Atto secondo

 

Scena prima

Una sala attigua alla camera da letto della Regina. A destra una porta con ricca portiera. A sinistra una finestra piuttosto grande con vetrata fino a terra, dalla quale si vede un terrazzino esterno. Dal lato della porta un'effigie di santa Maria Esclava, dinanzi a cui arde una lampada. Dal lato della finestra un ritratto del re Carlo II, della grandezza naturale e in piedi. Sul davanti della scena dal lato destro un tavolo molto elegante, su cui è un ricco cassettino d'avorio intarsiato, alcuni libri e l'occorrente per scrivere. Accanto al tavolo una poltrona, ed un piccolo scanno. Dal lato sinistro una poltrona più grande e meno ornata. Innanzi all'immagine della santa un inginocchiatoio di velluto cremisi. Nel mezzo della scena una giardiniera piuttosto alta piena di fiori di varie specie. Nel fondo una porta più grande dell'altra con portiera.
La Regina è seduta sulla poltrona presso il tavolo intenta alla lettura di un libro; Casilda è seduta sul piccolo scanno occupata ad un ricamo e la Duchessa è seduta sull'altra poltrona parimente con un ricamo. Don Guritano è ritto in piedi presso la porta a destra. Alcune Damigelle di compagnia affollate intorno alla giardiniera si occupano ad intrecciare ghirlande e mazzolini di fiori. La Regina è riccamente vestita di bianco, la Duchessa di velluto nero.

 Q 

Regina, Casilda, Duchessa, Don Guritano, damigelle

 

DAMIGELLE

Componiamo  

intrecciamo

mazzolini e ghirlande di fior,

ed intanto

dolce un canto

levi il labbro ispirato dal cor.

Canto e fiori

son tesori,

che dal cielo ne manda il signor.

 

REGINA
(a Casilda)

Sono ancor là quei poveri?...  

CASILDA

(depone il ricamo sul tavolo e va alla finestra a vedere)

Sì.

DUCHESSA

(alzandosi e volgendosi a Don Guritano)

Punir li farete.

REGINA
(in tono imperioso)

No, Duchessa, fermatevi...

(dando a Casilda una borsa)

Da' lor queste monete.

(Duchessa siede nuovamente con visibile malcontento)

CASILDA
(verso la Duchessa)

(Orso!...)

(getta la borsa dalla finestra)

REGINA

(torna a leggere, ma getta subito il libro sul tavolo sclamando)

Non posso leggere...

tento distrarmi invano!...

CASILDA
(alla Regina scherzosamente)

Fate un po' d'elemosina

anche a Don Guritano!...

REGINA

(volgendosi a lui con aria distratta)

Buon giorno, conte...

DON GURITANO

(si avanza dignitosamente, piega un ginocchio a terra e bacia la mano, che la Regina gli stende, indi torna al suo posto, ed esalando un sospiro esclama da sé)

(È un angelo!...)

CASILDA
(contraffacendolo)

(Il vecchio vagheggino!...

davver che mi fa ridere...)

(osservando il cassettino, che è sul tavolo)

Oh! Che bel cassettino!...

REGINA

Reliquie...

CASILDA

(aprendolo ed osservandolo nell'interno minutamente)

Un santuario!...

REGINA

(alle damigelle, che vanno ad offrirle i fiori)

Grazie... (Ohimè!... No, non sono

i miei fiori!...)

(scuotendosi ed alzandosi)

Desidero

uscir...

CASILDA E DAMIGELLE

Sì... sì...

DUCHESSA

(alzandosi e facendo un profondo inchino)

Perdóno,

ma...

REGINA
(impazientita)

Qualche nuovo ostacolo?...

DUCHESSA

Le leggi della corte

solennemente impongono

che a sua maestà le porte

schiuda il gran ciamberlano...

e non è qui presente.

REGINA
(con profonda mestizia)

(Né potrò mai lontano

cacciar dalla mia mente

quest'idea fissa?...)

(forte a Casilda ed alle damigelle con risoluzione)

Or via...

giuochiam...

DUCHESSA

Non è permesso;

poi che a giuocar non fia

con la regina ammesso

che chi è grande di Spagna...

né alcun ve n'ha a quest'ora...

REGINA

(con slancio appassionato)

O mia dolce Alemagna,

o mia natal dimora...

O madre mia, dall'intimo

di questo core oppresso

oh! come ti richiamano

i miei sospiri adesso!...

