Atto secondo

 
FAUST: Chi oserebbe affermare tal detto: Credo in dio.
(GOETHE: Giardino di Marta.)
 

Il giardino.

Un giardino di rustica apparenza.
Faust sotto il nome di Enrico, Margherita, Mefistofele, Marta.
Passeggiano due a due in lungo e in largo.

Bozzetti

 Q 

Faust, Margherita, Mefistofele, Marta

 

MARGHERITA

Cavaliero illustre e saggio  

come mai vi può allettar

la fanciulla del villaggio

col suo rustico parlar?

FAUST

Dalle labbra imporporate

spandi accento sovrauman.

Parla, parla...

(baciandole la mano)

MARGHERITA

Ah! non baciate

questa ruvida mia man.

(passano)

MEFISTOFELE
(a Marta)

Sta bene al nubile,  

correr giocondo,

in traccia d'ilari

venture, il mondo.

Ma quando il lugubre

tempo verrà,

vecchio nel vedovo

letto morrà.

Pur troppo e trepido

guardo a quell'ora.

MARTA

Baie! pensateci.

C'è tempo ancora.

(passano)

FAUST

Mi perdona l'ardimento  

che dal labbro mi sfuggì

quando il magico portento

del tuo viso m'apparì.

MARGHERITA

Fui confusa, fui turbata

dubitai del mio pensier

che fanciulla scostumata

mi credeste, cavalier.

Piansi molto, piansi molto,

ma rimasemi nel cor

sempre fino il vostro volto.

FAUST

Segui, segui, o mio tesor.

(passano)

MEFISTOFELE

Da un antichissimo  

detto s'impara,

che moglie savïa

è cosa rara.

MARTA

Davver? né in trappola

cadeste ancor?

MEFISTOFELE

Non so, credetelo,

che sia l'amor.

MARTA

Né mai d'un palpito,

né mai d'un sogno

v'arse bisogno

fascinator?

MEFISTOFELE

Non so, credetelo,

che sia l'amor.

(passano)

MARGHERITA

Dimmi se credi, Enrico ~ nella tua religione.  

FAUST

Non vo' turbar le fedi ~ delle coscienze buone.

D'altro parliam; darei ~ per chi amo, fanciulla,

sangue e vita.

MARGHERITA

Non basta. ~ Creder bisogna, e nulla

tu credi, Enrico.

FAUST

Ascolta ~ vezzoso angelo mio.

Chi oserebbe affermare ~ tal detto: «Credo in dio!»

Le parole dei santi ~ son beffe al ver ch'io chiedo,

e qual uomo oserebbe ~ tanto da dir: «non credo»?

Colma il tuo cor d'un palpito ~ ineffabil e vero.

E chiama poi quell'estasi: ~ natura! amor! mistero!

vita! dio! poco importa ~ non è che fumo e fola

a paragon del senso ~ il nome e la parola.

MARGHERITA

Tutto ciò è bello e buono. ~ Tali cose ripete,

pur con voce e parole ~ differenti, anche il prete.

Convien ch'io vada; addio.

(per andarsene)

FAUST

Dimmi, in casa sei sola

sovente?

MARGHERITA
(semplicemente)

È piccioletta ~ la nostra famigliuola.

Io veglio all'orto, al desco ~ al moggio e allo staio,

attendo ogni cura ~ filo sull'arcolaio.

È assai minuzïosa ~ la mamma, eppur, beate

placidamente passo ~ tutte le mie giornate.

FAUST

Di', non potrò giammai ~ dolce un'ora d'amore

viver teco e confondere ~ il mio cuor col tuo cuore?

MARGHERITA

Non dormo sola e in lieve ~ sopor mia madre giace;

s'ella t'udisse, io credo, ~ mi morrei...

FAUST

Datti pace.

(porgendole un'ampollina)

A te; di questo succo ~ tre sole goccie ponno

addormentare in placido ~ in letargico sonno.

MARGHERITA

Porgi... né può venirne ~ alcun male a mia madre?...

FAUST

Nessuno... angiol soave ~ dalle guancie leggiadre!

 

MARGHERITA

Dio clemente, nuova, ignara  

son del mondo e dell'amor;

sento un'aura arcana e cara

che mi penetra nel cor.

FAUST

È l'anelito superno,

è il miracolo divin

della vita; immenso! eterno!

senza freno, senza fin!

(Margherita si svincola dalle mani di Faust; Faust rimane un istante pensieroso, poi insegue Margherita.
Ritornano Marta e Mefistofele)

FAUST

Margherita!

MARGHERITA

Fuggo...

FAUST

Resta!

È fuggita

lesta, lesta.

MEFISTOFELE

(insegue Marta)

Marta.

MARTA

(fuggendo)

Addio!

MARGHERITA

Sono qua.

FAUST

Son quassù!

MEFISTOFELE

Sei laggiù?

(afferrando Margherita mentre Mefistofele afferra Marta)

FAUST

Côlta all'amo

tu sei già.

TUTTI

Ah! Ah! Ah!

MARGHERITA E FAUST

T'amo! T'amo!

