Atto quarto

 

Scena unica

Il salotto di Zazà come nel secondo atto.
Anaide seduta presso al tavolo. - Malardot inquieto in piedi vicino a lei.

 Q 

Anaide, Malardot

 

MALARDOT

Così, nessuna nuova?  

ANAIDE

Forse verrà più tardi;

non so... qualche disgrazia forse? Dio ce ne guardi!

MALARDOT

Non si dovea lasciarla allontanare

nemmen di quattro passi!

Con quei nervi, vi pare?...

Ora mi avete messo in un impiccio

serio! mi mangio il meglio degli incassi

per ogni suo capriccio!

Ieri sera, ad esempio: hanno imparato

che Zazà non cantava... e m'han piantato!

ANAIDE

(balzando in piedi)

Qualcuno! s'apre l'uscio... È lei!...

 
(Anaide scompare, correndo incontro e poscia rientra in iscena con Zazà, che camminando quasi automaticamente, traversa la stanza senza vedere Malardot; Zazà si getta sulla sedia presso al tavolo come oppressa; Malardot passa a destra impacciato; dalla destra in fondo entrano Cascart e Natalia che rapidamente sembra mettere Cascart al corrente dell'avvenuto a Parigi)

Anaide ->

<- Anaide, Zazà, Cascart, Natalia

 

ANAIDE

(accompagnando Zazà)  

Figliuola mia!

Mia Zazà!...

ZAZÀ

(sedendo)

Buondì, mamma...

ANAIDE

(riprende una sedia e siede come per cominciare un lungo discorso)

Che orribile agonia!...

Ma tu ci darai subito notizie... stavo in pena...

ZAZÀ

Oh no, mamma, non posso... Mi reggo in piedi appena:

tutta notte ho vegliato... Racconterò... ma dopo!

ANAIDE

(insistendo)

Vorrei...

ZAZÀ

Lasciami in pace.

(volgendosi scorge Malardot - irritata e sorpresa)

Voi qui! per quale scopo?

MALARDOT

(imbarazzato)

Io... venivo a sentire...

ZAZÀ

(amaramente)

Oh! già lo so!... se canto!

Voi pagate! Che importa a voi se ho il cuore infranto!

Sì, canterò!...

(levandosi, ad Anaide)

Ma portalo, mamma, lontan di qua!

MALARDOT

(scusandosi)

Io non pensavo...

ZAZÀ

(a Malardot)

Andate...

(a Anaide)

Mamma... va' via! va'... va'...

 
(Anaide esce con Malardot; Zazà ricade spossata sul canapè)

Anaide, Malardot ->

 

NATALIA

(a Cascart, dolcemente)

Signore! è adesso ~ la vostra volta...

ditele qualche ~ mite parola...

se voi non siete ~ chi la consola?

CASCART

(un po' risentito, bonariamente, avanzando)

Che debbo dirle ~ se non m'ascolta?

ZAZÀ

(supplichevole)

Ah, tu non puoi, Cascart, dire così...

i tuoi consigli io seguirò... Sei tu

ch'io stimo! Oh, mio Cascart, non reggo più...

perdo la testa! Che far debbo?... Di'!

 
(Natalia esce dalla sinistra)

Natalia ->

 

CASCART
(commosso)

Zazà, piccola zingara,    

schiava d'un folle amore,

tu non sei giunta al termine

ancor del tuo dolore!

Quanto convien di lacrime

che sul tuo volto scenda

pria che il tuo solo ed umile

pellegrinar riprenda!

Tu lo credesti libero...

or la speranza è spenta...

Ora sei tu la libera,

e il tuo dover rammenta!

Ahi! del sognato idillio

sparve l'incanto a un tratto!

una manina d'angelo

indietreggiar t'ha fatto!

S

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Brano musicale ()

 

ZAZÀ

(come mormorando)

Ah, quella figlia...

CASCART

Piangi la pace tua svanita...

Ma rammenta che un altro dovere hai nella vita:

quell'uomo ha una famiglia... Rendilo!

ZAZÀ

Abbandonarlo?

 

CASCART

È tuo dovere: rendilo! Che?... Non vorresti farlo?  

ZAZÀ

Ciò non dissi...

CASCART

Che pensi?

ZAZÀ

Nulla... che lo farò...

dovessi anche morire... oggi... gli parlerò...

CASCART

No! non vorrai riceverlo? ti rovini!...

ZAZÀ

Ha promesso

di tornare oggi!

CASCART

Pazza tu, che glie l'hai concesso!

Pazza le mille volte!... Se lo vedi... sei persa!

Scrivigli... se gli scrivi la cosa è assai diversa...

egli se n' va... tu all'arte ritorni come pria...

ZAZÀ

Non sarebbe cortese...

CASCART

(brutale)

Parli di cortesia?

