È il terzo tramonto, l'ultimo, che avvolge la lugubre piana di Lipsia; la nebbia dell'ottobre come fitto velario si diffonde su tutto; copre sole, cielo, orizzonte e avviluppa la vasta landa; tutto è grigio, tutto è invisibile, tutto si fonde in un vasto insieme indeciso: Liebertwoolkwitz e Wachau e i boschi di Gross-Posna.
(il vento reca lo scalpitio di cavalli; fievoli grida, fioche preghiere, gemiti di feriti e angosce e spasimi di moribondi)
(cessano improvvisamente lamenti ed agonie)
(bianca cavalcata aerea passa che si smarrisce alta nel cielo)
(silenzio)
Nella piana di Lipsia, fra Rochlitz e Grimma; sul campo omai abbandonato giacciono solo i morti, i feriti; a destra è un terrapieno denominato il Thonberg; rovine, cariaggi distrutti, cannoni smontati, ruote infrante, rovine d'uomini e cose dovunque; oscure nuvole, nere, offuscano il tramonto; sorge densa una nebbia umida, afosa; Lipsia nel lontano è sommersa in quel fitto mare di nebbie.
(Federico gravemente ferito)
(lontano un lungo gemito si eleva e si perde)
O tu che mi soccorri e sei pietoso
(Federico esala la vita fra le braccia di Ricke)