Atto secondo

 

Scena prima

Elegante appartamento d'una casa di Parigi.
Alla destra dell'attore porta che conduce alle stanze. A sinistra porta d'ingresso. Nel fondo in prospetto una grande finestra, dalla quale si guarda sulla strada. Tra la finestra e la porta segreta. Dal lato medesimo una ricca toilette: sedia vicina, tavolini, sedie, e mobili di lusso, e moda a quel tempo.
Linda seduta pensosa.

Bozzetti

 Q 

Linda

 
[N. 7 - Scena e duetto]

 N 

LINDA

Già scorsero tre mesi,  

né più novella intesi

de' genitori miei. Loro inviai

quel poco di denaro,

che per le vie cantando io guadagnai.

(dalla strada odesi il suono di ghironda)

 

Cielo, che ascolto? Una ghironda. E questa

musica?... Io la conosco.

UNA VOCE
(dalla strada)

Soccorrete

povero savoiardo!

LINDA
(commossa)

Ah! La sua voce!

È lui...

(si affaccia alla finestra, poi volta alla porta d'ingresso)

Pierotto... Savoiardo... ascendi...

Lasciatelo venire...

 

Scena seconda

Pierotto col cappello in mano, la ghironda appesa dietro le spalle. Si ferma sulla porta timido, incerto, osservando Linda, la stanza.

<- Pierotto

 

PIEROTTO

Linda!... Oh! signora!  

Perdonate... io credei...

Una voce...

LINDA
(affettuosa)

Pierotto!

PIEROTTO

Ah! È lei... Sì, è lei.

LINDA

La tua compagna.

PIEROTTO

E del mio cor sorella. Io vi cercai

dove già vi condussi, e ritrovai

morto il vecchio fratel del mio Prefetto,

e voi di là partita...

Quindi caddi ammalato...

Quanto soffersi!... Freddo, fame, stenti.

Con quest'orrido freddo...

LINDA
(con pena)

Ah! Taci, taci.

PIEROTTO

Fui persin ridotto

a mendicar...

LINDA

Mio povero Pierotto!

(gli porge del denaro, che stava sulla toilette)

Tieni, e spesso ritorna a rivedermi.

PIEROTTO

Ah! Sempre così buona.

(osserva il denaro, e poi sorpreso)

Quanto denaro! Anche dell'oro!... Linda.

LINDA

Quanto qui vedi è tutto

del mio futuro sposo, quel pittore

che tu vedevi spesso.

PIEROTTO

Ebbene?

LINDA

È figlio,

della marchesa di Sirval, di lei

ch'è nostra feudataria: egli mi amava,

e seguimmi a Parigi.

PIEROTTO

E già palese

è il vostro matrimonio a quel Marchese

lo zio del tuo futuro,

ch'era già a Chamounix, che mostrò tanta

sorpresa ora vedendoti al balcone?

LINDA

Il Marchese! No! Questo è ancor mistero.

PIEROTTO

Le nozze si faran presto?

LINDA

Lo spero.

PIEROTTO

E dove?

LINDA

A Chamounix.

PIEROTTO

Che gioia! Allora

voi la vostra padrona... e la signora.

Or che v'ho ritrovata,

dopo quel che ho sentito,

non mi ricordo più quanto ho patito.

 

 

Al bel destin che attendevi,  

Linda, ancor io sorrido:

come il fratel più tenero,

vostro piacer divido,

che sì bel giorno acceleri

il ciel vo' supplicar.

LINDA

Sì, buon Pierotto, fervido

innalza il tuo pregar.

PIEROTTO

Dei genitori immagino

la gioia in abbracciarvi.

Tutta la valle in giubilo

fuor esce ad incontrarvi:

che sì bel giorno acceleri

il ciel vo' supplicar.

LINDA

Addio Pierotto...

PIEROTTO

O Linda, addio.

PIEROTTO

Allor ch'io passo sotto il balcone

quella pietosa nostra canzone.

Insieme

LINDA

Allor che passi sotto il balcone

quella pietosa nostra canzone.

 

LINDA

Almen, Pierotto, non iscordar.

PIEROTTO

Linda, mi udrete sempre intonar.

 
(Pierotto parte)

Pierotto ->

 

Scena terza

Linda, poi il Marchese.

 

LINDA

Come calma e conforta  

un atto di pietà! Quel buon Pierotto

or è contento... ed io con esso. Un cenno

del Marchese mi fe'... S'egli tentasse

ordinerò...

(mentre s'avvia alla porta a sinistra, si presenta il Marchese)

<- Marchese

 

Che vedo!...  

