Scena unica |
Un cortile nell'interno del castello di Ekebù. A sinistra, un porticato di legno annerito dal fumo, che si stende in volte larghe, salendo dal proscenio, fino al fondo. Ad ogni arcata corrisponde -a regolare distanza- una porta che lascerà intravvedere l'interno della fucina, il grosso maglio appeso al soffitto, il fornello a mantice, le incudini e le bocche lontane dai forni. La fucina è deserta. A destra, invece, si vede la facciata interna del castello, in pietre ruvide e bigie. Ciuffi d'erbe appassite penzolano dagli spigoli e dai cornicioni; qualche pianta giallastra e moribonda è sulla piccola porta d'entrata, poco lontano dalla quale c'è una bassa e lunga panchina di pietra, che fronteggia la prima arcata del portico. Presso a questa, spicca un rozzo sedile di pietra. Nel fondo, una cancellata di legno divide il cortile della strada, oltre la quale si distende la campagna arsa dalla siccità. Silenzio. |
(♦) Anna <- folla |
FOLLA |
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UOMINI |
- Le fucine sono spente! - La miseria è già alle porte. | |
DONNE |
Non udite, non udite, Cavalieri della morte? | |
UOMINI |
- Strugge il vento il nostro grano! - Strugge il pianto il nostro cuore! | |
DONNE |
Non udite, non udite, cavalieri del dolore? | |
FOLLA |
Come voi sperdete i giorni, dio vi sperda sull'istante. Torni qui la Comandante! Torni qui la Comandante! | |
(la casa rimane chiusa; non una voce o un volto; allora sono le donne che implorano, rivolgendosi ad Anna) | ||
DONNE |
- Anna, ascoltaci! - Il signore danna noi pe 'l tuo peccato. - Lascia Giosta! | |
UOMINI |
- È maledetto. | |
DONNE |
- Lascia Giosta! | |
UOMINI |
- È sconsacrato. | |
DONNE |
Pei fanciulli che ci muoiono sulle braccia disperate... ...per le angosce che ci struggono... ...per le lacrime versate... ...Anna, ascoltaci! - Anna, salvaci! - Lascia l'uomo che ci danna. | |
UOMINI |
- Torni qui la Comandante! | |
DONNE |
Anna, aiutaci! Anna! Anna! | |
La porta del castello si schiude e appare Giosta, pallido e grave. Un impeto di furore agita allora la Folla: i fuscelli, i rami secchi, le foglie aride, vengono scagliati ai piedi dell'Uomo che rimane immobile. | <- Giosta | |
FOLLA |
- Eccolo!... - È Giosta! - To'! - Sterpi! - Fuscelli! - To', la ricchezza che ancor ci rimane! - To', e gozzoviglia insieme ai tuoi fratelli! - Rami! - Brandelli! - Briciole di pane! - Per Anna, to'! - Pei cavalieri... to'! - Distruggi ancora! Ridi ancora! | |
GIOSTA |
No!... Ah!... Questo no!... Perché? | |
(la folla dominata dal grido, tace; allora egli s'avanza, lento e religioso, alzando le braccia al cielo) | ||
GIOSTA |
Giusto signore, se ho peccato, colpiscimi. Son io che imploro di soffrir. Ma non colpire gl'innocenti che vivono d'amore e quelli che ti chiedono ogni giorno pietà per non morire. (alla folla) Udite. Giuro. Qui farà ritorno la Comandante; canterà il lavoro ancor nella fucina, e se ho peccato, io solo, torrò la giusta pena. Ma lasciate che lei viva serena, viva serena e sempre a me vicina... | |
(tace commosso; la folla si placa, dominata; esita; si muove) | ||
FOLLA |
- Giura! | |
GIOSTA |
Lo giuro. Ritornate in pace ai casolari. | |
FOLLA |
(allontanandosi) - Così sia... | |
GIOSTA |
Così!... | |
Piega il volto nelle mani sedendo sulla panchina. Adesso, dalla porta, fa capolino Cristiano. Esce cauto, seguito dai Cavalieri. Tutti sembrano inquieti, come se nascondessero un rimorso. Guardano la Folla in silenzio. Cristiano si avvicina a Giosta. Anna rimane sempre immobile e dolorosa, sul sedile. | folla -> <- Cristiano, cavalieri, Liecrona | |
