Ecc.ma sig.ra

Questo Pompeo, primario cittadino nella Roma repubblicana, che dopo tante gloriose battaglie per divertimento del popolo eresse con superbe strutture de' marmi il primo teatro in Roma, oggi comparisce egli medesimo sul Teatro colonnese, ambizioso d'inchinarsi al merito singolarissimo di vostra eminenza. Ei nell'istesso tempo che vanta su' carri trionfali le vittorie, conducendo prigioni, e riportando spoglie de' nemici, si mostra schiavo d'amore. Non pregiudicano però simili catene alla magnanima libertà dell'animo di lui, poiché sempre i cavalieri grandi ebbero per gloria di soggettarsi all'imperio della bellezza.

Che se le nostre passioni si misurano dall'oggetto, dalla grandezza di questo invaghito il nostro appetito merita anzi lode, che scusa, mi persuado, che non vi sarà chi condanni ne' suoi amori il nostro grande, se rapito dalle meravigliose bellezze di Giulia, confessa, che una nuova virtù lo illustra: e ne autentica l'assioma platonico Erote, che Amore vien detto, e gran genitore della virtù, la quale pur dicesi eroica, poiché per mezzo di essa ebbero nome immortale gli eroi, de' quali così gran numero risplende nella prosapia de la Cerda, e colonnese. Mi si permetta adunque, che io dedichi le glorie del maggior guerriero, e le nozze della maggior dama, che vantasse in que' tempi il Campidoglio, ad una principessa, quanto a me, la maggiore, che potesse venire dai regni delle Spagne, nella regia del mondo a recar per ornamento del cielo latino gli splendori de' suoi natali, ed i raggi delle sue virtù. Io come servitore riverentissimo di questa gran casa, che ho altre volte avuto la fortuna di onorar le mie stampe coll'opere in essa non senza universal godimento rappresentate, mi faccio lecito di dare di nuovo alla luce questo dramma sotto la benignissima protezione di vostra eccellenza, sospendendolo alle sue trionfali colonne, come trofeo della mia servitù, e alle regie torri del suo stemma, come voto del mio ossequio, e umilmente me le inchino.

Roma 23 gennaio 1683.

Di vostra eccellenza

umilissimo servitore

Carlo Giannini

Ecc.ma sig.ra Al benigno lettore Protesta Argomento di quello che si ha dall'istoria
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