RUY BLAS
Dramma lirico.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Carlo D'ORMEVILLE.
Musica di Filippo MARCHETTI.
Prima esecuzione: 3 aprile 1869, Milano.
Personaggi:
Donna Maria De Neubourg REGINA di Spagna |
soprano |
DON SALLUSTIO De Bazan marchese di Finlas e primo ministro del re |
baritono |
DON PEDRO De Guevarra conte di Camporeal e presidente di Castiglia |
tenore |
DON FERNANDO De Cordova marchese di Priego e soprintendente generale delle imposte |
basso |
DON GURITANO conte d'Onato e gran maggiordomo |
basso |
Donna Giovanna De La Cueva DUCHESSA d'Albuquerque, prima dama d'onore della Regina |
mezzosoprano |
DON MANUEL Arias gran scudiere |
basso |
RUY BLAS valletto di don Sallustio |
tenore |
CASILDA dama d'onore della Regina |
contralto |
Un USCIERE |
tenore |
Dame d'onore della Regina.
Grandi di Spagna. Membri del consiglio privato del re.
Guardie. Paggi. Uscieri.
La scena si rappresenta a Madrid, parte nel palazzo reale, parte in una casa particolare di Don Sallustio.
L'epoca 1689 circa.
Gran sala nel palazzo reale di Madrid. Due porte laterali delle quali quella a destra conduce agli appartamenti interni, quella a sinistra alle anticamere. In fondo una grande galleria, che traversa tutto il teatro, formata da archi a vetrate coperti da ricchi tendoni, che cadono dall'alto al basso.
Appeso alla parete un gran ritratto della Regina.
Un tavolo con l'occorrente per scrivere, sedie ecc.
Don Sallustio, vestito di velluto nero secondo il costume dei tempi di Carlo II col toson d'oro al collo ed un ampio mantello di velluto chiaro riccamente ricamato, entra dalla porta a sinistra. Esso è assorto in profondi pensieri guardando alcuni fiori, che ha in mano.
DON SALLUSTIO
Un Paggio e detto, indi Don Guritano vecchio militare, ma vestito con esagerata eleganza.
PAGGIO
Signor...
DON SALLUSTIO
PAGGIO
L'ingresso
chiede il gran maggiordomo.
DON SALLUSTIO
(il paggio s'inchina ed esce)
DON SALLUSTIO
(Don Guritano entra preceduto dal paggio, che esce subito)
DON GURITANO
Un delicato
messaggio a compir vengo,
nobil marchese di Finlas, in nome
della nostra sovrana.
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Come protegga ~ la schiera eletta
delle sue ancelle ~ voi lo sapete;
pur la più cara ~ la più diletta...
la vaga Arbella ~ sedotta avete.
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Chiede ed intende
che ripariate ~ l'errore...
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Non basta.
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Che il vostro nome ~ la vostra mano
e il vostro grado ~ voi le doniate...
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Lo farete? ~
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
È la regina ~ che il vuol...
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
E ardite porvi in guerra
con sua maestà?...
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Né ad un Bazan conviene
a un innocente cuore
eterna fede e amore
aver giurato invan.
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Deciso siete?...
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Dunque il voler sovrano
parteciparvi io deggio...
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
(con solennità, ma urbanamente)
Che pria
del tramonto del sol partito siate
da Madrid e per sempre.
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Il vero.
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
Che risolvete?...
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
(con molta cortesia)
(avvicinandosi)
Signor, voi soffrite...
DON SALLUSTIO
DON GURITANO
In tempo ~ sareste...
DON SALLUSTIO
(accompagna alla porta Don Guritano, che saluta con squisita gentilezza ed esce)
Don Sallustio solo.
Don Sallustio indi Ruy Blas.
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(vestito in livrea e col capo scoperto entra per la porta a sinistra recando in mano una spada e si ferma sulla soglia)
Signore...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(si avanza e depone la spada sul tavolo)
Questa spada
Gil poc'anzi mandò per voi.
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Mi ritiro...
DON SALLUSTIO
(Ruy Blas s'inchina rispettosamente e si ritira in fondo alla scena)
RUY BLAS
(vede il ritratto della Regina e si ferma quasi estatico a contemplarlo)
Oh! Com'è bella!... Oh quanto
m'arde nel petto amor!...
Rapito in dolce incanto
in sol mirarla è il cor!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(Oh! Come io l'amo!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(Ognor mirarla... altro non bramo!)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(Più maledir non voglio
la sorte mia rubella,
se te felice in soglio
sempre potrò veder!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(si scuote dalla sua estasi e si volge in fretta)
Signore...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Obbedirò, eccellenza...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(vedendo i suoi fiori nelle mani di Don Sallustio)
(Cielo!... I miei fior nelle sue mani!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(Che fia, che nel suo core
tanta delizia or desta?...
quasi mi fa terrore
lo strano suo gioir.)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Niun qui, né altrove ~ mi vide ancor.
DON SALLUSTIO
(accenna a Ruy Blas di sedersi al tavolo ed egli obbedisce e si dispone a scrivere)
RUY BLAS
Il nome vostro?
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(piegando il foglio ed accingendosi a scrivere l'indirizzo)
A chi devo
questo foglio dirigere?...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Mio signor...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Io lo giuro.
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Dettate...
(si accinge nuovamente a scrivere)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(eseguisce)
È scritto...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Che dite mai?...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Fia ver?...
DON SALLUSTIO
(Ruy Blas si toglie la livrea e resta vestito con un giustacuore di velluto nero a maniche lunghe fino al polso ed ornato di buffi di seta turchina)
RUY BLAS
(eseguisce quasi macchinalmente)
(Non so, s'io credo, o dubito...
non so, s'io temo o spero...
vaneggia il mio pensiero,
mi balza in petto il cor.
Non più servire!... Infrangere
il giogo mio funesto!...
Gran dio, se un sogno è questo,
ch'io non mi desti ancor!...)
DON SALLUSTIO
(entra un istante a destra e torna recando un cappello simile al suo, che depone sul tavolo)
RUY BLAS
(tentando di cacciare l'incertezza cagionatagli dallo stupore)
(Sogno non è!...)
DON SALLUSTIO
Don Pedro e Don Fernando, che entrano favellando insieme e detti.
DON SALLUSTIO
DON PEDRO
(rendendo il saluto)
Gentile
sempre...
DON FERNANDO
(rendendo il saluto)
Sempre cortese...
RUY BLAS
(Che mai sarà di me?...)
DON SALLUSTIO
DON PEDRO
(tendendogli la mano)
M'inchino...
DON FERNANDO
(tendendogli la mano)
Ben fortunato...
RUY BLAS
(quasi estatico per meraviglia)
(Ohimè!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(piano e con incertezza)
Ma... io... non so, signore...
DON SALLUSTIO
DON PEDRO
Lo disser morto,
se non erro...
DON SALLUSTIO
DON PEDRO
(interrompendolo)
Partite?...
DON SALLUSTIO
DON FERNANDO
(si unisce a Ruy Blas dal lato opposto e gli dice)
Dunque ne convenite?...
RUY BLAS
Non so che dire...
DON FERNANDO
Origine
comune abbiamo; affine
mio siete; le bisavole
nostre eran cugine.
DON SALLUSTIO
DON PEDRO
Proteggerlo
vi giuro.
DON SALLUSTIO
DON FERNANDO
(lascia Ruy Blas e va verso Don Sallustio)
Son qua...
DON SALLUSTIO
DON FERNANDO
E non sarà impossibile...
DON PEDRO
Vedremo...
DON SALLUSTIO
DON FERNANDO
Per poi farne un erede!...
(scherzando)
RUY BLAS
(Che più sperar, che credere
or la mia mente ignora;
non so, se un sogno m'agita,
o se son desto ancora.)
Un Usciere e detti, indi la Regina.
USCIERE
(dal fondo)
Sua maestà s'appressa:
prenda il suo posto ognuno.
A questo annuncio vari Gentiluomini e Grandi del regno entrano in scena, si uniscono ai precedenti e si schierano in una lunga fila dal fondo del teatro fino al proscenio. Don Pedro e Don Fernando prendono posto presso gli archi della galleria.
RUY BLAS
(trasalendo e fuggendo sul davanti della scena)
Dio!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
A corte io?...
DON SALLUSTIO
USCIERE
La regina...
La Regina vestita magnificamente e con la testa scoperta apparisce sotto un baldacchino di velluto rosso portato da quattro Gentiluomini di camera. Alcune Guardie la precedono, altre chiudono il corteo.
La Duchessa d'Albuquerque e Casilda sono al suo fianco, ma si tengono alquanto indietro; altre Dame la seguono. Appresso alle Dame Don Guritano con vari altri Gentiluomini e Consiglieri di spada e cappa. Dopo di essi una doppia fila di Paggi. Tutti i Grandi di Spagna schierati sul suo passaggio si cuoprono. Il corteggio traversa la galleria da un capo all'altro.
CORO
Alla vaga e pia donzella,
che di Spagna è vanto e onor;
rida in ciel benigna stella
di speranza e gioia e amor.
Se dall'alto del tuo trono
volgi un guardo al tuo bel piè,
tu vedrai che quivi sono
tutti cor devoti a te.
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Ma intanto... io qui... spiegatevi...
che fare?...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Che ascolto?... Amarla io deggio?...
