Atto primo

 

Scena prima

Sotterraneo di una antica chiesa abbandonata; lunga scala in rovina che mette alla porta - da una parte un piccolo uscio che conduce a un vestibolo abitato da Marta.
Qualche immagine sbiadita e lampade qua e là sulle pareti.
Da un'ampia fessura della volta appare una striscia di cielo.
Il Cavaliere di Nua fra uno stuolo di Armati.

 Q 

Nua, armati

 

CORO

Pei taciti boschi che il volgo paventa  

la schiera dei forti qui giunge al convegno.

Chi siete?

VOCI
dall'alto

Fratelli! ~

I PRIMI

D'Anversa? ~

GLI ALTRI

(scendendo)

Redenta! ~

I PRIMI

Salute!

GLI ALTRI

Ed il conte?

I PRIMI

Verrà; ne diè pegno! ~

 

TUTTI

La luna si cinge di nubi veliere,

il vento rimugge dal nordico mar:

son cieche, son sorde le scolte straniere,

possiam della patria securi parlar!

E sordi noi pure saremo al timore,

e cieca la fede dei forti sarà;

copriam di mistero l'inulto furore,

più orrendo ai tiranni l'eccidio farà!

 

Scena seconda

Il conte di Bergh, Marta e detti.

<- Bergh, Marta

 

NUA

È desso!  

CORO

Il Conte!

BERGH
(a Marta)

O donna,

strega il volgo ti chiama, e lo spagnuolo

per questo nome solo

alza in nome di dio roghi e capestri:

temi i domenicani,

donna, e cangia mestier. - Cauta alla porta

bada frattanto. ~

(le dà una borsa)

 

Marta ->

 

Amici!  

CORO

Nobil conte,

ecco i tuoi fidi!

BERGH

Io vagheggiai l'istante

del mio ritorno alla città nativa,

come all'amplesso di una sposa! Amici,

e figlia, e immenso della patria amore

m'erano sprone alle congiure ~ È giunto,

è giunto alfine il dì della vendetta! ~

D'Orangia il sir fu assunto

dei fuorusciti al comando, e non lungi

d'Anversa il dì della rivolta aspetta.

 

CORO

Se attende per muovere  

le nobili schiere

che in sangue si tingano

le nostre bandiere.

Che l'onda precipiti

dal nostro canale,

che Anversa incendiandosi

si faccia segnale -...

O conte, a redimere

la sua libertà

qui tutto sacrifica

l'altera città!

 

BERGH

Oh Anversa!... alza la fronte e fuggiranno! ~  

No, la patria, la patria, o maledetti,

non nacque ai ceppi, e dei frati l'impero

qui non alligna! ~ Abbiam ceneri care,

e spose, e figli, o barbari, noi pure

cui le tombe e le culle e i dolci altari

all'ombra santa dei nostri vessilli

posar giurammo -e manterremo il giuro!-

Le antiche guerre delle Fiandre molti

orfani han fatto, ed io tra voi ne veggo:

veggo mariti cui le donne amate

contano a sera col rossor sul viso

del soldato stranier l'empie lusinghe;

e veggo padri, e padre è anch'esso il mesto

conte di Bergh che qui vi parla... padre

che abbandonò l'unica figlia, lunge

contro i nemici congiurando... ~ Ah trema...

trema scettrato ladrone di Spagna!

Questa rabbia è fatal, cupa, tremenda

come il fragor dei nostri mari!...

NUA

Amico,

sai tu che di novelle onte foriera

ogni aurora che spunta è per gli schiavi?

BERGH

Questo è sprone di dio!

NUA

Tra pochi giorni

uno spagnuolo (io fremo a dirlo!) innanzi

all'are sposa una fiamminga...

BERGH

Oh infamia!...

chi è costei?... chi è costei?... forse... - o crudele

dubbio dal cor mi fuggi... - il nome, il nome

voi mi celate?... - se mia figlia fosse

io di sdegno morrei...

NUA

Non è tua figlia.

