Atto primo

 

Scena prima

Atrio del castello di Pavia.
È notte: molti Guerrieri goti dormono sdraiati sul terreno. Lausco è in piedi appoggiato ad una colonna, immobile e pensieroso. Dal fondo s'avanzano cautamente Teodato e Svarano.

 Q 

guerrieri goti, Lausco

<- Teodato, Svarano

 

TEODATO
(a bassa voce)

Lausco?...  

LAUSCO
(a bassa voce)

Sì.

TEODATO

Cessò la festa?

LAUSCO

(additando i guerrieri)

Guarda... dormono costor.

SVARANO

Tutto tace.

TEODATO

L'ora è questa

che anelava il mio furor!

Aborrito, disprezzato,

alla terra e al ciel nemico.

Quando l'astro del mio fato

parve a un tratto impallidir,

sovra il capo d'Alarico

imprecando la sventura

solitario in queste mura

m'affidai nell'avvenir!

(a Lausco)

Tremi tu?...

LAUSCO

Non tremo mai!

TEODATO

Ei m'offese e m'oltraggiò.

Io d'ucciderlo giurai.

Sei fedel?

LAUSCO

L'ucciderò.

SVARANO

Quando l'opra fia compita

ci vedrem?

TEODATO

Del trono al piè.

LAUSCO

Tu proteggi la mia vita;

io lo scettro appresto a te.

(entra rapidamente nell'interno del castello)

Lausco ->

 

TEODATO

(dopo un istante di silenzio, guardando attorno con terrore e prestando ascolto)

Perché tremo?... Nulla sento...

SVARANO
(a bassa voce)

S'ei fallisse il colpo?

TEODATO

Ah no!

(si sente un grido)

SVARANO

Parmi un grido...

TEODATO
(con ansia terribile)

Oh qual tormento!

(grida confuse nell'interno del castello)

SVARANO

Ah! L'uccise!

TEODATO
(con gioia feroce)

Io regnerò!

 
(partono rapidamente, mentre i guerrieri destati dalle grida balzano in piedi e afferrano le loro armi)

Teodato, Svarano ->

 

Scena seconda

Guerrieri, poi Sveno.

 

ALCUNI GUERRIERI

Qual suono!... L'udiste?  

ALTRI GUERRIERI

Confuso lamento

sull'ali del nembo ~ per l'etra echeggiò.

(Sveno si precipita sulla scena pallido, coi capelli in disordine, co' la spada sguainata)

<- Sveno

TUTTI

Tu, Sveno? Ove corri?  

SVENO

Tremate! Egli è spento.

Dei regi l'erede trafitto spirò!

TUTTI

Trafitto Alarico!

ALCUNI GUERRIERI

All'armi!

ALTRI GUERRIERI

O terrore!

Ma parla... rispondi! Chi fu l'uccisore?

 

SVENO

Della notte nel silenzio  

era immersa la natura...

non s'udia fra queste mura

che del gufo l'ulular...

Quando un grido orrendo, atroce

m'empie il core di spavento...

Ah, quel grido ancor lo sento

al mio orecchio risuonar.

TUTTI

Era il grido della morte

che venia fra queste porte.

SVENO

Corro al prence... di sangue cosparso.

Un pugnale avea fitto nel petto!...

Non profferse il suo labbro alcun detto...

Sol la mano mi strinse... e spirò!

GUERRIERI

(brandendo ferocemente le spade)

Morte, morte all'indegno uccisore!

Si ricerchi... fuggir non ci può!

(entra Teodato e si confonde fra i guerrieri)

<- Teodato

SVENO

Maledetto il parricida,

d'Alarico l'uccisor!

Di celarsi invan s'affida,

di sfuggire al mio furor!

TUTTI

All'armi, guerrieri! S'esplori ogni loco...

Già l'alba nel cielo propizia spuntò.

Di ferri recinto ~ qui tratto fra poco

fra strazi perisca ~ chi sangue versò!