DON SALLUSTIO
(il corteo sparisce; il coro, Don Pedro e Don Fernando li seguono, mentre cala la tela)
Una sala attigua alla camera da letto della Regina. A destra una porta con ricca portiera. A sinistra una finestra piuttosto grande con vetrata fino a terra, dalla quale si vede un terrazzino esterno. Dal lato della porta un'effigie di santa Maria Esclava, dinanzi a cui arde una lampada. Dal lato della finestra un ritratto del re Carlo II, della grandezza naturale e in piedi. Sul davanti della scena dal lato destro un tavolo molto elegante, su cui è un ricco cassettino d'avorio intarsiato, alcuni libri e l'occorrente per scrivere. Accanto al tavolo una poltrona, ed un piccolo scanno. Dal lato sinistro una poltrona più grande e meno ornata. Innanzi all'immagine della santa un inginocchiatoio di velluto cremisi. Nel mezzo della scena una giardiniera piuttosto alta piena di fiori di varie specie. Nel fondo una porta più grande dell'altra con portiera.
La Regina è seduta sulla poltrona presso il tavolo intenta alla lettura di un libro; Casilda è seduta sul piccolo scanno occupata ad un ricamo e la Duchessa è seduta sull'altra poltrona parimente con un ricamo. Don Guritano è ritto in piedi presso la porta a destra. Alcune Damigelle di compagnia affollate intorno alla giardiniera si occupano ad intrecciare ghirlande e mazzolini di fiori. La Regina è riccamente vestita di bianco, la Duchessa di velluto nero.
DAMIGELLE
Componiamo
intrecciamo
mazzolini e ghirlande di fior,
ed intanto
dolce un canto
levi il labbro ispirato dal cor.
Canto e fiori
son tesori,
che dal cielo ne manda il signor.
REGINA
(a Casilda)
Sono ancor là quei poveri?...
CASILDA
(depone il ricamo sul tavolo e va alla finestra a vedere)
Sì.
DUCHESSA
(alzandosi e volgendosi a Don Guritano)
Punir li farete.
REGINA
(in tono imperioso)
No, Duchessa, fermatevi...
(dando a Casilda una borsa)
Da' lor queste monete.
(Duchessa siede nuovamente con visibile malcontento)
CASILDA
(verso la Duchessa)
(Orso!...)
(getta la borsa dalla finestra)
REGINA
(torna a leggere, ma getta subito il libro sul tavolo sclamando)
Non posso leggere...
tento distrarmi invano!...
CASILDA
(alla Regina scherzosamente)
Fate un po' d'elemosina
anche a Don Guritano!...
REGINA
(volgendosi a lui con aria distratta)
Buon giorno, conte...
DON GURITANO
(si avanza dignitosamente, piega un ginocchio a terra e bacia la mano, che la Regina gli stende, indi torna al suo posto, ed esalando un sospiro esclama da sé)
(È un angelo!...)
CASILDA
(contraffacendolo)
(Il vecchio vagheggino!...
davver che mi fa ridere...)
(osservando il cassettino, che è sul tavolo)
Oh! Che bel cassettino!...
REGINA
Reliquie...
CASILDA
(aprendolo ed osservandolo nell'interno minutamente)
Un santuario!...
REGINA
(alle damigelle, che vanno ad offrirle i fiori)
Grazie... (Ohimè!... No, non sono
i miei fiori!...)
(scuotendosi ed alzandosi)
Desidero
uscir...
CASILDA E DAMIGELLE
Sì... sì...
DUCHESSA
(alzandosi e facendo un profondo inchino)
Perdóno,
ma...
REGINA
(impazientita)
Qualche nuovo ostacolo?...
DUCHESSA
Le leggi della corte
solennemente impongono
che a sua maestà le porte
schiuda il gran ciamberlano...
e non è qui presente.
REGINA
(con profonda mestizia)
(Né potrò mai lontano
cacciar dalla mia mente
quest'idea fissa?...)
(forte a Casilda ed alle damigelle con risoluzione)
Or via...
giuochiam...
DUCHESSA
Non è permesso;
poi che a giuocar non fia
con la regina ammesso
che chi è grande di Spagna...
né alcun ve n'ha a quest'ora...
REGINA
(con slancio appassionato)
O mia dolce Alemagna,
o mia natal dimora...
O madre mia, dall'intimo
di questo core oppresso
oh! come ti richiamano
i miei sospiri adesso!...
Quando al castel paterno
dal monte alla vallea
liberamente correre
potea sull'erbe e i fior...
Quando sul cor materno
questo mio cor battea...
allor sentia di vivere,
era felice allor!
Ora un sol fior donatomi
da sconosciuta mano
mente m'inebria ed anima
d'un turbamento arcano!...
CASILDA
(Sempre s'oppone e brontola
questa vecchia megera...)
DAMIGELLE
(Costei con il suo codice
è troppo inver severa...)
REGINA
(Si ritorni al continuo
fatal mio sogno!...)
(va a sedersi nuovamente sulla poltrona, e prende distrattamente il ricamo di Casilda)
CASILDA
(alla Regina)
Grata
vi fora una ballata?...
REGINA
(con indifferenza)
Forse...
CASILDA
Proviam...
DAMIGELLE
Sì... sì...
CASILDA
(ironicamente alla Duchessa inchinandosi)
Permette...
DUCHESSA
(sostenuta)
Accomodatevi...
CASILDA
(Oh! Finalmente!...)
(forte)
Udite:
c'era una volta un diavolo...
DUCHESSA
(interrompendola)
Casilda?... Che mai dite?...
CASILDA
Non vi piace l'esordio?...
Lo cangerò così:
C'era una volta ~ una duchessa
vecchia, noiosa ~ brutta, orgogliosa,
che d'una bella ~ gentil donzella
martirizzava ~ il giovin cor.
Ma un giorno un provvido ~ mago s'appressa,
e a lei facendo ~ mutar natura
le dà d'un topo ~ la vil figura...
Evviva il mago ~ liberator!...
DAMIGELLE
Evviva il mago liberator!...
REGINA
(con un mesto sorriso)
Pazzerella!...
DUCHESSA
(tradendosi)
Insolente!...
CASILDA
(subito e con malizia)
Non è finito qui...
DON GURITANO
(Mi pare un po' imprudente!...)
CASILDA
(alla Regina)
Posso seguir?...
REGINA
(annuisce con un gesto)
Sì... sì...
CASILDA
Il topo irato ~ serbò la stessa
maligna rabbia ~ della duchessa,
e della bella ~ gentil donzella
róse il bel manto ~ trapunto d'or;
ma un dì sul fatto ~ lo colse un gatto...
tra i fieri artigli ~ lo imprigionò
ed in un attimo ~ se lo mangiò...
Evviva il gatto ~ liberator!...
DAMIGELLE
Evviva il gatto - liberator!...
DUCHESSA
Basta... basta così...
CASILDA
(ridendo)
La storia mia finì.
(alla Regina sottovoce)
Del resto, se volete
in barba alla megera
uscire un po' di sera,
ho qui una chiave...
REGINA
(a Casilda piano)
No:
se alcun di ciò sospetta...
CASILDA
(alla Regina sottovoce)
Di questo non temete...
REGINA
(a Casilda piano)
E poi... così... soletta...
CASILDA
(alla Regina sottovoce)
Io v'accompagnerò.
VOCI INTERNE
Quando l'augel del bosco
gorgheggia alla mattina,
la voce tua divina,
io riconosco...
Quando nel sol di maggio
la primavera brilla,
io della tua pupilla
ravviso il raggio...
Quando al più vago fiore
dà vita il nuovo aprile
dico a quel fior simìle
il tuo bel cuore...
Ma la rosa più bella
e l'astro mattutino
e il garrulo augellino
amor s'appella.
REGINA
(come rapita in estasi da questo canto)
Amor!... Ma questa mia
ansia del cor commosso,
ch'esprimere non posso,
ma ch'io pur sento in me,
forse d'amor saria
la voluttà divina!...
DUCHESSA
Gradito alla regina
questo canto non è.
DAMIGELLE
(affollandosi presso la finestra)
Son giovani operaie,
che vanno a lavorar.
DUCHESSA
Si scaccino...
CASILDA
(guardando la Duchessa di sott'occhio)
Che vipera!...
REGINA
(alla Duchessa severamente)
Lasciatele cantar...
(alle damigelle)
È gentil la canzone!...
CASILDA
(accennando il parapetto della balaustra)
Vederle io vuò.
DUCHESSA
(alzandosi ed impedendo alla Regina di proseguire il cammino con una profonda riverenza)
Mostrarsi ad un verone
la Regina non può.
REGINA
(con impeto)
(Dunque tutto m'è tolto!...
Dunque io son prigioniera!...)
CASILDA
(avvicinandosi alla Regina le dice sottovoce)
Voi soffrite!...
REGINA
(piano e con accento di dolore)
Sì: molto!...
DUCHESSA
L'ora della preghiera
suonò.
CASILDA
(Maligna e ipocrita!...)
DUCHESSA
(alle damigelle)
Ritiriamoci...
(Casilda va a baciare la mano, che la Regina gli porge)
REGINA
(abbracciandola)
Addio.
CASILDA
Non mi date alcun ordine?
REGINA
No: per me prega iddio.
(tutti escono, meno la Regina)
La Regina sola.
Sola co' miei pensieri!...
Sola co' sogni miei!...
Dunque si pensi e sogni!...
(cade in breve atonia, dalla quale si scuote quasi subito)
Ah! no: le larve
della mia fantasia mi fan paura.
Si preghi...
(va all'inginocchiatoio e resta alcun tempo in attitudine di preghiera, poi si alza risoluta)
Ohimè!... Non posso... una preghiera
mormora il labbro, ma il mio core è assente!...
(trae dal seno un mazzolino di fiori, simile a quello recato da Don Sallustio nel primo atto)
Oh! Cari fior!... Misterioso dono
d'amica ignota man!... Più del mio trono,
più d'ogni gioia e d'ogni bene io v'amo,
o cari fiori!... Ma di sangue tinti
oggi voi siete, e di sangue una traccia
anche sul muro io vidi!...
