Atto primo

 

Scena prima

Luogo remoto, sparso di rupi. In lontananza scorgesi parte della città di Rems. Soldati inglesi sparsi qua e là in gruppi. Donne che piangono presso estinti, altre che assistono ai feriti. Talbot.

 Q 

soldati, donne, Talbot

 

SOLDATI
I

Ai lari!... Alla patria! Mio duce, che tardi?  

 
II

Ai lari!... Alla patria!

TALBOT

Reo grido mi suona.

SOLDATI

Perduta Orleàno, perduti i gagliardi,

gioviamci del tempo che il franco ne dona.

TALBOT

Ahi cento trionfi distrutti in un giorno!

Di tanta viltade chi lava lo scorno?

SOLDATI

O duce, noi sempre mirasti sui campi

volar combattendo con animo ardito,

de' bronzi tonanti sorridere ai lampi,

far pompa del seno, del braccio ferito...

Ma contro la furia che Averno disserra

che valgon prodezze d'impavida guerra?

Ma contro legioni ~ d'armati demòni

che giova la possa ~ d'umano valor?

TALBOT

Son larve funeste ~ che incarna, che veste

la mente percossa ~ da vile timor.

 

Scena seconda

Giacomo. Il suo crine scomposto, i suoi atti dimostrano il disordine della mente. Detti.

<- Giacomo

 

GIACOMO

Questa rea che vi percuote  

sarà vostra prigioniera.

TALBOT

Chi sei tu?...

GIACOMO

Son tal che puote...

SOLDATI

Sarà nostra?

GIACOMO

Pria di sera...

Io lo giuro ad un sol patto.

SOLDATI E TALBOT

Parla, parla!... Sarà fatto.

 

GIACOMO

Franco son io, ma in core

m'è prima patria onore:

giurai se alcun l'affronta

morire o 'l vendicar.

Or questo crin già bianco

Carlo gravò d'un'onta...

contro l'indegno franco

chiedo tra voi pugnar.

 

SOLDATI

Chi fia?... Qual arde incendio

nel baldo favellar?

 

TALBOT

Vien!... Di guerra in forte luogo

si rialzi ancor la tenda.

CORO

Noi colà fiammante rogo

ergerem che l'empia incenda.

GIACOMO

Oh Giovanna!...

CORO

Le tue ciglia

gemon pianto!... Qual dolor!...

GIACOMO

È memoria d'una figlia

che tradiva il genitor.

So che per via di triboli

ne adduce il fallo primo

so che fia schiuso ai miseri

più terso e caro sol...

Deh! La paterna lagrima

si doni al basso limo!

Languido è il fral, ma l'anima

maggiore è d'ogni duol.

 

CORO

Nobile vecchio affrettati...

tutto ne avvampa il cor.

Vien la vendetta a compiere

nel vile seduttor.

 
(i soldati seguono Talbot e il vecchio)

Talbot, Giacomo, soldati ->

 
 

Scena terza

Giardino nella corte di Rems.
Giovanna sola. Ella è adornata di corazza, d'elmo e di spada; nel resto d'abiti femminili.

 Q 

Giovanna

 

 

Qui! Qui!... Dove più s'apre  

libero il cielo, e l'aere puro aleggia.

Nella festante reggia

svania la mente! ~ Le mie fibre scuote

un senso, un turbamento,

che interrogar pavento. ~

Gravi m'eran gli applausi. ~ Oh! Ma compiuto

non è l'incarco? ~ Salve

non son le franche arene?...

Perché rimango or qui?... Chi mi trattiene?...

 

O fatidica foresta,    

o mio padre, o mia capanna,

nella semplice sua vesta

tornerà tra voi Giovanna;

deh! ridatele i contenti

che più l'alma non sentì!

S

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Ho risolto...

 

Scena quarta

Carlo e detta.

<- Carlo

 

CARLO

E in tai momenti  

abbandoni il re così?

Chiede ognuno che mai fusse;

te la corte attende e brama.

GIOVANNA

Il signor che qui mi addusse

a' miei lari or mi richiama.

CARLO
(con trasporto)

Deh! non dirlo!... A te mi atterro!...

GIOVANNA

(Cielo!) Sorgi...

CARLO

Oh vinta sei?...

GIOVANNA

È deciso!...

(in atto di partire)

CARLO

Pria quel ferro

in me volgere tu déi.

 

 

Dunque, o cruda, e gloria e trono    

offeristi a Carlo in dono,

per serbarlo a' lai più vivi,

per ferirlo in mezzo al cor?...

Fin dal dì che m'apparivi

io t'amai d'immenso amor!

S

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GIOVANNA
(commossa)

Oh pietade!... Io più non sono

l'inviata di Maria;

solo usbergo al dolce suono

degli affetti è debil sen.

Deh rispettami qual pria!

Ch'io non sugga il tuo velen!

 

CARLO

Ma l'amore è santo, è puro...  

GIOVANNA

Taci, ah taci...

(asconde il viso nelle mani)

CARLO

A dio lo giuro!