CORO

Signor, che temi? ~ Non è tua figlia

colei che l'empie nozze giurò:

Ilda è una buona che ti somiglia,

da te dei barbari l'odio imparò.

 

BERGH

Ebben, quell'ara ignobile  

campo per noi sarà;

quando le nozze compiansi,

prima che il ciel ne frema,

della battaglia estrema

il sangue scorrerà!

CORO

Ebben, quell'ara ignobile

campo per noi sarà;

quando le nozze compiansi

prima che il ciel ne frema

della battaglia estrema

il sangue scorrerà!

 

TUTTI

Il ciel delle Fiandre, masnade spagnuole,

congiura, e vi grida ~ lo strazio finì! ~

di Murcia e d'Asturia tornatene al sole,

d'atroci vendette qui spuntano i dì!

(alcuni congiurati si sono accostati alla porta - rumoreggia il tuono)

 

Sparita è la luna ~ là in fondo lampeggia,

amici, già albeggia ~ lasciarci dobbiam...

là verso la diga ~ il tuon rumoreggia,

ma il cielo biancheggia ~ sommessi partiam.

 
(la scena a poco a poco si sgombra)

Nua, armati, Bergh ->

 

Scena terza

Marta scende dalla porta superiore che si rinchiude; indi Ilda.

<- Marta

 

MARTA

Ecco un altro uccellino  

che nella rete cade ~ ecco la rete,

innocente apparecchio,

che mi guadagna il pane,

(traendo un libro nero da una nicchia)

vieni, fanciulla, è la mia casa...

 

<- Ilda

ILDA

Orrendi

sono i campi qui intorno, e una feroce

canzone uscia da queste mura...

MARTA

È il coro

degli spirti che a me svelan gli arcani.

Non tremare... or siam sole...

ILDA

Ecco dell'oro,

ma ti affretta...

MARTA

E tu svela il tuo dolore,

bella fanciulla...

ILDA

Amor, te 'l dissi, amore

tutta mi strugge; il giovinetto mio

tornar giurommi e non ritorna!... ahi lassa,

lo giurava... io l'aspetto, e il tempo passa!

 

ILDA

Del mio diletto errante  

deh mi racconta il fato.

Dimmi se bello e amante

ritornerammi allato;

o s'è avvizzito il fiore

ch'io gli educai nel core,

se ad altra ne fe' dono

se tutta mi obliò!...

E allora il suo perdono

ad implorar morrò! ~

 

MARTA

Giovinetta, or guata e aspetta;  

qui la sorte a me si detta.

(per entrare nel vestibolo)

ILDA

Ma... quest'arte è maledetta.

Donna... no... non vo'... t'affretta...

(s'odono replicati colpi alla porta)

MARTA

Chi bussò?

ILDA

Chi è là?...

MARTA

La scolta!

ILDA

Sfondan l'uscio...

MARTA

Orsù... fuggiamo!

 

Scena quarta

Diego, Soldati spagnuoli e dette.

<- Diego, soldati spagnuoli

 

SOLDATI

No. ~ Prigioni...  

ILDA

O dio, m'ascolta!

DIEGO

Dio lo vuol!

MARTA

(Sul rogo siamo.)

DIEGO
(ai suoi)

Or frugate...

SOLDATI

Il malefizio

qui il demonio finirà,

e dinanzi al santo uffizio,

l'unghie invano arroterà!

ILDA
(con tutta l'effusione del dolore)

O mio Ruggero, immemore

perché lontan ti aggiri?

Così per noi finiscono

le lagrime, i sospiri...

vieni, è fallito il premio

che mi giurasti allora;

vieni, che t'amo ancora

morendo io ti dirò!

MARTA

Ahi, vecchierella misera

così morir dovrò!

SOLDATI

O streghe, il vostro demone

a noi vi abbandonò!

(partono, strascinando con loro le donne)

Ilda, Marta, Diego, soldati spagnuoli ->

 
 

Scena quinta

Sala dei Capitani spagnuoli.
Duci e Soldati spagnuoli, Velasco, Ruggero e Diego.