Alle punte di ferro
ei s'è ferito certo, poi che un brano
della sua veste appeso ivi rinvenni.
Per me ferito!...
(trae dal taschino della cintura una lettera)
E questo foglio... e queste
dolci frasi d'amore,
che dolcemente mi scendono al core!...
Rileggerle non vuò... no 'l deggio... troppo
già mi compiacqui in esse!...
(ripone nel taschino la lettera, ma serba i fiori)
Oh! Chi dai sogni miei chi mi difende?...
Chi la pace dell'anima mi rende?...
Larva dorata ~ del mio pensiero,
dolce mistero ~ di casto amor.
Poi che nessuno ~ più mi soccorre
a te ricorre ~ la mente e il cor!...
Qual che tu sia ~ segreto amico,
ti benedico ~ t'invoco ognor;
a me di gioia ~ più non avanza
che la fragranza ~ di questi fior.
(poi come atterrita da questi pensieri)
Che dissi?... Ahimè!...
Folle son io
vano desio,
lungi da me!...
Della mia sorte
maggior sarò;
fida consorte
esser io vuò.
In questo luogo
colpa è lo sfogo
pur d'una lacrima
e d'un sospir!...
Fuggi dal core,
larva d'amore,
la fé, l'onore
non mi rapir!...
(cadendo in ginocchio, e levando gli occhi e le mani al cielo)
E tu, gran dio, tu reggimi
nell'inegual battaglia!...
Sento un dolor nell'anima,
cui niun dolore eguaglia!...
Contro quest'ansia indomita
difendimi, o signor,
forza e coraggio infondimi,
salvami dal mio cor!...
Un Usciere e detta, indi la Duchessa, Casilda, Don Guritano, le Damigelle, poi a suo tempo Ruy Blas, in ricco abito da scudiere.
USCIERE
(spalancando la porta di mezzo)
Un messaggio del re.
REGINA
(scuotendosi a quest'annuncio)
Del re!... Che il cielo
un conforto mi mandi in quest'istante
di supremo sconforto?...
O Carlo, o Carlo, tu salvar mi puoi!...
(volgendosi al ritratto del re)
Che un accento d'amore
il foglio tuo contenga... un solo accento...
e son salva... lo sento!...
Tutti gli altri entrano in questo punto. La Duchessa per la prima. Ruy Blas, che resta indietro sulla soglia, per ultimo. Due Paggi, che portano sopra un guanciale di seta bianca ricamata in oro, una lettera del re, si avanzano e piegano un ginocchio avanti la Regina.
REGINA
Donde vien questa lettera?...
DUCHESSA
D'Aranjuez, ove il re caccia.
(prende la lettera)
(i paggi si ritirano)
REGINA
(alla Duchessa)
Porgete.
DUCHESSA
L'uso vuol che per prima io l'apra e legga.
REGINA
(Un'altra noia ancora!...) Ebben, leggete.
DUCHESSA
(legge)
«Signora. ~ Un vento orribile
spira da nord, eppure
ieri uccisi sei lupi.
Segnato: Carlo.»
REGINA
(con accento disperato)
(Ohimè!...)
DON GURITANO
(con meraviglia)
Null'altro?...
CASILDA
(con meraviglia)
È tutto?...
DUCHESSA
Non basta forse?
CASILDA
(con malizia)
Oh! È troppo!...
REGINA
Scritta almen da lui stesso?...
DUCHESSA
(osservando nuovamente la lettera)
No: dettata,
ma di sua man firmata.
(le dà la lettera)
REGINA
(Oh! Mio povero cor!...
(gettando un'occhiata sulla carta)
Cielo!... Che veggo!...
Non è sogno!... Il carattere
del foglio, che coi fior rinvenni, è questo!)
Chi portò questa lettera?...
DUCHESSA
Un giovine scudiere,
che sua maestà concede alla Regina.
REGINA
Il suo nome?...
DUCHESSA
Don Cesare
di Bazan, conte di Garòfa.
REGINA
Fate
ch'io lo vegga.
DUCHESSA
Inoltrate.
(a Ruy Blas, che si avanza contemplando la Regina come trasognato)
REGINA
Buon dì, conte.
(Ruy Blas s'inchina rispettosamente)
CASILDA E DAMIGELLE
(Agli atti, al volto
è gentil, leggiadro molto!...)
RUY BLAS
(con entusiasmo di gioia)
(L'odo alfine!... Alfin la veggo!...
A tal gioia ahimè! Non reggo...)
DON GURITANO
(Questo giovine scudiere
al suo fianco!...)
REGINA
(a Ruy Blas)
Io vuò sapere
a chi mai dettava il re
questa lettera per me.
RUY BLAS
(esitando e tentando dissimulare)
A... ad un de' suoi seguaci...
CASILDA
(piano alla Regina)
Voi tremate?...
REGINA
(piano a Casilda)
Io?... No, no: taci.
Ora i nomi di costoro,
conte, ditemi.
RUY BLAS
(esitando)
L'ignoro,
poi che questo è il terzo giorno
che lasciato ho il mio soggiorno
di Madrid.
REGINA
(agitatissima)
(E il dono usato
di quei fior non ho trovato
da tre giorni appunto!... O dio,
qual tempesta nel cor mio
tal notizia sollevò!...
Che pensar... che dir non so!...
L'armonia di quel suo detto...
il suo mite e vago aspetto...
il suo sguardo mi feria!...)
RUY BLAS
(Sposa a un altro!... Oh! Gelosia!...)
CASILDA
(guardando ora la Regina, ora Ruy Blas)
(Ella trema... Egli è turbato...)
DON GURITANO
(freddamente e sottovoce a Ruy Blas)
Quale ufficio è a voi serbato
forse, o conte, non sapete...
RUY BLAS
(piano a Don Guritano)
No...
DON GURITANO
(sottovoce a Ruy Blas)
Vegliare ognor dovete
di sua stanza all'uscio...
RUY BLAS
(piano a Don Guritano)
E poi?...
DON GURITANO
(sottovoce a Ruy Blas)
Se il re giunge, aprirgli...
RUY BLAS
(come fulminato)
Io?...
DON GURITANO
(sottovoce a Ruy Blas)
Voi.
(indi allontanandosi e scrutandolo attentamente)
(È commosso!...)
RUY BLAS
Aprire al re!...
REGINA
(guardando Ruy Blas, che vacilla e si appoggia alla poltrona sulla quale era seduta la Duchessa)
Che fia mai?...
RUY BLAS
(con crescente emozione)
(Vacilla il piè...)
(Casilda accorre presso Ruy Blas, la Regina si appressa anch'ella dissimulando a stento la sua premura; le damigelle formano circolo intorno alla poltrona, su cui è appoggiato Ruy Blas. La Duchessa si ritrae in disparte presso Don Guritano, che spia i movimenti di Ruy Blas e della Regina)
CASILDA E DAMIGELLE
Si soccorra...
RUY BLAS
(confuso ed esitante)
Perdonate...
(Sposa al re!...)
REGINA
(con premura)
Deh! Vi calmate.
RUY BLAS
Nulla... forse la lunghezza
del viaggio... la stanchezza...
(si abbandona sulla poltrona, lascia cadere il lembo del mantello che avea sul braccio, e scopre una mano fasciata)
CASILDA
Ah!... Ferito egli è!...
REGINA
(con grido involontario)
Fia vero?...
DAMIGELLE
Egli sviene...
DON GURITANO
(alla Duchessa con intenzione maligna, e con accento di fina ironia)
Lo scudiero
desta in lei molta premura!...
DUCHESSA
(a Don Guritano)
Strana in vero è l'avventura!...
CASILDA
Qualche essenza...
REGINA
(trae dal taschino una boccetta di odore, e contemporaneamente un brandello di merletto)
Prendi...
(vedendo poi il manichino di Ruy Blas uguale al merletto di cui ella ha in mano il brandello, esclama)
Oh! Vista!...
(Ruy Blas aspira l'essenza e si ridesta a poco a poco)
CASILDA E DAMIGELLE
Ecco... i sensi già riacquista...
REGINA
(Il merletto è questo stesso...)
RUY BLAS
(vedendo il brandello di merletto nelle mani della regina, ed alzandosi)
(In sua mano!... Oh! Gioia!...)
REGINA
(con entusiasmo)
(È desso!...)
(con entusiasmo)
(È svelato il mister
del mio sogno gentil,
e sul fior del pensier
scende un raggio d'april...
La soave beltà
del mio vergin amor
niuno al mondo potrà
cancellar dal mio cor.)
RUY BLAS
(contenendosi)
(Ah! Potessi d'amor
a' suoi piedi morir!...
Taci... frénati, o cor...
ti potresti tradir!...)
DUCHESSA E DON GURITANO
(Ah! Qui certo è un mister,
ma svelato sarà:
il suo cuore, il pensier
a me noti son già.)
CASILDA
(guardando Ruy Blas)
(Nel suo sguardo mi par
che si legga il pensier;
tenta il cor di lottar
col rispetto e il dover.)
DAMIGELLE
(Il suo mal passeggier,
come un'ombra, svanì;
ma del core il mister
quel deliquio tradì.)
REGINA
(a Casilda e alle damigelle)
Mi seguite...
(a Ruy Blas)
Conte, addio...
(Sul mio core or vegli iddio!...)
(tutti escono meno Ruy Blas)
Ruy Blas, indi Don Guritano.
RUY BLAS
Grazie, mio dio!... Deh! Frena
i tuoi palpiti, o core!...
(raccoglie il brandello di merletto caduto in terra e lo bacia)
Ella il serbava!...
Oh! Son pazzo di gioia!...
