Atto quarto

 

Scena prima

Un piccolo gabinetto nella sala privata di Don Sallustio arredato sontuosamente, ma con stile grave e severo. Una porta nel mezzo e due laterali. Un tavolo con l'occorrente per scrivere, qualche libro ed un campanello. Una poltrona piuttosto grande e splendidamente dorata è presso il tavolo.
Ruy Blas seduto presso il tavolo.

 Q 

Ruy Blas

 

RUY BLAS

Svaniro i sogni!... Sparve  

la dolce illusione,

che di dorate larve

mi carezzò il pensier!... Tutto è perduto!...

O donna, o amata tanto,

gentil sorriso

di paradiso

angelo di virtù, raggio d'amore,

io t'ingannai... ma fu delirio il mio,

non fu malvagia ipocrisia del core!...

Pur di scolparmi teco io no, non tento;

un empio, il sento,

un vile io sono...

e non merto, o divina, il tuo perdono!...

Ma che dico?... E poss'io

or qui pensar, più che al tuo fato, al mio?...

Ahi! Nelle man di lui, che ad ogni costo

perder ti vuole, è il tuo destin riposto!...

 

Ed ei non viene ancor!...  

Ove sarà?...

Che dir, che far vorrà?...

Ah! Forse il nostro amor

ei svelerà!

Forse svelato è già!

Forse il mio stato abbietto

le palesò,

e al nostro santo affetto

ella imprecò!...

Mortale affanno il core

mi strazia a tal pensiero;

non v'è, non v'è dolore

del mio dolor più fiero!...

Io, che l'ho amata tanto,

che sempre l'amerò,

di disonor, di pianto

cagione a lei sarò!...

(è commosso sino alle lagrime)

Piangi, infelice?... Ah! No...

tempo per te

di pianger non è:

come... come potrò

la rete infame

spezzar delle sue trame?...

Ah! Quale idea!... Da dio

mi viene!... Non son io

dell'odio suo mortal

lo strumento fatal?...

Sì!... Dunque posso ancor

le sue trame sventar,

e a lei serbar

e trono, e vita, e onor...

(cade in uno stato di profondo abbattimento, ma mostra sempre fermezza nella sua risoluzione)

Morrò... ma il nostro amore

meco per lei fia morto;

la carità d'un fiore

negata a me sarà!...

Morrò... ma d'una lacrima

io non avrò il conforto;

sull'incompianto cenere

l'oblio discenderà!...

 

Scena seconda

Don Guritano recando due spade e detti.

<- Don Guritano

 

DON GURITANO

(fermandosi sulla soglia)

Signor duca...  

RUY BLAS

(volgendosi subito)

Voi!...

DON GURITANO

(avanzandosi e presentandogli le spade)

Scegliete...

RUY BLAS
(con meraviglia)

Oggi?...

DON GURITANO
(con serietà)

Adesso.

RUY BLAS

No, vi prego...

a domani...

DON GURITANO

Che?... Volete

farvi giuoco ancor di me?...

RUY BLAS

Un sol giorno io vi domando...

DON GURITANO

Un istante pur vi nego...

Orsù via... scegliete un brando...

RUY BLAS

(Se morir vogl'io, perché

non seguirlo?...)

DON GURITANO

(presentandogli di nuovo le spade)

Decidetevi...

RUY BLAS
(risoluto)

Ho deciso...

(prende la spada)

A me. ~ Scendiamo

nel giardino...

DON GURITANO

Oh! Alfin!...

RUY BLAS

Seguitemi...

DON GURITANO

Precedetemi...

RUY BLAS

Sì: andiamo.

 
(escono rapidamente per la porta a sinistra)

Ruy Blas, Don Guritano ->

 

Scena terza

Casilda che entra dal mezzo introdotta da un Paggio.

<- paggio, Casilda

 
(al paggio che resta sulla porta)

CASILDA

È in casa il signor vostro?...  

(dopo breve pausa)

(Non risponde...)

(forte al paggio, che non si muove)

Io bramerei saper,

se a lui parlar si può...

(dopo una nuova pausa)

(È muto per mia fé!...

Ah! Ah! Bella davver!...)

(come sopra dopo una nuova pausa)

Ditegli che l'attende

una dama d'onor della Regina.

(il paggio fa un profondo inchino ed esce)

paggio ->

 

Non parla, ma comprende:

ottimo paggio!... Quel che vede e sente!

Ridir non può... Che qualità eccellente!

