Atto terzo

 
[N. 25 - Sinfonia]

 N 

 

Scena prima

Recinto di palme.
Medoro e poi Dorinda.

 Q 

Medoro

 
Recitativo

MEDORO

Di Dorinda alle mura  

ch'io ritornassi, Angelica mi disse,

quando per ria sventura novo accidente me ne

dispartisse.

 

<- Dorinda

DORINDA

Medoro, e come mai qui ti rivedo?  

Non so ancor, se lo credo,

ma Angelica, dov'è?

MEDORO

Quivi m'impose

di ritornar.

DORINDA

Io quasi volea dire

che tu per me dovessi rivenire;

ma sia pur qualsivoglia la cagione

sempre è aperta per te la mia magione.

Celato star procura

perché Orlando ti cerca,

e per te ho gran paura;

sebben son mal gradita,

più della mia m'è cara la tua vita.

 
[N. 26 - Aria]

 N 

MEDORO

Vorrei poterti amar  

il cor ti vorrei dar

ma sai che mio non è.

E s'io ti dassi 'l cor

a un cor, ch'è traditor,

tu non daresti fé.

(parte)

Medoro ->

 

Scena seconda

Dorinda sola.

 
Recitativo

 

Più obbligata gli sono  

or che mi dice il vero

son contenta, è sincero;

e sebben nulla spero, e nulla bramo

non meno però adesso ancora io l'amo.

(parte ma viene trattenuta da Orlando)
 

Scena terza

Orlando e Dorinda.

<- Orlando

 

ORLANDO

Pur ti trovo, o mio bene  

e dopo tante pene

pur giungo a riveder il tuo sembiante!

DORINDA

(Orlando, il grande Orlando

mi si palesa amante!)

Forse meco scherzando, signor, tu vai.

ORLANDO

Non so scherzar col foco:

e quel che per te m'arde è così fiero

che non trova più loco.

DORINDA

(Par che dica il vero.)

ORLANDO

Tu non rispondi?

DORINDA

(Che dirò? Ben grande!

Se mi vuole in consorte

saria per me di questo eroe la preda:

chi sa? Giove altre volte arse per Leda)

ORLANDO

E tu non parli ancora?

Dimmi crudel, se vuoi, ch'io viva o mora.

 
[N. 27 - Duetto (arioso)]

 N 

 

Unisca amor in noi  

gli miei, gli affetti tuoi

Venere bella.

DORINDA

Ed innestar tu vuoi

al sangue degli eroi

me pastorella?

ORLANDO

Unisca amor in noi

gli miei, gli affetti tuoi

Venere bella.

DORINDA

Signor, meglio rifletti,

io son Dorinda.

 
Recitativo

ORLANDO

Eh già lo so; tu sei  

pronipote de' dèi.

Ah no: sei l'Argalia

fratello del mio bene

che l'empio Ferrauto uccise a torto.

Già in me s'accende l'ira.

DORINDA

(Addio speranze! Per mia fé delira.)

ORLANDO

Per Angelica mia se tu sei morto

ora ne vo' vendetta...

(vuol tirar la spada, e mettersi in postura di battaglia)

DORINDA

(Bell'imbroglio per me.) Signor aspetta...

ORLANDO

Sì, sì v'intendo ben, dirmi volete

ch'è Ferraù senz'elmo, e senza spada...

(getta l'elmo e la spada)

Li lascio dunque anch'io, su via, prendete.

Or ch'ho lasciato l'armi

son pronto a vendicarmi.

 
[N. 28 - Aria]

 N 

Già lo stringo, già l'abbraccio  

con la forza del mio braccio

nuovo Anteo l'alzo da terra:

e se vinto non si rende

perché Marte lo difende,

Marte ancor io sfido a guerra.

Son morto, a caro bene,

trafitto da rie pene

languente cado a terra.

(parte)

Orlando ->

 

Scena quarta

Angelica e Dorinda.

<- Angelica

 
Recitativo

ANGELICA

Di Dorinda all'albergo  

trovar Medoro io spero.

DORINDA

Ah! Mia signora, vaneggia affatto Orlando.

ANGELICA

Che mi narri, Dorinda?

DORINDA

Di sua strana follia sola è cagione

d'Angelica l'amor,

e gelosia.

ANGELICA

Mi fa pietà, ed ingrata

mi crederei in non averlo amato,

se l'amar fosse arbitrio, e non un fato.

Pure se Orlando, ah il concedete, oh numi!

Non fosse più del suo furore oppresso

vorrei sperar, che vinceria sé stesso.

 
[N. 29 - Aria]

 N 

Così giusta è questa speme,  

che se l'alma ancora teme,

ingannata è dal timor.