MARCHESE
(con galanteria)

Ecco un fedele

vostro svisceratissimo, o crudele

mia bella fuggitiva. Permettete.

(volendo baciarle la mano)

LINDA
(grave)

Signor che mai credete?

Vi prego...

MARCHESE

Vi scongiuro: finalmente

siam chi siamo. Il Marchese Ettore, Achille

etcetera... Un'antica conoscenza

mia cara figlioccetta...

LINDA

Ite, non posso

e non debbo ascoltarvi...

MARCHESE

Sì geloso

è dunque il fortunato possessore

di tal fior di beltà?

LINDA

Basta, o signore,

andate.

MARCHESE

Eh! Via. Fra noi. Son vari mesi

che abitate Parigi. Ora dovete

ben conoscere il mondo. Io lo conosco

ben più d'altri, io che fui

in quei felici dì della reggenza,

la vera quintessenza

della galanteria...

(accostandosele, con vezzo caricato)

LINDA

Lasciatemi. Partite.

(Cielo! Se arriva Carlo!)

MARCHESE

Ohibò! Sentite.

 

LINDA

Io vi dico, che partiate.  

MARCHESE

Io rispondo, che ascoltiate...

LINDA

Non lo debbo non lo voglio.

MARCHESE

Tutto bello, sin l'orgoglio!

LINDA

Chiamo gente!

MARCHESE

Un sol momento.

(osservando intorno)

Questo vostro appartamento

non c'è male, egli è grazioso;

ma d'offrirvi io mi fo vanto

un palazzo sontuoso.

I più splendidi equipaggi,

servitù, cavalli e paggi,

a' vostri ordini un banchiere,

quanto mai vi fa piacere...

(con ipocrisia)

Senza offender la morale...

senza un'ombra pur di male,

tutto pongo ai vostri piè...

Via, carina, sii buonina,

non mi far la ritrosetta.

Questa vecchia malizietta

alla moda più non è.

LINDA

Sto sorpresa, come mai

tanto reggere potei,

come intrepida ascoltai

vostre offerte, e detti rei,

vergognatevi, o signore;

le rifiuto con orrore.

E sappiate ch'io qui sono

qual regina sovra il trono,

che qui trovo quanto un cuore

può sperare, e può bramar.

Qui sacrati a un caro oggetto

tutti son gli affetti miei,

io tradirlo non potrei,

morrei prima che un altro amar.

MARCHESE

Ah! Ah! Ah! La mia severa

già lo prova... il cor ritroso.

Sente amor...

LINDA
(con dignità)

Per uno sposo.

MARCHESE

Sposo! Eh via.

LINDA

N'ebbi la fede.

MARCHESE

Romanzetti!... Chi vi crede?

Sarà qualche provinciale,

sbarbatello... Chi sa?

LINDA
(con impeto e minaccia)

È un tale,

che se mai giunge a scoprire

vostre infami indegne mire,

ne dovrete ben tremar.

Guai se v'ode, o trova qui!

MARCHESE
(scosso)

Che? Può udir... trovarmi!

LINDA
(minacciosa)

Sì!

MARCHESE

(A dire il vero per un capriccioso

che mi trovassi in brutto impiccio,

se mai qui a cogliermi giunge quel tale,

forse un intrepido franco ufficiale.

Quei non ischerzano sfidano, e addio!

Guardati, pensaci, Marchese mio.

Amo le belle, sì, questo è vero,

ma la mia pelle voglio salvar.)

Insieme

LINDA

(guardando verso la porta segreta)

Ciel non permetti, che di là Carlo

lo possa intendere, qui ritrovarlo.

Delle sue visite questa è già l'ora,

se qui s'incontrano... deh! che mai fora?

Quanto è crudele questo cimento!

Solo a pensarvi gelar mi sento.

Quanto mi costi, fatal mistero!

Il ciel l'incauta vuol castigar.

 

LINDA
(con forza)

Andate.

MARCHESE

Andate? Ih! Ih! Ih! Che altura!

Andrò... regina... non per paura.

Ma almen per merito dell'obbedienza,

un sorrisetto, non costa niente...

(volendo prenderle la mano)

Questa manina...

LINDA

(ritirandola con dispetto)

Vecchio insolente!

MARCHESE

Eh! Eh? Che furie! Perché son vecchio!

Ma...

LINDA
(con grand'ira)

Basta, uscite...

MARCHESE

(ridendo)

Uscite! Ah! Ah!

LINDA

Troppo omai mi cimentaste

ed in tutto voi mancaste.

L'alto rango che vantate,

uom perverso, deturpate.

Di qui fuori, e non ardite

più a me innanzi a ritornar.