Quando al castel paterno

dal monte alla vallea

liberamente correre

potea sull'erbe e i fior...

Quando sul cor materno

questo mio cor battea...

allor sentia di vivere,

era felice allor!

Ora un sol fior donatomi

da sconosciuta mano

mente m'inebria ed anima

d'un turbamento arcano!...

Brano musicale ()

CASILDA

(Sempre s'oppone e brontola

questa vecchia megera...)

DAMIGELLE

(Costei con il suo codice

è troppo inver severa...)

REGINA

(Si ritorni al continuo

fatal mio sogno!...)

(va a sedersi nuovamente sulla poltrona, e prende distrattamente il ricamo di Casilda)

CASILDA
(alla Regina)

Grata

vi fora una ballata?...

REGINA
(con indifferenza)

Forse...

CASILDA

Proviam...

DAMIGELLE

Sì... sì...

CASILDA

(ironicamente alla Duchessa inchinandosi)

Permette...

DUCHESSA

(sostenuta)

Accomodatevi...

CASILDA

(Oh! Finalmente!...)

(forte)

Udite:

c'era una volta un diavolo...

DUCHESSA

(interrompendola)

Casilda?... Che mai dite?...

CASILDA

Non vi piace l'esordio?...

Lo cangerò così:

C'era una volta ~ una duchessa    

vecchia, noiosa ~ brutta, orgogliosa,

che d'una bella ~ gentil donzella

martirizzava ~ il giovin cor.

Ma un giorno un provvido ~ mago s'appressa,

e a lei facendo ~ mutar natura

le dà d'un topo ~ la vil figura...

Evviva il mago ~ liberator!...

S

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

DAMIGELLE

Evviva il mago liberator!...

 

REGINA

(con un mesto sorriso)

Pazzerella!...  

DUCHESSA

(tradendosi)

Insolente!...

CASILDA

(subito e con malizia)

Non è finito qui...

DON GURITANO

(Mi pare un po' imprudente!...)

CASILDA
(alla Regina)

Posso seguir?...

REGINA

(annuisce con un gesto)

Sì... sì...

 

CASILDA

Il topo irato ~ serbò la stessa  

maligna rabbia ~ della duchessa,

e della bella ~ gentil donzella

róse il bel manto ~ trapunto d'or;

ma un dì sul fatto ~ lo colse un gatto...

tra i fieri artigli ~ lo imprigionò

ed in un attimo ~ se lo mangiò...

Evviva il gatto ~ liberator!...

 

DAMIGELLE

Evviva il gatto - liberator!...

 

DUCHESSA

Basta... basta così...  

CASILDA

(ridendo)

La storia mia finì.

(alla Regina sottovoce)

Del resto, se volete

in barba alla megera

uscire un po' di sera,

ho qui una chiave...

REGINA
(a Casilda piano)

No:

se alcun di ciò sospetta...

CASILDA
(alla Regina sottovoce)

Di questo non temete...

REGINA
(a Casilda piano)

E poi... così... soletta...

CASILDA
(alla Regina sottovoce)

Io v'accompagnerò.

 

VOCI INTERNE

Quando l'augel del bosco  

gorgheggia alla mattina,

la voce tua divina,

io riconosco...

Quando nel sol di maggio

la primavera brilla,

io della tua pupilla

ravviso il raggio...

Quando al più vago fiore

dà vita il nuovo aprile

dico a quel fior simìle

il tuo bel cuore...

Ma la rosa più bella

e l'astro mattutino

e il garrulo augellino

amor s'appella.

 

REGINA

(come rapita in estasi da questo canto)

Amor!... Ma questa mia  

ansia del cor commosso,

ch'esprimere non posso,

ma ch'io pur sento in me,

forse d'amor saria

la voluttà divina!...

DUCHESSA

Gradito alla regina

questo canto non è.

DAMIGELLE

(affollandosi presso la finestra)

Son giovani operaie,

che vanno a lavorar.

DUCHESSA

Si scaccino...

CASILDA

(guardando la Duchessa di sott'occhio)

Che vipera!...

REGINA

(alla Duchessa severamente)

Lasciatele cantar...

(alle damigelle)

È gentil la canzone!...

CASILDA

(accennando il parapetto della balaustra)

Vederle io vuò.

DUCHESSA

(alzandosi ed impedendo alla Regina di proseguire il cammino con una profonda riverenza)

Mostrarsi ad un verone

la Regina non può.

