Scena unica |
A Kœnigsberg. Nei sotterranei della società segreta «Louise-bund» (una diramazione del Tugendbund). Rozza tavola, alcune panche e sgabelli di legno, e addossato alla parete di sinistra, presso all'enorme pilastro in muratura al quale sono affissi i bandi e i decreti e gli ostracismi della società segreta, un armario zeppo di rapiere, spade ed altre armi per difendersi in caso di sorpresa. |
Worms <- Crisogono |
(da tutte le parti si eleva un bisbiglio indeciso che a poco a poco si afferma sempre più netto. È il nome di «Germania» ripetuto come parola d'ordine degli adepti del «Louise-bund») | ||
CRISOGONO |
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LE VOCI |
Germania! | |
CRISOGONO |
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WORMS |
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CRISOGONO |
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WORMS |
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CRISOGONO |
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A poco a poco i vasti sotterranei si affollano. Gente strana e diversa vi penetra sbucando dai diversi corridoi. | <- gente, Lützow, Federico, Una donna, Körner, Un giovanetto | |
Alcuni fanno crocchio al pilone e vi leggono gli editti affissi; altri passeggiano; molti si riconoscono sotto alla maschera e si salutano silenziosi con rapide e forti strette di mano e il parlare sommesso; ve ne sono anche senza maschera e sono per lo più gli ultimi adepti, le reclute nuove, gli studenti troppo fieri di far parte della Louise-bund per nascondersi ed i recipiendari. | ||
Al tavolo già stanno alcuni dei capi, e vari rappresentanti di altre Società segrete della Sud-Germania, e fra questi, oltre a Worms, il dott. Jahn, il barone De Nozis, il prof. Lang. - Una sedia di uno dei capi rimane vuota. | ||
I corridoi continuano a riversare soci. Sono amici, fratelli, adepti di 1° e 2° grado, rappresentanti, corrispondenti, emissari, reclute nuove, affigliati. Tutti i ceti, tutte le mode, tutte le età. Il ricco e il povero, il soldato e il borghese, il professore e lo studente, l'ufficiale e il soldato semplice, il padre e il figlio. | ||
CRISOGONO |
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(alcuni soci mascherati traggono i nuovi iscritti avanti al capo) | ||
WORMS |
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(i soci presentano i nuovi adepti. Crisogono ne dice i nomi e Worms li scrive sul gran libro) | ||
CRISOGONO |
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WORMS |
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ADEPTI |
Sì. | |
WORMS |
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ADEPTI |
Sì. | |
WORMS |
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ADEPTI |
Sì. | |
WORMS |
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ADEPTI |
Sì. | |
WORMS |
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ADEPTI |
Germania! | |
WORMS |
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ADEPTI |
Germania! | |
WORMS |
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ADEPTI |
Germania! | |
WORMS |
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ADEPTI |
Tutto! | |
(Worms accenna agli adepti di prendere posto tra i «Fratelli») | ||
Crisogono va ad affiggere al pilone i nuovi bandi e i nuovi editti dove stanno ancora affissi i vecchi, quali ad esempio quello che ha bandito il rogo ad ogni ritratto di Haugwitz dopo che costui ha osato felicitarsi con Napoleone della vittoria di Austerlitz e l'odio «nazionale» contro i suoi accoliti Lombard e Beyme per avere allora pubblicamente esclamato: «La Germania può ora dirsi all'incanto». | Crisogono -> | |
Dei nuovi bandi alcuni sono retrospettivi e colpiscono, sebbene con tardo rimprovero, i librai Moltrecht di Lipsia e Perthe di Amburgo e le mercantesse di mode Schemlin, Parf «per troppa civetteria con ufficiali francesi». | ||
