Scena unica Nei dintorni di Norimberga; - vecchio mulino a ritrecine sulla Pegnitz; - la Pegnitz passa nel fondo; - un rustico ponte mette in comunicazione il mulino sulla opposta riva.
Presso al mulino alcune casupole di contadini; la più misera appartiene alla vecchia Lene Armuth, una mendicante, che vi abita in compagnia di un suo nipote, Jebbel.
L'interno del mulino consiste in un vasto cortile coperto: nel fondo, verso la Pegnitz, anguste scale conducono alle «macine» e al «battitoio» che serve a regolare le imposte della cateratta e dà libero accesso sul fiume. Altre scale conducono ai ballatoi di legno nell'alto del mulino.
Sacchi di grano dappertutto, ammonticchiati qua e là.
Da un'ampia apertura nel fondo, che dà luce alla «temperatoia», si scorge la gran ruota a pale in movimento.
Quadro primo
Scena unica In un angolo della Foresta nera Wurtemberghese, nella rozza casupola di un boscaiolo. Federico Lœwe, dopo la sventurata campagna del 1806, vi si è rifugiato e nascosto con sua madre, una vecchia inferma, e le due sorelle Ricke e Jane: avendo Napoleone dichiarati fuori della legge di guerra tutti i volontari che hanno fatta la campagna sotto Lützow e Schill. Carlo Worms è scomparso: perduto a Saalfeld! E Crisogono senza il suo senior, scoperto il rifugio di Federico, un bel giorno vi appare col suo buon sorriso pel novello suo senior, e una lacrima alla memoria del suo ex-senior, certamente morto.
La Germania ha ora di più un Regno di Westfalia e di meno la sua libertà.
È l'aprile, dalla aperta finestrata entrano nella capanna tutte le ebbrezze della primavera, tutte le carezze della foresta, la Foresta Nera.
Quadro secondo
Scena unica A Kœnigsberg. Nei sotterranei della società segreta «Louise-bund» (una diramazione del Tugendbund). Rozza tavola, alcune panche e sgabelli di legno, e addossato alla parete di sinistra, presso all'enorme pilastro in muratura al quale sono affissi i bandi e i decreti e gli ostracismi della società segreta, un armario zeppo di rapiere, spade ed altre armi per difendersi in caso di sorpresa.
Le pareti sono però bizzarramente ricoperte di iscrizioni e strani disegni: bandiere, teste di morto, le braccia incrociate della Vehême, nomi, date!... Nell'alto, in nero, è scritta la data della prima confederazione; il reame di Westfalia è dipinto entro un circolo che pende sorretto da una forca; invece i nomi di Wolkensdorff e di Schill sono dentro alla aureola di una bizzarra ghirlanda raffigurante una corona d'alloro.
Sul valore simbolico vi è poco a dire, ma quanto al valore artistico si comprende che tutte le iscrizioni murarie furono speciale lavoro di Crisogono, il quale funge da segretario, cancelliere, usciere, portiere e... banditore!
Carlo Worms scrive.
Epilogo
Intermezzo sinfonico È il terzo tramonto, l'ultimo, che avvolge la lugubre piana di Lipsia.
Qui la leggenda della germanica faida fu vinta da questo duello di giganti che la storia già definisce «battaglia delle nazioni».
La nebbia dell'ottobre come fitto velario si diffonde su tutto; copre sole, cielo, orizzonte e avviluppa la vasta landa. Tutto è grigio, tutto è invisibile, tutto si fonde in un vasto insieme indeciso: Liebertwoolkwitz e Wachau e i boschi di Gross-Posna. Lontano da Grimma il vento reca solo lo scalpitio di cavalli resi furenti e selvaggi dal terrore; da Rochlitz squilli di trombe richiamano i soldati sbandati, perduti, errabondi; su dal campo fievoli grida, fioche preghiere, gemiti di feriti e angosce e spasimi di moribondi!
Scena unica Nella piana di Lipsia, fra Rochlitz e Grimma, il 19 ottobre 1813.
La battaglia, durata tre giorni, è finita. Sul campo omai abbandonato giacciono solo i morti, i feriti, i dimenticati.
A destra è un terrapieno denominato il Thonberg, dove intorno si è combattuto accanitamente: da lì Napoleone ha assistito alla battaglia.
Sul Thonberg esisteva un mulino da tabacco: ora non vi sono che rovine, cariaggi distrutti, cannoni smontati, ruote infrante, rovine d'uomini e cose dovunque; una miseria; il terrore.
La miscela delle uniformi e dei colori è bizzarramente e funebremente fusa nel sangue e nel fango; le divise di Merveldt, di Lichtenstein, dei partigiani di Thielman e quelle brune di Lützow sono confusamente mescolate a quelle dei cosacchi di Platoff, dei granatieri di Rajewsky e alle azzurre della gran Guardia di Napoleone e dei cacciatori di Lefevre-Desnouettes, dei lancieri di Krazinski, dei granatieri a cavallo di Guyot e delle giovani reclute di Ney. Oscure nuvole, nere, offuscano il tramonto; sorge densa una nebbia umida, afosa.
Lipsia nel lontano è sommersa in quel fitto mare di nebbie.
Teatro
Cambi di scenografia
Tutte le scenografie (o quadri) descritte nel libretto.