DON GURITANO
(entra a passo grave, si avvicina a Ruy Blas, ed in tono solenne gli dice)
Signor conte...
RUY BLAS
Signore...
DON GURITANO
(in tono solenne)
In Alicante
il baron di Viserta
osò levar gli sguardi
alla mia bella... ed io
l'uccisi!
RUY BLAS
(sorpreso)
Ebben?...
DON GURITANO
Più tardi
il marchese di Vasquez inviava
un mazzolin di fiori
alla mia vaga amante.
E la mia spada trapassò il suo cuore!...
RUY BLAS
Che vuol dir ciò, signore?...
DON GURITANO
Vuol dir che voi Don Cesare
avete nome, ed io
Don Guritano... il mio
pensier v'è chiaro?
RUY BLAS
(con incertezza sempre crescente)
No.
DON GURITANO
Sappiate allor che al sorgere
del nuovo dì v'aspetto
presso il vicin boschetto
del parco...
RUY BLAS
(meravigliato altamente, ma con fermezza e dignità)
Io là sarò.
CASILDA
(entra dal mezzo inosservata, ode le ultime parole)
(Si sfidano!... Lo sappia
la regina al momento...
(entra nelle stanze della Regina)
RUY BLAS
Al vostro appuntamento,
poi che il giurai verrò;
ma, vi prego, spiegatemi
perché meco volete
battervi...
DON GURITANO
No 'l sapete?...
RUY BLAS
In fede mia no 'l so.
DON GURITANO
(sorridendo ironicamente)
Avete molto spirito...
RUY BLAS
Sarà... ma non comprendo...
DON GURITANO
Io però tutto intendo...
e tutto veggo!...
RUY BLAS
E allor
parlate, ve ne supplico...
DON GURITANO
(serio e a mezza voce)
Se mio rivale, o conte,
voi foste...
RUY BLAS
(colpito e confuso)
Che!...
DON GURITANO
(in aria di trionfo)
La fronte
chinate...
RUY BLAS
(con fierezza)
Oh! No, signor!
DON GURITANO
Di più non mi chiedete...
RUY BLAS
Assai diceste!... Quando?...
DON GURITANO
Domani... il dissi già.
RUY BLAS
Sta bene.
DON GURITANO
All'alba...
RUY BLAS
Avete
la mia parola.
DON GURITANO
Il brando
tra noi deciderà!...
(si stringono la mano con forza, ma con calma)
DON GURITANO E RUY BLAS
Domani, appena in cielo
fugga dell'ombre il velo,
sul campo dell'onor
ciascun di noi verrà.
Le spade incroceremo...
da forti pugneremo...
al vostro ed al mio cor
ignota è la viltà.
(Ruy Blas esce)
La Regina, Casilda e detto.
DON GURITANO
Morrà... ne son certo... ~ Eppur non tremava!...
Chi giunge?
CASILDA
(piano alla Regina entrando)
Egli è solo... ~
REGINA
(avanzandosi verso Don Guritano)
Signor vi cercava...
CASILDA
Cioè vi cerchiamo... ~
DON GURITANO
(inchinandosi con galanteria)
Sì splendido onore
che mai mi procura?... ~
REGINA
Oh! Nulla, signore...
CASILDA
O almeno ben poco... ~
DON GURITANO
Parlate...
REGINA
Poc'anzi
di voi si parlava... ~
DON GURITANO
Di me?...
REGINA
Sì, ma innanzi
che il resto vi narri ~ vorrei mi diceste,
se pronto a qualunque ~ mio cenno sareste...
DON GURITANO
Lo giuro, o Regina. ~
REGINA
(accennando Casilda)
Ebbene costei
osava negarlo... ~
DON GURITANO
(a Casilda con un po' di risentimento)
Per essa morrei,
ne do la mia sacra ~ parola d'onore!...
CASILDA
Sì... sì... ma una prova ~ sarebbe migliore.
DON GURITANO
Parlate, o regina... ~
REGINA
Davvero?...
DON GURITANO
Imponete...
REGINA
Ebbene all'istante ~ partir voi dovete...
DON GURITANO
Partire?...
REGINA
Ed al caro ~ castello natio
recarvi ed al padre offrir questo mio
ricordo...
(prende il cassettino e glielo porge)
DON GURITANO
Regina... ~
CASILDA
(ridendo ironicamente)
Ah! Ah! Che ne dite?...
DON GURITANO
(risentito)
Casilda!...
CASILDA
(ridendo ironicamente)
Ei morrebbe!... ~
DON GURITANO
(alla Regina con premura)
Domani...
CASILDA
(alla Regina)
L'udite?...
REGINA
No, subito: è questa ~ la prova, che attendo,
che chieggo, che bramo ~ che alfine pretendo
da voi, caro conte... ~ S'io prego ed invoco,
negar voi vorreste? ~ No 'l credo: tra poco
partito sarete... ~ ne sono sicura...
un cocchio v'attende ~ qui presso le mura
del parco... Gl'indugi ~ troncar vi conviene...
DON GURITANO
Regina, un impegno ~ d'onor mi trattiene...
domani vi giuro ~ partir... ma bisogna
che attenda l'aurora ~ novella...
CASILDA
(piano a Don Guritano)
Vergogna!...
Voi dunque in tal modo ~ le preci appagate
di donna regale ~ di donna che amate?...
Sì... sì, voi l'amate... ~ negarlo non giova...
vedete?... Ella soffre! ~ Su via: questa prova
d'affetto le date... ~ Un buon cavaliere
non deve alla dama ~ del cor dispiacere...
(si stacca da Don Guritano e va presso la Regina)
REGINA
(Ei nega e non parte! ~ All'aspra tenzone
non posso sottrarre ~ quel vago garzone!...
Ohimè!... Qual funesto ~ pensiero!... A me innante
vederlo mi sembra ~ ferito... spirante...
macchiato di sangue ~ il volto e le chiome...
udirlo mi sembra ~ chiamarmi per nome...
poi... no... no... mio dio!... ~
DON GURITANO
(Resister vorrei,
ma invano lo tento!... ~ È un fascino in lei,
che doma il pensiero... ~ che il cor mi sgomenta!...
CASILDA
(piano alla Regina)
Resister vorrebbe... ~ ma invano lo tenta!...
Già piega... già cede... ~ già vince l'amore!...
la fiamma dell'ira ~ dileguasi già...
DON GURITANO
(alla Regina con sforzo, ma con risoluzione)
Io parto.
REGINA
(scuotendosi)
Ah! Fia vero?... ~
(passando dal dolore alla gioia più viva)
V'è grato il mio cuore!...
DON GURITANO
(Morrà quando io torno.) ~
(piega un ginocchio a terra, bacia la mano, che la Regina gli porge sorridendogli graziosamente, quindi si alza ed esce)
CASILDA
(guardando dietro a Don Guritano gli dice in tono sardonico)
Buon viaggio!...
REGINA
(con grido di gioia)
Ei vivrà!...
(rientrano nelle loro stanze, mentre cala la tela)
La sala del consiglio nel palazzo del re a Madrid.
Una porta grande nel mezzo, alla quale si accede per tre gradini:
altra porta a destra; una finestra a sinistra. In un angolo della sala una piccola porta segreta nascosta sotto la tappezzeria, che ricuopre le mura. A destra una tavola piuttosto grande di forma quadrilunga, con un tappeto di velluto verde, su cui sono disposte varie carte, l'occorrente per scrivere e l'urna per lo scrutinio segreto. Intorno alla tavola vari scanni ed una poltrona situata all'una delle due estremità di essa.
Don Pedro, Don Fernando e coro di Consiglieri privati del re.
DON PEDRO
(parlando confidenzialmente con una parte del coro)
Primo ministro e l'ordine
di Calatrava!...
CORO
I
E or ora
duca d'Olmedo ancora...
DON PEDRO
(con una parte del coro)
E forse il toson d'or!...
CORO
II (a Don Fernando)
(ridendo)
Ah! Ah! Dobbiamo crederlo
veramente, marchese?...
DON FERNANDO
(cercando di correggere una sua imprudenza)
Io dissi che, se ascese
ai più sublimi onor...
CORO
II
Fu per opra d'un genio
protettor...
DON FERNANDO
Non lo nego...
DON PEDRO
(staccandosi dall'altra parte del coro, e venendo verso Don Fernando)
Via, marchese De Priego,
del genio protettor
il dolce nome diteci...
DON FERNANDO
Lo ignoro...
CORO
II (a Don Pedro a bassa voce)
(ridendo)
È la Regina!...
DON PEDRO
Ah! Ah! Questa mattina
è imprudente il signor!...
CORO
I
È un orrore!...
II
Uno scandalo!...
DON FERNANDO
(tentando scusarsi)
Ma niun sospetti: io giuro
che questo amore è puro,
né fu svelato ancor.
DON PEDRO
(piano e scherzosamente a Don Fernando, traendolo sul davanti della scena)
Del protettore anonimo
e del noto protetto
parlate con rispetto
in queste sale ognor...
DON FERNANDO
(piano a Don Pedro)
Dall'ira, che mi domina,
talor son io tradito...
DON PEDRO
(piano a Don Fernando)
Baciate il favorito
e poi mordete il re,
dice un vecchio proverbio...
DON FERNANDO
Scherzar come voi fate,
non so...
DON PEDRO
(piano a Don Fernando)
Prudente siate,
e v'affidate a me.
CORO
(Certo non è possibile
che un giovine scudiero
possa a sì gran potere
senz'opra altrui salir:
ma del genio benefico
che premia i merti suoi,
non deve alcun di noi
il nome proferir.)
DON PEDRO
(volgendosi al coro)
Degli affari di stato
occupiamoci omai, poi che più d'uno
osa tacciar d'inerzia
il consiglio supremo.
