Atto terzo

 
MEFISTOFELE: È giudicata.
(GOETHE: Un carcere.)
 

Morte di Margherita.

Carcere.
Margherita stesa a terra su di un giaciglio, canticchiando e vaneggiando. Notte. Una lampada accesa inchiodata al muro. Un cancello nel fondo.

Bozzetti

 Q 

Margherita

 

MARGHERITA

L'altra notte in fondo al mare    

il mio bimbo hanno gettato,

or per farmi delirare

voglion ch'io l'abbia affogato.

L'aura è fredda, il carcer fosco,

e la mesta anima mia

come il passero del bosco

vola via...

In letargico sopore

è mia madre addormentata,

e per colmo dell'orrore

dicon ch'io l'abbia attoscata.

L'aura è fredda, il carcer fosco,

e la mesta anima mia

come il passero del bosco

vola via...

S

Brano musicale ()

 
Faust e Mefistofele fuori del cancello.

<- Faust, Mefistofele

 

FAUST

Salvala!  

MEFISTOFELE

E chi la spinse nell'abisso?

Io? o tu? Pur salvarla io vo', se posso.

Ecco le chiavi. Dorme il carceriere,

i puledri fatati son già pronti

per la fuga.

(Mefistofele porge a Faust un mazzo di chiavi ed esce. Faust apre il cancello ed entra in carcere)

Mefistofele ->

 

MARGHERITA

Son essi... eccoli! Aita!  

Dura cosa è il morire...

FAUST

Pace... pace.

Io son un che ti salva.

MARGHERITA
(affannosa)

Un uom... tu sei...

di carità... l'abbi per me...

FAUST

Silenzio.

Margherita.

MARGHERITA

Tu?! cielo! ah! parla! parla!

I miei dolori dove son... le ambascie?

La prigion?... le catene?... ah tu mi salvi?

Tu m'hai salvata!... ecco, la strada è questa

dov'io ti vidi per la prima volta...

ecco il giardin di Marta...

FAUST

Ah! vieni... vieni.

MARGHERITA

Resta ancor... resta ancor...

FAUST

T'affretta o a prezzo

tremendo pagherem l'incauto indugio.

MARGHERITA

Non mi baci? le tue labbra son gelo...

che festi del tuo amor?...

FAUST

Ah cessa; cessa.

MARGHERITA

Tu mi togli pietoso alle catene,

e non rifuggi inorridito? e ignori

chi tu salvi, o pietoso?... ho avvelenata

la mia povera madre ed ho affogato

il fantolino mio... qua la tua mano...

vien... vo' narrarti il tetro ordin di tombe

che doman scaverai... là fra le zolle

più verdeggianti... stenderai mia madre

dov'è più vago il cimiter... discosto...

ma pur vicino... scaverai la mia...

la mia povera fossa... e il mio bambino

poserà sul mio sen.

FAUST

Deh! ti scongiuro,

fuggiam.

MARGHERITA

No. Sta l'inferno a quella porta.

Deh! perché fuggi? ~ perché non t'arresti?

Non ti posso seguir... e poi... la vita

per me è dolore; che far sulla terra?

Mendicare il mio pane a frusto a frusto

dovrò colla coscienza paurosa

de' miei peccati.

FAUST

In me figgi lo sguardo!

Odi la voce dell'amor che prega!

Vieni... fuggiam.

MARGHERITA

Ah! sì, fuggiam... già sogno

un incantato asil di pace, dove

soavemente uniti ognor vivremo.

 

FAUST E MARGHERITA
(avvinti, guardandosi negli occhi e mormorando languidamente insieme)

Lontano, lontano, lontano,    

sui flutti d'un ampio oceàno,

fra i roridi effluvi del mar,

fra l'alghe, fra i fior, fra le palme,

il porto dell'intime calme,

l'azzurra isoletta m'appar.

M'appare sul cielo sereno

ricinta d'un arcobaleno,

specchiante il sorriso del sol.

La fuga dei liberi amanti,

speranti, migranti, raggianti,

dirige a quell'isola il vol.

