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Scena prima |
Una piazza nel villaggio posto nel mezzo della valle. Case rustiche. Osteria con porticato, sotto il quale tavole, panche, sedie. Una collina con vari sentieri praticabili. Più avanti a sinistra dell'attore la porta d'una casa interna. Prima che si alzi la tela odesi da lontano un preludio, e suono di ghironda, e voci di «Viva!» Savoiardi, Savoiarde, parte sotto il porticato seduti alle tavole, bevendo, e mangiando. Altri al di fuori osservando verso il fondo. Sulla collina intanto compaiono gruppi di giovani Savoiardi, e fanciulle co' le loro bisacce, e ghironde. Si fermano un istante, osservano, e poi facendo cenni di esultanza, e salutando, e inviando baci a quelli, che li attendono al piano, vengono scendendo. |
Q
savoiardi, savoiarde
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[N. 11 - Coro d'introduzione e brindisi] | N
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CORO
Sentili giungono... Deh! Qual piacere!
Per loro vuotisi tutto un bicchiere
ansiosi guardano, già ne han veduti
lieti ci mandano baci e saluti...
Vispi discendono dalla collina.
Su, su corriamoli ad abbracciar.
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| (i giovani sono discesi, e corrono fra le braccia dei genitori e parenti) | |
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TUTTI |
Oh padre, oh madre!
Figlio, sorella! Un bacio! Un altro.
Fratello, amici!
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I GIOVANI |
Sani e contenti fra voi torniamo:
n'aiutò il cielo, s'è lavorato
ed il guadagno qui vi rechiamo.
(cavando dalle bisacce, e borse di cuoio, fazzoletti, calzette, nelle quali tengono fra carte i loro danari, che vanno mostrando con compiacenza)
Per ora allegri potremo star.
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I PRIMI |
Ottimo core! Mostra quant'hai?
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UNO |
Io cento scudi mi guadagnai.
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I PRIMI |
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UN ALTRO |
Ed io in tant'oro
trenta Luigi.
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I PRIMI |
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UNA FANCIULLA |
Io quattrocento franchi soltanto...
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I PRIMI |
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ALTRA |
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UNO |
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ALTRO |
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I PRIMI |
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ALTRO |
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I PRIMI |
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ALTRI E ALTRE (insieme) |
Dal canto mio
sono contento.
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ALTRI |
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TUTTI |
Evviva! Evviva! Dopo le pene
talvolta il bene lieto compar.
Facciamo allegri un brindisi
all'ora del ritorno,
facciam di lieti cantici
la valle risuonar.
Quindi sull'erbe floride
al tramontar del giorno
corriam insiem festevoli
le danze ad intrecciar.
(partono allegri)
| savoiardi, savoiarde ->
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Scena seconda |
Il Prefetto ed il Visconte. |
<- Prefetto, Visconte
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[N. 12 - Scena e duetto] | N
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PREFETTO |
Tutta la valle è in giubilo. Ogni padre
i suoi figli rivede... Antonio solo,
povero Antonio, è in preda a nero duolo.
Quella Linda, sì candida, sì pia!
Ah! quella più non è, corre la via
di perdizion! E come fatal nunzio
alla madre recar, che ansiosa attende
la cara figlia? Iddio
conceda al labbro mio
l'accento del conforto.
(avviandosi alla casa a sinistra, e si ferma poi osservando)
Ma chi mai
raccolto a noi s'appressa!
(riconoscendo il Visconte)
Il signor di Sirval!
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VISCONTE |
Eccolo! A voi,
rispettabil Prefetto, io desiava
di favellar. A compiere qui vengo
imponenti doveri. Al vostro core
abbandonasi il mio.
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PREFETTO |
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VISCONTE |
La madre mia s'è alfin arresa
a' miei fervidi voti... La marchesa
è la matrigna di una giovinetta
Loustolot...