Ma in chi nacque per l'affanno,

la speranza è quell'inganno

che il piacer cangia in dolor.

(parte)

Angelica ->

 

Scena quinta

Dorinda sola.

 
Recitativo

 

S'è corrisposto un core  

teme ancor del suo amore.

Se un altro è mal gradito

prova il martir del barbaro Cocito.

Nel mar d'amor per tutto v'è lo scoglio

e vedo ben, che amare è un gran imbroglio.

 
[N. 30 - Aria]

 N 

Amor è qual vento  

che gira il cervello:

ho inteso che a cento

comincia bel bello

a farli godere;

ma a un corto piacere

dà un lungo dolor.

Se uniti due cori

si credon beati,

gelosi timori

li fan sfortunati;

se un core è sprezzato

divien arrabbiato,

così fa l'amor.

(parte)

Dorinda ->

 

Scena sesta

Zoroastro accompagnato da' Geni.

<- Zoroastro, geni

 
[N. 31 - Recitativo accompagnato]

 N 

ZOROASTRO

Impari ognun da Orlando  

che sovente ragion si perde amando.

O voi del mio poter ministri eletti

or la vostra virtute unite meco.

Si cangi 'l bosco in speco.

 
Fa segno e la scena si trasforma in orrida spelonca.

 Q 

 
 
Recitativo

ZOROASTRO

Là al furor dell'eroe siatene attenti  

che fra pochi momenti avrò vittoria

e l'eroe renderò sano alla gloria.

 
[N. 32 - Aria]

 N 

Sorge infausta una procella  

che oscurar fa il cielo e il mare,

splende fausta poi la stella

che ogni cor ne fa goder.

Può talor il forte errare,

ma risorto dall'errore,

quel che pria gli diè dolore

causa immenso il suo piacer.

 
(parte e li geni entrano nella spelonca)

Zoroastro ->

 

Scena settima

Angelica, e Dorinda che piange.

<- Angelica, Dorinda

 
Recitativo

ANGELICA

Dorinda, e perché piangi?  

DORINDA

Non lo cercar, che al fin se lo saprai

più di me piangerai.

ANGELICA

Dimmi che avvenne?

DORINDA

Il furioso Orlando

ha distrutto il mio albergo; eh, oh dèi, non moro!

Ed ha sepolto vivo il tuo Medoro.

(parte piangendo)

Dorinda ->

 

ANGELICA

Che intendo! Oh sorte ria!  

Crudel pur tolto m'hai l'anima mia!

 

Scena ottava

Orlando e Angelica.

<- Orlando

 

ORLANDO

Più non fuggir potrai  

perfida Falerina...

ANGELICA

In me ravvisa

Angelica da te già un tempo amata

ora da te aborrita. Aprimi 'l petto

levane pur il core

come l'alma m'hai tolta

e con Medoro l'hai viva sepolta.

ORLANDO

Sì, sì, devi morir, o core ingrato!

ANGELICA

Non piango il mio, ma di Medoro il fato!

 
[N. 33 - Duetto]

 N 

ANGELICA

Finché prendi ancora il sangue  

godi intanto

de' miei lumi al mesto umor.

ORLANDO

Sol ha sete di sangue il mio cor.

Ma non placa il mio giusto rigor.

ANGELICA

Che dell'anima, che langue

questo pianto

è sangue ancor.

 
Recitativo

ORLANDO

(la prende per forza)  

Vieni... vanne precipitando

di queste rupi al barbaro profondo.

ANGELICA

Numi, pietà!

 
 
La getta furiosamente nella spelonca, che subito si cangia in un bellissimo tempio di Marte dove nel fondo si vede Angelica sedendo in una parte elevata, e vien custodita da' Geni.

 Q 

Angelica, geni ->

 
[N. 34 - Recitativo accompagnato]

 N 

ORLANDO

Già per la man d'Orlando  

d'ogni mostro più rio purgato è il mondo!

Ora giunge la notte delle cimerie grotte,

ed è seco Morfeo,

che i papaveri suoi sul crin mi sfronda

porgendomi a gustar di Lete l'onda.

 
[N. 35 - Aria]

 N 

Già l'ebbro mio ciglio    

quel dolce liquore

invita a posar.

Tu perfido Amore

volando o scherzando

non farmi destar.

(si addormenta sopra di un sasso)

S

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Scena nona

Orlando, che dorme, Zoroastro e poi Dorinda.

<- Zoroastro

 
Recitativo

ZOROASTRO

Ecco il tempo prefisso!  

Amor, fa quanto puoi

che Orlando schernirà gl'inganni tuoi.