REGINA
(con impeto)

(Dunque tutto m'è tolto!...

Dunque io son prigioniera!...)

CASILDA

(avvicinandosi alla Regina le dice sottovoce)

Voi soffrite!...

REGINA

(piano e con accento di dolore)

Sì: molto!...

DUCHESSA

L'ora della preghiera

suonò.

CASILDA

(Maligna e ipocrita!...)

DUCHESSA
(alle damigelle)

Ritiriamoci...

(Casilda va a baciare la mano, che la Regina gli porge)

REGINA

(abbracciandola)

Addio.

CASILDA

Non mi date alcun ordine?

REGINA

No: per me prega iddio.

 
(tutti escono, meno la Regina)

Casilda, Duchessa, Don Guritano, damigelle ->

 

Scena seconda

La Regina sola.

 

 

Sola co' miei pensieri!...  

Sola co' sogni miei!...

Dunque si pensi e sogni!...

(cade in breve atonia, dalla quale si scuote quasi subito)

Ah! no: le larve

della mia fantasia mi fan paura.

Si preghi...

(va all'inginocchiatoio e resta alcun tempo in attitudine di preghiera, poi si alza risoluta)

Ohimè!... Non posso... una preghiera

mormora il labbro, ma il mio core è assente!...

(trae dal seno un mazzolino di fiori, simile a quello recato da Don Sallustio nel primo atto)

Oh! Cari fior!... Misterioso dono

d'amica ignota man!... Più del mio trono,

più d'ogni gioia e d'ogni bene io v'amo,

o cari fiori!... Ma di sangue tinti

oggi voi siete, e di sangue una traccia

anche sul muro io vidi!...

Alle punte di ferro

ei s'è ferito certo, poi che un brano

della sua veste appeso ivi rinvenni.

Per me ferito!...

(trae dal taschino della cintura una lettera)

E questo foglio... e queste

dolci frasi d'amore,

che dolcemente mi scendono al core!...

Rileggerle non vuò... no 'l deggio... troppo

già mi compiacqui in esse!...

(ripone nel taschino la lettera, ma serba i fiori)

Oh! Chi dai sogni miei chi mi difende?...

Chi la pace dell'anima mi rende?...

 

Larva dorata ~ del mio pensiero,  

dolce mistero ~ di casto amor.

Poi che nessuno ~ più mi soccorre

a te ricorre ~ la mente e il cor!...

Qual che tu sia ~ segreto amico,

ti benedico ~ t'invoco ognor;

a me di gioia ~ più non avanza

che la fragranza ~ di questi fior.

(poi come atterrita da questi pensieri)

Che dissi?... Ahimè!...

Folle son io

vano desio,

lungi da me!...

Della mia sorte

maggior sarò;

fida consorte

esser io vuò.

In questo luogo

colpa è lo sfogo

pur d'una lacrima

e d'un sospir!...

Fuggi dal core,

larva d'amore,

la fé, l'onore

non mi rapir!...

(cadendo in ginocchio, e levando gli occhi e le mani al cielo)

E tu, gran dio, tu reggimi

nell'inegual battaglia!...

Sento un dolor nell'anima,

cui niun dolore eguaglia!...

Contro quest'ansia indomita

difendimi, o signor,

forza e coraggio infondimi,

salvami dal mio cor!...

Sfondo schermo () ()

Brano musicale ()

 

Scena terza

Un Usciere e detta, indi la Duchessa, Casilda, Don Guritano, le Damigelle, poi a suo tempo Ruy Blas, in ricco abito da scudiere.

<- Usciere

 

USCIERE

(spalancando la porta di mezzo)

Un messaggio del re.

Usciere ->

 

REGINA

(scuotendosi a quest'annuncio)

Del re!... Che il cielo

un conforto mi mandi in quest'istante

di supremo sconforto?...

O Carlo, o Carlo, tu salvar mi puoi!...

(volgendosi al ritratto del re)

Che un accento d'amore

il foglio tuo contenga... un solo accento...

e son salva... lo sento!...

 
Tutti gli altri entrano in questo punto. La Duchessa per la prima. Ruy Blas, che resta indietro sulla soglia, per ultimo. Due Paggi, che portano sopra un guanciale di seta bianca ricamata in oro, una lettera del re, si avanzano e piegano un ginocchio avanti la Regina.

