Atto primo

 
[Sinfonia]

 N 

 

Scena prima

Interno d'una cascina.
A destra verso il fondo la porta d'una stanza. Una rustica sedia a braccioli, vicina. Una panca, qualche sedia. Il prospetto è aperto, e da esso scorgesi un sito pittoresco sulle montagne di Savoia, e parte del villaggio. Una chiesa sull'alto.
L'aurora, il sole va poi gradatamente illuminando la scena.
Si odono gli ultimi tocchi d'una campana. Varie voci da opposte parti, che si ascoltano: si vedono poi uomini, donne, fanciulli avviarsi al tempio, poi Maddalena, indi Antonio.

Bozzetti

 Q 

<- uomini, donne, fanciulli

 
[N. 1 - Coro d'introduzione, scena e romanza]

 N 

CORO

Presti! Al tempio! Delle preci  

diè il segnal la sacra squilla!

Già del sol vivo scintilla

sulle cime il primo raggio,

e i perigli del viaggio

degna il cielo rischiarar:

la speranza, ed il coraggio

non potranno vacillar.

(terminato il coro apresi la porta della stanza a destra, e vi esce pian piano Maddalena, che si ferma sulla soglia, guardando ancor dentro)

uomini, donne, fanciulli ->

<- Maddalena

 

MADDALENA

Linda, mia dolce figlia! Tu nel sonno,  

dell'innocenza ancora giaci ~ a lungo

in assiduo lavoro

provvida tu per noi vegliasti, e lieti

saranno i sogni tuoi.

(chiude la stanza)

Ma forse al ridestarti qui fra noi

tutto fia duol. Con quale

ansia angosciosa attendo,

del marito il ritorno!

Decidersi in tal giorno

deve tutto per noi. Chi sa?

(osservando)

Già viene

Antonio...

(incontrandolo)

 

<- Antonio

ANTONIO

(entrando e un po' cupo)

Moglie!

MADDALENA
(con premura)

Ebbene?

ANTONIO

L'intendente

sperar mi fe' propizia

sua eccellenza, il fratel della marchesa

nostra padrona.

MADDALENA

S'è così, respiro.

Ei può tutto, speriamo.

Resterem.

ANTONIO

Più di te quant'io lo bramo!

 

Ambo nati in questa valle  

nostra sorte fu qui unita,

ebbe Linda qui la vita

e mio padre qui morì.

Or tu vedi se diletto,

se a me sacro è questo tetto,

moglie, figlia, sol per voi

soffro e temo in questo dì.

 

MADDALENA

Ma se è ver, che sua eccellenza

è per noi, che temi mai?

 

ANTONIO

Vidi or ora il pio rettore,

mie speranze gli svelai,

ei diffida, in sé fremeva:

disse alfin, che a noi verrà

e il suo sguardo m'esprimeva

il timore e la pietà:

ecco, o moglie, il rio pensiero

che tremar così mi fa.

 

Scena seconda

Varie voci al di fuori d'Uomini e Fanciulli presso la cascina. Indi questi procedono e circondano il Marchese, che entrerà poi inseguito da L'intendente.

 
[N. 2 - Scena e cavatina]

 N 

CORO

Viva! Viva!  

MADDALENA E ANTONIO

Quai grida?

CORO

Eccellenza.

MADDALENA E ANTONIO

E che mai?

(osservando)

CORO

La preghiamo.

(il Marchese entra coll'Intendente)

<- uomini, fanciulli, L'intendente, Marchese

MADDALENA E ANTONIO

Il Marchese!

MARCHESE

Olà! Quieti.

CORO

Si mostri cortese.

MARCHESE
(a L'intendente)

Da' a costor degli scudi.

L'INTENDENTE

Assai bene.

(gettando monete al coro)

CORO

Grazie.

(raccogliendo avidamente le monete, e baciando rispettosi le mani e le vesti al Marchese)

Viva!

MARCHESE
(con gravità)

Ma basta... ma andate...

Siam chi siamo; di cor generoso

ma guai poi se montiamo in furor!

L'INTENDENTE

Sua eccellenza ha un gran cor generoso,

ma poi guai... guai se monta in furor!

 

MARCHESE

(guardando intorno)

(Or a noi... ma la Linda sol bramo.

Cominciam, protezione e maniere.)

Buona gente, noi siamo chi siamo...

