Hassi per fama celebre, e approvata d'autore non solo antico, ma curioso delle cose mirabili di natura; che la Fenice, stupendo, e unico augello della sua spezie; dopo che dal suo cenere per virtù dei raggi solari meravigliosamente è rinata; col suo primiero volo in verso 'l tempio del Sole forse per adorar l'autore della sua nascita, s'indirizza. Non altrimenti principe sereniss. Il Pastor fido dai chiarissimi raggi della sua grazia tante volte illustrato; e finalmente con apparecchio si sontuoso di tal regina fatto spettacolo, che fu essa spettacolo a tutta Italia: ora in questa solenne forma; quasi vaga Fenice rinovellato a alt. sereniss. come a vero e magnanimo autore della sua gloria, di primo volo se n' viene, con fine di riverirla, di ringraziarla, e esaltare, quant'è per lui possibile, il suo gran nome. Sì che dovunque il Pastor Fido si celebri, cioè per tutte quelle parti d'Europa, dove la nostra lingua si pregia; sia celebrata ancora quella virtù, colla quale l'a. v. secondo l'uso de' veri principi, abbraccia gli uomini valorosi, e con effetti d'animo grande onora l'opere loro. Né già dè ella sdegnare d'esser in pregio per cagion degli studi, che son più nobili della pace, essendo in que' della guerra tanto stimata. Percioché se dell'una, e dell'altra gli opportuni tempi sono distinti, e per ciò non potendo chi è guerriero, e principe insieme obbligato al governo de' popoli, aver sempre occasione di guerra, dov'egli degnamente possa impiegarsi; valoroso per diritta ragione dovrà esser chiamato quello, che nell'ozio non s'ammollisce, e passa con tanta agevolezza dal riposo al travaglio, che la memoria della passata quiete no ‘l renda niente men forte nel tollerare le fatiche presenti. Chi è colui, che oggi non vegga principe sereniss. che per l'addietro al valoroso animo suo l'occasione sola è mancata? Conciosiacosaché essendo ella suta un gran tempo, come macchina senza moto; non così tosto l'ha ricevuto, che non fu mai nell'armi, né Annibale sì feroce, né Pirro sì vivace, né Scipione sì valoroso, come ella in tutti i tempi delle più importanti, e malagevoli imprese di subito s'è mostrata: non senza meraviglia di tutti, e specialmente delle straniere nazioni più bellicose, alle quali ha fatto conoscere, che sorte di guerrieri produca l'ozio in Italia. Qui certo non canto favole, ne porto cose di secoli; né fatti appena vivi nell'altrui carte, e tanto veri quanto creduti: ma parlo cose sì manifeste, e tanto recenti, che s'elle fossero false; dagli eserciti vivi potrebbon essermi rinfacciate: cose da mill'occhi testè vedute, da mille lingue oggi esaltate. E come queste in un concento solo s'accordano, e del nome di lei risuonano; così non è chi sappia ben dire qual sia stato maggiore in lei o l'ardir ne' pericoli, o l'ardor nel combattere, o la sofferenza nelle fatiche, o la vigilanza nelle difficoltà, o l'accortezza nel provvedere, o 'l senno nel discorrere, o la prontezza nell'intraprendere; e finalmente qual parte o d'animoso guerriero, o di gran capitano abbia meglio, e con più lode sempre adempiuta. Ma forse oltre il dovere la troppo ardita mia penna è per soverchio affetto trascorsa. Con tutto ciò ne spero da lei perdono: poiché dovendo io dedicarle quest'opera; e perciò farla alla presenza di lei più bella, e meglio adorna, che per me sia possibile, comparire, qual bellezza, o quale ornamento poteva io procurarle, che fosse tanto nobile, e tanto degno di lei, quant'è 'l riflesso, ch'egli viene a ricever dal suo splendore? Sarà ben temerario colui, ch'adonti il Pastor Fido da tale, e tanto principe si altamente onorato. Dunque s'ella degnò di esaltarlo nella sua scena, degni ancor di gradirlo nella mia stampa la quale vuol'essa ancora splendidamente co' lumi di dottrina, coll'armonia delle muse, e con altre vaghezze d'arte, e d'ingegno rappresentarlo nel teatro del mondo agl'occhi dello 'ntelletto, come fu dinanzi a quelli del senso per opra di v. a. meraviglioso, e ricco spettacolo. Alla quale umilmente inchinandomi prego dio, che le conceda felicissimo fine d'ogni suo desiderio.
Di Venezia li 12 di gennaio MDCII
Di v. alt. serenissima
umilissimo, e devotiss servitore
Gio. Battista Ciotti.