Scena unica |
In un angolo della Foresta nera Wurtemberghese, nella rozza casupola di un boscaiolo. Federico Lœwe, dopo la sventurata campagna del 1806, vi si è rifugiato e nascosto con sua madre, una vecchia inferma, e le due sorelle Ricke e Jane: avendo Napoleone dichiarati fuori della legge di guerra tutti i volontari che hanno fatta la campagna sotto Lützow e Schill. Carlo Worms è scomparso: perduto a Saalfeld! E Crisogono senza il suo senior, scoperto il rifugio di Federico, un bel giorno vi appare col suo buon sorriso pel novello suo senior, e una lacrima alla memoria del suo ex-senior, certamente morto. |
Federico, Signora Hedvige, Ricke, Jane, Crisogono |
La Signora Hedvige è seduta in una poltrona vicino alla finestra, Federico e Ricke le sono vicini. La piccola Jane rincorre farfalle nella foresta: a quando a quando la si vede comparire e sparire dietro gli alberi; fuori, sulla porta, seduto, Crisogono prepara delle enormi cannucce di pipa in grossi e dritti rami di ciliegio, i suoi occhiali sul naso, il suo fedel costume di studente malgrado i tempi, e malgrado Napoleone I. | ||
SIGNORA HEDVIGE |
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FEDERICO |
Dal Pastore ancora. | |
SIGNORA HEDVIGE |
È tardo! | |
RICKE |
Sta lontano assai! | |
SIGNORA HEDVIGE |
(fa cenno a Federico e Ricke di avvicinarsi a lei e prese nelle sue le loro mani accarezzandole con estrema dolcezza, coll'accento della più profonda felicità, sussurra) Uniti alfine!... O figli, io son felice!... | |
CRISOGONO |
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FEDERICO |
Gran pipa! | |
CRISOGONO |
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FEDERICO |
Per chi? | |
CRISOGONO |
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FEDERICO |
Morto?... (crollando il capo) Ripeto, io non lo credo!... | |
CRISOGONO |
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(Federico rientra sempre crollando il capo incredulo, non volendo ribatter oltre l'asserzione di Crisogono) | ||
(appaiono dal sentiero alcune fanciulle. Sono boscaiole della Foresta Nera; portano fronde e fiori. Crisogono dà un grido di gioia e va loro incontro) | <- boscaiole | |
BOSCAIOLE |
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CRISOGONO |
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BOSCAIOLE |
Se abbiam tardato... | |
CRISOGONO |
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BOSCAIOLE |
Noi? No, davvero! Due colpi e via! | |
CRISOGONO |
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BOSCAIOLE |
Civette? | |
CRISOGONO |
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BOSCAIOLE |
Vi pare? Mai! Certo si sa che in dì di festa ci vuol più tempo. La lunga vesta!... I nastri!... Il busto!... Le calze!... Gonnelle!... Le trecce vogliono del tempo assai!... Non per lisciare, signor, la pelle... | |
CRISOGONO |
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BOSCAIOLE |
(ridendo) No; non siamo offese! | |
CRISOGONO |
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BOSCAIOLA |
No!... | |
CRISOGONO |
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(le boscaiole entrano a salutare la signora Hedvige e Ricke. Crisogono le ammira mentre si allontanano da lui, esclamando) | ||
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(Jane, rientrata essa pure, sorprende Ricke, tutta sola in disparte. Gli occhi rossi, agitata, mentre le boscaiole sono intorno alla signore Hedvige e a Federico. Poi le boscaiole entrano con Federico nella camera nuziale per ornarla di fiori) | boscaiole, Federico -> | |
JANE |
La sorellina che mi fa da mamma ha gli occhi tutti rossi, rossi assai, rossi di pianto ha gli occhi come mai la sorellina che mi fa da mamma! Ha gli occhi rossi e non ne so il perché. Io le dico: «Sorridi, il giorno è santo! «Ridi, mammina!» Invece ognor di pianto ha gli occhi rossi e non ne so il perché. | |
RICKE |
La sorellina che ti fa da mamma ha gran dolori quali tu non sai. Essa è felice eppur piange assai la sorellina che ti fa da mamma. No tu non domandar, Jane, perché ho gli occhi tutti rossi in giorno santo. Tu con un bacio asciuga agli occhi il pianto e del mio duol non domandar perché! | |
<- Peters, Stapps | ||
CRISOGONO |