Sì, Marchese, ho un difensore,

che mi puote vendicar.

Insieme

MARCHESE
(con decisione)

Oh! Guardate... la regina

da ricotte, da cascina!...

Ah! Sentite come impera!

Minacciosa, e parla altiera.

V'obbedisco, o gran sultana

e vi prego a perdonar.

Me la batto con onore,

e la feci un po' arrabbiar.

 
(partono)

Linda, Marchese ->

 

Scena quarta

Il Visconte, poi Linda.

<- Visconte

 
[N. 8 - Scena e romanza]

 N 

(s'apre la porta segreta, e comparisce il Visconte, in gran uniforme)

VISCONTE

(chiudendo la porta)  

Linda! Si ritirò povera Linda!

Non sa che l'orgogliosa madre mia

scoprì già i nostri amor... ch'or da lei parte:

che s'oggi non istringo

un odioso imeneo, che già conchiuse

in suo voler tiranno

un ordine real!... Mi strapperanno

dal seno l'infelice,

qual vile seduttrice!

Un sol momento

veder io la voleva. Non mi sento

or più coraggio. Addio,

il cielo ti consoli, angelo mio.

 

Se tanto in ira agli uomini  

è l'amor nostro, o cara,

il duro laccio infrangasi

di questa vita amara.

Lassù nel cielo un termine,

la nostra guerra avrà.

 
[N. 9 - Scena e duetto]

 N 

VISCONTE

(volto alla porta con passione)

Addio...  

(in questo s'apre la porta, e si presenta Linda)

<- Linda

LINDA
(con lieta sorpresa)

Carlo!

VISCONTE
(trasalendo)

Ah!

LINDA
(affettuosa)

Il mio cor con un repente

battito violento mi dicea

ch'eri qui.

VISCONTE

Se adesso...

LINDA

(osservandolo)

Ebben! Cos'hai?

Presso di Linda tua!

VISCONTE

(Mia!) Gravi cure.

LINDA

Tu se' in grand'uniforme. Tu sei bello,

ma per le nostre nozze...

VISCONTE

(Dio!)

LINDA

Ti voglio

col tuo vestito di pittore.

VISCONTE
(triste)

Oh! Allora

tempi felici!

LINDA
(ingenuamente, con tenerezza)

Ed ora?

Il nostro cor non è forse lo stesso!

Come allor, forse più, non ci amiam noi?

VISCONTE
(con ardore)

Linda! Tu m'ami?

LINDA

E domandar me 'l puoi?

 

VISCONTE

Ah! Dimmi... Dimmi, io t'amo  

dimmi: a te penso ognor.

Con quell'accento d'angelo,

t'amo, ripeti ancor.

LINDA
(tenerissima)

Sì, caro mio, sì t'amo

quanto amor puote un cuor:

per te mi è dolce il vivere,

vivo per te d'amor.

VISCONTE

Oh! Linda, io soffro.

LINDA
(inquieta)

Oh! Dio.

VISCONTE

(portando la mano al core)

Senti qui, cara!

LINDA
(con amorosa ingenuità)

È il mio.

LINDA

Prova una fiamma insolita,

incognito desir.

Nell'abbandon più tenero

lo sento poi languir.

Insieme

VISCONTE

Provo una fiamma insolita,

un fervido desir.

Nell'abbandon più tenero

lo sento poi languir.

 

VISCONTE

I nostri cor s'intesero...

LINDA

Dal primo giorno.

VISCONTE

Abbracciami.

LINDA

(si ritira arrossendo)

Ah che mai chiedi incauto...

VISCONTE

Primo favor che supplico,

Linda, se m'ami.

LINDA
(agitata)

E il dubiti?

VISCONTE

Qui sul mio cor?

LINDA

No!

VISCONTE

Barbara!

Un puro amplesso.

(stendendo le braccia)

LINDA
(penosamente)

Cielo!

Dammi tu forza.

(in questo dalla strada odesi il suono della ghironda di Pierotto)

(rassicurata)

Ah! Senti,

(staccandosi da lui)

il cielo, che ricordami

mia madre, il mio dover.

VISCONTE

(scosso fissandola)

Linda!

LINDA
(con fervore)

Tu mi ami? È ver?

LINDA

Ah! Vanne, o caro, e lasciami

in tutto il mio candore,

non assalire un debole,

e troppo ardente core:

più ancor s'egli è possibile,

in premio io t'amerò.

Insieme

VISCONTE

Non so, non so resisterti;

io cedo al tuo fervore.

Anima mia, perdonami,

cieco io son d'amore:

amami tu, lo merito

per quanto io penerò.