L'intendente ci ha detto, sappiamo:

(guardando sempre)

e venuti siam qui per vedere

in persona, vicin, ma dov'è?

Noi vogliam far piacere e piacere

perché poi si sa bene, cioè...

Or sul nostro possente favore,

buona gente potete sperar.

 

L'INTENDENTE

Sua eccellenza di Cesare ha il core,

da lui tutto potete sperar.

MADDALENA E ANTONIO

Una povere onesta famiglia

voi potete salvar, consolar.

MARCHESE

Lo vogliamo, (e colei non si vede...)

ma a proposito ov'è la famiglia?

Dire intesi, ch'avete una figlia...

ANTONIO

Sì, eccellenza.

MARCHESE

E si dice assai bella.

MADDALENA

È figlioccia di vostra sorella:

MARCHESE

Tanto meglio. De sanguinis iure

suo Marchese, padrin son io pure;

anche a lei pensar dunque dobbiamo,

ma dov'è! Ma che almen la vediamo:

questa cara figlioccia che fa?

MADDALENA

È di là...

(segnando la stanza)

MARCHESE

Venga qui dal suo padrino:

MADDALENA

Verrà subito...

MARCHESE E L'INTENDENTE

Subito qua.

MARCHESE

Alla fine ci sono arrivato,

e da me più fuggir non potrà.

L'INTENDENTE
(al Marchese)

Ve l'ho detto: son già nell'agguato

il mio piano sbagliar non potrà.

ANTONIO

Il rettor s'era certo ingannato,

egli è invece la stessa bontà.

MARCHESE

(vedendo Maddalena)

Ecco viene... Mia bella figlioccia.

(andando verso la stanza allegro)

MADDALENA
(timida)

Eccellenza dispiacemi...

MARCHESE

Ohimè!

MADDALENA

La credeva di là, ma non c'è.

MARCHESE

Come? Come? Che? Forse ritrosa

dal padrino si tiene nascosa.

(va sulla porta)

ANTONIO

Schiuso veggo dell'orto il cancello,

certo al tempio per là se n'andò.

Udì gente: elle timida è tanto!...

MARCHESE

E frattanto così sul più bello

il padrino deluso restò.

MADDALENA E ANTONIO

La scusate eccellenza, perdono.

MARCHESE

Oh! Già in collera non sono

non temete, buona gente:

state pure allegramente

siamo noi che lo diciamo

lo vogliamo, lo possiamo.

Con quei pascoli d'intorno,

come già li aveste un giorno,

a voi soli in affittanza,

abbellita ed ingrandita

la casina resterà.

E la bella figlioletta

d'allevar fia nostro impegno:

nel castel, da noi protetta,

avrà un posto di lei degno:

co' la vostra, amici cari,

fatta è già la sua fortuna

bestie, pascoli, e danari

nulla più vi mancherà.

Così Linda al suo padrino

la sdegnosa non farà.

L'INTENDENTE

State allegro: al buon padrino

Linda ingrata non sarà.

MADDALENA E ANTONIO

Ah! La vita ci rendete...

(volendo baciargli le mani)

Eccellenza, permettete,

benedirvi, ringraziarvi

abbastanza il cor non sa.

CORO

Che bel core avete in petto!

Siate sempre benedetto!

Adorato il vostro nome,

eccellenza ognor vivrà.

(esultanti l'accompagnano)

Marchese, L'intendente, uomini, fanciulli, Maddalena, Antonio ->

 

Scena terza

Linda con un mazzetto di fiori, poi il coro dei Fanciulli, indi Pierotto.

<- Linda

 
[N. 3 - Recitativo e cavatina]

 N 

LINDA

(dalla stanza)  

Ah! Tardai troppo, e al nostro

favorito convegno non trovai

il mio diletto Carlo, e chi sa mai

quanto egli avrà sofferto!

Ma non al par di me! Pegno d'amore

questi fior mi lasciò! Tenero cuore!

E per quel cuore io l'amo,

unico di lui bene.

Poveri entrambi siamo.

Viviam d'amor, di speme:

pittore ignoto ancora

egli s'innalzerà co' suoi talenti

sarà mio sposo allora. Oh! Noi contenti!

 

O luce di quest'anima,    

delizia, amore e vita,

la nostra sorte unita,

in terra, in ciel sarà.

