Azione seconda

 
La scena è l'isola di Circe.
 
Personaggi della seconda azione:
Mercurio, Ulisse, compagni d'Ulisse, Circe, damigelle di Circe.
Statue, che parlano. Cavalieri, e Dame, che ballano.
 

Scena prima

Boschereccia nell'isola di Circe.
Ulisse.

 Q 

Ulisse

 

 

Son troppo o ciel frequenti  

i tuoi sdegni i miei danni;

troppo le stelle troppo

amano i miei tormenti, a pena uscito

dall'antro periglioso,

che contro anco il favor d'Eolo cortese

disprigionati i venti

armano a danno mio d'orgoglio i flutti:

già vidi i lestrigoni

scagliar le rupi, e fulminar i monti,

ed alle navi amiche

piover naufragi, e tempestar le morti.

Ed or dell'amatissimo Polite

soggetto forse a caso orrendo, e strano

l'aspettato ritorno io cerco invano.

 

Scena seconda

Mercurio, Ulisse.

<- Mercurio

 

MERCURIO

Ulisse e dove vai?  

ULISSE

O bel Cillenio, o favorabil dio.

MERCURIO

Del vicino palagio

è Circe abitatrice,

Circe l'incantatrice:

colà vedrai stupori,

meraviglie udirai,

da quell'arte incantata

natura è superata.

Mostreranno a' tuoi passi

umanità le belve, e senso i sassi.

In Polite è seco

gl'altri da te mandati, in fiere, in belve

vivono trasformati.

Del mio consiglio privo

simil destin ti aspetta

vieni, che nel brevissimo viaggio

saprai come tu possa

vincer di Circe i vanti,

destar gl'amori, e superar gl'incanti.

Mercurio, Ulisse ->

 
 

Scena terza

Cortile di Circe con Statue.
Due damigelle di Circe.

 Q 

due damigelle, statue

 

DAMIGELLA PRIMA

Al soffio d'un vento  

svanisce il goder,

d'un solo momento

si veste il piacer.

DAMIGELLA SECONDA

Non passi in rifiuto

quel ch'oggi ne dà

che ieri è perduto

dimani non si ha.

DAMIGELLA PRIMA

Amanti godete

del tempo prendete

a scherzo lo scherno.

A DUE

Lieti d'Amor

cogliete i fior

prima che giunga il verno.

DAMIGELLA PRIMA

Per duolo, o parola

mai ferma non sta

l'estate, che vola,

la vita che va.

DAMIGELLA SECONDA

Del tempo l'inganno

non possi schivar,

ben fugge l'affanno

chi sallo sprezzar.

DAMIGELLA PRIMA

Amanti contenti

chiamate i tormenti

trastulli d'Averno.

A DUE

Lieti d'amor

cogliete i fior

prima che giunga il verno.

 

Scena quarta

Ulisse, Damigelle, Compagni, Circe.

<- Ulisse, Circe, compagni di Ulisse

 

ULISSE

Son qui (s'il ver n'intesi)  

metamorfosi strane

fiere le donne, e son le fiere umane.

Son le belve cortesi

e spietata la maga

disumanar l'umanità s'appaga.

DAMIGELLA

Vieni Circe alla preda.

LE DUE DAMIGELLE

Volgar non è l'acquisto,

il nobil cavalier non far che rieda;

alla preda alla preda.

CIRCE

Viator curioso

rimira, osserva, godi,

e in disusati modi

servo della mia voglia

cangia pensiero, e spoglia.

Di questa verga al replicato cenno

per cui la terra, e 'l ciel si cangia e muta

s'uomo sei ti tramuta.

ULISSE

Empia maga inumana.

CIRCE

Ohimè pietade, ohimè bello, e sdegnoso,

se per virtù celeste

ti sei reso immutabile agl'incanti,

non farti inesorabile a' miei pianti.

ULISSE

Tua frode non mi alletta,

e nemica ed amante

Circe è sempre sospetta.

CIRCE

Disarmo il petto mio d'inganni, e d'arte

chieggio pietà, mercede,

cangio la frode in fede,

e porgo umili voti al mio bel Marte.

ULISSE

A incognito straniero

come, come s'inchina

diva, donna, o regina.

CIRCE

Mercurio alato dio

più volte mi predisse

la tua venuta Ulisse.

Il tuo valor, che noto a me ti rende

anco l'affetto accende.

ULISSE

Ardor di maga è periglioso foco,

far si puote mortale

ogni scherzo, ogni gioco.

CIRCE

Godi mia vita, e non temer d'inganni,

cogli quel fior, ch'io ti presento in seno

t'apre il ciel nel mio volto un bel sereno

di tue fortune a ristorar i danni.

Voi Felinda e Licori

l'eroe con vostri canti

invitate agl'amori.

LE DUE DAMIGELLE

O cieco non vede, o ingegno non ha

chi sdegna, e non cura cortese beltà.

