Atto primo

 

Scena prima

Appartamenti di Lodoiska nel palazzo di Boleslao.
Coro di Polacchi che hanno dei tralci di fiori in mano per festeggiare l'imeneo.
Lodoiska, Resiska e Coro.

 Q 

polacchi

<- Lodoiska, Resiska

 

RESISKA E CORO

Scenda propizio imene,  

e in sacro laccio unisca

la vaga Lodoiska

all'inclito signor.

RESISKA

Le sue catene aurate

la face sua...

 

LODOISKA

Troncate  

ah sì troncate omai

l'inaugurata pompa. In van si spera

che a Boleslao consorte

sia Lodoiska. E troppo è questo core

fido a Lovinski suo. Troppo io detesto

quel Boleslao, che quasi in ceppi avvinta

qui così mi rattien.

RESISKA

Pur si lusinga

con le nozze placarti.

LODOISKA

E creder puoi...

 

Scena seconda

Boleslao, e detti, indi Radoski.

<- Boleslao

 

BOLESLAO

Principessa, se vuoi  

tra le pompe festive, in sì bel giorno

largo compenso ai tuoi sofferti affanni,

t'offro in dono la destra.

LODOISKA

E ti figuri

farmi lieta così? Tu, che in custodia

dal genitor mi avesti, e che? far vuoi

abuso reo del tuo potere ingiusto?

Tu Boleslao consorte a me, che vanto

il sangue de' tuoi re!

RESISKA

(Che bell'ardire!)

BOLESLAO

Non è, non è del sangue

l'alta cagion che il tuo rifiuto muove.

Sempre in te di Lovinski...

LODOISKA

Ebben Lovinski

è l'unico amor mio. Fu il mio primiero,

l'ultimo fia. Da lui lontana il padre

qua mi condusse indarno.

BOLESLAO
(ironico)

Oh fosse almeno

questo rival famoso,

questo vantato eroe noto al mio sguardo!

Ammirarlo io potrei, ma in van lo spero

e di mai più vederlo

tu speri invan.

(vuol prenderla per la mano)

Della Polonia in questa

remota parte infra il solingo orrore

scorda Lovinski, e cedi a un nuovo amore.

LODOISKA

E tu presumi invano...

ch'io pieghi la mia fronte a' voler tuoi,

ch'io m'accenda nel petto

novelle fiamme d'amoroso affetto.

 

Scena terza

Radoski frettoloso, e detti.

<- Radoski

 

RADOSKI

Signor, t'affretta, corri. Infesto stuolo  

di tartari nemici

dalle opposte pendici

scende ver noi. Le militari tende

già dispongono intorno.

BOLESLAO

A più tranquillo giorno

si serbino le nozze. Addio. M'è forza

il doverti lasciar. Rimanti, o cara,

e un solo istante almeno

dona de' pensier tuoi

al tenero amor mio;

dimmi il posso sperar?

LODOISKA

Speralo.

BOLESLAO
(ironico)

Addio.

Ma severa lo dici...

LODOISKA

Vanne, che i tuoi nemici...

BOLESLAO

Ah de' nemici miei

la più ingiusta, e crudel cara, tu sei;

pur se così ti piace

la pena io soffrirò del tuo rigore,

andrò tra l'armi e servirò all'onore.

 

Ma pria ch'io vada al campo  

volgi pietoso almeno

il ciglio tuo sereno

un solo istante a me.

La pace la calma, che in petto ho smarrita

io spero, mia vita, attendo da te.

Ma il suono mi chiama

tremendo di morte...

da te la mia sorte...

la tromba m'invita...

La pace la calma, che in petto ho smarrita

io spero, mia vita, attendo da te.

(Boleslao parte col séguito)

Boleslao, polacchi ->

 

Scena quarta

Lodoiska, Resiska, e Radoski.

 

LODOISKA

Dite vedeste mai  

più sventurata donna?

RADOSKI

Ah principessa,

credi che un tuo rifiuto

esser potria fatale

più che non pensi a te.

RESISKA

Seconda i voti

di noi che a te sarem costanti e fidi.

RADOSKI

Pensa chi è l'amator e poi decidi.

LODOISKA

Io sol penso e decido

che infedel non sarò, che la mia sorte

da Lovinski disgiunta

è sì infausta e tremenda

che attender non potrei sorte più orrenda.