Deh vieni a me, riposati

su questo cor che t'ama.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

(si appoggia triste, pensosa alla tavola guardando il mazzetto. I fanciulli arrivano con frutta, pagnotte, ricotta, siedono per terra e mangiano)

<- fanciulli

[N. 4 - Scena, romanza e ballata]

 N 

CORO

Qui pria della partenza  

facciamo allegri onore a sua eccellenza.

O Linda qui con noi.

LINDA

Vi ringrazio.

ALCUNI

E Pierotto! Dov'è il caro

il nostro buon Pierotto?

 

PIEROTTO
(voce di dentro)

Cari luoghi ov'io passai  

i primi anni di mia vita

v'abbandono, e chi sa mai

quando ancor vi rivedrò.

Poverello, abbandonato

senza affetto e senza aita,

de' miei giorni il più beato

sarà il dì che tornerò.

Ed allor che il tristo pianto

in piacere fia cambiato

rivedrò l'asilo amato

ove fui felice un dì.

Risuonare del mio canto

io faro le selve ancora,

de' miei giorni il più beato

sarà il dì che tornerò.

(Pierotto comparisce)

<- Pierotto

CORO

Ma eccolo Pierotto!...  

PIEROTTO

Amici miei

vi saluto.

ALCUNI

Facesti colazione?...

PIEROTTO

Sì.

TUTTI

Torna a farla qui con noi.

PIEROTTO

Obbligato.

CORO

Almen resta in compagnia.

Qui stiamo in allegria:

cantane la ballata,

che nova hai preparata.

PIEROTTO

È troppo melanconica.

CORO

Deh! Canta!

PIEROTTO

Ma voi ne piangerete

CORO

E caro è pur quel pianto!

Canta, Pierotto.

PIEROTTO

Lo volete: io canto.

 

Per sua madre andò una figlia  

miglior sorte a ricercar.

Co' le lagrime alle ciglia

le dolenti s'abbracciar.

Pensa a me, dicea la madre,

serba intatto il tuo candore,

nei cimenti dell'amore

volgi al nume il tuo pregar...

Ei non puote a buona figlia

la sua grazia ricusar.

Brano musicale ()

(il coro ripete)

LINDA

Questa tenera canzone

mi fa mesta palpitar.

 

PIEROTTO

Quei consigli, ahi! Troppo poco

la tapina rammentò.

Nel suo cor s'accese un foco,

che la pace le involò.

La tradita allor ritorna,

cerca invan di madre un seno,

di rimorsi il cor ripieno

una tomba ritrovò.

Sulla tomba finché visse

questa mesta lagrimò.

(il coro ripete commosso, e singhiozzante)
 

CORO

Viva Pierotto: or su allegri stiamo,  

e a prepararci al nostro viaggio andiamo.

(partono)

fanciulli, Pierotto ->

 

Scena quarta

Linda, indi il Visconte sotto il nome di Carlo.

 
[N. 5 - Scena e duetto]

 N 

LINDA

Non so, quella canzon m'intenerisce,  

e mi rattrista. Ho anch'io una madre, e forse...

e Carlo... Andrò domani

io prima ad aspettarlo...

Oggi pazienza...

(si mette al mulinello per lavorare)

 

<- Visconte

VISCONTE
(Carlo)

(dal prospetto, e venendo dal lato opposto donde partirono il coro e Pierotto)

Linda!... Linda!

LINDA

(alzandosi con gioia)

Ah! Carlo

 

VISCONTE
(Carlo)

Sei tu sola?  

LINDA

Sì, e gemeva

di passar un giorno intero

di te priva.

VISCONTE
(Carlo)

Io non poteva

sopportar dolor sì fiero.

LINDA

Non trovarti!

VISCONTE
(Carlo)

Non vederti

era un dì d'orror per me.

Da quel dì che t'incontrai

ad amar quel dì imparai.

A que' pini all'istess'ora

ogni giorno t'aspettava:

puro amor te la guidava,

s'intendeano i nostri cor.

È l'amarti il mio destino:

la mia gioia è a te vicino...

tutto scordo a un tuo sorriso...

tutto in te mi dona amor.

La mia vita in questo eliso

passar teco io possa ognor.

 

LINDA

Chi te 'l vieta?

VISCONTE
(Carlo)

Un dì lo spero

ma per or...

LINDA

Fatal mistero!

VISCONTE
(Carlo)

Che a serbar costretto io sono.

LINDA

Son più misera di te.

