Scena prima Atrio esteriore del tempio di Giano, con porta laterale aperta che introduce nel tempio stesso, e che a suo tempo si chiude. Sabina con séguito di Matrone romane in mezzo a numeroso Popolo, addrizzando verso il cielo e verso il tempio il seguente:
Scena seconda Esce l'Augure sommo con il séguito d'Auguri.
Si chiude la porta del tempio.
L'Augure si unisce lietamente sclamando cogli altri.
Scena quinta Vastissima pianura tutta circondata all'intorno di magnifiche fabbriche, tra le quali il palagio degli Orazi.
Porta Capena nel fondo, che supponesi condurre alla città d'Alba, la quale si vede nel prospetto situata sopra il colle Albano. Altri edifici profani e sacri abbelliscono il rimanente della scena.
Senatori romani congiunti degli Orazi. Albani congiunti de' Curiazi.
Marco Orazio, poi Curiazio co' due Fratelli e Séguito, poi Orazia con Publio Orazio, Sabina e i due altri Orazi. Popolo.
Scena sesta Atrio interiore del palagio degli Orazi.
Licinio, Publio Orazio, Sabina.
Scena settima Marco Orazio, Licinio, Publio Orazio, Sabina.
Scena ottava Coro di molti Senatori, Marco Orazio, Licinio, Publio Orazio, Sabina.
Scena nona Magnifico portico nel palagio che introduce ad un tempio domestico adornato di ghirlande per la festa nuziale d'Orazia.
Sacerdote di Giunone con altri Ministri i quali portano l'are, le faci, le conche per le libazioni ecc. ecc.
Viene da una parte Curiazio co' suoi Fratelli, Amici e Congiunti. Dall'altra Publio Orazio, Sabina, Licinio col loro Séguito. Poi al suono di amorosa marcia sorte accompagnata da alcune Matrone Orazia coperta del flammeo, e viene condotta nel mezzo della scena.
Scena decima Marco Orazio con gli altri Orazi, tutti gli Attori precedenti.
Scena terza Curiazio, Orazia che lo segue, poi la Schiera.
Scena quarta Campo Marzio con veduta delle due città Alba e Roma poste dirimpetto l'una all'altra lateralmente, e porta parimenti laterale di Roma.
All'aprirsi di questa scena sono di già situati ne' loro posti Mezio Suffezio, dittatore d'Alba, e Tullo Ostilio, re di Roma, colle loro rispettive Schiere le une dirimpetto alle altre. Credesi del tutto inutile l'indicare precisamente quale debba essere la pompa con cui è preceduto ed accompagnato il combattimento.
Licinio con Publio Orazio sono presso a Tullo.
Scena quinta Gli Orazi e i Curiazi armati con séguito di Senatori romani ed Albani. Qui incomincia una strepitosa marcia militare, mentre da Roma escono gli Orazi co' Romani, e passano all'altra parte; e da Alba escono i Curiazi cogli Albani, e passano dalla parte opposta.
Scena sesta Gli Orazi, i Curiazi, Tullo, Mezio, Licinio, Senatori albani e romani, Cavalieri, Littori, Popolo.
Scena settima Orazia, Sabina, l'Augure sommo, Sacerdoti, Popolo, tutti uscendo da Roma; i suddetti.
Scena ottava Boschetto ristretto ed ameno consacrato da Numa alle Muse, con cadute di acque limpide ecc., per cui si passa all'ingresso dell'antro degli oracoli nell'Aventino.
Publio Orazio, poi Sabina.
Scena nona Publio Orazio, Licinio, poi Marco Orazio e numeroso séguito di Senatori romani.
Scena dodicesima Antro oscurissimo e profondo incavato nelle rupi dell'Aventino, in cui si discende per varie scoscese gradinate le quali dalla sommità del teatro sino al fondo vanno serpeggiando verso i laterali della suddetta caverna.
Al tempo indicato si schiuderà nel fondo il tempio risplendentissimo d'Apollo da cui sortir dovranno le risposte degli oracoli.
Curiazio, poi Orazia, poi Marco Orazio, poi Publio Orazio, poi tutti i Personaggi successivamente secondo l'ordine con cui sono chiamati, avvertendo che tutti entrano per la sommità, e poi or veduti or non veduti discendono sino al basso.
Atto terzo
Scena prima Prospetto esterno del Massimo Circo con porta chiusa
che introduce nello stesso. Sole che spunta.
Senatori albani, Senatori romani, Augure sommo;
poi Matrone romane, Littori, Popolo.
Scena seconda Curiazio, Orazia, séguito di Matrone romane, poi l'Augure.
Scena quarta S'apre una vastissima piazza di Roma con lunga via nel prospetto, la quale lascia scorgere in lontano l'ingresso in Roma di Marco Orazio, che viene condotto sopra un carro trionfale ornato delle spoglie de' tre uccisi Curiazi, tra le acclamazioni e le grida del Popolo esultante per la riportata vittoria. Il rimanente della scena, ingombrato di magnifiche fabbriche e di numerosi Spettatori del detto trionfo, forma un quadro compito della strepitosa festa che gli ordini vari del Sacerdozio, Politici e Militari s'accingono a formare intorno al trionfante Marco Orazio.
Marco Orazio, Augure sommo, Sacerdoti, Auguri, Littori, Vestali, Popolo. Senatori romani che circondano il carro e l'accompagnano. Lo seguitano i Senatori albani, con Suffezio, Ostilio, Licinio.
Scena quinta Orazia colle chiome sparse e sortendo in estrema desolazione; poi verso la fine della scena Publio Orazio e Sabina con Séguito.
Teatro
Cambi di scenografia
Tutte le scenografie (o quadri) descritte nel libretto.
Carlo Maria Giulini, Orchestra della RAI di Milano1952, in studio con:
Publio Orazio (Gino Del Signore)
Marco Orazio (Tommaso Spataro)
Orazia (Angela Vercelli)
Curiazio (Giulietta Simionato)
Sabina (Renata Broilo)
L'augure (Leonardo Wolovsky)
Licinio (Walter Artioli)
Sacerdote (Dario Caselli)