Atto quarto

 
SECONDA PARTE
 
ELENA: Dimmi, come farò a parlar l'idioma soave?
(GOETHE: Faust secondo.)
 

La notte del sabba classico.

Il fiume Penéjos. Acque limpide, cespugli folti, fiori e fronde. La luna immobile allo Zenit spande sulla scena una luce incantevole.
Un tempio con due sfingi a sinistra.
Nel fondo Elena e Pantalis in una cimba di madreperla e d'argento; un gruppo di Sirene intorno alla barca. Faust giacerà assopito sulle zolle fiorite.

Bozzetti

 Q 

Elena, Pantalis, Faust, sirene

 

ELENA

La luna immobile  

innonda l'etere

d'un raggio pallido.

PANTALIS

Calido balsamo

stillan le ramora

dai cespi roridi.

SIRENE

Doridi ~ e silfidi,

cigni e nereidi

vagan sull'alighe.

L'aura è serena ~ la luna è piena ~ l'onda beata!

Canta, o sirena! ~ canta, o sirena! ~ la serenata!

FAUST
(assopito)

Elèna! Elèna!

CORO

Canta, sirena.

 

ELENA

Viandante languido,

t'appressa al margine

del flutto flebile.

PANTALIS

Debile ~ cantico

t'invita, è florida

la via di mammole.

SIRENE

Siamo le tenere

sirene, amabili

grazie del mar.

L'aura è serena ~ la luna è piena ~ l'onda beata!

Canta, o sirena! ~ canta, o sirena! ~ la serenata!

FAUST

Elèna! Elèna!

CORO

Canta, sirena.

(la cimba si allontana e scompare portata dalle sirene)

Elena, Pantalis, sirene ->

 
(Mefistofele entrando. Faust si desta)

<- Mefistofele

MEFISTOFELE

Ecco la notte del classico sabba.  

Gran ventura per te che cerchi vita

nel regno delle favole; nel regno

delle favole or sei. Saggio consiglio

è di spiar ciascun nostra fortuna

per opposto sentier.

FAUST

Delibo l'aura

del suo vago idioma cantatrice!

Son sul suolo di Grecia! Ogni mia fibra

è posseduta dall'amor.

(esce)

Faust ->

 

MEFISTOFELE

~ Al Bròcken,  

fra le streghe del nord, io ben sapevo

farmi obbedir, ma qui fra stranie larve

più me stesso non trovo. Atri vapori

dell'irto Harz, acri catrami e resine!

O prediletti alle mie nari! un'orma

di voi non fiuto in quest'attica terra.

Ma qual s'inoltra volante o danzante

gaietto sciame femminil? Vediamo. ~

 
Entrano le Coretidi.

<- Coretidi

Mefistofele ->

<- Elena

 
Danza in cerchi (Chorèa).
Mefistofele annoiato e confuso esce.
 
Elena entra.
 

CORETIDI
(cantando con varie pose in tuono dorico)

Trionfi ad Elena, carmini, corone,  

danze patetiche, ludi di cetera.

Circonfusa di sole il magico volto,

tu irradi l'anima, riverberi il cielo.

 

ELENA
(assorta in una fatale visione)

Notte cupa, truce, senza fine funèbre!  

Orrida notte d'Illio! implacato rimorso!

Nugoli d'arsa polvere al vento surgono e fanno

più cieca la tenèbra. Di cozzantisi scudi,

di carri scroscianti, di catapulte sonanti

l'etere è scossa! si muta il suol in volutàbro

di sangue. I numi terribili ruggono, l'ire

inferocendo della pugna; l'ispide torri

ergonsi tragiche, negre, fra la caligine densa.

L'incendio già lambe le case. Veggonsi l'ombre

degli Achèi proiette (bui profili giganti)

vagolar le pareti al lume torvo de' roghi.

Ahimè! tremano basi e vertici! Crollano mura!

Si diroccano torri e tuona e sfolgora l'orbe!

(pausa)

Alto silenzio regna poscia dove fu Troia.

 
Coretidi.
 

CORO
Iª parte

Pace per Elena! per Elena pace!  

IIª parte

Numi, toglietela all'orride immagini!

IIIª parte

L'onde del torbido Lete refrigerio

sovr'essa spandano e balsamico oblio.

(Elena e le coretidi in atteggiamento di dolore fanno un gruppo armoniosamente disposto)
 
Entra Faust splendidamente vestito coll'abito dei Cavalieri del XV secolo;

<- Faust, Mefistofele, Nerèo, Pantalis, fauni, sirene

è seguìto da Mefistofele, Nerèo, Pantalis, da piccoli Fauni e da Sirene.
 

CORO
Iª parte

Chi vien? o strana, o mirabile vista!  

IIª parte

Un eroe tutto splendido s'inoltra!

IIIª parte

Sul suo viso mestissimo si legge: «Amor!»

tutto

Volgiti, regina! Regina, volgiti e guarda.

(gruppo)
 

FAUST
(inchinato davanti ad Elena)

Forma ideal, purissima    

della bellezza eterna!

Un uom ti si prosterna

innamorato al suol.