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

 

<- Mefistofele

MEFISTOFELE

Sorge il dì!  

(comparendo dal fondo)

MARGHERITA

Satana rugge!

FAUST
(disperatamente)

Vien, t'affretta, il tempo fugge!

MARGHERITA
(a Faust)

Non lasciarmi in abbandon!

MEFISTOFELE

Squilla già da quelle porte

la fanfara della morte.

MARGHERITA

(staccandosi da Faust)

O dio, tu allontana la mia tentazion!

 

 

M'infrangon le membra  

con dure ritorte.

O dio, tu m'aiuta...

mi guidano a morte...

già salgo al supplizio...

sul palco già sto...

già sovra il mio capo

la scure brillò.

FAUST

Fanciulla, serena

lo spirto sconvolto,

ch'io vegga tranquillo

quel pallido volto,

pon freno alla foga

de' vani sospir.

È d'uopo fuggir

è d'uopo fuggir.

MEFISTOFELE
(accanto a Faust)

Cessate, cessate,

le vane parole,

dal ciel d'orïente

già levasi il sole,

de' neri puledri

già sento il nitrir.

È d'uopo fuggir,

è d'uopo fuggir.

 

FAUST

Ah! non fossi mai nato!  

MEFISTOFELE

Ebben?

MARGHERITA

(additando Mefistofele)

Chi s'erge?

Chi s'erge dalla terra? è il mostro! è il mostro!

Misericordia! in questo santo asilo

che vuole il maledetto? Ah! lo discaccia.

È forse me ch'ei vuol!

FAUST

Ah! vieni e vivi,

deh! vivi, Margherita.

MEFISTOFELE
(a Faust)

E tu mi segui

o entrambi v'abbandono alla mannaia.

 

MARGHERITA

Spunta l'aurora pallida...  

l'ultimo dì già viene...

esser doveva il fulgido

giorno del nostro imene!

Tutto è finito in vita!...

Taci... ad ognun s'asconda

che amasti Margherita

e ch'io ti diedi il cor...

(volgendosi al cielo)

A questa moribonda...

perdonerà... il signor.

(armonie celestiali)

MARGHERITA

Padre santo... mi salva... e voi, celesti

angeli del perdono, proteggete

sotto l'usbergo dell'ali divine

questa che a voi si volge... Enrico... Enrico...

mi fai ribrezzo.

(cade)

MEFISTOFELE

È giudicata.

FAUST

O strazio!

VOCI
dall'alto

È salva!

MEFISTOFELE

A me, Faust...

 
Faust e Mefistofele scompaiono.

Faust, Mefistofele ->

<- carnefice, sgherri

 
Nel fondo il Carnefice circondato di Sgherri.
 
Cala il sipario.
 

Fine (Atto terzo)

Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto Epilogo

Carcere; notte.

Margherita
 
Margherita
<- Faust, Mefistofele

(Faust e Mefistofele fuori del cancello)

Salvala! / E chi la spinse nell'abisso?

(Faust apre il cancello ed entra in carcere)

Margherita, Faust
Mefistofele ->

Son essi... eccoli! Aita!

Faust e Margherita
Lontano, lontano, lontano
Margherita, Faust
<- Mefistofele

Sorge il dì! / Satana rugge!

Margherita, Faust e Mefistofele
M'infrangon le membra

Ah! non fossi mai nato!

Margherita, Mefistofele, Faust, Voci
Spunta l'aurora pallida

(armonie celestiali)

 

(Margherita cade)

Margherita
Faust, Mefistofele ->
Margherita
<- carnefice, sgherri
 
Morte di Margherita.
Nebulosa in cielo. Francoforte sul Meno. Porta e bastioni. Officina di Faust; notte. Un giardino di rustica apparenza. Scena deserta e selvaggia nella vallea di Schirk, costeggiata dagli spaventosi culmini del monte delle... Carcere; notte. Il fiume Penéjos; acque limpide, cespugli folti, fiori e fronde; la luna immobile spande sulla scena una... Laboratorio di Faust, qua e là diroccato dal tempo; notte.
Prologo Atto primo Atto secondo Atto quarto Epilogo

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