 
(tutti si disperdono)

Faust, Margherita, Mefistofele, Marta ->

 
 

La notte del sabba.

Scena deserta e selvaggia nella vallea di Schirk, costeggiata dagli spaventosi culmini del Bròcken (monte delle streghe). I sinistri profili delle roccie staccano in nero sul cielo grigio, un'aurora rossiccia di luna illumina stranamente la scena. Una caverna da un lato. Il picco di Rosstrappe a sinistra.
Il vento soffia nei burroni; poi la voce di Mefistofele che aizza Faust a salir la montagna.

Bozzetti

 Q 

Mefistofele, Faust

 

MEFISTOFELE
(assai lontano con suono lungo e sotterraneo)

Su, cammina, cammina, cammina;  

negro è il cielo, scoscesa è la china;

su, cammina, cammina, cammina.

(passa)

Su, cammina, cammina, cammina,

che lontano, lontano, lontan

s'erge il monte del vecchio satan.

 
(appariscono dei fuochi fatui, uno di questi si dirige alla volta di Faust e Mefistofele)
 

FAUST

Folletto, folletto,  

veloce, legger,

che splendi soletto

per l'ermo sentier,

a noi t'avvicina,

che buia è la china.

 

MEFISTOFELE

Cammina, cammina, cammina, cammina!

(Mefistofele e Faust appariranno sovra un'alta roccia isolati ed immobili)

 

T'aggrappa saldo al mio mantello e scendi  

questo lubrico balzo. Ascolta! Ascolta!

S'agita il bosco e gli alti pini antichi

cozzan furenti e fan battaglia insieme

colle giganti braccia. Ascolta, ascolta!

Ad imo della valle un ululato

di mille voci odo sonar... s'accosta

l'infernale congrega... oh! meraviglia!

Già i nembi, il monte, le boscaglie e i cieli

un furente intuonâr magico carme!

 

STREGHE
(dalla montagna)

Rampiamo, rampiamo ~ che il mondo ci gabba,  

e il ballo perdiamo ~ di re Belzebù;

è notte fatale ~ la notte del sabba;

il primo che sale ~ ha un premio di più.

Su, su, su, su!

La stipa infernale ~ ci segue laggiù.

Su, su, su, su!

Rampiam l'ardue scale ~ che il tempo ci gabba;

è notte fatale ~ la notte del sabba.

 

STREGONI
(come sopra)

Su svelti, su forti ~ che il tempo ci gabba,

le nostri consorti ~ son giunte lassù.

È notte tremenda ~ la notte del sabba,

e il primo che ascenda ~ ha un premio di più.

Su, su, su, su!

Rampiam e ne accenda ~ più forte virtù.

Su, su, su, su!

Vigor si riprenda ~ che il tempo ci gabba.

È notte tremenda ~ la notte del sabba.

 

STREGHE E STREGONI

(irrompendo tutti freneticamente sulla scena)

Siam salvi in tutta l'eternità!

Sahoè! har sabbah!

<- streghe, stregoni

 

MEFISTOFELE
(fendendo la folla)

Largo, largo a Mefistofele,  

al vostro re!

O razza putrida

vôta di fé.

Ognun m'adori ed umile

si prostri a me.

 

CORO

Largo, largo a Mefistofele,

al nostro re.

Ognun atterrasi

dinanzi a te.

 
Streghe e Stregoni inginocchiati in circolo attorno a Mefistofele.
 
 
Breve danza di Streghe.
 

MEFISTOFELE

(su d'un sasso in forma di trono)

Popoli! e scettro e clamide

non date al re sovrano?

La formidabil mano

vôta dovrò serrar?

CORO

(porgendo una clamide a Mefistofele)

Ecco la clamide ~ non t'adirar,

or t'ubbidiscono ~ ciel, terra e mar.

MEFISTOFELE

Ho soglio, ho scettro e despota

son del mio regno fiero,

ma voglio il mondo intero

nel pugno mio serrar.

CORO
Iª parte

Sotto la pentola corri a soffiar!

IIª parte

Entro la pentola corri a mischiar!

IIIª parte

Sopra la pentola corri a danzar.

(correndo intorno ad una caldaia che sta nel fondo della scena)
 
Breve danza.
 

 

(porgendo a Mefistofele un globo di vetro)

Ecco l'immagine del tuo pensiero;

eccoti, o principe, il mondo intero.

 
(col globo di vetro in mano)

MEFISTOFELE

Ecco il mondo,    

vuoto e tondo,

s'alza, scende,

balza, splende,

fa carole

sotto il sole,

trema, rugge,

crea, distrugge,

ora sterile or fecondo.

Ecco il mondo.

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

IIº

Sul suo grosso

curvo dosso

v'è una schiatta

sozza e matta,

ria, sottile,

fiera, vile,

che ad ogn'ora

si divora

dalla cima fino al fondo

del reo mondo.

IIIº

Questa razza

stolta e pazza,

fra le borie,

le baldorie,

ride, esulta,

gaia, inulta,

ricca, tronfia,

gonfia, gonfia,

nel fangoso globo immondo

del reo mondo.