CRISTIANO |
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GIOSTA |
(senza levare il volto) Se ne vanno. | |
CRISTIANO |
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LIECRONA |
(accennando al mucchio) E, da un mese, di fuscelli... | |
CAVALIERI |
Tetro mucchio! | |
CRISTIANO |
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GIOSTA |
(quasi vincendo il pianto) Lasciami! | |
CRISTIANO |
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(un attimo di silenzio; i cavalieri rimangono pensosi a capo chino) | ||
UNO |
Veramente abbiamo ucciso il lavoro e le fucine... | |
UN ALTRO |
Qui non batte più un martello... | |
UN ALTRO ANCORA |
...Qui si vuotan le cantine... | |
CRISTIANO |
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UNO |
Forse troppo... | |
UN ALTRO |
Forse... tutto. | |
CRISTIANO |
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LIECRONA |
(rompendo in pianto) Ieri è morta una bambina... La sua madre era in gramaglie... | |
(vorrebbe continuare, ma non può; tutti si commuovono; Cristiano scrolla allora il testone, per vincere il pianto, e grida soldatescamente:) | ||
CRISTIANO |
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CAVALIERI |
Capitano! | |
CRISTIANO |
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CAVALIERI |
Vero!... | |
CRISTIANO |
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CAVALIERI |
...E cercar la Comandante... | |
CRISTIANO |
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CAVALIERI |
Dai segni si direbbe che siam degni! - Tutti degni! - Degni! Degni! | |
CRISTIANO |
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CAVALIERI |
Abbracciamoci!... | |
CRISTIANO |
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(si abbracciano, avviandosi poi verso il cancello) | ||
CAVALIERI |
...L'ora è giunta. Addio per sempre... (in gruppo, alla cancellata) Giosta, addio! - Per sempre addio! | |
(escono; ma Cristiano con una piroetta ritorna, tocca Giosta sulle spalle, e gli indica Anna) | cavalieri -> | |
CRISTIANO |
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GIOSTA |
Ebbene? | |
CRISTIANO |
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GIOSTA |
Ed allora? | |
CRISTIANO |
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(soddisfatto del pensiero gentile, esce senza più volgersi; Giosta si avvicina ad Anna) | Cristiano -> | |
GIOSTA |
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ANNA |
(levando il capo) Sì. | |
GIOSTA |
Piangi?... Perché? | |
ANNA |
Per te! Per te! Non posso più soffrire e morire così... L'anima mia è disperata. | |
GIOSTA |
Anna! Perché? Perché? | |
ANNA |
Giosta!... laggiù mia madre attende ancora. Sintram... mio padre... dalla triste aurora di quel natale non s'è veduto più... Giosta, amor mio, Giosta, che vivi tra l'amore e il male, iddio ha risposto alle mie preci. Torno alla casa natale. Addio. | |
GIOSTA |
Lasciarmi? Tu? Se dio non vuol che muoia disperato di me, tutto, mi chieda, tutto, anche la gioia, ma non mi tolga, non mi tolga te. Ti cado ai piedi, come un giorno. Guarda! T'imploro come implora uno che muore. Anna! Mia vita! Anna! Mio santo amore! Guarda! Son io! Guardami! Piango. Guarda! | |
ANNA |
(presso al cancello) Non piangere, non pianger... È il destino. (ritornando a lui, d'impeto) Apri le braccia... Stringimi sul cuore... Stringimi sul tuo cuor l'ultima volta... Fa' che muoia, così, fra le tue braccia. Non reggo più! Non reggo più... | |
