Ballo terzo: di furie

Armida veggendosi finalmente abbandonata da Rinaldo, si dà in preda al furore, e domanda in suo soccorso le Furie, commette alle medesime la sua vendetta.

La forza delle sue invocazioni attrae i demoni ministri del suo volere: essa impone loro di distruggere il suo palazzo, e di ridurlo in cenere, e quelli subito rompono le loro catene e corrono ad ubbidirla.

In questo mentre si apre la terra, vi esala una fiamma, in mezzo alla quale appaiono l'Odio, la Vendetta, e la Disperazione armate di faci, che distribuiscono agli altri demoni, i quali corrono a rovinare il Palazzo. Armida ascende sul carro, attraversa il teatro, e le Furie eseguiscono il ballo, che termina l'opera.

Argomento Ballo primo: Amore custode del giardino di Armida Ballo secondo: accampamento, ossia la lotteria militare Ballo terzo: di furie
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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