Lettore

Talora son necessari, nonché geniali all'umanità I trattenimenti, né vidi mai pianta sì di frutti ferace, che non produca I suoi fiori. Io le poc'ore che mi avanzano dall'oratoria, e che altri forse spenderebbero in trattenimenti più liberi, le dono ad Apollo. Così appunto m'è sortito di comporre questo dramma nel quale avrei saputo adoprar frasi più sollevate, discorsi più allungati, figure, traslati, e altri fregi da me conosciuti per essenziali in altra forma di componimenti, ma come stimati, in quelli di tal sorte, dannosi, in questo a bello studio abbandonati: come che dall'esser stati usati ho veduto talvolta indebolirsi la forza degli affetti, e la naturalezza della rappresentazione, che vuol essere con frase più familiare essendo che in queste composizioni non si scrive per l'ingegno, ma per l'udito. Nel soggetto spero averti recato qualche accidente venuto dagli errari di famosissimo autore, che già scrisse in altra lingua; del quale forse potrai compiacerti. Tutto ho fatto per dilettarti: se l'ho incontrato ne godo, se mi sono ingannato compatiscimi, e sappi, che io non scrivo a altro fine, che del mio solo capriccio. Troverai le solite parole di fato, dèi, stelle, e simili: dichiaro però di averle adoperate per essere tale il costume; nel rimanente sono cristiano, scrivo come s'usa, e credo come si deve. Va', vedi: e compatisci.

Illustrissimo... Lettore Di quello che si ha dall'istoria Di quello che si finge
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