GIOSTA |
(tenendola sul cuore) Signore! Signore! Ascolta! Toglimi la vita, o dammi un segno della tua bontà... | |
ANNA |
Non invocare più, Giosta. È finita! Lasciami! | |
GIOSTA |
(tentando trattenerla) No... | |
ANNA |
Lasciami! | |
GIOSTA |
Un bacio... (la tiene fra le braccia: la bacia: poi, vincendosi, con un singhiozzo, le indica il cancello) Va'!... | |
(Anna si avvicina al cancello; ma si ferma come se non reggesse; grida festose lontane) | ||
ANNA |
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GIOSTA |
(sobbalzando per una folle speranza) Anna! Un istante... Odi? | |
VOCI |
(confuse e liete) La Comandante!... | |
GIOSTA |
Odi? | |
VOCI |
La Comandante!... | |
GIOSTA |
(traboccante di gioia) Il ciel risponde al mio grido d'amore... | |
ANNA |
(abbandonandosi a lui) O Giosta! O Giosta! | |
GIOSTA |
Qui! Qui! Sopra il cuore! | |
Le voci si avvicinano. Cristiano irrompe affannato. | <- Cristiano | |
CRISTIANO |
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ANNA |
(entrando in casa, ritornando coi guanciali, e accomodandoli sulla panchina) Così? | |
CRISTIANO |
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GIOSTA |
Muore? | |
CRISTIANO |
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(alla folla che entra, commuovendosi e confondendosi) | ||
CRISTIANO |
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La Comandante entra sorretta dai Cavalieri e seguita dalla folla. Viene adagiata sulla panchina. Tutti si scoprono commossi. Silenzio profondo. La Comandante, dopo un attimo, apre gli occhi smarriti e balbetta. | <- folla, Comandante, cavalieri | |
COMANDANTE |
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GIOSTA |
(avvicinandosi) Comandante! | |
COMANDANTE |
Giosta! (cercando cogli occhi) Anna, dov'è? | |
ANNA |
(cadendo in ginocchio vicino a lei) Son qui. | |
COMANDANTE |
Dolce bambina! ...Sei Margareta, Margareta, tu! (smarrendosi) | |
COMANDANTE |
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GIOSTA |
(con un singhiozzo) Comandante! | |
COMANDANTE |
Taci! Come mia madre, la mia vecchia madre posò la mano su questo capo, ecco la poso anch'io sul capo vostro. Benedetti i baci nell'amore di dio. Amala! Amate! (rimane un attimo assorta, poi si scuote e guarda intorno) Cristiano! Ti perdono. Ecco la mano! | |
(Cristiano gliela bacia e cade in ginocchio, piangendo) | ||
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Lo so. Sei buono. (agli altri, chiamando con un cenno) Ed anche tu, anche tu... Miei Cavalieri! Gaia e disperata canzon di gioventù... muoio tra voi... ma consolata e in pace... | |
CAVALIERI |
(intorno a lei, commossi, forzandosi di sorridere) Non morirai! Non morirai... | |
COMANDANTE |
(serena) Fra poco. Solo vorrei... (rizzandosi ancora accennando alla fucina) Perché non brilla il fuoco? Perché, laggiù, quella fucina tace? (con un filo di voce ma imperiosa) Mille diavoli! Su! Presto! Al lavoro! Sola preghiera, per la morte mia, siano il bel canto ed il festoso coro delle fucine... Su! Uomini! Via! Al lavoro! Al lavoro! (ad Anna) Anna! Tu no! Stammi vicina... | |
I Cavalieri si guardano negli occhi. Giosta ha un gesto risoluto. Cristiano lo imita. Accennano alla Folla, che si riversa nella fucina. | ||
GIOSTA |
Alla fucina! | |
CRISTIANO |
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CAVALIERI |
Accendi i fuochi! | |
FOLLA |
