Di quello che si finge

Per condurre il dramma all'ultimo oggetto, che sono le nozze di Xerse con Amastre, e aver modo come tesser intreccio dilettevole, si fingono li seguenti verisimili.

Che Dario per gratitudine verso Ottane nobile persiano, che lo aveva seguìto contro li magi li facesse dono della corona di Susia constituendolo signore di quel regno.

Che li Mori avessero portate l'armi all'assedio di Susa metropoli della Susia, perché Ottane non avesse voluto concedere in moglie la figlia Amastre al loro re; e che Ottane avesse invocato in suo aiuto Xerse, il quale vi fosse andato in persona con buon esercito, e che si fosse innamorato di Amastre, e ella ardentemente di lui.

Che stimolato dal senato Persiano d'andar all'impresa contro li Ateniesi per vendicar l'ingiuria dell'incendio di Sardi, gli fosse convenuto lasciar a quell'impresa contro i Mori in aiuto d'Ottane un generale, che fu Ariodate prencipe d'Abido con l'esercito, e che per l'affetto, che portava ad Amastre a fine di sicurezza avesse persuaso Ottane a mandarla in Aracea altra città di Susia, e che il padre così avesse eseguito. Che Xerse poi si fosse portato in Abido città su l'Ellesponto per ivi radunar l'esercito, e passare in Europa come luogo più commodo d'ogn'altro per l'opera del ponte, che faceva su le navi fabricar sopra l'Ellesponto.

Che in Abido fossero due sorelle figlie del prencipe Ariodate, da lui lasciato generale appresso Ottane; la maggiore nominata Romilda e la minore Adelanta: ambe innamorate di Arsamene fratello di Xerse, e che Arsamene alla maggiore corrispondesse. E che di Romilda Xerse pure s'innamorasse, giammai però corrisposto.

Che poi mentre Xerse, avendo eletto per mastro di campo Eumene eunuco suo confidente, stava in Abido raccogliendo le genti per l'impresa d'Europa, si fosse fatta intorno a Susa giornata, e scacciatone l'inimico, e che Ariodate se ne ritornasse in Abido.

Che tratanto d'Aracca si fosse partita Amastre in abito d'uomo con Aristone vecchio suo balio, e fosse venuta in Abido per vedere l'amato Xerse, dove giunta intende la vittoria a favore d'Ottane suo padre contro li Mori, e scopre Xerse innamorato di Romilda.

Che da Susa Ottane mandasse un ambasciatore a Xerse a renderli grazie, che col suo aiuto avesse scacciati li Mori, e ad offerirli il regno di Susia, e la figlia in consorte. Sopra questa istoria, con questi suppositi verisimili si finge il dramma.

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