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PREFETTO (sospirando) |
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VISCONTE |
Oh cielo! Che si dice?
E che avvenne di lei?
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PREFETTO (cupo) |
Fatal mistero!
Che a me soltanto palesava il padre,
misero genitore,
cui speme alcuna più non riconforta!
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VISCONTE (con tutta l'ansia) |
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PREFETTO |
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VISCONTE (colpito) |
Ciel, che dite? Linda è morta!
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PREFETTO |
Morta, sì, per la famiglia,
che coperta ha di rossore.
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VISCONTE (respirando) |
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PREFETTO |
Chi sa? Viva
pur, lasciolla il genitore,
quando rapido fuggiva
quella misera tradita
da un indegno seduttor.
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VISCONTE (contenendosi) |
Seduttor! Vil! Se sapeste...
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PREFETTO (con calore) |
Voi difenderlo potreste?
Le giurava fé di sposo,
e ad unirsi ad un'altra andava.
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VISCONTE (con passione e forza) |
No, quel nodo sì odioso,
cui la madre lo sforzava,
non fu stretto. Presso all'ara
udì il grido disperato
con cui Linda lo chiamava.
Tutto allora ha calpestato;
saldo allor nella sua fede,
rivolò di Linda al piede,
ma più Linda non trovò.
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PREFETTO (sorpreso) |
Ah! Che intesi? Voi piangete!
Ciel! Qual dubbio!
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VISCONTE (con pena) |
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PREFETTO (compassionandolo) |
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VISCONTE |
Era fuggita,
si credea da me tradita.
Tracce invano io ne cercai.
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PREFETTO (marcato) |
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VISCONTE |
Sì, omai,
sì sappiatelo, son io.
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PREFETTO (agitato) |
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VISCONTE (desolato) |
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VISCONTE
Ah! Chi sa quale e dove la vita
or trascina raminga, dolente!
Forse, oh cielo! mendica, languente,
sulla terra non trova pietà.
Ella ha puro serbato il candore,
m'adorava quel fervido core!
Ch'io potessi tradirla al pensiero
disperata morir la farà.
|
Insieme
PREFETTO
Ah! Chi sa come, dove la vita
or trascina raminga, dolente!
Forse, oh cielo! mendica, languente,
sulla terra non trova pietà.
Alla fede, a virtude, all'onore
io cresceva quel tenero cuore.
Di sua misera sorte il pensiero
mi fa gemer, tremar mi fa.
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PREFETTO |
Ma v'è un nume, egli mai nell'ambascia
la virtù derelitta non lascia.
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VISCONTE |
In lui fido, ed in voi. Ritrovarla
qui sperava, ritorno a cercarla.
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VISCONTE
E se il cielo mi punisce,
se per sempre mi è rapita,
qui la misera mia vita
a finire io tornerò.
All'amore sventurato
una tomba innalzerò.
Là proteso, desolato,
la mia Linda piangerò.
No, per me non v'è conforto,
Linda, Linda, o morirò.
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Insieme
PREFETTO
Il mio cor mi presagisce
ch'ella a noi non fu rapita;
quella misera smarrita
fra noi lieta io rivedrò.
Dal suo pianto il ciel placato
al pentito perdonò.
L'innocente sventurato
alla gioie riserbò.
Sì, sperate. Del conforto
per voi l'ora già suonò.
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| Visconte, Prefetto ->
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Scena terza |
Il Marchese dal basso della collina, poi Coro. |
<- Marchese
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[N. 13 - Scena ed aria buffa] | N
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MARCHESE |
Eccoci ancora qui... Volati siamo
da Parigi al castello: e giorno e notte
senza chiuder un occhio, e mangiar male!
Che smania dell'inferno in mio nipote,
per giunger come un lampo. Ah! Quella Linda
quella mia figlioccetta
qui sì gentil, vispetta
e a Parigi sì austera... Eh! Cosa è il mondo!