Prenda il suo posto ognuno.
(tutti siedono sugli scanni disposti intorno alla tavola, lasciando vuota la poltrona)
DON FERNANDO
Pria di tutto, signori,
decretar non vi spiaccia
che il mio diritto antico
sull'imposte dell'isole e sui negri
rivendicare io possa...
DON PEDRO
(con lieve ironia)
Aveste, parmi,
largo compenso in cambio
di tal diritto!...
DON FERNANDO
(riscaldandosi)
Il quinto
sull'oro e l'ambra assai meno mi rende
di quel, che a voi rendono, o conte, i porti
del mare e i boschi...
DON PEDRO
(riscaldandosi anche più)
Oh! sì... gran cosa invero!...
Alla metà non basta
dell'ingenti mie spese;
ond'io chieggo che a me siano concessi
quei dritti, che per sé chiede il marchese.
DON FERNANDO
No mai!...
(tutti si alzano)
CORO
Calmatevi...
DON FERNANDO
Egli m'offese...
CORO
Recarvi ingiuria
ei non pretese...
DON PEDRO
Inappellabile
sentenza adesso
questo consesso
dée proferir.
CORO
I vostri meriti
noi conosciamo;
su via sediamo,
cessi il garrir.
Ruy Blas vestito di velluto nero, con ricco mantello e piuma bianca al cappello, e con la croce di Calatrava, apparisce sulla porta di mezzo e si ferma alquanto ad ascoltare la questione sorta fra Don Pedro e Don Fernando, indi discende lentamente i gradini e si avanza con nobile e severo contegno in mezzo alla scena. Don Pedro, Don Fernando e il Coro ammutoliscono in sua presenza.
RUY BLAS
Bene, o signori!...
CORO
(Il conte!...)
DON PEDRO E DON FERNANDO
(Egli ci udiva!...)
RUY BLAS
E a voi le sorti, a voi
la gloria, la salute
della patria è commessa... a voi, pastori
dell'ovil predatori,
che del pubblico bene
mai non aveste cura, intenti solo
al privato interesse!...
Ma, giuro al ciel, signori,
finché di vita un alito mi resti,
finché il sovrano
a questa mano
confiderà le redini
del trono e dello stato...
io vietarvi saprò l'empio mercato!...
DON PEDRO
(con risentimento)
Conte!...
DON FERNANDO
(con risentimento)
È troppo!...
RUY BLAS
(con forza crescente)
Olà tacete,
e uno sguardo rivolgete
ai destini della Spagna:
già l'Olanda e le Brettagna
i confini hanno varcato...
già fur tolti al nostro stato
il dominio lusitano
e il Brasile... Già la mano
su di noi la Francia stende...
e la sorte, che ci attende
quale speme ne consente?...
Niuna omai!... Dall'oriente
all'occaso Europa tutta
della Spagna ahimè distrutta
ride... e voi potete intanto
della patria il regio manto
lacerar mentr'ella muore?...
Oh! Vergogna!... Oh! Disonore!
ALCUNI DEL CORO
(sottovoce agli altri)
Su noi tutti ei vuole impero...
GLI ALTRI
(sottovoce agli altri)
Ma pur troppo ei parla il vero!...
DON PEDRO
(a Don Fernando)
Sopportar sì fiero insulto
noi potremo?...
DON FERNANDO
(a Don Pedro)
No per dio!...
DON PEDRO
(a Don Fernando)
Non fia dunque a lungo inulto?...
DON FERNANDO
(a Don Pedro)
No, lo giuro...
DON PEDRO
(a Don Fernando)
E il giuro anch'io!...
(seguono entrambi a parlare tra loro, indi si appressano alla tavola, e scrivono alcune parole sopra due fogli differenti)
RUY BLAS
(animandosi gradatamente)
O Carlo quinto ~ genio immortale,
dal sepolcrale ~ marmo ti leva,
il capo augusto ~ la man solleva,
lo scettro e il brando ~ impugna ancor...
La Spagna muor!...
Volgi a costoro il fulmine
de' tuoi severi accenti;
conta del mesto popolo
le lacrime, i lamenti;
balza in arcione e scendi
guerrier novello in campo;
gloria e poter tu rendi
al già tuo regno e al re;
unica via di scampo
noi ritroviamo in te.
Lo scettro e il brando ~ impugna ancor...
salvaci, o Carlo ~ la Spagna muor!...
DON PEDRO E DON FERNANDO
(avanzandosi e presentando a Ruy Blas i due fogli)
Con questi fogli entrambi
la nostra dimissione
al re chiediamo...
RUY BLAS
(freddamente)
Ed io per lui l'accetto;
(prende i due fogli, indi con severo contegno soggiunge)
doman, marchese, piacciavi ritrarvi
con la vostra famiglia
in Andalusia... e voi, conte, in Castiglia.
(Don Pedro e Don Fernando escono, Ruy Blas si volge al coro e in tono risoluto dice)
Chi di voi nutre in petto
fiamma di patria carità qui resti,
chi porre il piè sul mio cammin non vuole
può seguir quei signori...
(va a sedersi sulla poltrona e si pone tranquillamente ad esaminare alcune carte)
ALCUNI DEL CORO
(piano agli altri in disparte)
È l'astro che sorge... ~
GLI ALTRI
(piano)
Resister non vale...
I PRIMI
(piano)
È forza obbedirgli... ~
GLI ALTRI
(piano)
È forza restar...
TUTTI
Del re Carlo quinto ~ la gloria immortale
al popolo ispano ~ ei può ridonar.
(entra un paggio e si avvicina a Ruy Blas, attendendo rispettosamente, che gli sia concesso di parlare)
RUY BLAS
(al paggio continuando a leggere ed a firmare vari fogli)
Parla...
PAGGIO
Il conte d'Onato
è da Neubourg tornato...
RUY BLAS
(deponendo i fogli ed alzandosi)
Ah! Bene... bene... digli che domani
nel mio privato alloggio
presso il ponte l'attendo.
PAGGIO
Obbedisco, eccellenza...
(s'inchina e s'avvia per uscire dal mezzo)
RUY BLAS
(richiamandolo con un gesto)
Oggi ad alcuno io non concedo udienza.
(il paggio esce)
CORO
(avanzandosi e circondando Ruy Blas)
Noi tutti restiamo. ~
RUY BLAS
Sta ben: ma pensate
ch'io prove vi chieggo ~ di fede e valor.
CORO
Siam pronti a mostrarlo ~ col fatto...
RUY BLAS
Giurate
seguirmi dovunque ~ ci chiami l'onor...
Dovunque un periglio ~ sovrasti al sovrano
dovunque baleni ~ un brando stranier...
CORO
Noi tutti il giuriamo... ~
RUY BLAS E CORO
Sul popolo ispano
vegliar, come padri ~ sia nostro pensier.
RUY BLAS
Le destre stringiamo... ~
(stringe a tutti la mano, indi li congeda graziosamente, dicendo loro)
Fra un'ora v'aspetto...
CORO
E prove daremo ~ di fede e d'affetto.
(tutti escono dal mezzo: Ruy Blas resta immobile in mezzo alla scena, guardandoli in aria di trionfo)
La Regina e Ruy Blas.
REGINA
(alza la tappezzeria, che cuopre l'uscio segreto, e si avvicina a Ruy Blas senza che esso se ne accorga)
Grazie, signor...
RUY BLAS
(volgendosi)
Voi!... (Frénati,
o mio cor!...)
REGINA
Sì, son io...
io, che tentai, ma invano,
resistere al desio
di stringer questa mano...
che il vostro ardir magnanimo
ammiro e benedico...
io che vi grido: ~ Amico
salvate il soglio ispano,
salvate il nostro onor!... ~
RUY BLAS
(Oh! Ciel!... Fuggirla ognor...
e rivedere a un tratto a me dinante
il suo divin sembiante!...
E dover nel mio cor
soffocare la voce dell'amor!...)
REGINA
Dalle mie stanze ~ udii l'accento
del vostro nobile ~ sdegno...
RUY BLAS
(Che sento!...)
REGINA
E vidi il fulmine ~ dei vostri sguardi,
l'onta ed il tremito ~ di quei codardi...
RUY BLAS
(Ella m'udiva!...) ~
REGINA
Ed or vogliate
il plauso accogliere ~ del cor...
RUY BLAS
Cessate...
REGINA
Di là sovente ~ re Carlo io vidi
seder tra questi ~ suoi parricidi
mesto e pensoso... ~
RUY BLAS
E che dicea?...
REGINA
Nulla...
RUY BLAS
Pur...
REGINA
Nulla... ~ Egli tacea!...
Ma voi... voi, conte!... ~ Tanto valore
donde traeste?... ~ La mente e il core
chi di tal fiamma ~ v'accese?
RUY BLAS
(con slancio di entusiasmo)
Chi?
Voi!...
REGINA
Che mai dite?... ~ Io stessa?...
RUY BLAS
Sì.
Quando dei vili ipocriti,
cui fida il re lo stato,
il rio fatal proposito
apparve a me svelato...
Quando dovei convincermi
che all'infernal disegno
voi pur, voi pure i perfidi
avean già fatto segno...
Allor di fiamma insolita
m'arse la mente e il cor,
sprezzai perigli e insidie
giurai salvarvi allor.
REGINA
(altamente commossa)
Per me sì prode?... ~
RUY BLAS
Sì, per voi sola...
(esitante)
perché... perch'io ~ v'amo!...
REGINA
(con grido di gioia)
Gran dio!...
L'ho udita alfine ~ questa parola,
soave balsamo ~ al dolor mio!...
felice or sono!... ~
RUY BLAS
Che dite mai?...