- Al mantice! Ai martelli! (muovendosi, operosi, infervorati, traendo incudini, martelli, etc.) - L'incudine sia un limpido sonaglio! - E i nostri cuori, lieti ritornelli! - Accendi! Accendi! - Sfolgori in barbaglio la preghiera che il cuore rinnovelli! - Canti il lavoro! - Squilli! - Brilli! - Su! Al maglio! Al maglio! - Tuoni forte! - Giù! | |
Il maglio cade e tuona. I forni avvampano. Fiamme calde balenano nella fucina e illuminano gli uomini intenti all'opera. Squillano i martelli. Il lavoro festoso canta. La Comandante, immobile, fissa la fucina. Anna è inginocchiata vicino a lei. Il canto sale. | ||
CAVALIERI |
- Vecchia terra d'Ekebù... | |
FOLLA |
- Il lavoro sia canzone... | |
CAVALIERI |
- ...chi fa crescere le rose... | |
FOLLA |
- ...fede pia e benedizione... | |
CAVALIERI |
...sulle squallide miniere dalla bocca sgangherata? | |
FOLLA |
...e l'amore, redenzione della terra affaticata... | |
CAVALIERI |
La canzon del cavaliere dal lavoro illuminata... | |
FOLLA |
...Brilli e sfolgori Ekebù... sciogli il maglio! - Tuoni! - Giù! | |
Il maglio tuona. La Comandante chiude gli occhi, serena. La lucina brilla di fuochi. La folla, Giosta, i Cavalieri tempestano più gioiosi. | ||
CAVALIERI |
...Vecchia terra d'Ekebù... | |
FOLLA |
- Nel lavoro sia giustizia... | |
CAVALIERI |
...Chi ti dà la giovinezza... | |
FOLLA |
- Nel lavoro sia letizia. | |
CAVALIERI |
...Chi ti dà le sonagliere dalla garrula risata? | |
FOLLA |
...Nel lavoro ogni tristizia venga in pace consolata. | |
CAVALIERI |
La canzon del Cavaliere dal lavoro illuminata. | |
FOLLA |
Brilli e sfolgori Ekebù... Sciogli il maglio! - Tuoni! - Giù! | |
Un tonfo. Ma Anna, che avrà spiato il viso pallido della Comandante, balza in piedi, si curva, la scuote e getta un grido acuto. Silenzio profondo. Tutti rimangono, percossi, presso le incudini. Solo Giosta accorre. | ||
ANNA |
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GIOSTA |
(curvandosi) Morta! | |
CAVALIERI E FOLLA |
(sommessamente) Morta! | |
GIOSTA |
(solenne, con voce squillante come in un rito) Cavalieri di Ekebù! Per la nostra Comandante... Tuoni il maglio... Sciogli! Giù! | |
Il maglio cade nel silenzio. Tutti s'inginocchiano e piegano il capo. | ||
Un cortile nell'interno del castello di Ekebù; a sinistra, un porticato di legno annerito dal fumo, che si stende in volte larghe, salendo dal proscenio, fino al fondo; ad ogni arcata corrisponde, a regolare distanza, una porta che lascerà intravvedere l'interno della fucina, il grosso maglio appeso al soffitto, il fornello a mantice, le incudini e le bocche lontane dai forni; la fucina è deserta; a destra, invece, si vede la facciata interna del castello, in pietre ruvide e bigie; ciuffi d'erbe appassite penzolano dagli spigoli e dai cornicioni; qualche pianta giallastra e moribonda è sulla piccola porta d'entrata, poco lontano dalla quale c'è una bassa e lunga panchina di pietra, che fronteggia la prima arcata del portico; presso a questa, spicca un rozzo sedile di pietra; nel fondo, una cancellata di legno divide il cortile della strada, oltre la quale si distende la campagna arsa dalla siccità.
Se ne vanno? / Se ne vanno. / Plebe ignobile ed infida.
Anna! / Ebbene? / Piange! Guardala! Piange troppo... Almen direi.
Anna! Pregavi? / Sì / Piangi? Perché?
(grida festose lontane)
Gridano ancora. Senti? Addio / Anna! Un istante
Giosta! La Comandante! La Comandante! È qui!
Ragazzi! Mille diavoli! Marmotte!
(il maglio cade e tuona; i forni avvampano; fiamme calde balenano nella fucina; squillano i martelli)
(la Comandante muore; silenzio profondo)
Giosta! È morta! / Morta! / Cavalieri di Ekebù!