(con ribrezzo caricato)
Una savoiardetta, che diventa
cospetto una gran dama, e che il plebeo
sangue confonde al sangue bleu! Che orrore!...
Orrore? La virtù premiata... amore
consolato... Avrem nozze...
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| (canto savoiardo) | |
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Feste, balli, e là a me. Viva, preludio
già d'allegria!
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| (giovani Savoiardi, Savoiarde che vengono sempre cantando, e si fermano guardando il Marchese) | <- giovani savoiardi, giovani savoiarde
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CORO |
Ve', giunto è qui il Marchese
bentornato al paese.
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MARCHESE |
Bentornati, miei cari
demonietti ognor vispi. Da Parigi
qui vi riveggo volentier.
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CORO |
Voi sempre
ci portate fortuna e buon umore.
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MARCHESE |
E adesso avrem da stare allegramente.
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CORO |
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MARCHESE |
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CORO |
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MARCHESE |
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UOMINI |
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RAGAZZE (ridendo) |
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MARCHESE |
Burlate, eh bricconcelle
lo sposo è il nostro nobile nipote.
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CORO |
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MARCHESE |
La sposa! Oh! La vedrete!
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CORO |
È ricca? È buona? È bella?
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MARCHESE |
Potete immaginarlo, è come una stella.
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Ella è un giglio di puro candore,
una rosa ridente d'aprile,
un sorriso il più dolce e gentile,
uno sguardo, ah! lo sguardo d'amor;
essa è poi ciò, che v'ha di più rara
fra voi donne in purezza ed onor.
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CORO |
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MARCHESE |
Ne avvampa
tutti già di nostr'alto lignaggio
testa e cuore vulcanici abbiamo
e allorquando sentiamo, sentiamo
all'eroica con tutto il furor.
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CORO |
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MARCHESE |
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CORO (scherzosi) |
Eh! Signor! Siete già conosciuto,
a Parigi v'abbiamo veduto
far a tutte le belle d'occhietti,
dar biglietti... fissar rendez-vous.
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MARCHESE |
E voi altri suonando, cantando,
state tutto osservando, ascoltando!
Usi, moda, occasion, capriccetti!
Ma quell'uomo d'allor non son più;
or io son la stessa virtù.
Ma vedrete, vedrete la sposa,
incantati, sorpresi, sarete...
invitati al castello verrete.
Grandi chiassi là s'hanno da far.
Là confusi padroni, e vassalli,
ai banchetti, alle cacce, nei balli,
e ballando con voi, mie carine
mi vedrete a vent'anni tornar.
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CORO |
Di vedere, onorare la sposa
sospiriamo il felice momento:
qui sull'erbe dei suoni al concento
quanto lieti verremo a danzar.
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| (partono dai lati opposti) | giovani savoiardi, giovani savoiarde, Marchese ->
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Scena quarta |
Linda e Pierotto. |
<- Pierotto
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La scena rimane vuota un istante. Indi comparisce Pierotto sull'alto della collina a sinistra. Viene discendendo tristemente sino al secondo sentiero. Si ferma e guarda verso donde egli venne. | |
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PIEROTTO |
E s'è arrestata ancora,
muta, immobile ognora;
con quell'occhio smarrito
volto, fisso a un sito!
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[N. 14 - Preludio] | N
|
| (sospira, prende la ghironda, e suona la musica della canzone solita. Linda si presenta sull'alto: avanza con passo vacillante, china il capo, e seguendo sempre la musica discende. Allorché è arrivata sulla scena, presso d'una panca, Pierotto cessa dal suono, e Linda cade spossata sulla panca) | <- Linda
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| |
[N. 15 - Scena ed aria] | N
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PIEROTTO |
Ed ecco in qual maniera abbiamo fatto
duecento leghe! Ogni mattina, quando
a seguirmi decider la dovea
intender questo suono io le facea,
che nella sua pazzia
la dolce madre le rammenta, e in seno
le destava la forza, e il coraggio.