(partono in varie direzioni, Sveno va per seguirli)

guerrieri goti ->

 

Scena terza

Teodato, Sveno.

 

TEODATO

Sveno, t'arresta.  

SVENO

Da me che vuoi?

TEODATO

Giovane, ascolta; parlar ti vo'.

D'ira sfavillano gli sguardi tuoi

ma in core leggerti ben io lo so.

(con sarcasmo)

Tu romano, tu figlio d'Italia    

ch'ora è serva e che un dì fu regina,

puoi dei Goti temer la rovina,

d'Alarico alla morte tremar?

Folle! Invano celare presumi

l'empia gioia che tutto t'invade,

tu che privo di patria e di numi

qui un asilo venisti a cercar!

S

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SVENO
(con alterigia)

E che vuoi dire?  

TEODATO

D'Alarico estinto

or chi sul trono ascenderà, no 'l sai?

D'imbelle donna sulla chioma cinto

il diadema fatale or tu vedrai.

SVENO
(con impeto)

D'Amalasunta? Mai più degna mano

trattò lo scettro!...

TEODATO
(sogghignando)

Né più bella!

SVENO

Insano!

 

Solo ed orfano reietto  

sull'avel del padre estinto,

senza pane, senza tetto,

io vivea di ceppi avvinto...

Quando un angelo di dio

quasi in sogno m'apparì...

E pietoso al dolor mio

i miei ceppi infranse un dì.

Or che cinto di perigli

sovra il trono assiso egli è,

sfido l'uom che mi consigli

di tradire onore e fé!

 

TEODATO

Una minaccia suonano

questi tuoi detti, o Sveno?

So che per me terribile

odio tu nutri in seno!

SVENO

Odio?... T'inganni. ~ Sprezzo

mi desta un traditor. ~

TEODATO

(raffrenandosi)

Ne avrai con degno prezzo

della regina il cor!

SVENO

Trema... ah trema! Potrebbe a un mio detto

il tuo capo cadere al mio piè. ~

Finché l'ira raffreno nel petto,

va', t'invola lontano da me!

TEODATO

(Egli l'ama! Ogni sguardo, ogni detto

il suo amore disvela per lei.

Vendicarmi fin d'ora potrei.

Ma la sorte matura non è!)

SVENO

Altro a dirmi t'avanza?

TEODATO

E l'odio mio

dunque, Sveno, non temi?

SVENO

Io?... Lo desio! ~

 
(partono da opposti lati)

Sveno, Teodato ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Atrio del castello di Pavia; è notte.

guerrieri goti, Lausco
 
guerrieri goti, Lausco
<- Teodato, Svarano
Teodato, Lausco, Svarano
Lausco? / Sì / Cessò la festa?
guerrieri goti, Teodato, Svarano
Lausco ->
 

(si sente un grido)

 

(grida confuse nell'interno del castello)

 
guerrieri goti
Teodato, Svarano ->

Qual suono!... L'udiste? Confuso lamento

guerrieri goti
<- Sveno

Tu, Sveno? Ove corri? / Tremate! Egli è spento

Sveno e Coro di guerrieri
Della notte nel silenzio
guerrieri goti, Sveno
<- Teodato
 
Sveno, Teodato
guerrieri goti ->

E che vuoi dire? / D'Alarico estinto

Sveno e Teodato
Solo ed orfano reietto
Sveno, Teodato ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza
Atrio del castello di Pavia; è notte. Ricca sala nel castello di Pavia; in fondo un gran verone dal quale si vede la pianura e in lontananza... Sala gotica nel castello di Pavia; una porta in fondo. La gran pianura di Pavia: si scorge a gran lontananza la città; da un lato s'innalzerà un trono formato di... Sala semidiroccata di un castello sul lago Trasimeno; in fondo a destra una scalinata conduce alla...
Atto secondo Atto terzo Atto quarto

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