[N. 36 - Recitativo accompagnato]

 N 

 

Tu che del gran tonante  

coll'artiglio celeste

il folgore sostieni

le mie leggi son queste:

(rimirando il cielo)

dalla region stellante

che rapida a me vieni

reca il divin liquore

per risanar dell'egro Orlando il core.

 
[N. 37 - Sinfonia]

 N 

 
Fa segno co' la verga, e quattro Geni per aria accompagnano un'aquila che porta un vaso d'oro nel becco. Zoroastro prende il vaso, e l'aquila co' li Geni vola via per aria. Il Mago s'accosta ad Orlando, quando esce Dorinda.

<- quattro geni

quattro geni ->

<- Dorinda

 
Recitativo

DORINDA

Ah! Che fate signor? S'egli si desta  

certo ambedue ne uccide.

ZOROASTRO

Non temer, che lo voglio oggi guarire.

DORINDA

È più sicur a lo lasciar dormire.

 
Sinfonia (ripresa)
 
Zoroastro getta il liquore sopra il volto d'Orlando; poi si ritira. Orlando si sveglia sano.
 
Recitativo

ORLANDO

Dormo ancora, o son desto?  

Come qui mi ritrovo

senz'elmo e senza 'l mio famoso brando?

Chi disarmarmi osò? Parla, Dorinda!

DORINDA

Ve lo direi: ma temo che torniate

alla vostra follia,

e che lo paghi poi la mia vita

come pure faceste

ad Angelica e Medor, che voi uccideste.

ORLANDO

Pur troppo hai detto, ed ho pur troppo udito.

E non m'inghiotte il suolo?

Non mi folgora il Cielo?

Dove, o misero Orlando

n'andrai per ritrovar chi con la morte

ti tolga al tuo rossore?

DORINDA

Ben lo diss'io, ritorna a rimpazzire

è meglio di fuggire.

(corre via)

Dorinda ->

 
[N. 38 - Arioso]

 N 

ORLANDO

Per far, mia diletta,  

per te la vendetta,

Orlando si mora.

(corre per andare a precipitarsi, quando rincontra Angelica, che lo trattiene)
 

Scena ultima

Angelica, Orlando, Medoro, Zoroastro e Dorinda.

<- Angelica

 
Recitativo

ANGELICA

Dèi, vive ancor.  

ORLANDO

Che vedo oh dèi!

Angelica tu vivi?

ANGELICA

Vivo sì, e vive ancora

chi amandomi t'offende, e vuol mia sorte...

 

<- Medoro

MEDORO

Signor, dammi la morte  

non ti chiedo la vita

senza colei, per cui m'è sol gradita.

ZOROASTRO

Orlando, al tuo furore,

geloso di tua gloria

io fui custode, e dalla morte

io trassi Angelica e Medoro,

e per ambo da te la grazia imploro.

 

<- Dorinda

DORINDA

Signor vi priego anch'io  

sebben perdo (ho un gran cor!) Medoro mio.

ORLANDO

Non più! Udite tutti

quando sia d'Orlando la più bella gloria.

 
 
In questo punto sorge di sotterra in mezzo al tempio il simulacro di Marte col foco acceso sopra l'ara e quattro amorini volano per aria.

 Q 

 
[N. 39 - Recitativo accompagnato]

 N 

ORLANDO

Vinse incanti, battaglie, e fieri mostri  

di sé stesso, e d'amor oggi ha vittoria.

Angelica a Medoro unita godi.

GLI ALTRI

Chi celebrar potrà mai le tue lodi?

 
[N. 40 - Coro]

 N 

ORLANDO
(verso Angelica e Medoro)

Trionfa oggi 'l mio cor  

e da sì bell'aurora

avrò più bello ancora

un giorno il vostro amor.

ANGELICA E MEDORO

Trionfa oggi 'l mio cor

e con più lieta face

la fedeltà, la pace

risplenderà d'ognor!

DORINDA

Mi scordo ogni dolor

oblio quel che m'affanna

v'invito alla capanna

per festeggiar ancor.

TUTTI

Con un diverso ardor

giacché ciascun è pago

dar lodi sol sia vago

a gloria, ed all'amor.

 

Fine (Atto terzo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

[N. 25 - Sinfonia]

Recinto di palme.

Medoro
 

Di Dorinda alle mura

Medoro
<- Dorinda

Medoro, e come mai qui ti rivedo?

