Serenissima e reale altezza

Benché il finito non abbia con l'infinito immaginabile proporzione, poca polve nondimeno in angusto vetro rinchiusa, l'immensità del tempo figura. Così concedami vostra serenissima reale altezza che in questo debole tratto del mio ingegno le rappresenti l'infinità della mia profondissima riverenza. Arrise il gran macedone all'offerta della dolcezza d'un favo di miele, vostra serenissima reale altezza che supera in tutto gl'Alessandri saprà vincerli ancora nell'aggradire pur anco l'amarezza de' miei carmi: e se l'età prisca vantò un regnante, che non sdegnò l'ossequio d'un sorso d'acqua, preggisi questo secolo d'un altro, che più benigno, non ricusa poche stille d'inchiostro. Sono così immense le grazie, con le quali essa glorificò la mia devozione, che non basta l'eccesso medesimo a misurarle; e questa di permettermi il pubblicare al mondo la mia felicità d'essere servo di vostra serenissima reale altezza è tale, che stancherebbe le grazie d'un'intera eternità. Prostro dunque con queste carte me stesso a' di lei serenissimi piedi inanti a' quali getta la Fama stanca le trombe, e la Gloria trionfata gl'allori; e dichiarando quelli essere il centro di tutte le linee della mia riverenza, resto in eterno

di vostra serenissima reale altezza

umile devoto e obbligato servo

Nicolò Minato

Di Venezia li 10 Gennaio 1656.

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