REGINA
Io t'amo!... io t'amo ~ di pari amore!...
RUY BLAS
Cielo!...
REGINA
Finora ~ non lo svelai,
perché resistere ~ volli al mio core...
ma t'amai sempre!... ~ Tu mi fuggivi
ed in segreto ~ io ti seguia...
gli arditi accenti ~ che proferivi
qui tra costoro ~ non vista udia...
Io sempre, io sola ~ l'aspro cammino
dei primi onori ~ schiusi al tuo piè,
io fra le lotte ~ del tuo destino
angiol custode ~ vegliai su te.
RUY BLAS
(quasi rapito in estasi dal fascino d'amore, che lo circonda)
O dolce voluttà!...
Desio d'amor gentil!
Un gaudio il ciel non ha
al gaudio mio simil!...
Parla deh! Parla ancor...
Un dio favella in te!...
Ripeti a questo cor
che un sogno il suo non è!...
REGINA
Tu rivelasti a me
la vita dell'amor;
la mano io stendo a te,
a te dischiudo il cor!...
(Ruy Blas cade in ginocchio ai piedi della Regina, che quasi fuori di sé per la gioia, abbandona le sue mani ai baci ardenti di lui)
(scuotendosi e tentando di rompere il fascino, che l'avea soggiogata)
Che dissi?... Sorgi... ~ Perdon, mio dio!...
RUY BLAS
Quel caro accento ~ ripeti ancor!...
REGINA
Sì... lo ripeto... ~ ma l'onor mio
affido all'angelo ~ del vostro onor!...
(fugge e sparisce per l'uscio segreto)
Ruy Blas, indi Don Sallustio, indi l'Usciere.
RUY BLAS
Amarla!... Amarla!... Ed essere
riamato da lei di pari amore!...
Oh! Mia gioia ineffabile!...
Ho il paradiso in core!...
(si avvia verso la porta di mezzo per uscire, ma nel tempo stesso apparisce sulla porta a destra Don Sallustio tutto ravvolto nel suo mantello nero. Ruy Blas si ferma ad osservarlo, e non potendo riconoscerlo gli grida)
Chi è là?...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(con accento di sorpresa e di disperazione)
(Ciel!... Desso!...
Nell'Averno io ripiombo!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Questo improvviso
ritorno infatti mi sorprende... (Oh! Addio!...
Addio per sempre, o mio
bel sogno d'oro!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(confuso ed incerto)
Signore...
in Madrid... a quest'ora...
qui nelle sale del real palagio...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Tremo per voi...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Pure...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Né alcuno
vi ravvisò?...
DON SALLUSTIO
(siede sulla poltrona presso la tavola, conservando sempre il suo ghigno beffardo. Ruy Blas resta in piedi dinanzi a lui, forzandosi ad assumere un contegno umile e rispettoso)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
No 'l nego...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Né obliar lo volea, ma costoro...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(con enfasi)
Il dovere m'impose di farlo
quei signori il sovrano e lo stato
avrian tratto fra poco in ruina;
sol per essi la Spagna è vicina
all'orror dell'estremo suo fato.
Sol per essi al suo prence imprecando
muor di fame la plebe indigente;
il soldato, che oppresso si sente,
in pugnale converte il suo brando...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(con impeto)
Che!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(La sua preda l'infame ha raggiunto...
ed è forza obbedir!...)
(va a chiudere la finestra, poi torna verso Don Sallustio, che sta ad ascoltarlo distrattamente, giuocherellando con un guanto, che poi lascia cadere)
Voi vedete
che alla patria infelice, fra tanto
minacciar d'imminente tempesta,
una speme di scampo sol resta...
la virtù!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(esplodendo)
Oh! Ma è troppo!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(frenandosi e ricomponendosi)
Mio signore...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(Il suo scherno esecrando
è pugnal, che trafigge il mio cuore.
(fa un terribile sforzo, si abbassa a raccogliere il guanto e pallido di rabbia, lo rende a Don Sallustio)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Sì; tutto
farò, ma pria giurate
che insidie alla regina
non fian qui tese...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Ma... io... l'amo!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(come colpito da un fulmine)
Lo sapevate!...
Ah! Tutto intendo alfine!... Iniqua trama
voi preparate a lei;
ma sventarla saprò.
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Rammentate, o signor, che del supremo
poter l'arbitro io sono...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(avvilito e confuso piega il capo sul petto e con voce semispenta esclama)
È vero!... È ver!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
No...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Per lei, per lei vi supplico...
nulla per me vi chieggo...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(Oh! Rabbia!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(prorompendo)
Io più non reggo!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(ricomponendosi subito)
Ohimè!... Perdono...
Un folle, il veggo, io sono!...
(passando alla preghiera la più fervida)
O mio signore, se léggere
dentro il mio cor poteste
forse voi pure avreste
di me, di lei pietà!...
Ditemi, oh! dio!... deh! Ditemi
ch'ella fia salva e poi
e sangue e vita a voi
il servo umil darà.
Ecco... vedete... è infranto
lo stolto orgoglio mio...
in disperato pianto
si stempra il mio dolor!...
(gettandosi in ginocchio)
Al vostro piè son io...
grazia per lei, signor!...
DON SALLUSTIO
(s'apre la porta di mezzo ed entra l'Usciere)
USCIERE
(dirigendosi a Ruy Blas, ed inchinandosi rispettosamente)
Signore...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(all'Usciere)
Che c'è?...
USCIERE
Dal re donato
è a voi, conte, il ducato
d'Olmedo...
RUY BLAS
(In tal momento!...)
USCIERE
E il toson d'or...
RUY BLAS
(piegando il capo sul petto)
(Che sento!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(Ahi! Fiera
sorte!...)
USCIERE
La corte intera
vostra eccellenza attende...
(s'inchina di nuovo, ed esce per la porta di mezzo, che si richiude)
RUY BLAS
(Pazzo il dolor mi rende!...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Deh! Al mio
crudel destino aggiungere
lo scherno non vogliate!...
Di lei, di lei parlate...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(pregando sempre)
Signore...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(quasi delirante)
(Oh! Mio furore!...
Deh! Tu, tu assistimi
in tal momento, o dio!...
invano estinguere
io tento il furor mio...
Fan guerra alla mia mente
ira ed amor;
sete di sangue ardente
ho qui nel cor!...
DON SALLUSTIO
(escono entrambi per la porta a destra, e si cambia la scena)
La sala del trono nel palazzo del re a Madrid sontuosissimamente addobbata. A destra è il trono alzato su cinque gradini con due ricche poltrone dorate e baldacchino di velluto cremisi. A sinistra delle nicchie molto alte, entro a cui sono le statue dei re di Spagna, e fra queste quella di Carlo V. In mezzo alle nicchie una vasta finestra a vetrate fino a terra. Nel fondo tre grandi archi, che danno accesso ad una vasta sala d'armi. Nei pilastri, che sono fra gli archi, altre nicchie ed altre statue. Sui gradini del trono, a lato delle poltrone destinate al re ed alla regina alcuni scanni dorati e coperti di velluto.
Don Pedro e Don Fernando entrano discorrendo tra loro, mentre la scena si va popolando di altri Grandi di Spagna e di Dame tutti riccamente vestiti. Poco dopo entra la Regina preceduta da Guardie, che si schierano in fondo; contornata dalle sue Damigelle, fra le quali è Casilda e la Duchessa; e seguìta da vari Ciamberlani, in mezzo a cui è Don Guritano, da Dignitari della corona, da Paggi e da Araldi. Entra a suo tempo Don Manuel con due Paggi, che recano sopra un ricco cuscino di velluto cremisi ricamate l'insegne del toson d'oro, ed una ricca spada. Ruy Blas e Don Sallustio appariscono infine.
Don Pedro, Don Fernando, la Regina, Casilda, la Duchessa, Don Guritano, Don Manuel, Ruy Blas e Don Sallustio.
DON PEDRO
Finch'è a noi restar concesso,
non si lasci il nostro posto...
DON FERNANDO
Il blason vilmente oppresso
sostener vuò ad ogni costo.
DON PEDRO
Al tramonto partiremo,
ma costui ci rivedrà...
DON FERNANDO
Sì, da re domani andremo
e giustizia ci farà.
CORO
Alla vaga e pia donzella,
che di Spagna è vanto e onor;
rida in ciel benigna stella
di speranza e gioia e amor.
Se dall'alto del tuo trono
volgi un guardo al tuo bel piè,
tu vedrai che quivi sono
tutti cor devoti a te.
La Regina entra, sale sul trono, e siede sopra una delle due poltrone. Casilda e la Duchessa siedono accanto a lei sugli scanni dorati, e siedono pure i principali Dignitari, che la seguono.
(Don Guritano si stacca dal séguito della Regina e si avvicina a Don Pedro e a Don Fernando)
DON PEDRO E DON FERNANDO
(salutandolo festosamente)
Conte!...
DON GURITANO
(stringendo loro la mano)
Amici...
DON PEDRO E DON FERNANDO
(facendo il simile)
Ben tornato...
DON GURITANO
Dite... è ver che dalla corte
voi partite?...
DON PEDRO E DON FERNANDO
È vero!...
DON GURITANO
E osato
egli ha?...
DON FERNANDO
Scherzi della sorte!...
DON GURITANO
Ma cader da tanta altezza
ei dovrà...
(da sé terminando la frase cominciata)
(per mano mia!)...
DON FERNANDO
Io lo spero!...
DON GURITANO
Io n'ho certezza...
REGINA
(ad uno degli uscieri)
Entri il messo...
DON MANUEL
(si avanza fino avanti ai gradini del trono, va a baciar la mano alla Regina, poi dice)
Il re m'invia
a recar del suo favore
un novel più chiaro pegno
di Garòfa al conte...