A mia madre un sol finora

non celai de' pensier miei:

e un segreto or ho per lei,

cui più cara sembro ognora;

alla quale tu involasti

tanta parte del mio cor.

(guardando Carlo tenerissima)

Anche allor che della sera

io la seguo alla preghiera

col suo nome un altro nome

sul mio labbro viene ancor.

Dio che legge nel cuor mio

sa che puro è il mio fervor.

 

VISCONTE
(Carlo)

Ah! che un angelo tu sei...

ei t'udrà.

LINDA

Lo bramo e spero

io rispetto il tuo mistero,

ma mi costa.

VISCONTE
(Carlo)

E quanto a me!

LINDA E VISCONTE
(Carlo)

Quel dover celare nel core

un sì forte e dolce affetto,

lungi star dal caro oggetto

de' più teneri desir:

è il più barbaro dolore,

che un amante può soffrir.

LINDA

Dimmi: e quando tal mistero

cesserà?

VISCONTE
(Carlo)

Presto...

LINDA
(con gioia)

Fia vero?

LINDA

A consolarmi affrettisi,    

tal giorno sospirato!

Innanzi al cielo, agli uomini

tua sposa diverrò.

Insieme

VISCONTE
(Carlo)

A consolarmi affrettisi,

tal giorno sospirato!

Innanzi al cielo, agli uomini

tuo sposo diverrò.

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

 

LINDA E VISCONTE

E allor non più dividersi

col mio tesoro a lato:

di puro amor fra l'estasi

in ciel mi troverò.

(Linda l'accompagna per la porta della stanza)

Linda, Visconte ->

 

Scena quinta

Il Prefetto, ed Antonio.

<- Prefetto, Antonio

 

PREFETTO
(misterioso)

Qui, buon Antonio, qui soli.  

ANTONIO
(inquieto)

E che avete

signor Prefetto ad annunziarmi?

PREFETTO

Il fiero

periglio, ch'io già prevedea.

ANTONIO
(sorpreso)

Periglio?

PREFETTO

Sì, una disgrazia orribile...

ANTONIO

Mi fate

tremar. Ma come? Sembrano cangiate

ora le nostre sorti. Sua eccellenza

il Marchese...

PREFETTO

Il perverso!

ANTONIO

Ei? Se ci ha fatto

anzi sperar sicuro entr'oggi l'atto

d'affitanza di pascoli e cascine.

PREFETTO
(marcato)

Ah! Non credete: egli v'inganna.

ANTONIO

Come?

Io non v'intendo affatto...

PREFETTO

Promettete

d'esser prudente!

ANTONIO
(agitato)

Su via dite:

il Marchese!

PREFETTO

Fremete... Inorridite!

 

 

Quella pietà sì provvida,  

ch'egli per voi mostrava,

le sorti lusinghevoli

di cui v'affascinava,

non son che inique trame

già tese al vostro onor.

ANTONIO
(colpito)

Cielo! Saria possibile!

PREFETTO

Arde per Linda il perfido

d'un esecrato amor.

ANTONIO

Ah! lo dovea conoscere;

or chiaro è il rio disegno:

a Linda promettevano

un posto di lei degno.

Ah! Questo tratto infame,

m'empie di rabbia e orror!

PREFETTO

È giusto: ma calmatevi.

ANTONIO
(con forza)

Perché siam nati poveri

ci credon senza onor!

PREFETTO

Antonio rammentatevi...

ANTONIO

Ve lo prometto ancor.

ANTONIO

La figlia mia, quell'angelo

in così fier periglio!

Signor, deh! Compiangetemi,

datemi voi consiglio.

La figlia, un padre misero

salvate per pietà.

Insieme

PREFETTO

Veglia custode un angelo

ad ogni suo periglio

nel cielo confidatevi:

ragion vi dia consiglio

la figlia un padre misero

il cielo salverà.

 

ANTONIO

Ma intanto!

PREFETTO

Allontaniamola:

di tutto egli è capace

ognun qui trema e tace.

ANTONIO

Allontanarla...

PREFETTO

E subito

coi nostri montanari,

che parton fra un'ora.

ANTONIO

Ma sì innocente, ingenua.

PREFETTO

Il ciel la guiderà.

ANTONIO

Senza soccorsi, povera...

PREFETTO

Il pan non mancherà.

Presso d'un mio fratello

Linda a Parigi andrà.

Un altro padre in quello

ivi ritroverà.