RADOSKI

Ti perderai...

LODOISKA

Non curo,

se perdo il caro bene,

se ogni speme ho smarrita,

di Boleslao gli sdegni e la mia vita.

Senza di lui non trova

pace, felicità quest'alma amante;

a che vivrò? Forse a languire oppressa

nel duolo, e nell'affanno

agli empi affetti d'un crudel tiranno?

Ah no, non nacqui per sì iniqua sorte.

Ho già deciso, o l'amor mio, o la morte.

 

Già nel ciel turbato e nero  

veggo il nembo: ascolto il tuono

procelloso e ognor più fiero,

miro ogni astro minacciar.

Sventurata sol mi resta

nell'orror de' mali miei

che nel sen della tempesta

io mi lasci trasportar.

Sfondo schermo () ()

(parte con Resiska)

Lodoiska, Resiska ->

 

Scena quinta

Radoski solo.

 

 

Numi pietade! un vasto nembo veggo  

addensarsi per noi torbido, e nero,

e il ciel sereno or qui mirar non spero.

(parte)

Radoski ->

 
 

Scena sesta

Vasta, ed irregolare foresta alle falde di un monte sul quale si vedono da lunge le tende dei tartari. All'opposta parte, veduta, ed ingresso del castello di Boleslao con ponte levatoio.
Giskano con Soldati tartari, che scendono al suono di marcia militare
dal monte cantando il seguente coro.

 Q 

<- Giskano, soldati tartari

 

GISKANO E CORO

L'insegne guerriere  

si spieghino ai venti,

e l'armi lucenti

sien pronte a ferir.

È via del piacere

la via del valore

d'un tartaro il core

non teme il morir.

 

GISKANO

Amici al valor vostro,  

ed al vostro desio qui largo campo

offron di Boleslao l'eccelse mura.

Preda per noi sicura

ivi d'oro, e di gemme ampia ci attende:

alle marziali tende

resti in arme ciascun.

(ad alcuni capi)

Voi mentre il passo

alla rocca vicina io volgo intorno

della selva esplorate ogni contorno.

 

CORO

L'insegne guerriere

si spieghino ai venti,

e l'armi lucenti

sien pronte a ferir.

 
(Giskano con due capi va verso il castello, altri tartari dall'altra parte, il resto torna alle tende)

Giskano, soldati tartari ->

 

Scena settima

Lovinski dalla selva per sentiero diverso da quello per cui sono partiti i Tartari.

<- Lovinski

 

LOVINSKI

Questo, ah sì lo ravviso, è questo il loco  

ove il fedel Narseno

raggiungermi promise, e meco unito

di Lodoiska proseguir l'inchiesta.

Lodoiska ove sei? Ti cerca invano

il misero Lovinski, e in van le vie

tutte della Polonia

scorse in traccia di te. Dove ti aggiri?

Dove di un padre irato

dove fia, che il poter a me ti asconda?

Ogni sasso, ogni fronda,

apprese dai miei labbri il tuo bel nome,

e lo ripete alla mia voce mesta

ogni sasso, ogni fronda, ogni foresta.

 

Pietosa ai miei lamenti  

la selva, il colle, il prato

quel caro nome amato

apprese a replicar.

Ed alla flebil voce

delle silvestre piante,

ritorna il core amante

quel nome a rammentar.

Sfondo schermo () ()

 

 

Ma qual risuona intorno

dolente grido? E quale ascolto adesso

gemer confuso, e fra sospiri avvolto?

 

Scena ottava

Lovinski, Narseno, coro di Polacchi, coro di Tartari. Si sente venir
da lungi la voce del seguente Coro.

 
(di dentro)

POLACCHI PRIGIONIERI

Oh dio che fato misero  

che sventurato dì!

TARTARI

Ceda chi contro al tartaro

l'armi snudare ardì.

 
(mentre lentamente i tartari, e i prigionieri s'avanzano da una parte, viene dall'altra parte Narseno; e Lovinski gli va incontro frettoloso)

<- prigionieri polacchi, tartari, Narseno

 

LOVINSKI

(accennandogli i prigionieri)

Ah Narseno! Rimira!  

NARSENO

Miseri!

LOVINSKI

A liberarli

vieni, o a morir si vada.

