I PROFUGHI FIAMMINGHI
Melodramma in tre atti.
Versione sintetica a cura di www.librettidopera.it.
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Libretto di Emilio PRAGA.
Musica di Franco FACCIO.
Prima esecuzione: 11 novembre 1863, Milano.
Personaggi:
Fiamminghi | |
Il conte di BERGH |
baritono |
ILDA |
soprano |
MARGHERITA |
soprano |
MARTA |
soprano |
Il cavaliere di NUA |
basso |
Spagnuoli | |
VELASCO |
basso |
RUGGERO |
tenore |
DIEGO |
tenore |
Dame, Congiurati e Popolo di Anversa, Ancelle di Margherita, Soldati e Cortigiani spagnuoli.
La scena si svolge in Anversa, sullo scorcio del secolo decimosesto.
Sotterraneo di una antica chiesa abbandonata; lunga scala in rovina che mette alla porta - da una parte un piccolo uscio che conduce a un vestibolo abitato da Marta.
Qualche immagine sbiadita e lampade qua e là sulle pareti.
Da un'ampia fessura della volta appare una striscia di cielo.
Il Cavaliere di Nua fra uno stuolo di Armati.
CORO
Pei taciti boschi che il volgo paventa
la schiera dei forti qui giunge al convegno.
Chi siete?
VOCI
dall'alto
Fratelli! ~
I PRIMI
D'Anversa? ~
GLI ALTRI
(scendendo)
Redenta! ~
I PRIMI
Salute!
GLI ALTRI
Ed il conte?
I PRIMI
Verrà; ne diè pegno! ~
TUTTI
La luna si cinge di nubi veliere,
il vento rimugge dal nordico mar:
son cieche, son sorde le scolte straniere,
possiam della patria securi parlar!
E sordi noi pure saremo al timore,
e cieca la fede dei forti sarà;
copriam di mistero l'inulto furore,
più orrendo ai tiranni l'eccidio farà!
Il conte di Bergh, Marta e detti.
NUA
È desso!
CORO
Il Conte!
BERGH
CORO
Nobil conte,
ecco i tuoi fidi!
BERGH
CORO
Se attende per muovere
le nobili schiere
che in sangue si tingano
le nostre bandiere.
Che l'onda precipiti
dal nostro canale,
che Anversa incendiandosi
si faccia segnale -...
O conte, a redimere
la sua libertà
qui tutto sacrifica
l'altera città!
BERGH
NUA
Amico,
sai tu che di novelle onte foriera
ogni aurora che spunta è per gli schiavi?
BERGH
NUA
Tra pochi giorni
uno spagnuolo (io fremo a dirlo!) innanzi
all'are sposa una fiamminga...
BERGH
NUA
Non è tua figlia.
CORO
Signor, che temi? ~ Non è tua figlia
colei che l'empie nozze giurò:
Ilda è una buona che ti somiglia,
da te dei barbari l'odio imparò.
BERGH
CORO
Ebben, quell'ara ignobile
campo per noi sarà;
quando le nozze compiansi
prima che il ciel ne frema
della battaglia estrema
il sangue scorrerà!
TUTTI
Il ciel delle Fiandre, masnade spagnuole,
congiura, e vi grida ~ lo strazio finì! ~
di Murcia e d'Asturia tornatene al sole,
d'atroci vendette qui spuntano i dì!
(alcuni congiurati si sono accostati alla porta - rumoreggia il tuono)
Sparita è la luna ~ là in fondo lampeggia,
amici, già albeggia ~ lasciarci dobbiam...
là verso la diga ~ il tuon rumoreggia,
ma il cielo biancheggia ~ sommessi partiam.
(la scena a poco a poco si sgombra)
Marta scende dalla porta superiore che si rinchiude; indi Ilda.
MARTA
Ecco un altro uccellino
che nella rete cade ~ ecco la rete,
innocente apparecchio,
che mi guadagna il pane,
(traendo un libro nero da una nicchia)
vieni, fanciulla, è la mia casa...
ILDA
Orrendi
sono i campi qui intorno, e una feroce
canzone uscia da queste mura...
MARTA
È il coro
degli spirti che a me svelan gli arcani.
Non tremare... or siam sole...
ILDA
Ecco dell'oro,
ma ti affretta...
MARTA
E tu svela il tuo dolore,
bella fanciulla...