ANTONIO

Ebbene, faccia pure

del ciel la volontà.

PREFETTO

Dalle rie brame impure

quell'angiol fuggirà.

 

ANTONIO E PREFETTO

Esaltiam la tua potenza,

o divina provvidenza!

Tu conforti il cor che geme,

co' la speme, co' la fé.

Veglia tu sull'innocenza,

serbi Linda il tuo favore

bella ognor del suo candore,

degna sempre, o ciel, di te.

 
[N. 6 - Finale primo]

 N 

ANTONIO

(partendo)  

Corro a dispor la moglie al triste colpo

della separazione.

PREFETTO

Io vado intanto

Linda a cercar.

Antonio ->

 

Scena sesta

Linda con un foglio in mano, e il Prefetto.

<- Linda

 

LINDA
(giuliva)

Miei cari genitori!  

Non più duolo! Me lieta! Venerato

signor Prefetto.

PREFETTO

E donde

tanta gioia?

LINDA

Ecco il foglio già segnato

della nuova affittanza.

PREFETTO
(fremente)

Il reo mercato

del vostro disonor.

LINDA
(colpita)

Come?

PREFETTO

Al castello

di perdervi si trama.

LINDA

Ivi son io

chiamata dal Marchese.

PREFETTO

Trematene: l'inganno, la violenza...

LINDA

Che far dunque degg'io?

PREFETTO

Partir...

LINDA
(con pena)

Partire?

Lasciar mia madre!... (E Carlo!)

PREFETTO

A prevenire

l'andò già vostro padre.

LINDA

Eccola! Ah! Piange.

 

Scena settima

Dalle alture del villaggio compariscono giovani savoiardi, savoiarde, col loro fardello appeso alle spalle ed al bastone, in mezzo ai loro parenti. Pierotto pure col proprio fardello, e una ghironda, Maddalena, Antonio con un fardello e cappellino per Linda. Il Prefetto.

<- giovani, giovanette, padri, madri, Pierotto, Maddalena, Antonio

 
(abbracciandosi desolate)

LINDA

Madre mia! Madre mia!  

MADDALENA

Figlia! Mi sei

dunque tolta!

ANTONIO

Ma torna...

MADDALENA
(singhiozzante)

Oh sì!

PREFETTO

Vedete

quante madri, e figliuoli

a separarsi vanno: or via coraggio.

PIEROTTO

Signor Prefetto, siamo qui...

PREFETTO

Pierotto,

orfano sulla terra,

ti fido in Linda una sorella: scorta

siale con questa lettera a Parigi. (dandogli una lettera)

PIEROTTO

Linda con noi...

(vorrebbe più dire, ma il Prefetto impone silenzio)
 

PREFETTO

Miei figli,

tetro sovrasta il vento,

fremente la bufera

mugge di rupe in rupe, e il ghiaccio eterno

comincia a biancheggiar dell'uniforme

ammanto delle nevi: ovunque al guardo

squallida par natura. È giunta l'ora

in cui da' vostri tetti

voi siete ogni anno a dipartire astretti;

e con solerte cura

gir tra le genti a procacciar per voi,

e le famiglie vostre il desiato

soccorso uman, che alle fatiche e zelo

conceder suol sempre benigno il cielo.

Pria dell'ultimo addio meco v'unite

il cielo ad implorar, poscia partite.

 
(tutti si prostrano)
 
Tutti.

PADRI

O tu che regoli ~ gli umani eventi,  

speme dei miseri ~ degl'innocenti,

su questi vigila ~ con fausto ciglio

ah tu difendili ~ d'ogni periglio

nella tua grazia ~ onnipossente

o dio clemente ~ serbali ognor.

È forza piangere ~ madre oh! dolore.

Sovvienti, abbracciami ~ mi scoppia il core.

FIGLI

O tu che regoli ~ gli umani eventi,

speme dei miseri ~ degl'innocenti,

su noi tu vigila ~ con fausto ciglio

ah tu difendici ~ d'ogni periglio

nella tua grazia ~ onnipossente

o dio clemente ~ serbaci ognor.

È forza piangere ~ madre oh! dolore.

Sovvienti, abbracciami ~ mi scoppia il core.

Insieme

MADRI

O tu che regoli ~ gli umani eventi,

speme dei miseri ~ degl'innocenti,

su questi vigila ~ con fausto ciglio

ah tu difendili ~ d'ogni periglio

nella tua grazia ~ onnipossente

o dio clemente ~ serbali ognor.