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LINDA (macchinalmente) |
In faccia al cielo, e agli uomini
tua sposa diverrò.
(poi resta immobile)
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PIEROTTO |
E via! Sempre lo stesso!
Come potrò mai presentarla adesso
alla sua madre?
(avviandosi)
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Scena quinta |
Il Prefetto, Linda, Pierotto. |
<- Prefetto
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PREFETTO |
Del Visconte io porto
almen d'onore ai Loustolot conforto.
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PIEROTTO |
(vedendo il prefetto)
Ah! Lui!
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PREFETTO (con tutta premura) |
(incontrandolo)
Pierotto! E Linda!
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PIEROTTO |
| |
PREFETTO (colpito) |
Oh cielo! In quale stato!
(fissandola con pena)
Quegli occhi, quel pallor, quell'aria!
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PIEROTTO |
(singhiozzando)
Folle!
D'amor tradito.
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PREFETTO |
| |
PIEROTTO |
| |
PREFETTO |
| |
PIEROTTO |
| |
PREFETTO |
No, no, speriamo,
a prevenirne i genitori io vado:
e tu guidala in casa.
(entra per la porta a sinistra)
| Prefetto ->
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| |
PIEROTTO |
| |
LINDA |
(scuotendosi)
Ancora camminar!
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PIEROTTO |
| |
LINDA |
| |
PIEROTTO |
| |
LINDA (agitatissima) |
Ma v'è Carlo... Senti!
Questi suoni! Si sposa, andiam, fuggiamo.
(si copre il capo col grembiale)
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PIEROTTO |
(prendendola per mano)
Qui, vien.
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LINDA |
(lasciandosi condurre)
Sì.
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PIEROTTO |
| |
| (entrando con lei) | Pierotto, Linda ->
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Scena sesta |
Il Visconte, indi il Prefetto; poi il Coro, il Marchese, Antonio, e Maddalena. |
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| |
VISCONTE |
(con foglio in mano)
Con questo foglio intanto assicurai
al Loustolot la proprietà dei beni
che tengono in affitto, e poi...
| |
| <- Prefetto
|
PREFETTO |
(uscendo, e scorgendo il Visconte)
Signore!
| |
VISCONTE |
| |
PREFETTO |
| |
VISCONTE |
Linda! Qui! Oh gioia... A lei.
| |
PREFETTO (triste) |
| |
VISCONTE |
| |
PREFETTO |
Smarrita
è la ragione dell'infelice.
| |
VISCONTE (oppresso) |
Oh cielo!
E per me!
(abbandonandosi sul petto del prefetto)
| |
| (savoiardi, savoiarde da varie parti confusamente) | <- savoiardi, savoiarde
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CORO (uno all'altro) |
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ALTRI |
| |
| <- Marchese
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MARCHESE |
(arrivando)
Che cosa dite?
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ALTRI |
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I PRIMI |
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MARCHESE |
Quanta sventura! Ancor si tenti...
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CORO |
| |
| (esce Antonio) | <- Antonio
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|
Antonio!
(tutti lo circondano)
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ANTONIO |
Oh dolor! Son disperato.
Più nessuno riconosce...
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CORO E MARCHESE |
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ANTONIO |
Ha tremato
alla mia voce. Restò immota a quella
di sua madre, che tanto amava... Oh dio!
Signor Visconte, voi...
| |
VISCONTE |
Sì, è ver, son io
la cagion de' suoi mali. A ripararli
qui veniva...
| |
| (sentesi il suono di Pierotto dalla casa) | |
CORO |
Sentite la canzone
di Pierotto... Sua madre. Ebben...
| |
| (esce Maddalena) | <- Maddalena
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MADDALENA |
S'è scossa,
s'è alzata al suon di Pierotto: il segue
eccola...
| |
|
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Scena ultima |
Pierotto suonando la ghironda. Tutti i precedenti, poi Linda. |
<- Pierotto, Linda
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| |
PIEROTTO (rapidamente al Visconte) |
Se potete
questo punto cogliete.