 
 
Lovinski, e Narseno assaliscono i Tartari, e li pongono in fuga, sopraggiungono altri Tartari da un lato, e Giskano dall'altro, e frattanto calano con Seguaci dal ponte levatoio del castello Boleslao, e Radoski che si attaccano con i Tartari, e si disviano combattendo, e rientrano per altre parti. Siveno, e Giskano, si assalgono, combattono e resta vinto Giskano in modo che Lovinski gli tenga afferrato il pugno destro e il ferro con la sinistra, e con la destra gli presenti l'acciaio al petto.

tartari ->

<- Giskano, tartari, Boleslao, Radoski, polacchi

Narseno, Boleslao, Radoski, prigionieri polacchi, polacchi, tartari ->

 

LOVINSKI

Cedi o sei morto, al vincitor la spada.  

GISKANO

E morte venga; pria che servo resti,

pria che Giskan, del ferro suo si privi.

LOVINSKI

(gli leva a forza l'acciaio, e poi glielo rende dicendo con ironia maestosa)

Abbi dunque l'acciar. Libero vivi.

Vanne, e rammenta poi

che il vincitor cortese

oggi la vita, e la libertà ti rese.

GISKANO

Accetto i doni tuoi. L'opra è ben degna

del tuo, del mio valor;

(abbracciandolo)

e in questo amplesso

un tartaro guerriero

eterno amore, e fé giura a te stesso.

(parte)

Giskano ->

 

Scena nona

Lovinski solo.

 

 

Quanto è bello fra l'ire  

un atto di pietà!

 

Scena decima

Narseno con spada nuda, con i Prigionieri polacchi liberati e detto.

<- Narseno, prigionieri

 

NARSENO

No, non son io,  

ecco chi vi salvò. (Qual nuova amico

ebbi da lor.)

LOVINSKI

Che fu!

NARSENO

Tra quelle mura

sotto il crudo poter di reo signore,

che alle sue nozze aspira,

ristretta è Lodoiska.

LOVINSKI

Oh stelle! ah indegno!

NARSENO

Ti frena. Ei qua s'appressa.

Finger conviene.

LOVINSKI

È vero. Ignoti a lui

noi certo siamo; e queste umili spoglie

celano il grado nostro. (Oh Lodoiska!

Come palpita il cor!)

 

Scena undicesima

Boleslao, Radoski, Soldati polacchi con alcuni Prigionieri e detti.

<- Boleslao, Radoski, soldati

 

BOLESLAO

Ov'è il prode guerrier, che tanto in fuga  

volse i nemici?

LOVINSKI
(con fierezza)

Io fui. Né questa destra

mai s'arma in van.

BOLESLAO

(Che ardir! che volto!) Assai

esser grato ne debbo. In mio potere...

LOVINSKI
(con impeto di irriflessione)

È Lodoiska in tuo poter...

BOLESLAO

(Che ascolto!)

Lodoiska! che parli!

NARSENO

(impedendo che risponda a Boleslao)

A lei ne invia

Sigeski il suo gran padre.

(poi piano a Lovinski)

Incauto taci.

LOVINSKI

È ver da te contezza

brama se ancor quel suo Lovinski adora!

BOLESLAO

Sempre, ma invano.

LOVINSKI

(Oh fida! Oh indegno!)

BOLESLAO

A lui

rieder potete, e riferire, che molto

pria vi vorrà, che il folle amor si attempri.

LOVINSKI

(Perfido!)

NARSENO

Ma la selva infesta intorno

tartaro stuolo...

LOVINSKI

(con finto timore)

È periglioso fora

fino alla nuova aurora

il ritorno per noi.

(con ironia)

Di quella pugna

onde grato ci sei, spiegati, è questa

la nobile mercé?

BOLESLAO

(Qual mai funesta

di sospettose idee folla m'inonda.

Radoski a lor s'asconda

Lodoiska per or.) Se tanto in voi

sorge, dunque timor, sicuro asilo

abbiate in quelle mura; ivi il ritorno

itene pure ad aspettare del giorno.

LOVINSKI

(con sprezzo)

Alto invero è il favor...

NARSENO
(piano a Lovinski)

Ti perdi.

LOVINSKI

(ad alta voce)

Ed alta

gratitudine in noi signor, ne attendi.

(I moti tuoi sospendi

amante cuor.)