WORMS |
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(un fremito di entusiasmo corre ed esalta tutti) | ||
I FRATELLI |
Noi morrem pe 'l re!... Morremo per la patria! Le vite! I figli! L'oro, ogni angoscia e dolore! | |
WORMS |
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Ed ecco il colpevole introdotto da Crisogono: è un giovinetto pallido, cogli occhi pieni di lacrime: sta ritto a capo scoperto innanzi ai capi. La sua estrema giovinezza strappa un mormorio di dolore e di sdegno. | <- Crisogono, Jebbel | |
È Jebbel, il mendicante! | ||
I FRATELLI |
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(a un cenno di Worms si fa silenzio e Jebbel parla) | ||
JEBBEL Son Jebbel!... Jebbel sono, il mendicante!... Io ho tradito Palm!... E per quest'oro!... Ognor col mio rimorso!... Così vissi! Col desiderio di gridare al mondo: «Io ho tradito Palm!»... Così fanciullo già sono un vile!... - Ma per la pietà della mia vecchia nonna tacqui... È morta! Quest'è l'oro per cui mi son venduto! | ||
(e l'oro che il fanciullo istintivamente non ebbe mai il coraggio di spendere, l'oro di Otto, tenuto da lui nascosto sotto una pietra, Jebbel lo va a deporre sul tavolo della presidenza e ritorna subito dopo al suo posto ad attendere la sentenza – finalmente co' la coscienza calma. Passa un momento di silenzio. L'assemblea non si è ancora riavuta dallo stupore di quella confessione. Poscia scrosciano terribili e implacabili le grida. «Muoia! Muoia!») | ||
(ma un affigliato esce dalla folla e si smaschera. È Lützow: alla di lui vista l'assemblea si calma) | ||
LÜTZOW |
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(passa un altro momento di silenzio. I capi si consultano con Worms) | ||
WORMS |
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LÜTZOW |
(ponendo una mano sulla spalla di Jebbel Ti arruolo! (la pietosa generosità di Lützow esalta l'assemblea) | |
I FRATELLI |
Evviva Guglielmo Lützow, anima grande e grande cor! Redento sei! Va', Jebbel, alla gloria! Con Lützow vai sul campo dell'onor! Vai laggiù dove eterno vive chi muor! | Crisogono -> |
Crisogono introduce un altro personaggio. Costui tiene fra le mani una piccola scatola sul di cui coperchio è disegnata una croce. È il pastore Stapps. | <- Crisogono, Stapps | |
(e il nome di Federico Stapps, che appunto in questi giorni riempie il mondo pe 'l folle e disperato tentativo di Vienna e per la sua coraggiosa fine, corre sulle labbra di tutti. L'assemblea si alza in segno di rispetto: il silenzio è profondo) | ||
STAPPS Era mio figlio nato col destino d'una gran morte dentro all'occhio azzurro; avea i capelli d'oro degli arcangeli e dentro al cuore la dolcezza mite che fa timidi i buoni e la fortezza dell'amor patrio che fa i bimbi eroi. (è fortemente commosso ma riesce a dominarsi e riprende il suo dire) Vide un tiranno e la Germania infranta, il mondo in sangue e in pianti contemplò, chiamò – Pietà – l'idea cruenta e santa ed alto il braccio per punir levò... Morì!... A Schœnbrunn!... Lo vidi!... Era il mattino! Forse in quell'alba d'incompiuto dì vide compirsi il patrio destino e come antico martire morì. (presenta, baciandola, la scatola che contiene un fazzoletto bagnato nel sangue di Federico, suo figlio, e la depone sul tavolo soggiungendo) Pria ch'ei confuso, giù, tra infami tombe, raccolsi il sangue che il suo cor versò... Qui scendo come a sante catacombe e il sangue suo di martire vi do! | ||
(un grande sussurro di pietà e di ammirazione accoglie le parole del vecchio) | ||
I FRATELLI |
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WORMS |
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(ma ad un tratto, nell'assemblea, tuona una voce che interrompe. È un adepto senza distintivi che ritto in piedi, isolato, mascherato e avvolto in un ampio mantello parla concitato e nello stesso tempo calmo, gli occhi scintillanti sotto i fori della maschera ed ostinatamente fermi su Worms) | ||