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(Federico e le boscaiole escono dalla camera nuziale) | <- Federico, boscaiole | |
SIGNORA HEDVIGE |
Finalmente! | |
Il boscaiolo Peters appare infatti sul sentiero precedendo un personaggio dall'abito severo e dai modi gravi: è un ministro presbiteriano. | ||
PETERS |
(apre rispettoso l'uscio della casa e si ritira per lasciare il passo al pastore) Pastore, entrate! | |
FEDERICO |
(all'apparire del ministro va a incontrarlo con gran rispetto) A questi tristi giorni avventurarsi è cortesia. | |
STAPPS |
È dovere. | |
FEDERICO |
(accennando alla signora Hedvige) Mamma è malata, e la presenza sua a quanto bramo è come augurio lieto. | |
STAPPS |
(vedendo la divisa universitaria indossata da Crisogono) Voi siete uno studente? | |
CRISOGONO |
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STAPPS |
Ho un figlio io pur studente come voi. Mi chiamo Stapps. | |
(Federico gli stringe la mano con effusione; Crisogono si toglie il berretto e fa il saluto universitario. Ricke avvicina una sedia e fa sedere presso la signora Hedvige il Pastore, che domanda con grande semplicità) | ||
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Che posso dunque fare? | |
FEDERICO Son come molti un profugo; fuggii l'aspro servaggio e una sorte funesta; in questa pace mesta da tempo qui celato in questo asil selvaggio vivo della foresta. Prima morte invocai! Vedea l'onta infinita, eterno lo squallore!... Due baci, due carezze mi fan riamar la vita: la mia mamma e il mio amore. (e addita sua madre e Ricke) Onde amo, vivo, credo! La vita è tutta aprile e l'avvenire avanza! Germoglia la gran selva! Ogni ramo sottile rinverda una speranza! Non più dubbi od angosce! Tutto il passato è oblio! Benedico la vita! (e abbracciato a Ricke, dice al Pastore) Voi compite il destino! Sia al cospetto di dio la nostra sorte unita. | ||
STAPPS |
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(Federico presenta Crisogono e Peters come suoi testimoni) | ||
(il Pastore siede al tavolo e scrive informato delle persone e dei nomi dalla signore Hedvige: due fanciulle boscaiole si staccano dal gruppo e si collocano vicino a Ricke) | ||
CRISOGONO |
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(Stapps ha finito di scrivere: Federico e Crisogono si avvicinano a lui. Le boscaiole tornano dall'avere adornato le stanze. I fiori e le fronde collocate sul tavolo lo fanno somigliare ad un altare. Jane va a cacciarsi fra la signora Hedvige ed il tavolo ed osserva curiosamente. Federico, chiamata Ricke a sé, va a collocarsi innanzi a Stapps il braccio di Ricke nel suo. Crisogono e Peters si pongono ai fianchi di Federico; le due boscaiole a quelli di Ricke. Dietro il tavolo Stapps, in piedi, legge con fervore la Bibbia. Le altre si inginocchiano e pregano sommessamente) | ||
STAPPS |
(ad un tratto chiude la Bibbia e come ispirato, solleva gli occhi al cielo, le mani stese, parla) Non dal Libro dei Libri ma dal cuore per ispirarmi a te trarrò la prece. Questa festa d'amore a cui mi chiami è forse un vaticinio?... L'are infrante; la lotta disperata; ovunque l'odio di vessilli stranieri a nostre mura e qui nell'umil paesaggio verde il gran mistero dell'umanità, il simbol della patria: la famiglia! Sì; divin vaticinio è qui l'amore! Laddove s'ama e crede, è la vittoria! (ai due sposi) Tale è il pensier di dio!... (e in preda a indicibile commozione il Pastore dice solennemente) Voi siete sposi! | |
SIGNORA HEDVIGE |
(commossa) Siate felici, o figli miei! | |
(Ricke abbandona la testa, singhiozzando, sul petto di Federico) | ||
STAPPS |
(avviandosi per uscire) Addio! Io debbo ritornar. | |
SIGNORA HEDVIGE |
Voi benedetto! | |
STAPPS |
(rivolgendosi agli sposi) Siate felici, nuovi amici! | |
RICKE E FEDERICO |
(accompagnando Stapps sul limitare della porta) Addio! | |
Stapps parte accompagnato da Peters. Le Boscaiole fanno i loro addii alla Signora Hedvige ed agli sposi e partono. Federico dà il braccio alla madre e con Jane l'aiuta a rientrare nella di lei camera. Ricke abbraccia la signora Hedvige e va per chiudere la finestra, ma vi si appoggia e guarda fuori tristemente la foresta. Crisogono è entrato nella sua camera. E già è il tramonto. | Stapps, Peters, boscaiole, Federico, Signora Hedvige, Jane, Crisogono -> | |