 

Il duca or qui verrà...  

dunque pensiamo

che dir dobbiamo

all'eccellenza sua per sua maestà.

~ Saper dal duca io voglio,

ella mi disse,

s'è ver ch'ei scrisse

questa mattina a me diretto un foglio. ~

Se muto anch'ei non è.

Ei stesso me 'l dirà:

ed ella qui con me

dall'idol suo verrà.

(pensa alquanto poi sorridendo soggiunge)

Curioso incarico

è questo inver!...

Molto onorifico

e lusinghier!...

Se alcun mi vedesse...

se alcun leggesse

nel mio pensier...

bel giudizio per mia fé,

che farebbe allor di me!...

Ma per lei

che non farei!...

Bando agli scrupoli,

ridere io vuò;

lingue malediche

temer non so.

Se una pinzochera,

se un collo torto

del grave scandalo

si fosse accorto,

mandarli al diavolo

ben io saprò!...

 

Scena quarta

Don Sallustio, il Paggio e detta.

<- Don Sallustio, paggio

 

CASILDA

Né viene ancor!... Cortese  

io vi credea di più, duca garbato.

(siede sulla poltrona vicino al tavolo, prende un libro e lo sfoglia distrattamente)

DON SALLUSTIO

(al paggio, fermandosi sulla porta di mezzo accennandogli la porta a destra)

Dietro quell'uscio attendi

se questa donna uscir di là vedrai,

nel mio castel vicino

a rinserrarla vola;

bada che non le sfugga una parola,

e il duca mio cugino

non s'accorga di nulla: ove la forza

usar sia d'uopo, sii prudente; va'.

(il paggio s'inchina ed esce per la porta a destra)

paggio ->

CASILDA

(posando il libro)

Oh! Che pazienza!... Chiamerò...

(suona il campanello)

DON SALLUSTIO

(avanzandosi verso di lei con cortesia)

Son qua.

 

CASILDA
(con dispetto)

(alzandosi)

(Ah! Maledetto!... In trappola  

caduta io son!)

DON SALLUSTIO

Cercate

il duca?...

CASILDA
(con circospezione)

Forse...

DON SALLUSTIO

Attenderlo

è vano...

CASILDA

È uscito?...

DON SALLUSTIO

Sì.

CASILDA

Ma tornerà?...

DON SALLUSTIO

Ne dubito...

CASILDA

Davver?...

DON SALLUSTIO

Certa ne siate.

CASILDA

(Dunque il biglietto è apocrifo...

va ben; meglio così!...)

DON SALLUSTIO

Se in vece sua concedere

voleste a me l'onore

di servirvi, lietissimo

io ne sarei...

CASILDA
(con malizia)

Voi?... No.

DON SALLUSTIO

Cospetto!... Ah! Dunque trattasi...

CASILDA
(subito e con malizia)

Non già di voi, signore...

DON SALLUSTIO

D'un segreto?...

CASILDA
(con malizia)

Può essere...

DON SALLUSTIO

Galante?...

CASILDA
(con malizia)

Non lo so!...

Meco vorreste ~ mio buon signor,

fare la parte ~ d'inquisitor;

ma il mio silenzio ~ punir saprà

la vostra indocile ~ curiosità.

Sedurmi è vano... ~ timor non ho...

io posso ridere... ~ ma parlar... no.

DON SALLUSTIO

(Dal suo labbro, benché muto,

a bastanza ho già saputo

e l'effetto ne vedrà.

Di partir l'incauta spera,

e non sa che prigioniera

qui cadere or or dovrà!...)

CASILDA

(Ei da me saper vorria

perché vengo e chi m'invia,

ma deluso rimarrà.

Freme d'ira, in cor si rode...

e il mio core se la gode...

caro, a me nessun la fa!...)

(a Don Sallustio tendendogli la mano)

Marchese, addio. ~

DON SALLUSTIO

Partite?...

CASILDA

Sì.

DON SALLUSTIO

Che dire al duca ~ per voi dovrò?...

CASILDA

Nulla...

DON SALLUSTIO

Ma pure?... ~

CASILDA

Basta così...

DON SALLUSTIO

Un detto solo... ~

CASILDA

(ridendo maliziosamente)

Non parlo... no

DON SALLUSTIO

Se più sollecita ~ partir volete,

ecco la porta ~

(accenna la porta a destra)

CASILDA

(avviandosi)

Grazie...

DON SALLUSTIO

In giardino.

Per questa scala ~ discenderete,

e poi...