Chi folle, chi stolto

la grazia di un volto disprezza,

non sa che sia gioir, che sia dolcezza:

solo amando si gode

stato lieto, e giocondo

amor e la beltà fan caro il mondo.

CIRCE

In virtù de' miei carmi

spogliate il pelo, e rivestite l'armi.

Se pur sono in amore i doni grati

ecco ch'a te riedono i greci amati.

 

COMPAGNI DI ULISSE

Noi padre ti direm se figli sono  

gl'uomini generati, ancor son figli

gl'uomini ritornati.

 

CIRCE

Ristora or tu contento  

l'innamorata amica.

Non costa il godimento

né tesor né fatica.

DAMIGELLA PRIMA

Sprezzar donna che prega

è stolta voglia insana.

DAMIGELLA SECONDA

Alma che piacer nega

è divina, o villana.

 

CIRCE

Discaccia il dubbio, il forse,  

segna fra' tuoi più cari un sì bel dì,

cor mio deh dimmi sì.

ULISSE

La patria che m'aspetta

non vuol ch'io ti prometta.

CIRCE

Giuro per gl'alti dèi, per Stige orrenda

un'ora, un'ora sola

sforzato non fermarti.

COMPAGNI

Così la donna accorta

del dubbio passo, ond'altri sì innamora,

spesso la strada ingemma, e 'l suolo indora.

CIRCE

Io ti prometto, e giuro

un'ora, un'ora sola

sforzato non fermarti;

ma sin che vuoi goderti,

quando vorrai lasciarti.

ULISSE

Bella amorosa diva

alle preghiere cedo,

al giuramento io credo.

 

CIRCE

O dolcezze d'amore  

quanto improvvise più, più care al core.

ULISSE

O bellezze beate

quanto servite men, tanto più grate.

CIRCE E ULISSE

O stoltezza d'amanti

cercar piaceri, e cominciar da' pianti.

Circe, Ulisse ->

 

Scena quinta

Damigelle, Compagni, e Statue.

 

DAMIGELLE

In tanto  

co 'l canto

passiam lieto dì.

COMPAGNI

D'Ulisse il diletto...

DAMIGELLE

Di Circe l'affetto

cantiamo così.

 

 

Ma prima è ben, che voi sappiate, o greci  

che non son queste statue, o sorde, o mute.

Ivi stanno nascosi

Lara, Zoilo, Teon, ed altri molti

uomini trasformati, e donne ancora:

ch'odono l'altrui parole,

e parlano talora.

COMPAGNI

Questa forma novella

troppo nel vivo offende

la scarsa libertà della favella.

ALTRO

Non basterà guardarsi

dall'uom troppo loquace, anco dovrassi

temer le statue, e dubitar de' sassi?

STATUE

Quanti sembrano in viso e statue e marmi

ch'han pronte a' danni altrui le prose, e i carmi.

DAMIGELLE

Questi è Zoilo mordace

raro, o non mai mendace.

ALTRA

Amici greci a lor non rispondete

osservate i lor detti, e trascorrete.

 

COMPAGNI

Come vuol che scherzi il ciel  

il mortal con l'immortal

e qual genio empio e crudel

sa far l'uom bruto animal.

DAMIGELLE

Tiene l'uom le donne a vil

il tiran della beltà,

né può mai rendersi umil

se pria d'uom non si disfà.

 

STATUA

Quinci le donne accorte  

perché divenga umile

trasformano il consorte.

DAMIGELLE

Da maledico satiro dovea

uscir cosa sì rea.

ALTRA

La donna in amore

più d'uno n'invita,

vuol esser servita.

STATUA

La stolta fa errore

pria ch'abbia peccato

l'onor se n'è andato.

DAMIGELLE

Bellezza femminile

quasi pianta si spoglia,

ha poco frutto amor se non ha foglia.

COMPAGNI

Primavera gentile

di donnesca beltà

perciò pregia l'Aprile

della più fresca età.

STATUA

Giovanetto amator dà pene, e guai,

poco ama, e parla assai.

COMPAGNI

Lamentevole, e mesta

Circe ver noi se n' viene,

son ben presto seguaci

delle gioie le pene.

DAMIGELLE

Amor gioco è di dado

le fortune son corte,

ogni punto scompiglia, e cangia sorte.

ALTRA

Gettò mal punto Ulisse

perché sforzato stassi.

STATUA

E nel gioco d'amore

alle donne non piacciono gl'ambassi.

 

Scena sesta

Circe, Ulisse, Compagni.

<- Circe, Ulisse

 

CIRCE

O come, ahi come presto    

cangi pensiero e voglia;

appena hai tocca l'amorosa soglia,

ch'il palagio d'amor ti vien molesto.

Viator sitibondo

al desiato fiume

china il ginocchio appena,

che trattane la sete

al baciato cristal rivolge il tergo;

così tu discortese

lasci il goduto albergo,

e porgi un sorso solo

alla tua sete alla tua fuga il volo.