<- Duchessa, due paggi, Casilda, Don Guritano, damigelle, Ruy Blas

 

REGINA

Donde vien questa lettera?...  

DUCHESSA

D'Aranjuez, ove il re caccia.

(prende la lettera)

(i paggi si ritirano)

due paggi ->

REGINA
(alla Duchessa)

Porgete.

DUCHESSA

L'uso vuol che per prima io l'apra e legga.

REGINA

(Un'altra noia ancora!...) Ebben, leggete.

DUCHESSA

(legge)

«Signora. ~ Un vento orribile

spira da nord, eppure

ieri uccisi sei lupi.

Segnato: Carlo.»

REGINA
(con accento disperato)

(Ohimè!...)

DON GURITANO
(con meraviglia)

Null'altro?...

CASILDA
(con meraviglia)

È tutto?...

DUCHESSA

Non basta forse?

CASILDA
(con malizia)

Oh! È troppo!...

REGINA

Scritta almen da lui stesso?...

DUCHESSA

(osservando nuovamente la lettera)

No: dettata,

ma di sua man firmata.

(le dà la lettera)

REGINA

(Oh! Mio povero cor!...

(gettando un'occhiata sulla carta)

Cielo!... Che veggo!...

Non è sogno!... Il carattere

del foglio, che coi fior rinvenni, è questo!)

Chi portò questa lettera?...

DUCHESSA

Un giovine scudiere,

che sua maestà concede alla Regina.

REGINA

Il suo nome?...

DUCHESSA

Don Cesare

di Bazan, conte di Garòfa.

REGINA

Fate

ch'io lo vegga.

DUCHESSA

Inoltrate.

(a Ruy Blas, che si avanza contemplando la Regina come trasognato)

 

REGINA

Buon dì, conte.  

(Ruy Blas s'inchina rispettosamente)

CASILDA E DAMIGELLE

(Agli atti, al volto

è gentil, leggiadro molto!...)

RUY BLAS
(con entusiasmo di gioia)

(L'odo alfine!... Alfin la veggo!...

A tal gioia ahimè! Non reggo...)

DON GURITANO

(Questo giovine scudiere

al suo fianco!...)

REGINA
(a Ruy Blas)

Io vuò sapere

a chi mai dettava il re

questa lettera per me.

RUY BLAS

(esitando e tentando dissimulare)

A... ad un de' suoi seguaci...

CASILDA
(piano alla Regina)

Voi tremate?...

REGINA
(piano a Casilda)

Io?... No, no: taci.

Ora i nomi di costoro,

conte, ditemi.

RUY BLAS

(esitando)

L'ignoro,

poi che questo è il terzo giorno

che lasciato ho il mio soggiorno

di Madrid.

REGINA
(agitatissima)

(E il dono usato

di quei fior non ho trovato

da tre giorni appunto!... O dio,

qual tempesta nel cor mio

tal notizia sollevò!...

Che pensar... che dir non so!...

L'armonia di quel suo detto...

il suo mite e vago aspetto...

il suo sguardo mi feria!...)

RUY BLAS

(Sposa a un altro!... Oh! Gelosia!...)

CASILDA

(guardando ora la Regina, ora Ruy Blas)

(Ella trema... Egli è turbato...)

DON GURITANO
(freddamente e sottovoce a Ruy Blas)

Quale ufficio è a voi serbato

forse, o conte, non sapete...

RUY BLAS
(piano a Don Guritano)

No...

DON GURITANO
(sottovoce a Ruy Blas)

Vegliare ognor dovete

di sua stanza all'uscio...

RUY BLAS
(piano a Don Guritano)

E poi?...

DON GURITANO
(sottovoce a Ruy Blas)

Se il re giunge, aprirgli...

RUY BLAS

(come fulminato)

Io?...

DON GURITANO
(sottovoce a Ruy Blas)

Voi.

(indi allontanandosi e scrutandolo attentamente)

(È commosso!...)

RUY BLAS

Aprire al re!...

REGINA

(guardando Ruy Blas, che vacilla e si appoggia alla poltrona sulla quale era seduta la Duchessa)

Che fia mai?...

RUY BLAS
(con crescente emozione)

(Vacilla il piè...)

(Casilda accorre presso Ruy Blas, la Regina si appressa anch'ella dissimulando a stento la sua premura; le damigelle formano circolo intorno alla poltrona, su cui è appoggiato Ruy Blas. La Duchessa si ritrae in disparte presso Don Guritano, che spia i movimenti di Ruy Blas e della Regina)

CASILDA E DAMIGELLE

Si soccorra...

