Intermezzo sinfonico | ||||
Scena prima |
La stessa scena dell'atto primo. |
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Tonio compare dall'altro lato del teatro colla gran cassa; era a piazzarsi sull'angolo sinistro del proscenio del teatrino. | <- Tonio, contadini, contadine, Peppe | |||
Intanto la Gente arriva da tutte le parti per lo spettacolo e Peppe viene a mettere nei banchi per le Donne. | ||||
CONTADINI E CONTADINE |
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CONTADINE |
Ché lo spettacolo dée cominciare. Cerchiam di metterci ben sul davanti. | |||
(Silvio arriva dal fondo e va a pigliar posto sul davanti a sinistra salutando gli amici) | ||||
TONIO |
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CONTADINI |
Ve', come corrono le bricconcelle! Accomodatevi comari belle! | |||
CONTADINE |
Oh dio che correre per giunger tosto. | |||
TONIO |
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LA FOLLA |
Via su spicciatevi, incominciate. Perché tardate mai? perché tardate? Siam tutti là! | |||
CONTADINE |
(cercando sedersi, spingendosi) Ma non pigiatevi, fa caldo tanto! Su, Peppe, aiutaci! V'è posto accanto. | |||
Nedda esce vestita da Colombina col piatto per incassare posti. | <- Nedda, Silvio Tonio -> | |||
Peppe cerca di mettere a posto le Donne. | ||||
Tonio rientra nel teatro portando via la gran cassa. | ||||
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Nedda dopo aver lasciato Silvio riceve ancora il prezzo della sedie da Altri, e poi rientra anch'essa nel teatro con Peppe. | Nedda, Peppe -> | |||
LA FOLLA |
(volendo pagare nello stesso tempo) Incominciate! Perché tardate? Facciam strepito, facciam rumore! Ventitré ore suonaron già! Allo spettacolo ognun anela! | |||
(si ode una lunga e forte scampanellata) | ||||
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Ah! S'alza la tela! Silenzio! Olà! | |||
Le Donne sono parte sedute sui banchi, situati obliquamente, volgendo la faccia alla scena del teatrino; parte in piedi formano gruppo cogli Uomini sul rialzo di terra ov'è il grosso albero. | ||||
Altri Uomini in piedi lungo le prime quinte a sinistra. | ||||
Silvio è innanzi ad essi. | ||||
Scena seconda |
Commedia. |
<- Nedda, Peppe | ||
La tela del teatrino si alza. | ||||
La scena, mal dipinta, rappresenta una stanzetta con due porte laterali ed una finestra praticabile in fondo. | ||||
Un tavolo e due sedie rozze di paglia sono sulla destra del teatrino. | ||||
Nedda in costume da Colombina passeggia ansiosa. | ||||
NEDDA |
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(si ode un pizzicar di chitarra all'interno; | ||||
Colombina corre alla finestra e dà segni d'amorosa impazienza) | ||||
PEPPE |
fido Arlecchin è a te vicin! Ver te chiamando, e sospirando aspetta il poverin... La tua faccetta mostrami, ch'io vo' baciar senza tardar la tua boccuccia. Amor mi cruccia e mi sta a tormentar! Ah! e mi sta a tormentar! O Colombina, schiudimi il finestrin, che a te vicin ver te chiamando, e sospirando è il povero Arlecchin! |
(♦) | ||
NEDDA |
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(siede ansiosa volgendo le spalle alla porta di destra. | ||||
Questa si apre e Tonio entra sotto le spoglie del servo Taddeo, con un paniere infilato al braccio sinistro. | <- Tonio | |||
Egli si arresta a contemplare Nedda con aria esageratamente tragica) | ||||
TONIO |
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LA FOLLA |
Ah! ah! ah! | |||
TONIO |
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(il pubblico ride) | ||||
NEDDA |
(volgendosi) Sei tu, bestia? | |||
TONIO |
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NEDDA |
E Pagliaccio è partito? | |||