[N. 26 - Aria]

Dorinda
Medoro ->

Più obbligata gli sono

Dorinda
<- Orlando

Pur ti trovo, o mio bene

[N. 27 - Duetto (arioso)]

Orlando e Dorinda
Unisca amor in noi

Eh già lo so; tu sei

[N. 28 - Aria]

Dorinda
Orlando ->
Dorinda
<- Angelica

Di Dorinda all'albergo

[N. 29 - Aria]

Dorinda
Angelica ->

S'è corrisposto un core

[N. 30 - Aria]

Dorinda ->
<- Zoroastro, geni

[N. 31 - Recitativo accompagnato]

Impari ognun da Orlando

(Zoroastro fa segno)

La scena si trasforma in orrida spelonca.

Là al furor dell'eroe siatene attenti

[N. 32 - Aria]

geni
Zoroastro ->

(li geni entrano nella spelonca)

geni
<- Angelica, Dorinda

Dorinda, e perché piangi?

geni, Angelica
Dorinda ->

Che intendo! Oh sorte ria!

geni, Angelica
<- Orlando

Più non fuggir potrai

[N. 33 - Duetto]

Vieni... vanne precipitando

(Orlando getta furiosamente Angelica nella spelonca)

La spelonca si cangia in un bellissimo tempio di Marte.

(Angelica vien custodita da' geni)

Orlando
Angelica, geni ->

[N. 34 - Recitativo accompagnato]

Già per la man d'Orlando

[N. 35 - Aria]

(Orlando si addormenta)

Orlando
<- Zoroastro

Ecco il tempo prefisso!

[N. 36 - Recitativo accompagnato]

Tu che del gran tonante

[N. 37 - Sinfonia]

Orlando, Zoroastro
<- quattro geni

(quattro geni per aria accompagnano un'aquila che porta un vaso d'oro nel becco; Zoroastro prende il vaso, e l'aquila co' li geni vola via per aria)

Orlando, Zoroastro
quattro geni ->
Orlando, Zoroastro
<- Dorinda

Ah! Che fate signor?

(Zoroastro getta il liquore sopra il volto d'Orlando; poi si ritira; Orlando si sveglia sano)

Dormo ancora, o son desto?

Orlando, Zoroastro
Dorinda ->

[N. 38 - Arioso]

Orlando, Zoroastro
<- Angelica

Dèi, vive ancor / Che vedo oh dèi!

Orlando, Zoroastro, Angelica
<- Medoro

Signor, dammi la morte

Orlando, Zoroastro, Angelica, Medoro
<- Dorinda

Signor vi priego anch'io

Sorge di sotterra in mezzo al tempio il simulacro di Marte col foco acceso sopra l'ara e quattro amorini volano per aria.

[N. 39 - Recitativo accompagnato]

Vinse incanti, battaglie, e fieri mostri

[N. 40 - Coro]

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena ultima
Notte; nampagna con monte in prospetto; Atlante sopra la cima del monte, che sostiene il cielo sopra... Reggia d'Amore. Boschetto con capanne di pastori. Gran fontana in delizioso giardino. Bosco. Veduta di mare in lontano; da una parte boschetto di lauri, e dall'altra una bocca di grotta. Recinto di palme. La scena si trasforma in orrida spelonca. La spelonca si cangia in un bellissimo tempio di Marte. Sorge di sotterra in mezzo al tempio il simulacro di Marte col foco acceso sopra l'ara e quattro amorini...
[Ouverture] [N. 1 - Recitativo accompagnato] [N. 2 - Arioso] [N. 3 – Sinfonia] [N. 4 - Aria] [N. 5 - Recitativo accompagnato] [N. 6 - Aria] [N. 7 - Recitativo accompagnato] [N. 8 - Recitativo accompagnato] [N. 9 - Aria] [N. 10 - Duetto (arioso)] [N. 11 - Aria] [N. 12 - Aria] [N. 13 - Aria] [N. 14 - Aria] [N. 15 - Aria] [N. 16 - Terzetto] [N. 17 - Arioso] [N. 18 - Aria] [N. 19 - Aria] [N. 20 - Aria] [N. 21 - Aria] [N. 22 - Aria] [N. 23 - Aria] [N. 24 - Recitativo accompagnato] [N. 25 - Sinfonia] [N. 26 - Aria] [N. 27 - Duetto (arioso)] [N. 28 - Aria] [N. 29 - Aria] [N. 30 - Aria] [N. 31 - Recitativo accompagnato] [N. 32 - Aria] [N. 33 - Duetto] [N. 34 - Recitativo accompagnato] [N. 35 - Aria] [N. 36 - Recitativo accompagnato] [N. 37 - Sinfonia] [N. 38 - Arioso] [N. 39 - Recitativo accompagnato] [N. 40 - Coro]
Atto primo Atto secondo

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