Qui si tratta di moglie, di figlia, di dovere!

 

<- Natalia

NATALIA

(entrando in fretta)  

Oh signora, signora... Venitelo a vedere...

il signor Milio è all'angolo della via...

ZAZÀ

(corre alla finestra)

Milio!

NATALIA

È là;

ei conversa ridendo con il signor Courtois.

ZAZÀ

(con gioia delirante)

Mio Cascart, ti ringrazio dei tuoi consigli... di...

li seguirò... ma parti, ch'ei non ti trovi qui...

va'... va'...

CASCART

Me n' vo: ma presto su te discenderà

l'ora del pentimento!... Ah! povera Zazà!...

(esce)

Cascart ->

 

ZAZÀ

Natalia, guarda! si vede che ho pianto?  

NATALIA

Anzi non fosti mai bella così!

ZAZÀ

La colazione preparagli intanto...

(osservando intorno)

Dio! quale orrendo disordine, qui!

Ei che a Parigi ha quel ricco salotto!...

(volgendosi)

Sulla poltrona m'hai lasciato il busto?

Vedi; quel paio di scarpe là sotto!

(accenna il tavolo)

NATALIA

(prendendo il busto e le scarpe)

Siam giunte or ora, poi! mi sembra giusto!

ZAZÀ

Taci!... la polvere... sul pianoforte!

l'accappatoio sul paravento...

(si serve dell'accappatoio per pulire il piano; scampanellata: Zazà si rivolge)

E quel cappello...

(indicando quello sulla campana dell'orologio)

 
(Natalia sempre tenendo le scarpe e il busto corre a cercare il cappello; quando si volta, Zazà le getta l'accappatoio; allora Natalia va a gettar tutto nello spogliatoio, ne chiude la porta e corre a destra ad aprire a Milio)
 

ZAZÀ

(dando un ultimo sguardo)

Per buona sorte

tutto è a suo posto... Dio! che momento!

 
(Milio appare sulla porta.)

<- Milio

 

 

Eccoti, amore e vita! Deh, ch'io ti guardi e baci:  

oh, t'amo: ancor ti stringono le braccia mie tenaci!

MILIO

(abbracciandola)

Che hai? perché m'abbracci sì forte, stamattina?

ZAZÀ

Oh, il cattivo! io son sempre uguale a te vicina!

MILIO

No: conosco i tuoi baci; so del tuo amore immenso.

 
(Natalia prepara la tavola)
 

 

T'amo troppo, e il mistero indovinare io penso!

ZAZÀ

(in un abbraccio lungo)

M'ami troppo? Mai quanto basta!... Ti par tedioso

l'umor mio?... È che ho fatto un sogno tormentoso!

 

Tu non m'amavi più...  

non ti vedevo più...

Dei dolci tempi andati,

dei baci innumerati,

del nostro amor che fu,

altro non rimanea che una parola...

anzi due voci e una minaccia sola:

mai più!

E ridestandomi ~ ancor ti vedo!

m'ami, ai tuoi baci ~ ancora io credo!

Come felice, ~ Milio, mi fai...

 

MILIO

(asciugandole gli occhi)  

Zazà, che hai?

ZAZÀ

Nulla: i miei nervi! solita storia!

Non ti dar pena... facciam baldoria!

Vogliamo ridere... far vita lieta...

Hai appetito?

MILIO

Come un poeta!

ZAZÀ

(gridando a Natalia)

Presto! servi!

E tu siediti, come sedesti, qui,

all'indomani della Rivista di Bussy...

 
(Natalia serve; Zazà fingendo calma ed allegria)

Natalia ->

 

 

Come la prima volta!... Che notizie mi porti

da Parigi?

MILIO

(allegro)

Le solite: le nascite, le morti,

le corse... oh! mi scordavo; i cani ammaestrati

al circo!

ZAZÀ

(interrogando ansiosa)

E ci sei stato?

MILIO

Cioè: ci siamo stati!

ZAZÀ

(contenendosi)

Ci siete stati!...

MILIO

Avevo due miei amici meco...

ZAZÀ

(fissandolo seria)

Due amici?

MILIO

Che hai?... Mi fissi e mi fai l'eco!

ZAZÀ

Nulla; pensavo che sono felici

di venire a teatro con te; quei tuoi amici!

Zazà, tu non la prendi, Zazà!...

MILIO

Tu hai ragione...

Vuoi? stasera...

ZAZÀ

(vivamente)

Ah, davvero?

MILIO

Ho visto il cartellone

che annuncia una commedia... Quindici giorni fa

ero...

ZAZÀ

(interrompendo)

Con un amico...

MILIO

Ero...

ZAZÀ

(come sopra)

Alle «Varietà».

MILIO

(fissandola)

Che hai?

ZAZÀ

Sono nervosa... Cascart ieri è venuto

a propormi Marsiglia... ed io non ho voluto...