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LINDA |
(cogli occhi volti al cielo, come parlando a sua madre)
Madre mia,
a te ritorno, ed innocente...
| |
MADDALENA (con trasporto) |
| |
LINDA |
| |
MADDALENA (dolorosamente) |
Ah! Lo vedete:
più memoria, più cuore...
| |
VISCONTE |
(accostandosi a Linda)
Riserbato all'amore
è forse il ridestarlo.
(con tenerezza)
Linda!
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LINDA (scuotendosi) |
| |
VISCONTE |
Guardami... il tuo Carlo.
| |
| |
VISCONTE |
È la voce, che primiera
palpitar ti fece il core,
è l'accento dell'amore,
è il sospir di chi t'amò.
È il tuo ben, che ancor t'adora,
che da te perdono implora,
uno sguardo, un tuo sorriso,
e felice tornerò.
| (♦)
(♦)
|
LINDA |
(sempre immobile)
Egual voce, eguale accento
così un dì mi lusingò.
| |
TUTTI |
(osservandola)
Non un moto, né un accento...
ansio incerto oh dio! mi sto.
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LINDA |
Non fu lui, Non è il mio Carlo.
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VISCONTE (desolato) |
Rimirarla in quello stato,
più resister non poss'io.
(per allontanarsi)
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LINDA |
(scuotendosi repente, e fermando il Visconte)
Se tu fossi Carlo mio,
tu m'avresti il cor beato,
ripetendo un caro accento,
che rammenta il più bel dì!
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VISCONTE |
(comprendendola)
Oh! Sì, Linda, lo rammento!
Carlo a te dicea così!
A consolarmi affrettati,
momento fortunato,
in faccia al cielo, agli uomini
tuo sposo diverrò.
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| (Linda riconoscendo il canto lo segue, lo ripete ansia, confusa, poi dalla viva repente emozione va mancando, e sviene in braccio a Maddalena, sorretta da Antonio, e dal Visconte) | |
TUTTI (con gioia) |
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VISCONTE (con trasporto) |
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PREFETTO |
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[N. 16 - Preghiera (quintetto a voci sole)] | N
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|
TUTTI
Compi, o ciel, la nostra spene:
tu la rendi al nostro amor.
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| |
[N. 17 - Scena e duetto finale] | N
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|
Un sospiro... ella rinviene:
apre il ciglio...
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LINDA |
(si trova coll'occhio rivolto a Maddalena)
Ah! La mia madre!
I tuoi baci, oh gioia! E il padre?
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| (Antonio sorride) | |
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Vi son cara? E chi a' miei piedi
la mia man stringe?
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VISCONTE |
No 'l vedi?
Il tuo Carlo.
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LINDA |
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VISCONTE (solennemente) |
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LINDA |
(guardando intorno)
Sposo! Ah! Qui, qui la tua mano,
questi è il mio fedel Pierotto...
quegli il pio signor Prefetto.
Questa...
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MARCHESE |
È Rosa... quel Giannotto
qui Franchetta, là Pasquale...
là Tonina... Paolo, ed io...
(timido un po', e scherzoso)
Buona Linda, io son quel tale...
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LINDA (gentile) |
Ch'or sarà mio signor zio.
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MARCHESE (contento) |
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TUTTI |
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VISCONTE (tenerissimo) |
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LINDA |
Carlo, ah! Dimmi, che non sogno,
troppe gioie io sento in cor.
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VISCONTE
Di tue pene sparve il sogno,
alle gioie amor ti desta:
e soave il cielo appresta
la mercede al tuo candor.
Sempre uniti noi saremo
per amarci noi vivremo
fia per noi la terra eliso
delle gioie e dell'amor.
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| (gruppi di esultanza) | |
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