(rientra per la porta segreta)

Visconte ->

 

Scena quinta

Linda, poi Antonio.

 
[N. 10 - Finale secondo]

 N 

LINDA

(riflettendo)  

Per quanto io penerò! Che dir voleva,

e quai sguardi, partendo ei mi volgeva?

Di dolor, di pietà... Non so ma a un tratto,

mi sento tutto il core sopraffatto.

Forse presagio di sciagure... Eh! Folle!

(osservando)

Ma chi vien? Nel barlume un savoiardo.

Parmi...

 

<- Antonio

ANTONIO

(fuori della porta, ma in vista col cappello in mano, e la testa chinata rispettosamente)

Signora!

LINDA
(colpita vivamente)

Oh dio!

Possibile!

ANTONIO

(entrando, ma rimanendo indietro e chinato)

Scusate!

LINDA

(avendolo riconosciuto)

Chi vegg'io?

(cade sulla sedia vicina alla toilette)

 

ANTONIO

Un buon servo del Visconte  

di Sirval, di me commosso,

mi diceva, che qui posso

il padrone ritrovar.

Vecchio, povero, infelice

mi può solo ei confortar.

Brano musicale ()

LINDA

(Oh! Mio padre... in qual momento

lo rivedo... in quale stato!

Triste, povero, curvato

mi fa gemere, e tremar.)

ANTONIO

Voi sua sposa, a mio favore

lo potete supplicar.

LINDA

(Or che dire?)

ANTONIO

Voi tacete

ah v'intendo, v'importuno.

(per ritirarsi)

LINDA

(stendendogli la mano con una borsa)

Vi compiango, anzi tenete.

ANTONIO

Ah! che il ciel vi benedica:

e col padre, se l'avete,

voi felice lo farete

che mostrate un sì bel cor.

Ho una figlia anch'io, signora,

la delizia mia, finora...

l'ho perduta forse adesso

scordò il ciel, e i genitor.

Insieme

LINDA

(Ah! Scoprirmi a lui non oso

né fissar su lui le ciglia;

solo improvvida è tua figlia

ancor puro è questo cor.

Tanto cara ei m'ha pur ora,

me perduta egli deplora;

del mio stato tutto adesso

riconosco, oh! dio l'orror.)

 

ANTONIO

Io vi lascio... Permettete...

(per baciarle la mano)

LINDA

(in ginocchio, prendendogli la mano, e baciandola)

No... a me spetta... o padre mio...

ANTONIO
(colpito)

(ravvisandola)

Ciel! Fia ver! Linda!

LINDA

Son io.

ANTONIO
(con forza)

(al primo impulso per abbracciarla)

Figlia! Ah no! No... Voi mentite.

LINDA

Non son rea, padre, m'udite.

ANTONIO
(con impeto crescente)

No, ripeto, voi mentite,

Linda è povera, ma onesta.

La mia figlia d'un Visconte

non può in casa soggiornar.

L'elemosina a suo padre

la mia figlia non può far.

(gettando la borsa a' di lei piedi)

LINDA

Deh! Perdon!

ANTONIO

(partendo)

Non lo sperar.

 

Scena sesta

Pierotto, e i precedenti.

<- Pierotto

 

PIEROTTO
(agitato)

Linda! Oh qual nuova!  

ANTONIO

(incontrandolo)

Pierotto!

PIEROTTO
(sorpreso)

Antonio

qui vi ritrovo!

ANTONIO

Con mia vergogna.

PIEROTTO

Risoluzione, forza or bisogna.

ANTONIO

Sai dell'indegna?...

PIEROTTO

Di pietà è degna.

ANTONIO
(fremente)

Ella?

LINDA

Che rechi?

PIEROTTO

State ad ascoltar.

In un palazzo poco discosto,

vidi a gran festa tutto disposto

e canti e suoni, ghirlande e fiori,

carrozze e dame, lacchè e signori:

immensa folla di curiosi

stava gli sposi ad aspettar.

LINDA
(ansia)

Sposi!

ANTONIO

Finiscila!

LINDA

Che batticuore!

PIEROTTO

Linda, coraggio: vo a terminar.

E chi è lo sposo? A un tale io chiedo,

ei me lo nomina, io non lo credo:

a un altro provo ridomandarlo,

ripete. È il nobile Visconte Carlo

di Sirval...

LINDA

(con grido)

Dio!

ANTONIO
(a Linda)

Vedi ora, infame!

LINDA
(fuor di sé)

Padre!

ANTONIO
(in trasporto)

Tuo padre ti...

(per maledirla)

LINDA
(colpita)

Ah!

PIEROTTO

(mettendo la mano sulla bocca d'Antonio)

No... Che orror!