MILIO

Perché?

ZAZÀ

Non hai affari laggiù da quelle parti...

MILIO

Ed io delle scritture non voglio più privarti...

Il mio viaggio...

ZAZÀ

(scattando, si alza e passeggia nervosa)

Alfine!... Eccolo il gran discorso!...

Morivi se di nuovo non lo mettevi in corso!

Il tuo viaggio! invero che ci mancava questo!

MILIO

Via, ti calma, bambina sai che ritorno presto...

fra tre o quattro mesi...

ZAZÀ

O cinque, o sei... Che fa?

Misura forse il tempo la gelosia?

MILIO

(con rimprovero)

Zazà...

tu sai che parto solo!

ZAZÀ

(si volge impetuosa)

Solo? Tu menti! Vai...

bugiardo: con tua moglie parti!...

MILIO

(levandosi sorpreso)

Mia moglie!... Sai!...

(ricade seduto; un silenzio)

ZAZÀ

Ebben, sì, so tutto! Che hai moglie... che mi fuggi!

(un silenzio)

Senti; io non vo' dolermi di ciò: tu non sapevi

il futuro... Mi dolgo di ciò che in me distruggi!

So che nel mio destino entrar tu non dovevi!

Perché m'hai tanto amata!... Perché!...

MILIO

Zazà!

ZAZÀ

Ah! no;

tu non avevi il diritto di fare tutto ciò!

 

La mia vita era quella che tu sai...  

io sorridevo... non pensavo al male...

tu m'apparisti allora... e t'adorai,

dolce amor mio fatale!

E sognai di passar lieta al tuo fianco,

una vita d'amor rigenerata!

e mi vedevo già col crine bianco

sposa e madre adorata!...

Come tornar qual fui, dopo tal sogno?

del mio passato io stessa mi vergogno!

No, tu dovevi dir la verità...

che non t'avrei amato... allor!...

 

MILIO

Zazà!

ZAZÀ

(cade tra le braccia di Milio, piangendo)

No! tu lo sai ch'io mento; che t'avrei sempre amato!

eri il mio solo ed unico amor predestinato!

Ma mi dovevi, o Milio, il pianto risparmiare

d'una felicità... che non potevi dare!

 
(cade sul canapè piangendo a dirotto; Milio è presso a lei)

MILIO

Zazà, tu mi rimproveri d'averti troppo amata?

Forse io potea riflettere? Tu mi domandi ciò!

La tua carezza prima forse m'hai tu negata?

Forse potevo amarti diversamente? No!

Dimmi: ho avuta la forza io di lasciarti?

di fuggire lontano!... Io sono qui,

presso le labbra tue, chino a baciarti,

a desiarti, come il primo dì!

No! mia colpa non è. Eravam nati

l'uno per l'altra: era fatalità!

bisognava non essersi incontrati,

per non volersi bene, o mia Zazà!

 
(a poco a poco egli si è seduto su di una sedia dietro il divano, e a questo punto Zazà, piegandosi indietro, si trova fra le sue braccia, piangendo)
 

ZAZÀ

(in lacrime, perdutamente)  

Sì! sì!

MILIO

(sussurrando, tenendola tra le braccia)

Tu sei buona; m'hai tanto adorato...

ZAZÀ

E sempre t'adoro!...

MILIO

Tuo sempre son stato!

lo sai!...

ZAZÀ

So che parti... mi lasci...

MILIO

Ma torno!...

ZAZÀ

Amor che finisce non ha più ritorno!

MILIO

Che pensi?

ZAZÀ

(risoluta)

Non torni!... L'ha detto... Totò!...

MILIO

(levandosi bruscamente)

Totò!... Tu hai veduta mia figlia!

ZAZÀ

Sì...

MILIO

No...

Smentisci! Ma dove?

(silenzio)

Ma dove?

ZAZÀ

Da te!

MILIO

Sei stata a Parigi? sei stata da me!

ZAZÀ

Sì...

MILIO

Hai visto mia moglie?

ZAZÀ

L'ho vista!

MILIO

Hai parlato?

ZAZÀ

Sì!...

MILIO

Questo delitto hai compiuto? Hai osato!...

ZAZÀ

(levandosi diritta, terribile)

Io!... perché no?

MILIO

(con furore crescente)

Che hai detto? che hai fatto, malaccorta!

ZAZÀ

Nulla! Ma s'io son quella che adori... che t'importa?

MILIO

Che le hai detto? hai potuto la pace sua turbare?

ZAZÀ

Ah, come l'ami! Vedi l'ami! non puoi negare!

MILIO

(cercando scuse)

È mia moglie... e tu sei...

ZAZÀ

(fra l'ira e i singhiozzi)

Lo so!... sono un piaga

putrida, che tu celi giù nel tuo cuor profondo!