CASILDA

Ben noto ~ m'è già il cammino.

(s'inchina, saluta ed esce: la porta si richiude dietro di lei)

Casilda ->

 

DON SALLUSTIO

(s'avvicina alla porta e si pone a origliare con molta premura, finché udendo un piccolo grido represso al di fuori dà in uno scoppio di riso e si avanza con la gioia del trionfo sul volto.)

Deludermi sperava...  

povera pazza!... Ed or l'ultimo colpo

si dia... ~ Rumor di passi

mi sembra udir...

(origliando verso la porta a sinistra)

Sì... forse

lui!... Ch'io per or mi celi...

tempo non è che ad esso mi riveli.

(esce dal mezzo)

Don Sallustio ->

 

Scena quinta

Ruy Blas, che entra dalla porta a sinistra completamente disarmato, indi la Regina.

<- Ruy Blas

 

RUY BLAS

Ferito a morte!... Sul mio brando ei stesso  

mal cauto si gittò!... Fatale a tutti

dunque son io!... Si rompa

questo maligno incanto...

(cava un'ampolla)

 

 

Ma qual di passi ~ rumor?...  

(depone sul tavolo l'ampolla e va verso la porta di mezzo)

 

<- Regina

REGINA

(vestita di velluto nero con un velo parimente nero sul capo entra nel mezzo)

Don Cesare...

RUY BLAS

(con grido disperato)

Ciel!... Dessa!...

REGINA

Donde ~ così agitato?...

RUY BLAS

Perché venisti?... ~

REGINA

Tu m'hai chiamato...

RUY BLAS

Io?...

REGINA

Mi scrivesti... ~

RUY BLAS

Che dici?... Io?... no.

REGINA

(traendo un foglio e porgendolo a Ruy Blas)

Ma leggi dunque... ~

RUY BLAS
(legge)

«Una terribile

sventura pende ~ sulla mia testa...»

(Gran dio!... Che veggo!... ~)

REGINA

(proseguendo a leggere il biglietto)

«Ma la tempesta

la mia regina ~ disperder può...

nella mia casa ~ venir vi supplico...»

RUY BLAS

(Ah! Che obliato ~ l'avea!...)

REGINA

Venuta

io son...

RUY BLAS
(con disperazione)

Deh!... Parti... ~ Tu sei perduta!...

REGINA

(trasalendo)

Perduta?...

RUY BLAS

(con disperazione)

Fuggi... ~

REGINA

(con premura)

Casilda ov'è?...

RUY BLAS

Io non la vidi... ~

REGINA

(con massima sorpresa)

Che fia possibile?...

A te poc'anzi ~ io l'inviai,

ma, non vedendola ~ tornar, volai

qui per proteggerti... ~ vegliar su te.

RUY BLAS

(con sempre crescente insistenza)

Deh! Parti... fuggi... ~ lasciami... salvati...

 

Scena sesta

Don Sallustio e detti.

<- Don Sallustio

 

DON SALLUSTIO

(apparisce sulla porta di mezzo)

È tardi!...  

RUY BLAS E REGINA
(tra loro)

Lui! ~

REGINA
(a Don Sallustio con alterezza)

Qui che volete?...

DON SALLUSTIO

(freddamente ed avanzandosi)

Dirvi che trono ~ più non avete...

che vendicato ~ son io...

REGINA

Non più!...

Io non v'intendo... ~

DON SALLUSTIO

(freddamente ed avanzandosi)

Mi spiego: uditemi...

se questa tresca ~ da me svelata

or fosse...

RUY BLAS E REGINA

(Il vile!...) ~

DON SALLUSTIO

Disonorata

sareste...

REGINA
(con terrore)

(Dio! ~ Salvami tu!...)

DON SALLUSTIO

E poi, reietta ~ dal re, ricovero

vi fora un chiostro... ~

REGINA

(Perduta io sono!...)

DON SALLUSTIO

Ma ciò non bramo: ~ togliervi il trono

voglio e lasciarvi ~ la libertà.

REGINA

Come?

DON SALLUSTIO

Un divorzio ~ vi salva e agevole

cosa ottenerlo ~ per voi sarà.

(cava una lettera e gliela mostra)

Al re diretta ~ è questa lettera

con il consenso ~ vostro... firmate...

quindi Madrid ~ con lui lasciate...

e pronto un cocchio... ~

RUY BLAS

(come colpito da un'idea)

(Ohimè!...)

REGINA
(titubante)

(Che far?...)