ANTONIO

Va', sciagurata, soffri la pena

della tua colpa, del mio rossor.

(parte)

Antonio ->

 

Scena settima

Linda e Pierotto.

 

PIEROTTO

(dopo averla osservata)  

Linda! Andiamo... A che pensate?

Questa casa abbandonate.

LINDA

(che sarà rimasta nella stessa immobilità va serenandosi, pensando fra sé, e lascia scorgere da di lei tratti un'alterazione mentale)

A consolarmi affrettati,

momento sospirato,

in faccia al cielo, agli uomini

tua sposa diverrò.

 
(duetto: atto I, scena IV)
 

LINDA

Carlo è mio... Chi a me involarlo?...

Con quai dritti, chi potria?

PIEROTTO

Pianger, misera, mi fa.

 

LINDA
(rasserenata, e amorosa)

No, non è ver... mentirono...    

Tradir tu non mi puoi:

e solo per me palpita

fedele il tuo bel cor.

Linda tradita esanime

cadrebbe ai piedi tuoi.

Più non potrei nascondermi

al mondo, ai genitor.

S

Sfondo schermo () ()

 
(musica vivace, che passa sotto la finestra. La strada si vede illuminata fa molte torce)
 

PIEROTTO

Ma i suon... le faci... ah! L'empio  

stolgasi... Andiam...

LINDA

(alla finestra)

Là mira

qual pompa! Nobil vergine

con roseo serto... Appresso

le sta nel cocchio... ei gira

ver me lo sguardo... Ah! È desso!

Carlo... Fia ver?...

(resta immobile)

PIEROTTO

Che orror!

Il nodo maledica

il ciel nel suo furor.

LINDA
(ripete)

No, non è ver... mentirono...

tradir tu non mi puoi:

e solo per me palpita

fedele il tuo bel cor.

Linda tradita esanime

cadrebbe ai piedi tuoi.

Più non potrei nascondermi

al mondo, ai genitor.

PIEROTTO

Fa' cor, mi segui, o misera

fuggiam da un traditor.

 
(Linda si lascia trascinar da Pierotto)

Pierotto, Linda ->

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Elegante appartamento d'una casa di Parigi; alla destra dell'attore porta che conduce alle stanze; a sinistra porta d'ingresso; nel fondo in prospetto una grande finestra, dalla quale si guarda sulla strada; tra la finestra e la porta segreta; dal lato medesimo una ricca toilette: sedia vicina, tavolini, sedie, e mobili di lusso, e moda a quel tempo.

Linda
 

[N. 7 - Scena e duetto]

Già scorsero tre mesi

(dalla strada odesi il suono di ghironda)

Linda
<- Pierotto

Linda!... Oh! signora!

Linda
Pierotto ->

Come calma e conforta

Linda
<- Marchese

Che vedo! / Ecco un fedele

Linda e Marchese
Io vi dico, che partiate
Linda, Marchese ->
<- Visconte

[N. 8 - Scena e romanza]

Linda! Si ritirò povera Linda!

[N. 9 - Scena e duetto]

Addio / Carlo! / Ah! / Il mio cor con un repente

Visconte
<- Linda

(dalla strada odesi il suono della ghironda)

 
Linda
Visconte ->

[N. 10 - Finale secondo]

Per quanto io penerò! Che dir voleva

Linda
<- Antonio

Linda, Antonio
<- Pierotto
Linda, Pierotto
Antonio ->

(musica vivace, che passa sotto la finestra)

Pierotto, Linda ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima
Interno d'una cascina; a destra verso il fondo la porta d'una stanza; una rustica sedia a braccioli, vicina;... Elegante appartamento d'una casa di Parigi; alla destra dell'attore porta che conduce alle stanze; a... Una piazza nel villaggio posto nel mezzo della valle; case rustiche; osteria con porticato, sotto il quale...
[Sinfonia] [N. 1 - Coro d'introduzione, scena e romanza] [N. 2 - Scena e cavatina] [N. 3 - Recitativo e cavatina] [N. 4 - Scena, romanza e ballata] [N. 5 - Scena e duetto] [N. 6 - Finale primo] [N. 7 - Scena e duetto] [N. 8 - Scena e romanza] [N. 9 - Scena e duetto] [N. 10 - Finale secondo] [N. 11 - Coro d'introduzione e brindisi] [N. 12 - Scena e duetto] [N. 13 - Scena ed aria buffa] [N. 14 - Preludio] [N. 15 - Scena ed aria] [N. 16 - Preghiera (quintetto a voci sole)] [N. 17 - Scena e duetto finale]
Atto primo Atto terzo

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