FEDERICO |
O vili parole! O falsa fede questa!... | |
(la sorpresa è terribile. Carlo Worms si arresta dapprima, poi contro l'incognito interruttore ripete più forte) | ||
WORMS |
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FEDERICO |
(con ironia) Eroi?!... | |
WORMS |
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FEDERICO |
(calmo) È logica codarda! | |
WORMS |
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FEDERICO |
E l'assassinio puro lo fa! | |
WORMS |
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FEDERICO |
No! | |
(e l'adepto, che ha presa così violentemente la parola, continua a dire con grande slancio e anche con strano accanimento contro Worms) | ||
(allora dall'assemblea grida concitate si elevano in favore e contro) | ||
ALCUNI |
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(Worms livido guarda perplesso, mentre Crisogono urla) | ||
CRISOGONO |
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ALTRI |
(gridano invece) Parli! | |
WORMS |
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I CAPI |
(si levano e intromettendosi tentano di troncare l'incidente sentenziando) Al giudizio!... | |
WORMS |
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FEDERICO (impavido, dominando tutto e tutti, stacca gli occhi da Worms con un gesto di supremo disprezzo e si rivolge a Stapps) Sol di gloria sante splendono or qui, o padre, le tue lacrime; sono pure gemme e fulgono onde il cuor trema a pietà. (addita al Pastore Stapps e all'assemblea tutte le iscrizioni che coprono le pareti e soggiunge) Ma là guardo, e una coorte d'eroi spenti passar veggo! Là divini nomi leggo!... La coorte passa... va!... Lungo sangue cola dietro alle eroiche genti morte! Là mirate quante lacrime d'altri padri e madri smorte!... Io là guardo a quelle lacrime che altri padri pria versarono ed io grido: Là è l'esempio! Là è il mister del sacrificio! Qui?... (ancora terribile additando) No!... Alla vision splendida degli eroi morti in battaglia la tua man fango raccoglie e agli eroi codardi scaglia! (e il dito teso verso Worms lo accenna all'assemblea con un gesto di accusa) | ||
WORMS |
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(l'adepto si toglie calmo la maschera) | ||
CRISOGONO |
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WORMS |
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MOLTI |
Federico Lœwe! (molti giovani eccitati fanno l'atto di scagliarsi contro di lui) | |
WORMS |
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Sommo e triste è il silenzio! Worms si toglie il mantello e il berretto che consegna a Crisogono e in mezzo alla meraviglia di tutti rimane in atteggiamento umile, a capo scoperto avanti a Federico Lœwe. Rende ancora più penosa la sorpresa di tutti il modo dimesso con che Worms parla. Le sue parole non sono una ribellione alle offese ricevute, sono parole di una grande umiltà. | ||
WORMS |
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FEDERICO |
Io voglio la tua morte! | |
WORMS |
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FEDERICO |
No! No! Il superbo orgoglio d'una morte di gloria a te non voglio! (rapidamente si accosta all'armario vi stacca due spade e ne getta una a Worms) Tu qui morrai!... In guardia! (e getta il mantello) | |
WORMS |
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FEDERICO |
Tu non vuoi? Dunque hai paura! Ah ben tu sei quel ch'io conobbi... l'uomo scaltro agli agguati e vile... vile... vile!... | |
(Carlo Worms non risponde – guarda calmo, poi lentamente si lascia cadere in ginocchio avanti a Federico Lœwe) | ||