(in tutto questo discorso fa dei continui errori di irriflessione e li reprime poi)

Vedrò... Nell'alta rocca

quante sapesti al tartaro furore

oppor difese. E se di nuovo ardito

l'inimico t'insulta, a cenni tuoi

sollecito m'avrai. Per suo rossore

il tartaro crudel mirai nel campo

impallidir di questo acciaro al lampo.

 

Pugnai con alma forte:  

nel mio fatal periglio

so disprezzar la morte

senz'ombra di timor.

(Potessi almeno oh déi!

a lei che tanto adoro

spiegar gli affetti miei,

sarei felice allor.)

(a Boleslao)

Non paventar. Vedrai

al mio valor guerriero

tremare il traditor.

(Da quanti affetti oh dio!

nel mio crudel cimento

mi si divide il cor.)

 
(entra nel castello con Narseno, e i prigionieri liberati)

Lovinski, Narseno, prigionieri ->

 

Scena dodicesima

Boleslao, Radoski, e guardie.

 

BOLESLAO

Radoski! incerto il core,  

ondeggia nel timor.

RADOSKI

Vano or mi sembra,

il sospettar. Sorger potea sospetto

anzi in Sigeski ove saputo avesse

dal tuo castello esclusi

i messaggeri suoi...

BOLESLAO

Giusto è il pensiero.

Ma segreto congresso

con Lodoiska aver mai non dovranno;

né ammessi a lei senza di me saranno.

(parte e va nel castello con le guardie)

Boleslao, soldati ->

 

Scena tredicesima

Radoski solo.

 

 

Oh come è ver, che in un mal fido cuore  

regna dell'altrui frodi il vil timore.

(parte)

Radoski ->

 
 

Scena quattordicesima

Ameno boschetto.
Resiska sola.

 Q 

Resiska

 

 

Sommi dèi che sarà? di Lodoiska  

esser di più non puote

il destino crudele. Deh la soccorri,

giusto ciel ché lo puoi

ed agli affanni suoi

reca dolce conforto onde la calma

ritorni ancora a tranquillar quell'alma.

 

Quel nobil core,  

quell'alma pura

tanta sventura

non meritò.

Se un fido amore

rende infelici

gli empi felici

sempre vedrò.

(parte)

Resiska ->

 
 

Scena quindicesima

Gran sotterraneo oscurissimo con due intricati sentieri; di fronte, dal lato destro del teatro, scoscesa e segreta uscita dagli appartamenti di Lodoiska. Notte oscurissima.
Lodoiska, poi Lovinski, indi Boleslao.

 Q 

<- Lodoiska

 

LODOISKA

(sorte dal suo appartamento)

Quanto incerto è il cammin! ma tutto ormai  

tutto a fuggir si tenti. Unico scampo

è la fuga per me. Lovinski! Oh dio!

Quanto ahi, quanto mi costa

il conservarmi a te! Tu forse in traccia

pur sei di Lodoiska. O forse al duolo

della perdita mia,

non resisté quella sensibil alma,

e in braccio a morte sol trovò la calma.

Morto Lovinski! ah no... si vada...

LOVINSKI

(dal sotterraneo per sentiero più lontano)

Al fine

si dilata il sentier. Questa dovrebbe

esser l'ignota via, che del mio bene

guida alle stanze, se il guerrier (che vinto

mostrossi all'oro mio) con false tracce

pur tradir non mi volle. Ah forse io fui

troppo incauto a fidarmi.

<- Lovinski

LODOISKA

(Ahimè! Qual voce,

qual risalto al mio cor!)

 

LOVINSKI

(Qual odo mai

dubbio aggirar, d'incerti passi! Oh pena!

Oh Lodoiska!)

LODOISKA

Ah nome...

Qual fievol suono... Ahi; troppo veri forse

furo i presagi! E a me d'intorno, oh dio!

ombra cara, t'aggiri, idolo mio.

 

LODOISKA

Spirto gentil t'arresta  

godi del mio dolor.

LOVINSKI

Odo una voce mesta

scendermi dolce al cor.

LODOISKA E LOVINSKI

Tremante il piè s'arresta

tra l'ombre e fra l'orror.

BOLESLAO

(dal sotterraneo per il sentiero più vicino agli appartamenti)

Per questa ascosa via

s'involi ormai l'ingrata,

e ignota a tutti sia

la man che la rapì.