(Federico ritorna e quasi subito appare Crisogono, ma in completo assetto di viaggio) | <- Federico, Crisogono | |
FEDERICO |
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CRISOGONO |
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FEDERICO |
Tu ci abbandoni? | |
CRISOGONO |
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(invano trattenuto da Federico, Crisogono se ne va rapidamente prendendo il sentiero della foresta. Lo si sente intonare il Gaudeamus igitur, che si perde lontano) | Crisogono -> | |
FEDERICO |
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RICKE |
(con voce semispenta) Sempre così! (e chiude gli occhi la testa china sul petto di Federico) | |
FEDERICO |
(♦) | |
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RICKE |
(balbetta tutta pallida e confusa) Io tremo alla minaccia d'un'occulta sciagura d'un temuto dolore e l'anima ha paura; e la baciata faccia della tua Ricke intanto sente i baci d'amore portati via dal pianto. È la mia fanciullezza nel dolore passata che mi nega l'ebbrezza d'esser io pur amata? Sei qui!... Mio!... Sempre!... Mio! I nostri cuori, le anime e le bocche sussurrano - Sempre! - vinte al desio, ed io una voce sento che stride, irride e dice come un ammonimento: - Sempre... Ricke infelice! - | |
FEDERICO |
(le sussurra con profonda dolcezza, tremando) Questa paura strana è nella tua persona; è il divino rossore di amante che si dona; è la gran scienza umana che accoppia nel desio l'amore ed il pudore! L'amore, Ricke, è dio! | |
RICKE |
(ravvivata al nome di dio) Sì! Sì! L'amore è dio! E questo nome santo penètra nel cuor mio e asciuga agli occhi il pianto! (abbracciandosi strettamente a lui) Or dunque amore è fede?... | |
FEDERICO |
Fede! | |
RICKE |
Eterna? | |
FEDERICO |
Infinita! | |
RICKE |
E cuore che ama crede?... | |
FEDERICO |
(interrompendola) Ed ama oltre la vita!... | |
RICKE |
(avvinghiandosi stretta a lui) Dunque ai miei occhi credi?... | |
FEDERICO |
Bell'occhio! Non mendacio!... | |
RICKE |
Dentro il mio amor mi vedi?... | |
FEDERICO |
(afferrandola con ambe le mani il viso e coprendole di baci gli occhi) Negli occhi tuoi lo bacio! | |
RICKE |
(esaltata) Sì!... Sì!... I miei occhi baciami, o amante mio dolcissimo! Le braccia tue m'attraggono! Or vivo, sento e palpito. | |
FEDERICO |
La tua bocca mi abbandona! Sono l'anime due baci! Sì!... Viviamo!... Vivi e taci nel mistero del sospir! | |
(già le desiose bocche sono unite in un lungo supremo bacio in quelle miti ombre della sera che avvolge i due amanti, allorché improvvisa dal sentiero della selva sorge una voce a sussurrare le prime strofe del canto di Weber, la «Wilde Jagd»...) | ||
FEDERICO |
(ascolta colpito e in preda ad una vivissima gioia, grida) È Worms! È Worms!... | |
(entra nella stanza da letto, vi prende la lampada accesa delle boscaiole e corre fuori. Ricke si afferra alla tenda che divide le stanza da letto dalla stanza in cui ella si trova, livida, disfatta) | Federico -> | |
(Federico appare sostenendo Worms che cade spossato su di una sedia. Federico lo guarda colpito dolorosamente: Worms è scarno, affranto, invecchiato) | <- Federico, Worms | |
WORMS |
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FEDERICO |
Sì!... | |
WORMS |
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FEDERICO |
Un'ombra!... | |
WORMS |
(♦) | |
(Ricke, tuttora immobile, livida, seminascosta nelle pieghe della cortina, ascolta, ma nessuna pietà traspare nel suo viso) | ||
WORMS |
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FEDERICO |
(indovina il pensiero di Worms ed esclama egli pure esaltandosi) Il Tugendbund! | |
WORMS |
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FEDERICO |
(con tutto il trasporto dell'affetto e della gioia) Tu giungi in ora soave, gioconda... Oggi di nozze è il giorno! E Ricke è la mia sposa! Tua casa è questa! - Posa! (accenna a Ricke) | |
(alle parole di Federico, Ricke si avanza lenta, rigida quale statua e Worms si trova così improvvisamente di fronte alla fanciulla innanzi alla quale sta atterrito, e lo sguardo di Ricke è implacabile come il suo silenzio. Federico interpreta quel terribile silenzio una profonda pietà di donna, Worms vacilla come se vinto da debolezza, cade ginocchioni, ma si rialza, tosto dicendo) | ||