Allora molti circondano Lœwe. Ognuno di quegli uomini che pregano non conosce viltà ed implorano ora contro un fratricidio nella imminenza della gran battaglia per la libertà. Sono Hasserodt, Lützow, Körner, tutti co' lo splendore in fronte del loro destino tragico e della loro gloria; è Gneisenau, Nettelbeck, Dœrnberg, Bærsch, Scharnhorst, e il malinconico Blücher, il violento De Stein, Glein, Villers, Gœvres, Kleist, Vogt, Förster, Bürger, Gentz, Jacobi... e tutti pregano. | ||
I FRATELLI |
Noi non vogliamo fra voi un fratricida! Or questo sangue sparso è mal presagio! Ha pianto; s'è umiliato; tu perdona! | |
Ma queste voci miti irritano ancora più Federico e lo fanno violento. Fuori di sé per quella umiltà di Worms, improvvisamente si abbassa e lo colpisce in pieno volto. | ||
Con orrore si scostano tutti da lui: Worms si leva, sotto la terribile ingiuria, calmo sempre e raccoglie da terra rassegnato la spada che Federico gli ha gettata. | ||
WORMS |
(♦) | |
CRISOGONO |
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WORMS |
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CRISOGONO |
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WORMS |
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CRISOGONO |
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(Worms vedendo che i suoi testimoni gli si avvicinano, saluta Crisogono e obbedisce impassibile ai testimoni; Lützow scelto come imparziale ha misurato con Körner e Bærsch il terreno; gli avversari sono posti di fronte) | ||
LÜTZOW |
Silenzio sul terreno!... (ma allorché egli, il gran soldato, è per dare il sacramentale ordine dell'attacco «Risuonino i ferri!...» esclama invece) Mi ripugna! A me soldato questa spada grava! Va' via! (e getta lontano la spada aggiungendo) Dell'avvenir dispero omai!... | |
Allora una soavissima DONNA appare improvvisamente, bellissima nella possanza della sua alta maestà. La sua voce è dolcissima ma improntata a profondo corruccio. | ||
Così la bellissima DONNA co' la sua dolcissima voce rimprovera Lützow spingendo innanzi a sé il più amato dei suoi figli colme le braccia di gigli azzurri di campo. | ||
UNA DONNA |
Finché le vostre donne e i vostri prati hanno di questi fiori chi del destin di patria dispera? (e spinge fra i combattenti il figlio. La sua apparizione fa correre un fremito in tutti. Lützow piega il ginocchio avanti a Lei. Federico e Worms si scostano e si inchinano e tutti la circondano sussurrando rispettosi prima, poi, a poco a poco, scoppiando in entusiasmo) | |
TUTTI rinnovi il fato ardito che fatti i vinti eroi sospinge a libertà. Freme ne' nostri canti per te l'inno bardito, più gli occhi non han pianti, non l'anime viltà!... In te tutto s'aduna avvenire e fortuna, la speme e la vittoria! Tu sei la nostra sorte! Tu sei la nostra fede! Tu sei la nostra gloria! In te si spera e crede! Urrà! Viva la morte!... | ||
(e Lœwe e Worms gittano inorriditi le spade, ma le raccoglie il giovanetto, il biondo giovanetto dai gigli azzurri e ritorna ancora a loro quelle due spade! Non più per l'odio, ora sono spade brandite per la patria. Tale è il pensiero di quel giovanetto, e i due nemici per l'amore, fratelli per la patria, strette in pugno ancora quelle armi, abbracciati, gridano con voci che la commozione e la esaltazione di quel momento rendono sublimi) | ||
TUTTI |
Morir... morir... morir per la Germania! | |
A Kœnigsberg; nei sotterranei della società segreta «Lousie-bund»; rozza tavola, alcune panche e sgabelli di legno, e addossato alla parete di sinistra, presso all'enorme pilastro in muratura, un armario zeppo di rapiere, spade ed altre armi per difendersi in caso di sorpresa; le pareti sono però ricoperte di iscrizioni e strani disegni.
Senior, il tuo mantello e la tua maschera
(Federico anonimamente mascherato)
Silenzio e udite or voi!... Napoleone
Oh la vile esistenza! Oh gioventù già ignava!
Fiero, o vecchio, è il tuo dolor
Silenzio! Taccia! / Il nome sveli! / Parli!
(Federico si smaschera)