Atto secondo

 

Scena unica

Amore, Pane.
Esce Amor dall'antro tutto stizzito e con seco Pane; dispone servirsi del dio caprone e perciò l'esorta a tentar Diana con doni d'oro, imponendogli che con quelli tornasse all'antro dove ella sarebbe venuta a lavarsi con le sue ninfe. Pane parte e Amore rientra nell'antro per dar virtù all'acque di far arder la dèa di vilissimo amore.

 Q 

<- Amore, Pane

 

AMORE

Dunque così schernire  

mi può la dèa selvaggia?

Ed io non potrò l'ire

mie suscitare e far ch'arda 'l suo core

di vilissimo amore?

Ah sì potrollo.

Aspetta, perfida dèa, d'Amor l'alta vendetta.

PANE

Ben perfida fu Cinzia,

o cupidine,

ch'illudere e deridere

di Venere te,

germine dolcissimo, desidera!

AMORE

Ma tu, selvaggio dio,

nume de' boschi,

come là dentro stavi

tra 'l pianto e tra 'l dolore

in così cieco orrore?

PANE

Io ti dirò:

passo i miei giorni foschi

per la dèa che nemica è dell'amore.

Il giorno ella mi fugge;

io non ardisco,

quantunque arda, scoprire

il mio foco e patisco,

per lo mio poco ardire,

pene d'inferno, ond'io n'esalo intanto

un Etna di sospir, un mar di pianto.

AMORE

Ma tu, cui diè natura

snello il piè, forte il braccio,

velloso il petto e nerboruto il dorso,

perché lei che non cura

e disprezza il tuo laccio,

non stringesti e giungesti co' la forza e col corso?

PANE

Quegl'arti suoi modesti

e quel nome di casta e di pudica,

quasi nume al mio core,

quanto scemò l'ardir crebbe l'ardore,

e perciò mi restai farmela amica.

AMORE

Folle, deh quanto falli,

ché modestia tu vanti

in colei che si gode

furtivamente in queste stesse selve

Endimion pastore.

PANE

Oh che mi narri affé,

ch'io mi rincoro.

AMORE

Ma tu, se vincer vuoi più facilmente

la ritrosa sua mente,

corri con doni

e siano i doni d'oro.

Sai che con l'oro vinta

fu Danae, fu Atalanta.

PANE

Resister contra l'or niun si vanta;

io vo' ritrovar Mida,

onde mi tocchi alcuna bianca lana,

che fatta d'or ben vincerò, Diana.

AMORE

Sì, sì non ritardare.

Udito hai dire

che questa dèa triforme,

Delia in ciel, Cinzia in terra

e nell'abisso Proserpina si chiama.

E i doni d'oro ognora

in cielo, in terra e nell'abisso ell'ama.

PANE

Io corro e giungo

e qui tosto me n' torno.

AMORE

Vanne e qui tosto torna:

io vo quest'acque,

dov'ella venirà oggi

a lavarsi con le sue ninfe,

invigorir cotanto

che per Amor ciascuna

avrà in core il dolor, negl'occhi il pianto.

PANE

Or celere e volubile vo' correre.

Amore, Pane ->

 

Fine (Atto secondo)

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Paesaggio con monte e boschi; antro d'Egeria.

<- Amore, Pane

Dunque così schernire

Amore, Pane ->
 
Scena unica
Paesaggio con monte e boschi; antro d'Egeria. Paesaggio con monte e boschi; antro d'Egeria. Paesaggio con monte e boschi; antro d'Egeria; luna in cielo. Paesaggio con monte e boschi; antro d'Egeria; luna in cielo. Paesaggio con monte e boschi; antro d'Egeria; luna in cielo.
Atto primo (prologo) Atto terzo Atto quarto Atto quinto

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