Lo so; sono una stolta che col suo pianto paga

il marchio dell'infamia che la segnò nel mondo!

«Mia moglie!» quando hai detto «mia moglie» hai detto tutto!

Va', che mi bolle il sangue! Non vale il mio più brutto

costume di cantante, quella tua donna!... Va'!

MILIO

(folle)

Tu osi!...

ZAZÀ

Oso! Le ho detta tutta la verità!

MILIO

Le hai parlato? Ah, l'infame! Tu non le hai detto...

ZAZÀ

Ho detto

tutto: sì, tutto! I nostri baci, l'ardente affetto,

le notti innamorate; sai? le follie!... Che sei

mio, tutto mio!...

MILIO

(l'afferra come per batterla, poi la getta a terra, urlando)

Sgualdrina!

ZAZÀ

(a terra)

Ah, come l'ami, lei!

 
(silenzio)
 

MILIO

(tremante di rabbia, con voce soffocata, mentre prende il soprabito ed il cappello)  

Ed ora io mi domando come, vicino a te,

potei scordar la dolce mia buona creatura;

come insozzare il nome mio, ch'ella porta, e me

in quell'immondo amplesso della tua carne impura!

S

 
(Zazà poco a poco si alza e si ritrae verso il caminetto a sinistra)
 

 

Oh! tu m'hai ben guarito dalla fatal follia!

ora chi sei conosco; so il fondo del tuo cor!

e al rientrar domani nella dimora mia,

d'averti conosciuta mi resterà il rossor!

(va a passo concitato sino alla porta a destra)

 

ZAZÀ

(in uno sforzo ultimo)  

Basta! non più! Ritorna pur nella tua dimora:

vi troverai la pace...

MILIO

(che stava per uscire, ritornando indietro vivamente)

Che?

ZAZÀ

Nulla io dissi...

MILIO

Allora,

Zazà, perché mentire?

ZAZÀ

Nulla han saputo... Io sola

or so quanto volevo!...

(senza voce)

MILIO

Zazà, una parola!

ZAZÀ

Tua moglie... tu l'ami... mi basta!

MILIO

(appressandosi)

Zazà!

ZAZÀ

Va' via! vorrei dirti che t'odio e ti sprezzo!

Non posso: ma parti: mi metti ribrezzo...

Va'... taci...

(lo respinge)

MILIO

(dopo un istante di lotta, disperatamente)

Ah!

(fugge)

Milio ->

 
(un silenzio)
 

ZAZÀ

Che ho fatto?  

(corre alla porta)

Egli parte! egli va?

Non torna indietro...

(esce correndo nell'anticamera e la si sente gridare)

 

Zazà ->

 

Milio! Milio!

(nessuna risposta)

(rientra)

 

<- Zazà

 

Ed io l'ho scacciato!

(un'idea)

Ah! posso, richiamarlo!

(corre alla finestra)

Dio!

(chiama)

Milio!

(un lampo di speranza)

S'è voltato!...

(disillusa)

No...

(chiamando più forte)

Milio! torna! Milio...

(lo segue coll'occhio come nell'atto II)

È all'angolo... È sparito!

(disperata)

Sparito! E non ritorna... mai più! Tutto è finito!

(cade seduta sui gradini della finestra piangendo)

 

Fine (Atto quarto)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

Il salotto di Zazà.

Anaide, Malardot
 

Così, nessuna nuova? / Forse verrà più tardi

Malardot
Anaide ->
Malardot
<- Anaide, Zazà, Cascart, Natalia

Figliuola mia! / Mia Zazà...!

Zazà, Cascart, Natalia
Anaide, Malardot ->

Zazà, Cascart
Natalia ->

È tuo dovere: rendilo! Che? Non vorresti farlo?

Zazà, Cascart
<- Natalia

Oh signora, signora... Venitelo a vedere

Zazà, Natalia
Cascart ->

Natalia, guarda! si vede che ho pianto?

Zazà, Natalia
<- Milio

Eccoti, amore e vita! Deh, ch'io ti guardi e baci

Zazà, che hai?

Zazà, Milio
Natalia ->

Sì! sì! / Tu sei buona; m'hai tanto adorato

Basta! non più! Ritorna pur nella tua dimora

Zazà
Milio ->

Che ho fatto? Egli parte! Egli va?

Zazà ->

<- Zazà

 
Scena unica
Il palcoscenico dell'Alcazar di st. Etienne, visto lateralmente; una buona metà della scena a sinistra... Il salotto in casa di Zazà; scena parapettata: a sinistra camino con sopra una specchiera, un orologio, un... Il salotto di Milio Dufresne a Parigi, Riva di Mazzarino: mobili elegantissimi; pianoforte a... Il salotto di Zazà.
Atto primo Atto secondo Atto terzo

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