Volgi vêr me la cruna

di tua pupilla bruna,

vaga come la luna,

ardente come il sol.

S

Sfondo schermo () ()

 

ELENA

Dal tuo respiro i' pendo e mi dico beata,  

ch'unica fra tutte le argive e le troadi ninfe,

spargo i voluttuosi fascini su cotanto amante!

FAUST

La mansueta immagine

della fanciulla blanda

che amai là fra le tenebre

d'una perduta landa

già disvanì, conquiso

m'ha più sublime sguardo,

più fulgurato viso,

e adoro e tremo ed ardo!

MEFISTOFELE

Volto soave! labbro ~ che il bacio adesca e brama!

Beltà di sogno eterea! ~ chi la vede già l'ama!

(alle Coretidi)

Zitto laggiù!

CORETIDI
(sommessamente)

Silenzio. ~ Quivi l'amor li aduna!

NERÈO E PANTALIS

Coppia celeste sembrano ~ Endimione e Luna!

 
(Mefistofele, Pantalis, Nerèo e il coro s'allontanano)

Mefistofele, Pantalis, Nerèo, fauni, sirene ->

 

ELENA

O incantesimo! parla! qual fantastico soffio

cotanto bèa la tua dolce loquela d'amore?

Il suon tu inserti al suon quasi alito d'eco

misteriosa, di fluido balsamo, d'estasi piena.

Dimmi, come farò a parlar l'idioma soave?

FAUST

Frugo nel cor e ti rispondo: Ave!

Così tu pur, come augello a richiamo...

ELENA

Frugo nel cor e ti rispondo: T'amo!

 

FAUST

Amore! misterio! celeste, profondo!

Già il tempo dilegua! cancellasi il mondo!

ELENA

Già l'ore dai tetri mortali contate

ramingan serene per plaghe beate!

FAUST

Per plaghe beate ramingan serene!

E brividi ignoti mi cercan le vene.

ELENA

E un'aura di cantici esalami il cuore.

FAUST

Guardandoci in viso cantiamo l'amore!

FAUST E ELENA

Cantiamo l'amore guardandoci in viso!

FAUST

L'amore delirio!

ELENA

L'amore sorriso!

FAUST

L'amore tripudio! l'amore visione!

ELENA

L'amore poema! l'amore canzone!

FAUST E ELENA

Sia sempre nel tardo futuro sommerso

l'estremo suo canto, l'estremo suo verso!

 

CORETIDI E CORIFEI

Poësia libera, t'alza pe' cieli!  

Voli di folgore! impeti d'aquila!

Spinganti all'ultime reggie del sol.

Sali da oriente! e dal dïafano

settentrïone! connubia i secoli

spenti coll'attimo che vibra ancor.

Mesci al tuo cantico novello e fulgido

tutti i riverberi degli orizzonti,

albe e tramonti ~ iridi e geli!

Poësia libera, t'alza pe' cieli!

(armonie diffuse nell'aria)
 

ELENA

Giace in Arcadia una placida valle...  

FAUST

Ivi insieme vivrem...

ELENA

E avrem per nido

le grotte delle ninfe... e per guanciale...

FAUST

Le tue morbide chiome.

ELENA

E i fior del prato...

 
(si perdono mormorando fra i cespugli)

Elena, Faust ->

 

Fine (Atto quarto)

Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto Epilogo

Il fiume Penéjos; acque limpide, cespugli folti, fiori e fronde; la luna immobile spande sulla scena una luce incantevole; un tempio con due sfingi a sinistra.

Elena, Pantalis, Faust, sirene
 

(Faust giace assopito)

Elena, Pantalis, Sirene, Faust
La luna immobile

(la cimba si allontana e scompare portata dalle sirene)

Faust
Elena, Pantalis, sirene ->
Faust
<- Mefistofele

(Faust si desta)

Ecco la notte del classico sabba

Mefistofele
Faust ->

Al Bròcken, fra le streghe del nord

Mefistofele
<- Coretidi

(danza in cerchi)

Coretidi
Mefistofele ->
Coretidi
<- Elena
Coretidi, Elena
<- Faust, Mefistofele, Nerèo, Pantalis, fauni, sirene

Chi vien? o strana, o mirabile vista!

Elena, Faust, Mefistofele, Coretidi, Nerèo, Pantalis
Dal tuo respiro i' pendo e mi dico beata
Coretidi, Elena, Faust
Mefistofele, Pantalis, Nerèo, fauni, sirene ->
 

Giace in Arcadia una placida valle

Coretidi
Elena, Faust ->
 
La notte del sabba classico.
Nebulosa in cielo. Francoforte sul Meno. Porta e bastioni. Officina di Faust; notte. Un giardino di rustica apparenza. Scena deserta e selvaggia nella vallea di Schirk, costeggiata dagli spaventosi culmini del monte delle... Carcere; notte. Il fiume Penéjos; acque limpide, cespugli folti, fiori e fronde; la luna immobile spande sulla scena una... Laboratorio di Faust, qua e là diroccato dal tempo; notte.
Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo Epilogo

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