WORMS |
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FEDERICO |
(sorpreso, volendo trattenere l'amico) Partire tu! Partire stanco e affranto? Tu vuoi partir? | |
WORMS |
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FEDERICO |
E non ripigli lena?... (Federico invita Ricke perché essa pure si unisca a lui per trattenere Worms) Ricke... | |
WORMS |
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(Federico vuole insistere, ma Ricke lo interrompe) | ||
RICKE |
(con freddezza crudele a Worms) Addio! | |
FEDERICO |
S'abbuia il ciel – e l'aspra via smarrita s'è già nell'ombre... | |
WORMS |
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(Ricke sta dapprima indecisa, poi prende la bisaccia e va a rifornirla di cibi) | Ricke -> | |
FEDERICO |
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WORMS |
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FEDERICO |
No! | |
WORMS |
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FEDERICO |
Per me?! Uno dei capi?... | |
WORMS |
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FEDERICO |
Io vi sarò! Lo giuro! Addio! | |
<- Ricke | ||
WORMS |
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FEDERICO |
(vedendo dalla finestra il cielo minaccioso tenta ancora di trattenere Worms) Minaccia il cielo! - Tuona! - Resta! | |
WORMS |
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FEDERICO |
Ah ch'io ti additi almeno il tuo cammino! | |
(Carlo e Federico si allontanano pe 'l sentiero e scompaiono dietro gli alberi della foresta) | Federico, Worms -> | |
Fuori nel lontano tuona – ma la luna pur tuttavia si mostra e penetra nella gran stanza dove Ricke è rimasta immobile, colpita all'apparizione di quell'uomo che il suo pensiero si era già abituato a creder morto. Una disperazione profonda, immensa si impossessa di lei. | ||
RICKE |
(si getta a ginocchi, prega fervidamente, disperatamente, poi cessa di pregare e levatasi ritta, le braccia stese al cielo in atto di imprecazione, grida) Tu non sei buono, o dio! - Tu non sei giusto! (guarda intorno a sé, tutto le fa terrore e tutta l'angoscia dell'anima sua le prorompe in lacrime e lamenti) | |
già rinasceva il core! Era il passato oblio e l'avvenire amore! Nei miei capelli ancora le care dita sento! Il labbro ancor disfiora il bacio della vita! Nell'infinita ebbrezza del divino momento gridavo: «Vivo alfine! Ho vinto la mia sorte!» E invece è già la fine! E invece è già la morte! | ||
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(risoluta) No! Fuggire! Destino, ti obbedisco!... (siede al tavolo; scrive rapidamente e si alza esclamando) È fatto! È fatto! (guarda fuori dalla finestra. Il cielo è tutto coperto di nubi: tuono, lampi) Il ciel s'è fatto tenebra. Là Ricke celi per sempre la sventura sua!... (penetra nella stanza nuziale; vi si arresta e guarda commossa, poi si china a baciare il guanciale del letto; prende un fiore; se lo nasconde in seno; si arresta ad ascoltare verso la foresta; si avviluppa in un mantello; pone la lampada presso la lettera e rivolta a tutte quelle cose che essa abbandona, grida) O care cose, o amate cose, addio! | |
Esce, ed ha appena il tempo di celarsi dietro un albero, perché Federico ritorna e le passa vicinissimo rientrando. Ricke si interna nel cupo della selva ove scompare tra la luce dei lampi e la minaccia del tuono. | <- Federico Ricke -> | |
FEDERICO |
Ha voluto partir!... Non la minaccia dell'uragano, non le mie preghiere, la lunga via da quel voler l'han smosso! (guarda intorno cercando di Ricke) E Ricke? (penetra nella stanza da letto; guarda; è vuota) Ah! Da mia madre!... (l'uragano scoppia fuori violento; la finestra è ancora aperta) La finestra aperta ancora? (va e a stento gli riesce di rinchiuderla per la gran violenza fuori del vento) Scoppia l'uragano! (infatti l'uragano scoppia fuori in tutta la sua furia. Federico si avvicina al tavolo dove è la lampada e dove Ricke ha collocato la lettera in modo da esser subito vista) Mia Ricke che mi scrive? (e lontano da qualunque sospetto, interpretando anzi quello scritto come una fantasia di amore di fanciulla alla sua prima notte nuziale, prende la lettera, ma appena