(entra negli appartamenti)

<- Boleslao

Boleslao ->

LODOISKA

(Chi vien!)

LOVINSKI

(Chi giunge!)

LODOISKA E LOVINSKI

Oh dèi!

(Tra tanti dubbi miei

che farsi il cor non sa.)

BOLESLAO

(tornando dagli appartamenti)

Stelle, mancò il disegno,

l'ingrata in van cercai.

<- Boleslao

LODOISKA E LOVINSKI

Di me che mai sarà.

Ah, che tornar di nuovo

deggio al tormento usato!

Sazia non è del fato

per me la crudeltà.

Insieme

BOLESLAO

Di lei che mai sarà.

Ah, che tornar di nuovo

deggio al tormento usato!

Sazia non è del fato

per me la crudeltà.

 
(vanno aggirandosi e dileguandosi per il primo sentiero per cui sono venuti in scena)

Lovinski, Lodoiska, Boleslao ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Appartamenti di Lodoiska nel palazzo di Boleslao.

polacchi
 
polacchi
<- Lodoiska, Resiska
Resiska e Coro di polacchi
Scenda propizio imene

Ah sì troncate omai

polacchi, Lodoiska, Resiska
<- Boleslao

Principessa, se vuoi

polacchi, Lodoiska, Resiska, Boleslao
<- Radoski

Signor, t'affretta, corri

Lodoiska, Resiska, Radoski
Boleslao, polacchi ->

Dite vedeste mai

Radoski
Lodoiska, Resiska ->

Numi pietade!

Radoski ->

Foresta alle falde di un monte sul quale si vedono le tende dei tartari. Veduta del castello di Boleslao.

<- Giskano, soldati tartari
Giskano e Coro
L'insegne guerriere

Amici al valor vostro

 
Giskano, soldati tartari ->
<- Lovinski

Questo, ah sì lo ravviso,

Polacchi e Tartari
Oh dio che fato misero
Lovinski
<- prigionieri polacchi, tartari, Narseno

Ah Narseno! Rimira!

(Lovinski e Narseno assaliscono i tartari)

Lovinski, prigionieri polacchi, Narseno
tartari ->
Lovinski, prigionieri polacchi, Narseno
<- Giskano, tartari, Boleslao, Radoski, polacchi

(combattimento fra polacchi e tartari)

Lovinski, Giskano
Narseno, Boleslao, Radoski, prigionieri polacchi, polacchi, tartari ->

(Lovinski vince Giskano)

Cedi o sei morto, al vincitor la spada

Lovinski
Giskano ->

Quanto è bello fra l'ire

Lovinski
<- Narseno, prigionieri

No, non son io

Lovinski, Narseno, prigionieri
<- Boleslao, Radoski, soldati

Ov'è il prode guerrier

Boleslao, Radoski, soldati
Lovinski, Narseno, prigionieri ->

Radoski! incerto il core

Radoski
Boleslao, soldati ->

Oh come è ver

Radoski ->

Ameno boschetto.

Resiska
 

Sommi dèi che sarà?

Resiska ->

Gran sotterraneo oscurissimo con due intricati sentieri; notte oscurissima.

<- Lodoiska

Quanto incerto è il cammin!

Lodoiska
<- Lovinski

Lodoiska, Lovinski, Boleslao
Spirto gentil t'arresta
Lodoiska, Lovinski
<- Boleslao
 
Lodoiska, Lovinski
Boleslao ->
 
Lodoiska, Lovinski
<- Boleslao
 
Lovinski, Lodoiska, Boleslao ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima Scena quattordicesima Scena quindicesima
Appartamenti di Lodoiska nel palazzo di Boleslao. Foresta alle falde di un monte sul quale si vedono le tende dei tartari. Veduta del castello di Boleslao. Ameno boschetto. Gran sotterraneo oscurissimo con due intricati sentieri; notte oscurissima. Steccati militari in una delle piazze del castello. Luogo magnifico corrispondente al palazzo di Boleslao. Atrio del palazzo di Boleslao con piazzetta a colonnato circolare. Gran sala d'armi del castello, senza alcun festoso ornamento. Veduta del castello di Boleslao in parte del bosco, nel quale si vedono tende dell'accampamento dei tartari. Orrida prigione del castello con tre arcate. Scala scoscesa per cui si scende nella prigione.
Atto secondo Atto terzo

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