IVº

Fola vana

è a lei Satàna,

riso e scherno

è a lei l'inferno,

scherno e riso

il paradiso.

Oh per dio!

che or rido anch'io

nel pensar ciò che le ascondo...

Ecco il mondo.

(getta con impeto il globo di vetro che si frange)
 

CORO E RIDDA

Riddiamo! Riddiamo! che il mondo è caduto!  

Riddiamo! Riddiamo! che il mondo è perduto!

Sui morti frantumi del globo fatal

s'accenda, s'intrecci la ridda infernal.

Riddiamo per lungo! riddiamo per tondo!

Riddiam! ch'è venuta la fine del mondo!

Sfondo schermo () ()

 
L'ombra di Margherita si disegna celestialmente nel fondo della diabolica scena.
Cessa la ridda, tutti rimangono immobili contemplando la visione.
 

FAUST

Stupor! stupor!  

MEFISTOFELE

Che di'?

FAUST

Là nel lontano

del nebuloso ciel, una fanciulla

pallida e mesta, non la scerni?... il piede

lento conduce e di catene avvinto!

Pietosa visïon... mi rassomiglia

quella dolce figura a Margherita.

MEFISTOFELE

Torci il guardo, torci il guardo!  

Quello è spettro seduttor.

È fantasma malïardo,

a chi il fissa ammorba il cor.

Torci il guardo, anima illusa,

dalla testa di Medusa!

FAUST

Quell'occhio da celeste spalancato  

cadavericamente! e il bianco seno

che tanti ebbe da me baci d'amore!

È Margherita, sì, l'angelo mio!

MEFISTOFELE

È miraggio, in quella fata

sogna ognun colei che amò.

FAUST

Ve' strano vezzo il collo le circonda  

d'una riga sanguigna, che par quasi

segnata colla lama d'un coltello.

MEFISTOFELE

Ha la testa distaccata

Perseo fu che la tagliò.

Torci il guardo, anima illusa,

dalla testa di Medusa!

(la visione scompare)
 
Ridda e fuga infernale.
 

TUTTI

Riddiamo! Riddiamo! che il mondo è caduto!  

Riddiamo! Riddiamo! che il mondo è perduto!

Sui morti frantumi del globo fatal

s'accenda, s'intrecci la ridda infernal.

Riddiamo per lungo! riddiamo per tondo!

Riddiam! ch'è venuta la fine del mondo!

Ah! ah! ah!

Sahoè! har sabbah!

streghe, stregoni, Mefistofele, Faust ->

 

Fine (Atto secondo)

Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto Epilogo

Un giardino di rustica apparenza.

Faust, Margherita, Mefistofele, Marta
 

(passeggiano due a due in lungo e in largo)

Margherita e Faust
Cavaliero illustre e saggio
Mefistofele e Marta
Sta bene al nubile
Faust e Margherita
Mi perdona l'ardimento
Mefistofele e Marta
Da un antichissimo

Dimmi se credi, Enrico nella tua religione

Margherita, Faust, Mefistofele e Marta
Dio clemente, nuova, ignara
Faust, Margherita, Mefistofele, Marta ->

Scena deserta e selvaggia nella vallea di Schirk, costeggiata dagli spaventosi culmini del monte delle streghe; i sinistri profili delle roccie staccano in nero sul cielo grigio, un'aurora rossiccia di luna illumina stranamente la scena; una caverna da un lato; il picco di Rosstrappe a sinistra.

(il vento soffia nei burroni)

Mefistofele, Faust
 

Su, cammina, cammina, cammina

(appariscono dei fuochi fatui)

Faust, Mefistofele
Folletto, folletto

T'aggrappa saldo al mio mantello e scendi

Streghe e Stregoni dalla montagna
Rampiamo, rampiamo che il mondo ci gabba
Mefistofele, Faust
<- streghe, stregoni

(streghe e stregoni irrompono freneticamente sulla scena)

Siam salvi in tutta l'eternità!

(streghe e stregoni inginocchiati in circolo attorno a Mefistofele; breve danza di streghe)

 

(streghe e stregoni corrono intorno ad una caldaia che sta nel fondo della scena; breve danza)

 
Mefistofele
Ecco il mondo

(l'ombra di Margherita si disegna celestialmente nel fondo della diabolica scena; cessa la ridda, tutti rimangono immobili contemplando la visione)

Stupor! Stupor! / Che di'? / Là nel lontano

Quell'occhio da celeste spalancato

 

Ve' strano vezzo il collo le circonda

 
streghe, stregoni, Mefistofele, Faust ->
 
Il giardino. La notte del sabba.
Nebulosa in cielo. Francoforte sul Meno. Porta e bastioni. Officina di Faust; notte. Un giardino di rustica apparenza. Scena deserta e selvaggia nella vallea di Schirk, costeggiata dagli spaventosi culmini del monte delle... Carcere; notte. Il fiume Penéjos; acque limpide, cespugli folti, fiori e fronde; la luna immobile spande sulla scena una... Laboratorio di Faust, qua e là diroccato dal tempo; notte.
Prologo Atto primo Atto terzo Atto quarto Epilogo

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