aperta egli se la lascia sfuggire dalle mani) Dio! Fuggita! (si abbassa, raccoglie la lettera e confusamente vi legge) «Compiangimi!...» (sorpreso) Compiangerla?!... Perché?... (torna a leggere) «Per te, per mamma e... tutti... son morta!... compiangimi e perdona... perché t'amo!» (rimane come fulminato, poi corre come pazzo per salire alla camera della madre, ma muta pensiero; poi si avvia per entrare nella stanza da letto e ne lascia invece, impaurito, cadere le cortine. E sempre più violento fuori si fa l'uragano!...) Ben più fiero uragano scoppia e infuria e infuria dentro l'anima mia!... Già il mio cervello smarrisce ogni volere del pensiero! (e come pazzo si dà a gridare) Perché? Perché? Perché?... (con angosciosa passione) Già sul mio petto io la stringevo!... Tutta!... Sulla mia già la desiata bocca spasimava?... (gli sovviene che in quel momento la voce di Worms ha interrotto l'ora dolcissima) Worms!... Worms che canta!... Ebbene, perché tremo? (l'uragano è al colmo. Federico passeggia tormentato e agitato da terribili sospetti) Quando?... ...Dove?... (risovvenendo) Dunque al mulino... Io?... Lungi! Con Giorgio!... E Ricke?... Là!... Worms dirigeva!... (fa un gesto d'orrore, quasi a scacciare l'orribile sospetto) | |
(l'uragano infuria ancora di più: un fulmine scoppia vicino alla casa. Una vocina impaurita chiama disperatamente) | ||
JANE |
O Ricke! | |
FEDERICO |
La piccina! | |
(Jane entra correndo e tutta lagrimosa dalla paura) | <- Jane | |
JANE |
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FEDERICO |
(alla vista della fanciulla, un pensiero strano gli balena; le si avvicina e, fissandola con grande attenzione, le dice) Ricke è via! È partita... È partita con... Carlo... | |
JANE |
(guarda Federico e impaurita esclama) Il maledetto? | |
FEDERICO |
(sorpreso, fissando sempre Jane) Il maledetto?!... | |
JANE |
L'uomo del mulino! | |
FEDERICO |
Il maledetto!... Di', perché tal nome? | |
JANE |
Là Ricke lo chiamava: il maledetto!... (poi soggiunge) Là Ricke ha pianto tanto! | |
FEDERICO |
(insinuante) O mia piccina, ricerca i più lontani sovvenir!... (siede attirando presso di sé Jane e ascoltandola con angosciosa attenzione) | |
JANE |
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FEDERICO |
Dunque piangeva sempre! | |
JANE |
A giochi miei più non giocavo, vicina a lei stavo e guardavo. | |
FEDERICO |
(insistendo) Di'... | |
JANE |
Sola credendosi un dì, seduta, l'ho udita in lacrime dir: «Son perduta!» | |
FEDERICO |
(levandosi di scatto) Perduta? | |
JANE |
E cupa e assorta l'udia soventi dir fra i lamenti: «Ah, fossi morta!» | |
FEDERICO |
(in preda a violenta agitazione) E ancora, ancor l'anima mia è nel buio! (con impeto) O mia vita finita! Per me tutto è squallore! Finita è la mia vita! Tutto per me è dolore! | |
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L'uragano si è dissolto; il cielo torna libero e sereno; riappare la luna che rischiara la selva e penetra dalla finestra nella stanza. Jane si accosta a Federico timorosa, e lo vuol condurre vicino alla finestra. | ||
JANE |
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(Federico commosso, affranto, siede vicino alla finestra, tiene fra le braccia Jane, le accarezza la testa con movimento quasi incosciente, poi prorompe in dirotto pianto) | ||
In un angolo della Foresta nera Wurtemberghese, nella rozza casupola di un boscaiolo; è aprile, dalla aperta finestrata entrano nella capanna tutte le ebbrezze della primavera, tutte le carezze della foresta
(Jane rincorre farfalle nella foresta: a quando a quando la si vede comparire e sparire dietro gli alberi)
E il boscaiolo Peters? / Dal Pastore
Eccoci! / Brave! / Se abbiam tardato
Lo posso e lo farò! I testimoni?
Che fai? / Vo via! / Tu ci abbandoni? / Sì
Perché guardi così? Mutato... vero?
Tu non mi lascerai! / Lo debbo! / No!
(nel lontano tuona, ma la luna pur tuttavia si mostra)
Or che farò? Mentire! No! Fuggire!
Ha voluto partir!... Non la minaccia
(l'uragano infuria ancora di più: un fulmine scoppia vicino alla casa)
Ricke, ho paura! / Ricke è via! È partita
Orsù, mio cor, non pianti e non viltà!
(l'uragano si è dissolto; il cielo torna libero e sereno; riappare la luna)
La luna piena – non vedi tornare serena?