Ulisse ahi crudo Ulisse

mostri un raggio di sol col piè di lampo,

che porta agl'occhi pace,

lucida, ma fugace.

Trapianti le dolcezze

sugl'orli de' sepolcri,

perché lieta d'amor gioconda sorte

confini con la morte.

O come, o come presta

vicina al lampeggiar de' primi albori

del mio fugace dì la sera è gionta.

Né so ben, se più vidi

l'aurora di quel sol, ch'or mi tramonta.

Meco piangete amanti

dei piaceri le fughe,

dell'allegrezze i corsi,

sono di vetro l'amorose pompe,

e la gioia d'amor splende, e si rompe,

se di bocca baciata il prego è dolce.

Ulisse ah non partir, deh non partire,

troppo è grave martire,

piacer poco goduto

piacer tosto perduto.

E la tua dipartita

fugace troppo, e presta,

resta Ulisse, deh resta.

S

Sfondo schermo () ()

ULISSE

Cadei da te pregato, e non t'ascosi

la ferma volontà del partir mio,

godei necessitato,

osserva, osserva tu ciò che giurasti!

Diva sei, questo basti.

CIRCE

Alle gioconde dive

non è tolto l'amar,

a innamorato core

non disdice il pregar,

amorosa preghiera

contro ragion molesta,

resta Ulisse, deh resta.

ULISSE

Spergiura tu sarai,

se il tuo pregar mi sforza,

talvolta ancora i vezzi

han titolo di forza.

CIRCE

Niente può niente vale

in duro core inutile bellezza,

di tua fiera durezza

l'ultima prova è questa,

resta Ulisse, deh resta.

ULISSE

Risoluto voler mi fa crudele,

ergiti Circe, e lascia

i preghi e le querele,

la patria mi ricerca,

Penelope mi attende,

il partir desiato

chi mi vieta m'offende.

CIRCE

Il tuo petto orgoglioso

nemico è di riposo,

già che fuggi il godere,

avrai danni, e sventure, ed or convienti

gir nel profondo inferno:

con orribile fiato

ivi ti condurrà Borea spietato

per intracciar dall'indovin tebano

i segreti del fato.

ULISSE

Danni non temo, e non pavento orrori.

COMPAGNI

Fuggansi pur gl'effeminati amori.

Ulisse, compagni di Ulisse ->

 

CIRCE

Copra omai le delizie a questo cielo  

nero e funesto velo.

Sparisca pur sparisca

l'incantato cortile,

e gli spirti legati

in virtù degl'incanti

sciolgansi lieti a suoni, a balli, a canti.

 
Rovina la scena e si trasforma in orrida.

due damigelle, statue, Circe ->

 
 
Ballo di Dame, e di Cavalieri.

 Q 

dame, cavalieri

 

Fine (Azione seconda)

Azione prima Azione seconda Azione terza Azione quarta Azione quinta

Boschereccia nell'isola di Circe.

Ulisse
 

Son troppo o ciel frequenti

Ulisse
<- Mercurio

Ulisse e dove vai?

Mercurio, Ulisse ->

Cortile di Circe con statue.

due damigelle, statue
 
due damigelle, statue
<- Ulisse, Circe, compagni di Ulisse

(i compagni di Ulisse in forma di porci)

Son qui, s'il ver n'intesi

(i compagni di Ulisse tornano in forma umana)

Noi padre ti direm se figli sono

Circe e Damigelle
Ristora or tu contento

Discaccia il dubbio, il forse

Circe e Ulisse
O dolcezze d'amore
due damigelle, statue, compagni di Ulisse
Circe, Ulisse ->
Damigelle e Compagni di Ulisse
In tanto co 'l canto

Ma prima è ben, che voi sappiate, o greci

Compagni di Ulisse e Damigelle
Come vuol che scherzi il ciel

Quinci le donne accorte

due damigelle, statue, compagni di Ulisse
<- Circe, Ulisse

O come, ahi come presto

due damigelle, statue, Circe
Ulisse, compagni di Ulisse ->

Copra omai le delizie a questo cielo

(la scena rovina e si trasforma)

due damigelle, statue, Circe ->

Scena orrida.

dame, cavalieri
 

(Ballo di dame, e di cavalieri.)

 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta
Boschereccia nello scoglio de' Ciclopi. Antro de' Ciclopi con valle per dove passa il fiume Aci. Boschereccia nell'isola di Circe. Cortile di Circe con statue. Scena orrida. Paesaggio infernale coi campi elisi. Giardini di Calipso nell'isola Ogigia. La scena è Feacia ora detta Corfù; reggia de' Feaci. Grotte del Sonno. Anfiteatro per la barriera. La scena è tutta cielo.
Azione prima Azione terza Azione quarta Azione quinta

• • •

Testo PDF Ridotto