RUY BLAS

(confuso ed esitante)

Perdonate...

(Sposa al re!...)

REGINA
(con premura)

Deh! Vi calmate.

RUY BLAS

Nulla... forse la lunghezza

del viaggio... la stanchezza...

(si abbandona sulla poltrona, lascia cadere il lembo del mantello che avea sul braccio, e scopre una mano fasciata)

CASILDA

Ah!... Ferito egli è!...

REGINA

(con grido involontario)

Fia vero?...

DAMIGELLE

Egli sviene...

DON GURITANO
(alla Duchessa con intenzione maligna, e con accento di fina ironia)

Lo scudiero

desta in lei molta premura!...

DUCHESSA
(a Don Guritano)

Strana in vero è l'avventura!...

CASILDA

Qualche essenza...

REGINA

(trae dal taschino una boccetta di odore, e contemporaneamente un brandello di merletto)

Prendi...

(vedendo poi il manichino di Ruy Blas uguale al merletto di cui ella ha in mano il brandello, esclama)

Oh! Vista!...

(Ruy Blas aspira l'essenza e si ridesta a poco a poco)

CASILDA E DAMIGELLE

Ecco... i sensi già riacquista...

REGINA

(Il merletto è questo stesso...)

RUY BLAS

(vedendo il brandello di merletto nelle mani della regina, ed alzandosi)

(In sua mano!... Oh! Gioia!...)

REGINA
(con entusiasmo)

(È desso!...)

 

(con entusiasmo)

(È svelato il mister  

del mio sogno gentil,

e sul fior del pensier

scende un raggio d'april...

La soave beltà

del mio vergin amor

niuno al mondo potrà

cancellar dal mio cor.)

RUY BLAS
(contenendosi)

(Ah! Potessi d'amor

a' suoi piedi morir!...

Taci... frénati, o cor...

ti potresti tradir!...)

DUCHESSA E DON GURITANO

(Ah! Qui certo è un mister,

ma svelato sarà:

il suo cuore, il pensier

a me noti son già.)

CASILDA

(guardando Ruy Blas)

(Nel suo sguardo mi par

che si legga il pensier;

tenta il cor di lottar

col rispetto e il dover.)

DAMIGELLE

(Il suo mal passeggier,

come un'ombra, svanì;

ma del core il mister

quel deliquio tradì.)

REGINA

(a Casilda e alle damigelle)

Mi seguite...

(a Ruy Blas)

Conte, addio...

(Sul mio core or vegli iddio!...)

 
(tutti escono meno Ruy Blas)

Regina, Casilda, Duchessa, Don Guritano, damigelle ->

 

Scena quarta

Ruy Blas, indi Don Guritano.

 

RUY BLAS

Grazie, mio dio!... Deh! Frena  

i tuoi palpiti, o core!...

(raccoglie il brandello di merletto caduto in terra e lo bacia)

Ella il serbava!...

Oh! Son pazzo di gioia!...

 

<- Don Guritano

DON GURITANO

(entra a passo grave, si avvicina a Ruy Blas, ed in tono solenne gli dice)

Signor conte...  

RUY BLAS

Signore...

DON GURITANO
(in tono solenne)

In Alicante

il baron di Viserta

osò levar gli sguardi

alla mia bella... ed io

l'uccisi!

RUY BLAS
(sorpreso)

Ebben?...

DON GURITANO

Più tardi

il marchese di Vasquez inviava

un mazzolin di fiori

alla mia vaga amante.

E la mia spada trapassò il suo cuore!...

RUY BLAS

Che vuol dir ciò, signore?...

 

DON GURITANO

Vuol dir che voi Don Cesare  

avete nome, ed io

Don Guritano... il mio

pensier v'è chiaro?

RUY BLAS
(con incertezza sempre crescente)

No.

DON GURITANO

Sappiate allor che al sorgere

del nuovo dì v'aspetto

presso il vicin boschetto

del parco...

<- Casilda

RUY BLAS
(meravigliato altamente, ma con fermezza e dignità)

Io là sarò.

CASILDA

(entra dal mezzo inosservata, ode le ultime parole)

(Si sfidano!... Lo sappia

la regina al momento...