È forza piangere ~ padre oh! dolore.

Sovvienti, abbracciami ~ mi scoppia il core.

 

PREFETTO

Si cessi il piangere ~ fiducia in dio.

MADRI

Forti mostriamoci ~ figli addio.

LINDA

Forti mostriamoci ~ oh! Carlo addio.

Insieme

FIGLI

Forti mostriamoci ~ oh madre addio.

 
(i fanciulli si dividono dai parenti, vanno allontanandosi sulla montagna: di là si volgono, melanconici, stendono le braccia ai parenti, che corrispondono. Linda al fianco di Pierotto si volge, porta la mano al cuore. Antonio, Maddalena la seguono cogli occhi. Tutti ripetono un addio)

giovani, giovanette, Linda, Pierotto ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[Sinfonia]

Interno d'una cascina; a destra verso il fondo la porta d'una stanza; una rustica sedia a braccioli, vicina; una panca, qualche sedia; il prospetto è aperto, e da esso scorgesi un sito pittoresco sulle montagne di Savoia, e parte del villaggio; una chiesa sull'alto; l'aurora, il sole va poi gradatamente illuminando la scena.

<- uomini, donne, fanciulli

[N. 1 - Coro d'introduzione, scena e romanza]

uomini, donne, fanciulli ->
<- Maddalena

Linda, mia dolce figlia! Tu nel sonno

Maddalena
<- Antonio

Antonio e Maddalena
Ambo nati in questa valle

[N. 2 - Scena e cavatina]

Coro, Maddalena e Antonio, poi L'intendente e Marchese
Viva! Viva! / Quai grida? / Eccellenza
Maddalena, Antonio
<- uomini, fanciulli, L'intendente, Marchese
 
Marchese, L'intendente, uomini, fanciulli, Maddalena, Antonio ->
<- Linda

[N. 3 - Recitativo e cavatina]

Ah! Tardai troppo, e al nostro

Linda
<- fanciulli

[N. 4 - Scena, romanza e ballata]

Qui pria della partenza

Pierotto (da dentro)
Cari luoghi ov'io passai
Linda, fanciulli
<- Pierotto

Ma eccolo Pierotto! / Amici miei

Pierotto, Coro e Linda
Per sua madre andò una figlia

Viva Pierotto: or su allegri stiamo

Linda
fanciulli, Pierotto ->

[N. 5 - Scena e duetto]

Non so, quella canzon m'intenerisce

Linda
<- Visconte

Visconte come Carlo e Linda
Sei tu sola? / Sì, e gemeva
Linda e Visconte
A consolarmi affrettisi
Linda, Visconte ->
<- Prefetto, Antonio

Qui, buon Antonio, qui soli / E che avete

[N. 6 - Finale primo]

Corro a dispor la moglie al triste colpo

Prefetto
Antonio ->
Prefetto
<- Linda

Miei cari genitori!

Prefetto, Linda
<- giovani, giovanette, padri, madri, Pierotto, Maddalena, Antonio

Madre mia! Madre mia! / Figlia! Mi sei

Prefetto, padri, madri, Maddalena, Antonio
giovani, giovanette, Linda, Pierotto ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima
Interno d'una cascina; a destra verso il fondo la porta d'una stanza; una rustica sedia a braccioli, vicina;... Elegante appartamento d'una casa di Parigi; alla destra dell'attore porta che conduce alle stanze; a... Una piazza nel villaggio posto nel mezzo della valle; case rustiche; osteria con porticato, sotto il quale...
[Sinfonia] [N. 1 - Coro d'introduzione, scena e romanza] [N. 2 - Scena e cavatina] [N. 3 - Recitativo e cavatina] [N. 4 - Scena, romanza e ballata] [N. 5 - Scena e duetto] [N. 6 - Finale primo] [N. 7 - Scena e duetto] [N. 8 - Scena e romanza] [N. 9 - Scena e duetto] [N. 10 - Finale secondo] [N. 11 - Coro d'introduzione e brindisi] [N. 12 - Scena e duetto] [N. 13 - Scena ed aria buffa] [N. 14 - Preludio] [N. 15 - Scena ed aria] [N. 16 - Preghiera (quintetto a voci sole)] [N. 17 - Scena e duetto finale]
Atto secondo Atto terzo

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