REGINA
(guardando con intenzione Don Pedro e Don Fernando dice)
Onore
meritato!...
CORO
Inver n'è degno...
DON MANUEL
(accennando Ruy Blas, che entra seguìto da Don Sallustio)
Egli vien...
REGINA
S'inoltri...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(avanzandosi)
Maestà...
al marchese sia concessa
di restare facoltà...
Dell'onor del suo congiunto
a godere io l'invitai...
REGINA
(con senso di ribrezzo)
(Egli qui!...)
DON PEDRO E DON FERNANDO
(piano tra loro)
Giunge in buon punto...
REGINA
Resti...
DON SALLUSTIO
CASILDA
(piano alla Regina)
È fosco assai!...
(Ruy Blas sale i gradini del trono e s'inginocchia davanti alla Regina, mentre due paggi presentano ad essa la spada e il toson d'oro)
REGINA
(prendendo la spada e toccando con questa la spalla di Ruy Blas, dice)
Signor conte, duca siete.
(ripone la spada sul cuscino, prende il gran cordone del toson d'oro, e glielo cinge al collo)
Dell'affetto e della fede,
che serbata ognor ne avete,
quest'insegna sia mercede.
(poi piano a Ruy Blas)
Perché mai così commosso?...
RUY BLAS
(confuso ed incerto)
Tanto onor!...
REGINA
(piano a Ruy Blas)
Su via: coraggio!...
RUY BLAS
(discendendo dai gradini del trono, dopo aver baciato la mano alla Regina, dice da sé)
(Ah! Resister più non posso!...)
DON SALLUSTIO
REGINA
(da sé, dopo essere discesa dal trono)
(Quanto, oh! Quanto io son felice!...
Di qual gioia ho pieno il cor!...
Desiar, sperar non lice
un più splendido favor!...
Ogni affanno è cancellato
del mio sen, dal mio pensier;
trono e vita avrei donato
per quest'ora di piacer!...)
RUY BLAS
(Gioie, onori, amor, speranza...
breve sogno menzogner!...
Sol di voi la rimembranza
resta ancora al mio pensier...
(guardando Don Sallustio)
Egli è là!... Su me lo sguardo
sorridendo ei figge ognor...
sembra un démone beffardo,
che schernisce il mio dolor!...)
DON SALLUSTIO
DON PEDRO E DON FERNANDO
(tra loro)
Non lontana è la vendetta,
se il suo labbro non mentì;
impaziente il cor ne affretta
co' suoi voti il fausto dì.
CASILDA
(guardando la regina)
(Più non vede, più non cura
che colui, cui rende onor;
la sua gioia immensa e pura
si riflette nel mio cor.)
DON MANUEL E CORO
Al più prode onor si renda,
al più fido e onesto più;
e da lui ciascuno apprenda
il sentier della virtù.
DON GURITANO E DUCHESSA
(tra loro, osservando ora la regina, ora Ruy Blas)
Ne' suoi sguardi ella si pasce,
egli a lei si volge ognor...
ben più grande omai rinasce
il sospetto nel mio cor.
REGINA
Or si vada...
(volgendosi con premura a Ruy Blas)
Duca, addio.
(a tutti gli altri)
Questa sera un ballo io do;
tutti invito...
(si avvia per uscire, tutti fanno séguito a lei, meno Ruy Blas, che resta in mezzo alla scena, oppresso dai suoi pensieri)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(nel massimo abbattimento)
Obbedirò!...
(esce a passo lento, mentre cala la tela)
Un piccolo gabinetto nella sala privata di Don Sallustio arredato sontuosamente, ma con stile grave e severo. Una porta nel mezzo e due laterali. Un tavolo con l'occorrente per scrivere, qualche libro ed un campanello. Una poltrona piuttosto grande e splendidamente dorata è presso il tavolo.
Ruy Blas seduto presso il tavolo.
RUY BLAS
Svaniro i sogni!... Sparve
la dolce illusione,
che di dorate larve
mi carezzò il pensier!... Tutto è perduto!...
O donna, o amata tanto,
gentil sorriso
di paradiso
angelo di virtù, raggio d'amore,
io t'ingannai... ma fu delirio il mio,
non fu malvagia ipocrisia del core!...
Pur di scolparmi teco io no, non tento;
un empio, il sento,
un vile io sono...
e non merto, o divina, il tuo perdono!...
Ma che dico?... E poss'io
or qui pensar, più che al tuo fato, al mio?...
Ahi! Nelle man di lui, che ad ogni costo
perder ti vuole, è il tuo destin riposto!...
Ed ei non viene ancor!...
Ove sarà?...
Che dir, che far vorrà?...
Ah! Forse il nostro amor
ei svelerà!
Forse svelato è già!
Forse il mio stato abbietto
le palesò,
e al nostro santo affetto
ella imprecò!...
Mortale affanno il core
mi strazia a tal pensiero;
non v'è, non v'è dolore
del mio dolor più fiero!...
Io, che l'ho amata tanto,
che sempre l'amerò,
di disonor, di pianto
cagione a lei sarò!...
(è commosso sino alle lagrime)
Piangi, infelice?... Ah! No...
tempo per te
di pianger non è:
come... come potrò
la rete infame
spezzar delle sue trame?...
Ah! Quale idea!... Da dio
mi viene!... Non son io
dell'odio suo mortal
lo strumento fatal?...
Sì!... Dunque posso ancor
le sue trame sventar,
e a lei serbar
e trono, e vita, e onor...
(cade in uno stato di profondo abbattimento, ma mostra sempre fermezza nella sua risoluzione)
Morrò... ma il nostro amore
meco per lei fia morto;
la carità d'un fiore
negata a me sarà!...
Morrò... ma d'una lacrima
io non avrò il conforto;
sull'incompianto cenere
l'oblio discenderà!...
Don Guritano recando due spade e detti.
DON GURITANO
(fermandosi sulla soglia)
Signor duca...
RUY BLAS
(volgendosi subito)
Voi!...
DON GURITANO
(avanzandosi e presentandogli le spade)
Scegliete...
RUY BLAS
(con meraviglia)
Oggi?...
DON GURITANO
(con serietà)
Adesso.
RUY BLAS
No, vi prego...
a domani...
DON GURITANO
Che?... Volete
farvi giuoco ancor di me?...
RUY BLAS
Un sol giorno io vi domando...
DON GURITANO
Un istante pur vi nego...
Orsù via... scegliete un brando...
RUY BLAS
(Se morir vogl'io, perché
non seguirlo?...)
DON GURITANO
(presentandogli di nuovo le spade)
Decidetevi...
RUY BLAS
(risoluto)
Ho deciso...
(prende la spada)
A me. ~ Scendiamo
nel giardino...
DON GURITANO
Oh! Alfin!...
RUY BLAS
Seguitemi...
DON GURITANO
Precedetemi...
RUY BLAS
Sì: andiamo.
(escono rapidamente per la porta a sinistra)
Casilda che entra dal mezzo introdotta da un Paggio.
(al paggio che resta sulla porta)
CASILDA
È in casa il signor vostro?...
(dopo breve pausa)
(Non risponde...)
(forte al paggio, che non si muove)
Io bramerei saper,
se a lui parlar si può...
(dopo una nuova pausa)
(È muto per mia fé!...
Ah! Ah! Bella davver!...)
(come sopra dopo una nuova pausa)
Ditegli che l'attende
una dama d'onor della Regina.
(il paggio fa un profondo inchino ed esce)
Non parla, ma comprende:
ottimo paggio!... Quel che vede e sente!
Ridir non può... Che qualità eccellente!
Il duca or qui verrà...
dunque pensiamo
che dir dobbiamo
all'eccellenza sua per sua maestà.
~ Saper dal duca io voglio,
ella mi disse,
s'è ver ch'ei scrisse
questa mattina a me diretto un foglio. ~
Se muto anch'ei non è.
Ei stesso me 'l dirà:
ed ella qui con me
dall'idol suo verrà.
(pensa alquanto poi sorridendo soggiunge)
Curioso incarico
è questo inver!...
Molto onorifico
e lusinghier!...
Se alcun mi vedesse...
se alcun leggesse
nel mio pensier...
bel giudizio per mia fé,
che farebbe allor di me!...
Ma per lei
che non farei!...
Bando agli scrupoli,
ridere io vuò;
lingue malediche
temer non so.
Se una pinzochera,
se un collo torto
del grave scandalo
si fosse accorto,
mandarli al diavolo
ben io saprò!...
Don Sallustio, il Paggio e detta.
CASILDA
Né viene ancor!... Cortese
io vi credea di più, duca garbato.
(siede sulla poltrona vicino al tavolo, prende un libro e lo sfoglia distrattamente)
DON SALLUSTIO
(il paggio s'inchina ed esce per la porta a destra)
CASILDA
(posando il libro)
Oh! Che pazienza!... Chiamerò...
(suona il campanello)
DON SALLUSTIO
CASILDA
(con dispetto)
(alzandosi)
(Ah! Maledetto!... In trappola
caduta io son!)
DON SALLUSTIO
CASILDA
(con circospezione)
Forse...
DON SALLUSTIO
CASILDA
È uscito?...
DON SALLUSTIO
CASILDA
Ma tornerà?...
DON SALLUSTIO
CASILDA
Davver?...
DON SALLUSTIO
CASILDA
(Dunque il biglietto è apocrifo...
va ben; meglio così!...)
DON SALLUSTIO
CASILDA
(con malizia)
Voi?... No.
DON SALLUSTIO
CASILDA
(subito e con malizia)
Non già di voi, signore...
DON SALLUSTIO
CASILDA
(con malizia)
Può essere...
DON SALLUSTIO
CASILDA
(con malizia)
Non lo so!...
