Giasone, figlio d'Esone, fratello di Pelia re di Tessaglia, fu dal medesimo Pelia mandato a Colco all'acquisto del vello d'oro, che da Frisso era stato consacrato a Giove in quell'isola.
Imbarcò su la nave di Argo con Ercole ed altri cavalieri, che poi furono detti argonauti.
Passò per l'isola di Lenno, ed ivi godé Isifile regina di quell'isola con promessa di sposarla, ma per consiglio d'Ercole la lassò gravida e se n'andò a Colco.
Isifile partorì due gemelli, Toante ed Euneo, dopo che gl'era convenuto fuggirsene di Lenno per aver salvato il vecchio Toante suo padre dalla comune uccisione di tutti gl'uomini di quell'isola, decretata dalle donne per desiderio di regnare; e in povero stato se ne andava pellegrinando, e giunse al fine nelle campagne su la foce d'Ibero, dove stava allattando i figli suoi e di Giasone.
Giasone, sendo arrivato a Colco, fu veduto da Medea regina di quell'isola la quale di lui ardentemente s'innamorò e, renunziando agl'affetti passati fra lei ed Egeo re d'Atene, trovò modo d'esser goduta da Giasone, senza che esso sapesse con qual dama si giaceva.
Restò gravida e partorì a suo tempo due gemelli, Filomelo e Pluto. Giasone, distratto dal nuovo amore verso la dama a lui incognita, dimorò in Colco un anno intiero, senza tentar l'impresa per la quale s'era in quell'isola trasferito, ma al fine, stimolato da gl'argonauti ed in specie da Ercole, diede il giuramento di farlo per un giorno determinato.
Isifile intanto, avendo inteso che Giasone si ritrovava nell'isola di Colco, poche miglia distante della foce d'Ibero, ove essa dimorava, mandò Oreste suo confidente per accertarsene ed intendere le sue azioni.
Sendo venuto il giorno nel quale Giasone doveva tentar l'acquisto del vello, volse la notte antecedente ritrovarsi con la dama da lui sino a quel tempo non conosciuta, ed Ercole, attendendo su lo spuntar dell'alba ch'egli, lasciati i piaceri amorosi, s'accingesse a quell'impresa, dà principio all'opera.