Ballo primo: Amore custode del giardino di Armida

Sopra un cespo di fiori Amore se ne sta dormendo presso la porta del giardino di Armida, e tiene a' suoi piedi il turcasso, l'arco, la face, e la sua benda.

Le Grazie scherzando vi arrivano, vogliose di entrare nel giardino: osservano Amore, che dorme, e restando meravigliate, e sorprese, e tra di loro consultano, se lo debbano svegliare. Una di esse accenna alle altre le armi di Amore giacenti per terra, e tutte corrono con impazienza a prenderle, e con gioia fra di loro se le dividono.

Intanto Amore si risveglia, vuol ripigliare le sue armi, e si affanna non ritrovandole più: poscia veggendole in mano alle Grazie, corre per loro levargliele, ed esse ridono dello sdegno di Amore, e sono risolute di non rendergli le sue armi.

Egli mostrando loro un mazzetto di fiori, si fa intendere di volerlo donare alla più bella, s'esse gli consegneranno le armi involate: ciascuna ambiziosa di questo vanto, lusingandosi di poterlo meritare, gli consegna ciò, che gli tolse. Amore raccoglie le sue armi, e poi se ne fugge nel giardino.

Le Grazie non avendo potuto arrestar Amore dimostrano il loro rammarico, intrecciando una breve danza: vi giungono i Piaceri portanti ghirlande di fiori, ch'essi regalano alle Grazie, s'uniscono al loro ballo, che termina graziosamente.

Sopraggiungono finalmente le Ninfe insieme ai Piaceri, ch'esse tengono legati co' loro nastri, e ghirlande, e formano un ballo: Amore si presenta alla porta del giardino in atto di scoccare i suoi strali: le Grazie, e le Ninfe in veggendolo, accorrono per impedirlo: egli domanda loro perdono, ed esse gli formano un trono di fiori, che che si dà fine al ballo.

Argomento Ballo primo: Amore custode del giardino di Armida Ballo secondo: accampamento, ossia la lotteria militare Ballo terzo: di furie
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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