Meco vorreste ~ mio buon signor,
fare la parte ~ d'inquisitor;
ma il mio silenzio ~ punir saprà
la vostra indocile ~ curiosità.
Sedurmi è vano... ~ timor non ho...
io posso ridere... ~ ma parlar... no.
DON SALLUSTIO
CASILDA
(Ei da me saper vorria
perché vengo e chi m'invia,
ma deluso rimarrà.
Freme d'ira, in cor si rode...
e il mio core se la gode...
caro, a me nessun la fa!...)
(a Don Sallustio tendendogli la mano)
Marchese, addio. ~
DON SALLUSTIO
CASILDA
Sì.
DON SALLUSTIO
CASILDA
Nulla...
DON SALLUSTIO
CASILDA
Basta così...
DON SALLUSTIO
CASILDA
(ridendo maliziosamente)
Non parlo... no
DON SALLUSTIO
CASILDA
(avviandosi)
Grazie...
DON SALLUSTIO
CASILDA
Ben noto ~ m'è già il cammino.
(s'inchina, saluta ed esce: la porta si richiude dietro di lei)
DON SALLUSTIO
Ruy Blas, che entra dalla porta a sinistra completamente disarmato, indi la Regina.
RUY BLAS
Ferito a morte!... Sul mio brando ei stesso
mal cauto si gittò!... Fatale a tutti
dunque son io!... Si rompa
questo maligno incanto...
(cava un'ampolla)
Ma qual di passi ~ rumor?...
(depone sul tavolo l'ampolla e va verso la porta di mezzo)
REGINA
(vestita di velluto nero con un velo parimente nero sul capo entra nel mezzo)
Don Cesare...
RUY BLAS
(con grido disperato)
Ciel!... Dessa!...
REGINA
Donde ~ così agitato?...
RUY BLAS
Perché venisti?... ~
REGINA
Tu m'hai chiamato...
RUY BLAS
Io?...
REGINA
Mi scrivesti... ~
RUY BLAS
Che dici?... Io?... no.
REGINA
(traendo un foglio e porgendolo a Ruy Blas)
Ma leggi dunque... ~
RUY BLAS
(legge)
«Una terribile
sventura pende ~ sulla mia testa...»
(Gran dio!... Che veggo!... ~)
REGINA
(proseguendo a leggere il biglietto)
«Ma la tempesta
la mia regina ~ disperder può...
nella mia casa ~ venir vi supplico...»
RUY BLAS
(Ah! Che obliato ~ l'avea!...)
REGINA
Venuta
io son...
RUY BLAS
(con disperazione)
Deh!... Parti... ~ Tu sei perduta!...
REGINA
(trasalendo)
Perduta?...
RUY BLAS
(con disperazione)
Fuggi... ~
REGINA
(con premura)
Casilda ov'è?...
RUY BLAS
Io non la vidi... ~
REGINA
(con massima sorpresa)
Che fia possibile?...
A te poc'anzi ~ io l'inviai,
ma, non vedendola ~ tornar, volai
qui per proteggerti... ~ vegliar su te.
RUY BLAS
(con sempre crescente insistenza)
Deh! Parti... fuggi... ~ lasciami... salvati...
Don Sallustio e detti.
DON SALLUSTIO
RUY BLAS E REGINA
(tra loro)
Lui! ~
REGINA
(a Don Sallustio con alterezza)
Qui che volete?...
DON SALLUSTIO
REGINA
Non più!...
Io non v'intendo... ~
DON SALLUSTIO
RUY BLAS E REGINA
(Il vile!...) ~
DON SALLUSTIO
REGINA
(con terrore)
(Dio! ~ Salvami tu!...)
DON SALLUSTIO
REGINA
(Perduta io sono!...)
DON SALLUSTIO
REGINA
Come?
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(come colpito da un'idea)
(Ohimè!...)
REGINA
(titubante)
(Che far?...)
RUY BLAS
O l'onta e il chiostro ~ o con Don Cesare
sposa felice ~ vivere... e amar...
È ricco, è bello, è nobile,
v'ama d'ardente amore,
vale più assai d'un soglio
del mio congiunto il core!
Con lui la gioia e l'estasi
d'un corrisposto affetto
lungi da qui v'attendono
sotto individo tetto.
REGINA
(titubante)
(Che far?...)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Tutto ora intendo!... Ah Satana
più fiero esser non può!...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(con slancio vedendo la Regina, che s'avvia al tavolo per firmare)
Ah! No!...
Ruy Blas e non Don Cesare
è il vero nome mio...
uno staffier son io...
conte non sono...
REGINA
(fulminata)
Orror!...
RUY BLAS
(a Don Sallustio con fierezza)
Ah! Troppo vile ed empio,
signor, voi mi credeste!...
Io d'un servo ho la veste,
ma voi ne avete il cor.
DON SALLUSTIO
(Ruy Blas afferra l'elsa della spada di Don Sallustio, la trae rapidamente dal fodero, si slancia verso la porta di mezzo, la chiude e ne toglie la chiave)
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
Tacete: il fulmine
dell'ira mia scoppiò!... ~
Angeli o démoni ~ in vostra aita
chiamate... è vano... ~ pietà non sento.
Fu lungo e orribile ~ troppo il tormento,
che il cor finora ~ mi lacerò!...
Morir dovete... ~
REGINA
Per la sua vita
io vi scongiuro... ~ a lui perdono...
perdere io voglio ~ l'onore e il trono,
ma il sangue suo ~ versar non vuò.
RUY BLAS
Per lui pregate ~ che a vostro danno
così vilmente ~ finor tramò?...
Pregate invano: ~ dell'empio inganno
punir io deggio... ~ punir lo vuò!...
DON SALLUSTIO
REGINA
Sì, per lui prego: ~ la trama abbietta
sopra il mio core ~ poter non ha:
è nel perdono ~ la mia vendetta,
col mio disprezzo ~ punito è già.
RUY BLAS
(a Don Sallustio investendolo)
Muori...
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(levando la punta della spada contro il petto di Don Sallustio e spingendolo verso la porta a destra)
Là... là...
REGINA
Per dio
vi prego...
RUY BLAS
È tardi!... ~
DON SALLUSTIO
RUY BLAS
(con amarissimo scherno e incalzandolo sempre)
Un vile ~ staffier son io...
non potrei battermi ~ con voi, signor!...
(Don Sallustio rinculando sino alla porta, esce inseguito da Ruy Blas, che già puntava al suo petto la spada)
La Regina indi Ruy Blas.
REGINA
(cadendo in ginocchio e levando gli occhi al cielo)
Signor, sulle mie colpe
discenda il tuo perdono!...
Prostrata nella polvere
la tua bontà divina
io per l'ucciso e l'uccisore imploro!...
RUY BLAS
(esce dalla porta a destra senza spada, si ferma sulla soglia e volgendosi alla Regina, che aspetta da lui ansiosamente una parola, le dice)
Salva voi siete;
(poi dopo una pausa)
or libero
mi sia parlar concesso...
REGINA
(con alterezza)
Signor...
RUY BLAS
(in tono umilissimo)
Di me non prendavi
timore... Io non m'appresso...
ma dirvi vuò che un raggio
splende in me pur d'onore...
che un vil non sono, e nobile,
se non il nome, ho il cuore.
Amor, che mente ed anima
inebriò, mi vinse...
amor nel suo delirio
la mia ragione estinse.
REGINA
Uscire io voglio...
RUY BLAS
Un ultimo
accento...
REGINA
E ancor?...
RUY BLAS
Poss'io
sperar perdono?...
REGINA
A dio
chiedetelo, signor.
RUY BLAS
Né l'avrò mai dall'angelo,
che tanto offesi e amai?...
REGINA
(risoluta)
No...
RUY BLAS
(con accento di profondo dolore)
Giuratelo...
REGINA
Mai!...
RUY BLAS
Spegniti dunque, o cor!...
(prende l'ampolla che è sul tavolo, e beve)
REGINA
(atterrita)
Che feste?...
RUY BLAS
(con mestissima calma)
Un balsamo
versai nel seno...
REGINA
Cielo!... Un veleno!...
La morte!...
RUY BLAS
No.
Morte era il vivere
da voi sprezzato...
REGINA
Se perdonato
v'avessi...
RUY BLAS
Termine
ai giorni miei
benedicendovi
pur dato avrei.
Deh! Rivolgetemi
un guardo, un detto...
pietà del misero,
del maledetto!...
Se fui colpevole,
scontai l'error
col più terribile
d'ogni dolor!...
REGINA
Deh! M'odi... Guardami...
Rispondi... io sono,
che imploro, o misero,
il tuo perdono!...
Svanì l'orgoglio,
ti parla il cor;
ti parla il gemito
del mio dolor!...
RUY BLAS
(vacilla)
Ohimè!...
REGINA
(accorrendo a lui piena di spavento)
Don Cesare!...
RUY BLAS
Ruy Blas mi chiamo...
REGINA
(con supremo trasporto d'amore)
Ruy Blas, io t'amo!...
RUY BLAS
(raggiante di gioia)
Dio!... M'ama ancor!...
(cade)
REGINA
Soccorso...
RUY BLAS
È inutile...
(le dà una chiave)
Quell'uscio aprite...
qui tutto ignorasi...
signora uscite...
REGINA
Ohimè!... Qual tremito!...
RUY BLAS
(con voce semispenta)
Io muoio amato
e perdonato
dal tuo bel cor...
Muoio in un'estasi
di gioia... addio...
(muore)
REGINA
(scuotendolo)
Ruy Blas, rispondimi...
Ruy Blas... gran dio!...
(si getta sul suo corpo oppressa dal dolore, ed intanto cala la tela)
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
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