 Q 

soldati spagnuoli, Velasco, Ruggero, Diego

 

VELASCO

Son giunte a noi  

dei fuorusciti congiuranti ai danni

di Spagna nuove certe;

s'è fatto Orangia alla ciurmaglia capo,

e dal confin ci guata!

Baldanza sconsigliata

di avventurier venduto...

CORO

La punirem!

VELASCO

Ora, gentil Ruggero,

parliam di nozze...

RUGGERO

O padre!

VELASCO

In breve il giorno

ne fisseremo.

RUGGERO

Ed io la mia fortuna

benedirò, padre, col tuo crin bianco!

DIEGO

(inoltrandosi)

E della strega, o mio signor, qual vostro

comando?

VELASCO

A me sia tratta.

 

Scena sesta

Marta e detti.

<- Marta

 

VELASCO

O fattucchiera,  

a udir menzogne io non son uso ~ il vero

parlami dunque ~ dell'inferno amica

dimmi che patti col demon stringesti.

MARTA

Il vero io vi dirò, signor soldato;

io mai non ho parlato,

no, co' gli angeli mai, né col demonio...

VELASCO

Tu fosti côlta ammalïando...

MARTA

Io sono

una mendica, povera vecchietta,

e vo', per fame, i creduli ingannando;

predico sposi alle fanciulle, a tutti

io prometto fortuna, e mai, ve 'l giuro,

mai non seppi di cabale parola!

VELASCO

Ma di scaltrita scuola,

perfida, sono le tue scuse ~ A noi

si tragga or l'altra che con lei fu presa.

 

Scena settima

Ilda e detti.

<- Ilda

 

DIEGO

Eccola.  

ILDA

(vedendo Ruggero)

(O ciel!)

VELASCO

T'appressa.

RUGGERO

(Ahimè!)

ILDA

(Ruggero!)

RUGGERO

(È dessa.)

VELASCO
(a Ruggero)

Che fu?

RUGGERO

Non so... ~ L'amore,

sai, fa pietoso il core...

pensavo... così giovane

e triste...

VELASCO

È vero!

CORO

È ver!

ILDA

(È desso!... - oh ciel!... la pallida

faccia del mio Rugger!)

 

RUGGERO

(L'amante giovinetta  

che rïamar non seppi,

la povera reietta

riveggo adesso, e in ceppi!

Al tenebroso patto

chi l'infelice ha tratto?

O dio! perché di brividi

ho freddo il cor così?)

ILDA

(È desso, è desso il fervido

mio bruno andalusino,

ecco lo sguardo languido

che avvolse il mio destino,

ecco... e mi bacia il core

come del primo amore,

come dei primi gaudi

nel benedetto dì!)

VELASCO

Fiamminga giovinetta

non vidi mai più bella,

e il ciel l'ha maledetta,

e di satano è ancella!

Come in un fior vezzoso

velen di morte ascoso,

sotto le spoglie d'angelo

una reietta è qui!

MARTA

Costei sì bella e bianca

non la trarranno a morte;

per me vecchietta stanca

segnata è già la sorte!

Di povere canute

chi pensa alla salute?

Cenci d'amor per gli uomini

così finiamo i di!

DIEGO E CORO

O piazze di Granata

contrade di Sevilla

questa non v'è serbata

spoglia di una sibilla;

ma a voi, benché lontani,

offriamo, o santi ispani,

il rogo della vecchia

che al vostro amor fallì!

 

VELASCO

Di questa vecchia lurida

nell'arti proibite

come cadesti, o povera

fanciulla?

ILDA

Ebben, m'udite!

Poc'anzi ancora in placido

asil vivea felice;

venne, parlommi un perfido

(guardando Ruggero)

che qui nomar non lice:

giurò d'amarmi e credula

il cor gli abbandonai;

io fido ho il cor... dimentico

non fu... non sarà mai! ~

Egli partì!... lasciavami

innamorata e mesta;

chi consolar potevami,

chi nella mia foresta?

