine (Atto quinto)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto Atto quinto

Deliziosa.

Amore
 

Elena a me s'asconde!

Amore
<- Elena

Erasto! Perché mesto così?

Consolati, o regina: il ciel non manca

Amore, Elena
<- Paride

Opportuno giungesti. Elena t'ama

(Amore rivela di non essere Erasto)

Elena, Paride
Amore ->

Stelle! Oh portento!

(si sente un tuono)

Or qual tuono improvviso!

Elena, Paride
<- Pallade, seguaci di Pallade

(Pallade in nuvola)

T'inganni: il tuo destino

Elena, Paride
Pallade, seguaci di Pallade ->

Che udii! / Che presagì!

Elena, Paride
<- Amore

Le vostre gioie avventurosi amanti

Paride e Elena, Amore
Sempre a te sarò fedele

Seno di mare contiguo al recinto del real palazzo di Sparta; sul mare navi troiane illuminate; alla riva diversi battelli; notte.

 

(suono di allegra sinfonia)

<- marinai troiani, domestici di Paride e di Elena

(ballo di marinai e domestici)

marinai troiani, domestici di Paride e di Elena
<- Paride, Elena, Amore
Paride e Elena, poi Tutti
Sempre a te sarò fedele

(ripigliandosi il ballo, finisce correndo tutti ad imbarcarsi)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena ultima
Lido di mare terminato dalla veduta della vicina città di Sparta; navi in lontananza, e battelli... Sala del real palazzo di Sparta con trono. Gran cortile del palazzo reale di Sparta circondato da portici, e logge ad uso... Gabinetti. Deliziosa. Seno di mare contiguo al recinto del real palazzo di Sparta; sul mare navi troiane illuminate; alla riva...
Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

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