(entra nelle stanze della Regina)

Casilda ->

RUY BLAS

Al vostro appuntamento,

poi che il giurai verrò;

ma, vi prego, spiegatemi

perché meco volete

battervi...

DON GURITANO

No 'l sapete?...

RUY BLAS

In fede mia no 'l so.

DON GURITANO

(sorridendo ironicamente)

Avete molto spirito...

RUY BLAS

Sarà... ma non comprendo...

DON GURITANO

Io però tutto intendo...

e tutto veggo!...

RUY BLAS

E allor

parlate, ve ne supplico...

DON GURITANO
(serio e a mezza voce)

Se mio rivale, o conte,

voi foste...

RUY BLAS
(colpito e confuso)

Che!...

DON GURITANO
(in aria di trionfo)

La fronte

chinate...

RUY BLAS
(con fierezza)

Oh! No, signor!

DON GURITANO

Di più non mi chiedete...

RUY BLAS

Assai diceste!... Quando?...

DON GURITANO

Domani... il dissi già.

RUY BLAS

Sta bene.

DON GURITANO

All'alba...

RUY BLAS

Avete

la mia parola.

DON GURITANO

Il brando

tra noi deciderà!...

(si stringono la mano con forza, ma con calma)
 

DON GURITANO E RUY BLAS

Domani, appena in cielo

fugga dell'ombre il velo,

sul campo dell'onor

ciascun di noi verrà.

Le spade incroceremo...

da forti pugneremo...

al vostro ed al mio cor

ignota è la viltà.

 
(Ruy Blas esce)

Ruy Blas ->

 

Scena quinta

La Regina, Casilda e detto.

 

DON GURITANO

Morrà... ne son certo... ~ Eppur non tremava!...  

Chi giunge?

 

<- Casilda, Regina

CASILDA

(piano alla Regina entrando)

Egli è solo... ~

REGINA

(avanzandosi verso Don Guritano)

Signor vi cercava...

CASILDA

Cioè vi cerchiamo... ~

DON GURITANO

(inchinandosi con galanteria)

Sì splendido onore

che mai mi procura?... ~

REGINA

Oh! Nulla, signore...

CASILDA

O almeno ben poco... ~

DON GURITANO

Parlate...

REGINA

Poc'anzi

di voi si parlava... ~

DON GURITANO

Di me?...

REGINA

Sì, ma innanzi

che il resto vi narri ~ vorrei mi diceste,

se pronto a qualunque ~ mio cenno sareste...

DON GURITANO

Lo giuro, o Regina. ~

REGINA

(accennando Casilda)

Ebbene costei

osava negarlo... ~

DON GURITANO
(a Casilda con un po' di risentimento)

Per essa morrei,

ne do la mia sacra ~ parola d'onore!...

CASILDA

Sì... sì... ma una prova ~ sarebbe migliore.

DON GURITANO

Parlate, o regina... ~

REGINA

Davvero?...

DON GURITANO

Imponete...

REGINA

Ebbene all'istante ~ partir voi dovete...

DON GURITANO

Partire?...

REGINA

Ed al caro ~ castello natio

recarvi ed al padre offrir questo mio

ricordo...

(prende il cassettino e glielo porge)

DON GURITANO

Regina... ~

CASILDA

(ridendo ironicamente)

Ah! Ah! Che ne dite?...

DON GURITANO
(risentito)

Casilda!...

CASILDA

(ridendo ironicamente)

Ei morrebbe!... ~

DON GURITANO
(alla Regina con premura)

Domani...

CASILDA
(alla Regina)

L'udite?...

REGINA

No, subito: è questa ~ la prova, che attendo,

che chieggo, che bramo ~ che alfine pretendo

da voi, caro conte... ~ S'io prego ed invoco,

negar voi vorreste? ~ No 'l credo: tra poco

partito sarete... ~ ne sono sicura...

un cocchio v'attende ~ qui presso le mura

del parco... Gl'indugi ~ troncar vi conviene...

DON GURITANO

Regina, un impegno ~ d'onor mi trattiene...

domani vi giuro ~ partir... ma bisogna

che attenda l'aurora ~ novella...

CASILDA
(piano a Don Guritano)

Vergogna!...

Voi dunque in tal modo ~ le preci appagate

di donna regale ~ di donna che amate?...

Sì... sì, voi l'amate... ~ negarlo non giova...

vedete?... Ella soffre! ~ Su via: questa prova

d'affetto le date... ~ Un buon cavaliere

non deve alla dama ~ del cor dispiacere...

