Mio sig. e patron colendiss.
Del mio Giasone, che ora se ne viene alla luce delle stampe, non presento a v. s. illustriss. se non la sola stampa, poi che ella non si degnò di riceverlo sotto la sua clementissima padronanza sin quando alli mesi passati io lo consacrai alla sua grandezza caratterizzato con la penna. Io, che a ragione temevo, anzi prevedevo i suoi precipizi, lo collocai sopra la base della protezione di v. s. il. e consegnai la caducità de' miei versi all'immortalità del suo nome. Comparirà in breve su le scene, e s'egli nacque sotto l'ascendente benigno di così felice predominio, ben devo io sperare, che favoreggiato da stella sì propizia, egli sia per sortire quelle fortune, alle quali per sé stesso non poteva, se non temerariamente, aspirare, e senza più a v. s. illustriss. umiliss. m'inchino.
Di Venezia li 5 gennaio 1648.
Di v. s. illustriss. e reverendiss.
umiliss. devotiss.
ed in eterno obligatiss. servo
Giacinto Andrea Cicognini