RUY BLAS

O l'onta e il chiostro ~ o con Don Cesare

sposa felice ~ vivere... e amar...

È ricco, è bello, è nobile,

v'ama d'ardente amore,

vale più assai d'un soglio

del mio congiunto il core!

Con lui la gioia e l'estasi

d'un corrisposto affetto

lungi da qui v'attendono

sotto individo tetto.

REGINA
(titubante)

(Che far?...)

DON SALLUSTIO
(a Ruy Blas sottovoce)

Per voi m'adopero,

farvi felice io voglio.

RUY BLAS

Tutto ora intendo!... Ah Satana

più fiero esser non può!...

DON SALLUSTIO
(alla Regina)

Firmate questo foglio

e poi partite...

RUY BLAS

(con slancio vedendo la Regina, che s'avvia al tavolo per firmare)

Ah! No!...

Ruy Blas e non Don Cesare

è il vero nome mio...

uno staffier son io...

conte non sono...

REGINA

(fulminata)

Orror!...

RUY BLAS
(a Don Sallustio con fierezza)

Ah! Troppo vile ed empio,

signor, voi mi credeste!...

Io d'un servo ho la veste,

ma voi ne avete il cor.

DON SALLUSTIO
(alla Regina con fredda ironia)

Nulla volea nascondervi

avrei parlato poi:

la vostra ancella in moglie

darmi voleste voi,

e per amante in cambio

un servo mio vi do.

(Ruy Blas afferra l'elsa della spada di Don Sallustio, la trae rapidamente dal fodero, si slancia verso la porta di mezzo, la chiude e ne toglie la chiave)

DON SALLUSTIO

(con urlo di rabbia)

Olà!...

RUY BLAS

Tacete: il fulmine

dell'ira mia scoppiò!... ~

Angeli o démoni ~ in vostra aita

chiamate... è vano... ~ pietà non sento.

Fu lungo e orribile ~ troppo il tormento,

che il cor finora ~ mi lacerò!...

Morir dovete... ~

REGINA

Per la sua vita

io vi scongiuro... ~ a lui perdono...

perdere io voglio ~ l'onore e il trono,

ma il sangue suo ~ versar non vuò.

RUY BLAS

Per lui pregate ~ che a vostro danno

così vilmente ~ finor tramò?...

Pregate invano: ~ dell'empio inganno

punir io deggio... ~ punir lo vuò!...

DON SALLUSTIO

Schiudi quell'uscio... ~ deponi il brando...

strano è l'orgoglio ~ d'un servo in cor!...

Del tuo padrone ~ trema al comando...

paventa, o stolto, ~ del mio furor!...

REGINA

Sì, per lui prego: ~ la trama abbietta

sopra il mio core ~ poter non ha:

è nel perdono ~ la mia vendetta,

col mio disprezzo ~ punito è già.

RUY BLAS

(a Don Sallustio investendolo)

Muori...

DON SALLUSTIO

Che tenti?... ~

RUY BLAS

(levando la punta della spada contro il petto di Don Sallustio e spingendolo verso la porta a destra)

Là... là...

REGINA

Per dio

vi prego...

RUY BLAS

È tardi!... ~

DON SALLUSTIO

(con urlo di disperazione)

Oh! Mio furor!...

Un brando!...

RUY BLAS

(con amarissimo scherno e incalzandolo sempre)

Un vile ~ staffier son io...

non potrei battermi ~ con voi, signor!...

 
(Don Sallustio rinculando sino alla porta, esce inseguito da Ruy Blas, che già puntava al suo petto la spada)

Don Sallustio, Ruy Blas ->

 

Scena ultima

La Regina indi Ruy Blas.

 

REGINA

(cadendo in ginocchio e levando gli occhi al cielo)

Signor, sulle mie colpe  

discenda il tuo perdono!...

Prostrata nella polvere

la tua bontà divina

io per l'ucciso e l'uccisore imploro!...

 

<- Ruy Blas

RUY BLAS

(esce dalla porta a destra senza spada, si ferma sulla soglia e volgendosi alla Regina, che aspetta da lui ansiosamente una parola, le dice)

Salva voi siete;  

(poi dopo una pausa)

or libero

mi sia parlar concesso...

REGINA
(con alterezza)

Signor...

RUY BLAS
(in tono umilissimo)

Di me non prendavi

timore... Io non m'appresso...

ma dirvi vuò che un raggio

splende in me pur d'onore...

che un vil non sono, e nobile,

se non il nome, ho il cuore.