(si stacca da Don Guritano e va presso la Regina)

REGINA

(Ei nega e non parte! ~ All'aspra tenzone

non posso sottrarre ~ quel vago garzone!...

Ohimè!... Qual funesto ~ pensiero!... A me innante

vederlo mi sembra ~ ferito... spirante...

macchiato di sangue ~ il volto e le chiome...

udirlo mi sembra ~ chiamarmi per nome...

poi... no... no... mio dio!... ~

DON GURITANO

(Resister vorrei,

ma invano lo tento!... ~ È un fascino in lei,

che doma il pensiero... ~ che il cor mi sgomenta!...

CASILDA
(piano alla Regina)

Resister vorrebbe... ~ ma invano lo tenta!...

Già piega... già cede... ~ già vince l'amore!...

la fiamma dell'ira ~ dileguasi già...

DON GURITANO
(alla Regina con sforzo, ma con risoluzione)

Io parto.

REGINA

(scuotendosi)

Ah! Fia vero?... ~

(passando dal dolore alla gioia più viva)

V'è grato il mio cuore!...

DON GURITANO

(Morrà quando io torno.) ~

(piega un ginocchio a terra, bacia la mano, che la Regina gli porge sorridendogli graziosamente, quindi si alza ed esce)

Don Guritano ->

 

CASILDA

(guardando dietro a Don Guritano gli dice in tono sardonico)

Buon viaggio!...

REGINA
(con grido di gioia)

Ei vivrà!...

 
(rientrano nelle loro stanze, mentre cala la tela)

Casilda, Regina ->

 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Sala attigua alla camera da letto della Regina; a destra una porta; a sinistra una finestra con vetrata fino a terra, dalla quale si vede un terrazzino esterno; dal lato della porta un'effigie di santa Maria Esclava, dinanzi a cui arde una lampada; dal lato della finestra un ritratto del re Carlo II; sul davanti della scena dal lato destro un tavolo, su cui è un cassettino d'avorio intarsiato, alcuni libri e l'occorrente per scrivere; accanto al tavolo una poltrona, ed un piccolo scanno; dal lato sinistro una poltrona più grande e meno ornata; innanzi all'immagine della santa un inginocchiatoio di velluto cremisi; nel mezzo della scena una giardiniera piena di fiori; nel fondo una porta più grande dell'altra.

Regina, Casilda, Duchessa, Don Guritano, damigelle
 
Regina, Casilda, Duchessa, Don Guritano, Damigelle
Sono ancor là quei poveri?
Casilda, poi Damigelle
C'era una volta una duchessa
Casilda, poi Damigelle
Il topo irato serbò la stessa
Duchessa, Casilda, Regina
Basta... basta così
Regina
Casilda, Duchessa, Don Guritano, damigelle ->

Sola co' miei pensieri!

Regina
<- Usciere
Regina
Usciere ->

Regina
<- Duchessa, due paggi, Casilda, Don Guritano, damigelle, Ruy Blas

Donde vien questa lettera?

Regina, Duchessa, Casilda, Don Guritano, damigelle, Ruy Blas
due paggi ->

Ruy Blas
Regina, Casilda, Duchessa, Don Guritano, damigelle ->

Grazie, mio dio! Deh! Frena

Ruy Blas
<- Don Guritano

Signor conte / Signore

Don Guritano e Ruy Blas, Casilda
Vuol dir che voi Don Cesare
Ruy Blas, Don Guritano
<- Casilda

(Casilda inosservata)

 
Ruy Blas, Don Guritano
Casilda ->
 
Don Guritano
Ruy Blas ->
Don Guritano, Casilda e Regina
Morrà ne son certo. Eppur non tremava!
Don Guritano
<- Casilda, Regina
 
Casilda, Regina
Don Guritano ->
 
Casilda, Regina ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta
Gran sala nel palazzo reale di Madrid; due porte laterali; in fondo una grande galleria, che... Sala attigua alla camera da letto della Regina; a destra una porta; a sinistra una finestra con vetrata fino... La sala del consiglio nel palazzo del re a Madrid; una porta grande nel mezzo, alla quale si... La sala del trono nel palazzo del re; a destra è il trono alzato su cinque gradini con due ricche poltrone... Piccolo gabinetto nella sala privata di Don Sallustio arredato sontuosamente, ma con stile grave e severo;...
Atto primo Atto terzo Atto quarto

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