TONIO |
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NEDDA |
Che fai così impalato? Il pollo hai tu comprato? | |||
TONIO |
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(precipitandosi in ginocchio, offrendo colle due mani il paniere a Colombina che si appressa) | ||||
TONIO |
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(Colombina va alla finestra la schiude e fa un segno; poi va verso Taddeo) | ||||
NEDDA |
(strappandogli il paniere) Quanto spendesti dal trattore? | |||
TONIO |
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NEDDA |
(presso alla tavola) Non seccarmi Taddeo! | |||
(Arlecchino scavalca la finestra, depone a terra una bottiglia che ha sotto il braccio, | ||||
e poi va verso Taddeo mentre questi finge non vederlo) | ||||
TONIO |
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(lo piglia per l'orecchio dandogli un calcio e lo obbliga a levarsi) | ||||
PEPPE |
Va a pigliar fresco! | |||
(il pubblico ride) | ||||
TONIO |
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(Taddeo esce. Il pubblico ride ed applaude) | Tonio -> | |||
NEDDA |
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PEPPE |
(con affetto esagerato) Colombina! Alfin s'arrenda ai nostri prieghi amor! | |||
NEDDA |
Facciam merenda. | |||
(Colombina prende dal tiretto due posate e due coltelli. | ||||
Arlecchino va a prender la bottiglia, poi entrambi siedono a tavola uno in faccia all'altro) | ||||
NEDDA |
Guarda, amor mio, che splendida cenetta preparai! | |||
PEPPE |
Guarda, amor mio, che nettare divino t'apportai! | |||
NEDDA E PEPPE |
L'amore ama gli effluvii del vin, de la cucina! | |||
PEPPE |
Mia ghiotta Colombina! | |||
NEDDA |
Amabile beon! | |||
PEPPE |
(prendendo un'ampolletta che ha nella tunica) Prendi questo narcotico; dallo a Pagliaccio pria che s'addormenti, e poi fuggiamo insiem! | |||
NEDDA |
Sì, porgi! | |||
TONIO |
<- Tonio | |||
(entra precipitoso a sinistra e chiude la porta. Il pubblico ride) | ||||
NEDDA |
Via! | |||
PEPPE |
(scavalcando la finestra) Versa il filtro ne la tazza sua! (Scompare) | |||
(Canio in costume da Pagliaccio, compare sulla porta a destra) | <- Canio | |||
NEDDA |
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CANIO |
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NEDDA |
Che fole! Sei briaco? | |||
CANIO |
(fissandola) Briaco! sì... da un'ora! | |||
NEDDA |
(riprendendo la commedia) Tornasti presto. | |||
CANIO |
Ma in tempo! T'accora, dolce sposina! (riprende la commedia) Ah! sola io ti credea (mostrando la tavola) e due posti son là! | |||
NEDDA |
Con me sedea Taddeo, che là si chiuse per paura! (verso la porta a sinistra) Orsù... parla! | |||
TONIO |
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LA FOLLA |
(ridendo) Ah! ah! ah! ah! | |||
CANIO |
(rabbioso al pubblico) Per la morte! (poi a Nedda sordamente) Smettiamo! Ho dritto anch'io d'agir come ogn'altr'uomo. Il nome suo... | (♦) | ||
NEDDA |
(fredda e sorridente) Di chi? | |||
CANIO |
Vo' il nome de l'amante tuo, del drudo infame a cui ti desti in braccio, o turpe donna! | |||
NEDDA |
(sempre recitando la commedia) Pagliaccio! Pagliaccio! | |||
CANIO No! Pagliaccio non son! Se il viso è pallido, è di vergogna, e smania di vendetta! L'uom riprende i suoi dritti, e 'l cor che sanguina vuol sangue a lavar l'onta, o maledetta! No, Pagliaccio non son! Son quei che stolido ti raccolse orfanella in su la via quasi morta di fame, e un nome offriati, ed un amor ch'era febbre e follia! (cade come affranto sulla seggiola) |
(♦) | |||
CONTADINE |
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CONTADINI |
Zitte laggiù! Che diamine! | |||
SILVIO |