Amor, che mente ed anima

inebriò, mi vinse...

amor nel suo delirio

la mia ragione estinse.

REGINA

Uscire io voglio...

RUY BLAS

Un ultimo

accento...

REGINA

E ancor?...

RUY BLAS

Poss'io

sperar perdono?...

REGINA

A dio

chiedetelo, signor.

RUY BLAS

Né l'avrò mai dall'angelo,

che tanto offesi e amai?...

REGINA
(risoluta)

No...

RUY BLAS

(con accento di profondo dolore)

Giuratelo...

REGINA

Mai!...

RUY BLAS

Spegniti dunque, o cor!...

(prende l'ampolla che è sul tavolo, e beve)

REGINA

(atterrita)

Che feste?...

RUY BLAS
(con mestissima calma)

Un balsamo

versai nel seno...

REGINA

Cielo!... Un veleno!...

La morte!...

RUY BLAS

No.

Morte era il vivere

da voi sprezzato...

REGINA

Se perdonato

v'avessi...

RUY BLAS

Termine

ai giorni miei

benedicendovi

pur dato avrei.

Deh! Rivolgetemi

un guardo, un detto...

pietà del misero,

del maledetto!...

Se fui colpevole,

scontai l'error

col più terribile

d'ogni dolor!...

REGINA

Deh! M'odi... Guardami...

Rispondi... io sono,

che imploro, o misero,

il tuo perdono!...

Svanì l'orgoglio,

ti parla il cor;

ti parla il gemito

del mio dolor!...

RUY BLAS

(vacilla)

Ohimè!...

REGINA

(accorrendo a lui piena di spavento)

Don Cesare!...

RUY BLAS

Ruy Blas mi chiamo...

REGINA

(con supremo trasporto d'amore)

Ruy Blas, io t'amo!...

RUY BLAS

(raggiante di gioia)

Dio!... M'ama ancor!...

(cade)

REGINA

Soccorso...

RUY BLAS

È inutile...

(le dà una chiave)

Quell'uscio aprite...

qui tutto ignorasi...

signora uscite...

REGINA

Ohimè!... Qual tremito!...

RUY BLAS
(con voce semispenta)

Io muoio amato

e perdonato

dal tuo bel cor...

Muoio in un'estasi

di gioia... addio...

(muore)

REGINA

(scuotendolo)

Ruy Blas, rispondimi...

Ruy Blas... gran dio!...

(si getta sul suo corpo oppressa dal dolore, ed intanto cala la tela)

Immagine d'epoca ()

 

Fine (Atto quarto)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Piccolo gabinetto nella sala privata di Don Sallustio arredato sontuosamente, ma con stile grave e severo; una porta nel mezzo e due laterali; un tavolo con l'occorrente per scrivere; una poltrona splendidamente dorata è presso il tavolo.

Ruy Blas
 

Svaniro i sogni!

Ruy Blas
<- Don Guritano
Don Guritano e Ruy Blas
Signor duca / Voi?
Ruy Blas, Don Guritano ->
<- paggio, Casilda

È in casa il signor vostro?

Casilda
paggio ->

Casilda
<- Don Sallustio, paggio

(Don Sallustio e il paggio non visti)

Né viene ancor!

Casilda, Don Sallustio
paggio ->

(Don Sallustio si fa vedere)

Casilda e Don Sallustio
Ah! Maledetto!... In trappola
Don Sallustio
Casilda ->

Deludermi sperava

Don Sallustio ->
<- Ruy Blas

Ferito a morte!

Ruy Blas
<- Regina
 
Ruy Blas, Regina
<- Don Sallustio
Don Sallustio, Ruy Blas e Regina
È tardi! / Lui! / Qui che volete?
Regina
Don Sallustio, Ruy Blas ->

Signor, sulle mie colpe

Regina
<- Ruy Blas

(Ruy Blas muore)

 
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena ultima
Gran sala nel palazzo reale di Madrid; due porte laterali; in fondo una grande galleria, che... Sala attigua alla camera da letto della Regina; a destra una porta; a sinistra una finestra con vetrata fino... La sala del consiglio nel palazzo del re a Madrid; una porta grande nel mezzo, alla quale si... La sala del trono nel palazzo del re; a destra è il trono alzato su cinque gradini con due ricche poltrone... Piccolo gabinetto nella sala privata di Don Sallustio arredato sontuosamente, ma con stile grave e severo;...
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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