Inaridir le lagrime,

si fe' di gelo il cor...

alla veggente vecchia

trassi, sperando, allor!

RUGGERO

(Oh sconsigliata!)

VELASCO

Misera,

che festi!

RUGGERO

(Io piango adesso!)

CORO

Perdono all'empie cabale

non fia da noi concesso!

VELASCO

Ma fu costei che a satana

(additando Marta)

vendea sì vago fior!

 

VELASCO, DIEGO E CORO

Strega infame! il tuo peccato

santi frati han condannato,

ma più vil dei tuo delitto

mai l'uffizio non ha scritto!

Questa bella, o maledetta,

grida in ciel la sua vendetta,

e degli angeli la schiera

già tremenda la cantò!

ILDA

(Oh potessi un sol momento

riparlar col mio diletto,

e narrargli il mio tormento

e ridirgli il lungo affetto!...

e, se piange l'abbandono,

dargli un bacio e il mio perdono!

Dalle fiamme al paradiso

volerei beata ancor!)

RUGGERO

(Quella faccia desolata

che terror mi stampa in core!

Ah, quel dì ch'io l'ho scontrata

fu castigo del signore!

Più non l'amo, eppur vorrei

veder libera costei...

questo amor che ho calpestato

m'avvelena il nuovo amor!)

MARTA

(Perché mai del fuso antico

la mercede ho disprezzata!

Nel mio vicolo mendico

sarei morta intemerata!

Ora... un rogo è il cimitero,

la bestemmia è il drappo nero

che prepara all'infelice

questo barbaro furor!)

VELASCO, DIEGO E CORO

Strega infame! il tuo peccato

santi frati han condannato,

ma più vil del tuo delitto

mai l'uffizio non ha scritto!

Questa bella, o maledetta

grida in ciel la sua vendetta,

e degli angeli la schiera

già tremenda la cantò!

 
(le donne vengono strascinate alle prigioni)

soldati spagnuoli, Marta, Ilda ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Sotterraneo di una antica chiesa abbandonata; lunga scala in rovina che mette alla porta; da una parte un piccolo uscio che conduce a un vestibolo; qualche immagine sbiadita e lampade qua e là sulle pareti; da un'ampia fessura della volta appare una striscia di cielo.

Nua, armati
 
Nua, armati
<- Bergh, Marta

È desso! / Il Conte! / O donna

Nua, armati, Bergh
Marta ->

Amici! / Nobil conte

Oh Anversa!... alza la fronte e fuggiranno!

Nua, armati, Bergh ->
<- Marta

Ecco un altro uccellino

Marta
<- Ilda

(s'odono replicati colpi alla porta)

Marta, Ilda
<- Diego, soldati spagnuoli
Soldati spagnuoli, Ilda, Diego, Marta
No. Prigioni / O dio, m'ascolta!
Ilda, Marta, Diego, soldati spagnuoli ->

Sala dei capitani spagnuoli.

soldati spagnuoli, Velasco, Ruggero, Diego
 

Son giunte a noi

soldati spagnuoli, Velasco, Ruggero, Diego
<- Marta

O fattucchiera, a udir menzogne

soldati spagnuoli, Velasco, Ruggero, Diego, Marta
<- Ilda
Diego, Ilda, Velasco, Ruggero, Coro
Eccola / O ciel! / T'appressa
Ruggero, Ilda, Velasco, Marta, Diego, Coro
L'amante giovinetta
Velasco, Ruggero, Diego
soldati spagnuoli, Marta, Ilda ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima
Sotterraneo di una antica chiesa abbandonata; lunga scala in rovina che mette alla porta; da una parte... Sala dei capitani spagnuoli. Giardino nella casa di Margherita. Prigione. Piazza principale di Anversa; da un lato un'altissima croce di legno, sopra un'ampia base di sasso; in fondo... Vecchia prigione nella rocca di Anversa; a destra una porta, una porticina a sinistra; arde una lampada al...
Atto secondo Atto terzo

• • •

Testo PDF Ridotto