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CANIO acciecato m'aveva, se non amor, pietà... mercé! Ed ogni sacrifizio al cor lieto, imponeva, e fidente credeva più che in dio stesso, in te! Ma il vizio alberga sol ne l'alma tua negletta; tu viscere non hai... sol legge è 'l senso a te! Va', non merti il mio duol, o meretrice abbietta, vo' ne lo sprezzo mio schiacciarti sotto i piè! | ||||
LA FOLLA |
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NEDDA |
Ebben! Se mi giudichi di te indegna, mi scaccia in questo istante. | |||
CANIO |
Ah! ah! Di meglio chiedere non déi che correr tosto al caro amante. Sei furba! No! per dio! Tu resterai... e il nome del tuo ganzo mi dirai! | |||
NEDDA |
(cercando riprendere la commedia sorridendo forzatamente) Suvvia, così terribile davver non ti credeo! Qui nulla v'ha di tragico. (verso la porta a sinistra) Vieni a dirgli o Taddeo, che l'uom seduto or dianzi, a me vicino era... il pauroso ed innocuo Arlecchino! | |||
(risa tosta represse dall'attitudine di Canio) | ||||
CANIO |
Ah! tu mi sfidi! E ancor non l'hai capita ch'io non ti cedo!... Il nome, o la tua vita! | |||
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(Peppe vuol uscire dalla porta a sinistra, ma Tonio lo ritiene) | ||||
PEPPE |
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TONIO |
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PEPPE |
Ho paura!... | |||
CANIO |
(urlando dà di piglio a un coltello sul tavolo) Il nome! il nome! | |||
NEDDA |
(sfidandolo) No! | |||
SILVIO |
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(Peppe cerca svincolarsi da Tonio) | ||||
Le Donne che indietreggiano spaventate, rovesciano i banchi ed impediscono agli Uomini di avanzare, ciò che obbliga Silvio a lottare per arrivare alla scena. | ||||
Intanto Canio al parossismo della collera, ha afferrata Nedda in un attimo e la colpisce per di dietro mentre essa cerca di correre verso il pubblico. | ||||
CANIO |
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LA FOLLA E PEPPE |
Ferma! | |||
CANIO |
A te! | |||
NEDDA |
(cadendo agonizzando) Soccorso! Silvio! | |||
SILVIO |
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Alla voce di Silvio, Canio si volge come una belva, balza presso di lui e in un attimo lo ferisce, dicendo: | ||||
CANIO |
Ah!... sei tu? Ben venga! | |||
Silvio cade come fulminato. | ||||
LA FOLLA |
Aita! Arresta! Gesummaria! | |||
Mentre parecchi si precipitano verso Canio per disarmarlo ed arrestarlo, egli, immobile, istupidito lascia cadere il coltello dicendo: | ||||
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La commedia è finita! | |||
La tela cade. | ||||
La stessa scena dell'atto primo.
(commedia)
La tela del teatrino si alza; la scena, mal dipinta, rappresenta una stanzetta con due porte laterali ed una finestra praticabile in fondo.
(Nedda da Colombina, Peppe da Arlecchino)
(Peppe nascosto)
(si ode un pizzicar di chitarra all'interno)
Di fare il segno convenuto appressa
(Tonio come Taddeo)
(Arlecchino scavalca la finestra e si mostra)
Arlecchin! / Colombina! Alfin s'arrenda
Attenti! Pagliaccio... è là... tutto stravolto
(Tonio si nasconde)
(Arlecchino si nasconde)
(Canio come Pagliaccio)
A stanotte... E per sempre io sarò tua!
Nome di dio!... quelle stesse parole!
Bravo! / Ebben! Se mi giudichi
(Peppe vuol uscire dalla porta a sinistra, ma Tonio lo ritiene)
Bisogna uscire, Tonio / Taci sciocco
(Canio prende un coltello)
(le donne che indietreggiano spaventate, rovesciano i banchi ed impediscono agli uomini di avanzare, ciò che obbliga Silvio a lottare per arrivare alla scena; intanto Canio al parossismo della collera, ha afferrata Nedda e la colpisce)
(Silvio ferito da Canio cade come fulminato)