Sol lo spirto mi concedi,

e all'incendio basterà.

GIOVANNA

La mia mente... va smarrita!...

Ahi! si perde...

CARLO

Oh cedi, cedi!

GIOVANNA

Pietà, Carlo!...

CARLO

A te, mia vita,

a te chiedo io pur pietà.

GIOVANNA

T'amo!... Sì, t'amo!...

CARLO

Oh detto!

GIOVANNA E CARLO

Chi più felice?... Oh amor!

VOCI ETEREE

Guai se terreno affetto

accoglierai nel cor!

 
(Giovanna, alla cui anima solamente scende l'avvertimento, liberasi dalle braccia di Carlo. Ella è tremante, esterrefatta)
 

CARLO

T'arretri e palpiti!... ~ che mai t'apparve?  

Guardami, guardami ~ niun ti minaccia...

che fai?... che mormori ~ di vane larve?

Di Carlo, o vergine ~ stai fra le braccia.

È puro l'aere ~ limpido è il cielo

siccome il velo ~ di nostra fé.

GIOVANNA

Fur dessi!... Gli angeli! ~ Non hai veduto?

Lasciami, lasciami ~ son maledetta!

Qual fra le tenebre ~ torvo e canuto

appar fantasima ~ che accenna e aspetta?

Muori, o sacrilega. ~ Qual voce, oh dio!

Il padre mio ~ che vuol da me?

 

CARLO

(vedendo gente che si appressa)

Taci!...

 

Scena quinta

Delil con bandiere, Ufficiali del re e detti.

<- Delil, ufficiali

 

UFFICIALI E DELIL

Le vie traboccano...  

di sudditi devoti;

Carlo, te solo attendono

i grandi e i sacerdoti;

oggi dinanzi ai popoli

Francia corona il re.

Tu lo precedi, o vergine;

ecco la tua bandiera.

(Delil le porge l'insegna, Giovanna la prende macchinalmente)

GIOVANNA

(Fu mia!)

UFFICIALI E DELIL

(Quai sensi turbano

la diva messaggera?...)

CARLO

Ite! ~ Il gran rito compiasi;

ella verrà con me.

 
(Delil ed ufficiali partono)

Delil, ufficiali ->

 

Scena sesta

Carlo e Giovanna.

 

CARLO

Vieni al tempio, e ti consola  

fra il clamor de' gridi lieti;

coronar mi déi tu sola

al cospetto del signor.

Ma la gemma più lucente,

ma la gioia più ridente

come sole fra i pianeti

fia, Giovanna, il nostro amor.

 

GIOVANNA

Oh perché sui campi in guerra

non versai quest'alma impura?...

Chi m'adduce a ignota terra

ov'io celi il mio rossor?

Ma, se ad anima pentita

valga il pianto e la sventura,

ogni giorno di mia vita

sia pur giorno di dolor!

 
L'anima di Giovanna è assalita dal seguente

CORO DI SPIRITI MALVAGI

Vittoria, vittoria!... Plaudiamo a Satàna,  

e ammorzino i gridi l'eterna sventura...

vedete stoltezza di questa villana

che nunzia è del cielo, che dicesi pura!

Ma d'Eva, o superba, non eri tu schiatta?...

Già nostra sei fatta, già nostra sei fatta!

Lasciamo le tane, sprezziamo l'esiglio,

lanciamoci in alto con urla di scherno;

ai cembali, ai sistri stendiamo l'artiglio,

danziamo, danziamo la ridda d'inferno...

Non tosto Satàna si move alla giostra

la femmina è nostra, la femmina è nostra!

 
(il re prende con trasporto la mano di Giovanna, e seco la tragge)
 

Fine (Atto primo)

Prologo Atto primo Atto secondo Atto terzo

Luogo remoto, sparso di rupi; in lontananza scorgesi la città di Rems.

soldati, donne, Talbot
 
soldati, donne, Talbot
<- Giacomo
Giacomo, Talbot e Coro
Questa rea che vi percuote
donne
Talbot, Giacomo, soldati ->

Giardino nella corte di Rems.

Giovanna
 

Qui! Qui!... Dove più s'apre

Giovanna
<- Carlo
Giovanna e Carlo, Voci eteree
Ho risolto / E in tai momenti
Giovanna, Carlo
<- Delil, ufficiali
Carlo, Ufficiali, Delil e Giovanna
Taci! / Le vie traboccano
Giovanna, Carlo
Delil, ufficiali ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta
Grande atrio in Dom-Remy, che mette agli appartamenti apprestati per la corte. Una foresta; a dritta sorge una cappelletta, fiocamente rischiarata nell'interno; a sinistra una... Luogo remoto, sparso di rupi; in lontananza scorgesi la città di Rems. Giardino nella corte di Rems. Piazza in Rems; sul davanti a sinistra s'innalza la cattedrale dedicata a S. Dionigi. Interno d'una rocca nel campo inglese; una scala conduce ad una torre; vicino s'innalza un rogo.
Prologo Atto secondo Atto terzo

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