ILDA
Amor, te 'l dissi, amore
tutta mi strugge; il giovinetto mio
tornar giurommi e non ritorna!... ahi lassa,
lo giurava... io l'aspetto, e il tempo passa!
ILDA
Del mio diletto errante
deh mi racconta il fato.
Dimmi se bello e amante
ritornerammi allato;
o s'è avvizzito il fiore
ch'io gli educai nel core,
se ad altra ne fe' dono
se tutta mi obliò!...
E allora il suo perdono
ad implorar morrò! ~
MARTA
Giovinetta, or guata e aspetta;
qui la sorte a me si detta.
(per entrare nel vestibolo)
ILDA
Ma... quest'arte è maledetta.
Donna... no... non vo'... t'affretta...
(s'odono replicati colpi alla porta)
MARTA
Chi bussò?
ILDA
Chi è là?...
MARTA
La scolta!
ILDA
Sfondan l'uscio...
MARTA
Orsù... fuggiamo!
Diego, Soldati spagnuoli e dette.
SOLDATI
No. ~ Prigioni...
ILDA
O dio, m'ascolta!
DIEGO
Dio lo vuol!
MARTA
(Sul rogo siamo.)
DIEGO
(ai suoi)
Or frugate...
SOLDATI
Il malefizio
qui il demonio finirà,
e dinanzi al santo uffizio,
l'unghie invano arroterà!
ILDA
(con tutta l'effusione del dolore)
O mio Ruggero, immemore
perché lontan ti aggiri?
Così per noi finiscono
le lagrime, i sospiri...
vieni, è fallito il premio
che mi giurasti allora;
vieni, che t'amo ancora
morendo io ti dirò!
MARTA
Ahi, vecchierella misera
così morir dovrò!
SOLDATI
O streghe, il vostro demone
a noi vi abbandonò!
(partono, strascinando con loro le donne)
Sala dei Capitani spagnuoli.
Duci e Soldati spagnuoli, Velasco, Ruggero e Diego.
VELASCO
Son giunte a noi
dei fuorusciti congiuranti ai danni
di Spagna nuove certe;
s'è fatto Orangia alla ciurmaglia capo,
e dal confin ci guata!
Baldanza sconsigliata
di avventurier venduto...
CORO
La punirem!
VELASCO
Ora, gentil Ruggero,
parliam di nozze...
RUGGERO
O padre!
VELASCO
In breve il giorno
ne fisseremo.
RUGGERO
Ed io la mia fortuna
benedirò, padre, col tuo crin bianco!
DIEGO
(inoltrandosi)
E della strega, o mio signor, qual vostro
comando?
VELASCO
A me sia tratta.
Marta e detti.
VELASCO
O fattucchiera,
a udir menzogne io non son uso ~ il vero
parlami dunque ~ dell'inferno amica
dimmi che patti col demon stringesti.
MARTA
Il vero io vi dirò, signor soldato;
io mai non ho parlato,
no, co' gli angeli mai, né col demonio...
VELASCO
Tu fosti côlta ammalïando...
MARTA
Io sono
una mendica, povera vecchietta,
e vo', per fame, i creduli ingannando;
predico sposi alle fanciulle, a tutti
io prometto fortuna, e mai, ve 'l giuro,
mai non seppi di cabale parola!
VELASCO
Ma di scaltrita scuola,
perfida, sono le tue scuse ~ A noi
si tragga or l'altra che con lei fu presa.
Ilda e detti.
DIEGO
Eccola.
ILDA
(vedendo Ruggero)
(O ciel!)
VELASCO
T'appressa.
RUGGERO
(Ahimè!)
ILDA
(Ruggero!)
RUGGERO
(È dessa.)
VELASCO
(a Ruggero)
Che fu?
RUGGERO
Non so... ~ L'amore,
sai, fa pietoso il core...
pensavo... così giovane
e triste...
VELASCO
È vero!
CORO
È ver!
ILDA
(È desso!... - oh ciel!... la pallida
faccia del mio Rugger!)
RUGGERO
(L'amante giovinetta
che rïamar non seppi,
la povera reietta
riveggo adesso, e in ceppi!
Al tenebroso patto
chi l'infelice ha tratto?
O dio! perché di brividi
ho freddo il cor così?)
ILDA
(È desso, è desso il fervido
mio bruno andalusino,
ecco lo sguardo languido
che avvolse il mio destino,
ecco... e mi bacia il core
come del primo amore,
come dei primi gaudi
nel benedetto dì!)
VELASCO
Fiamminga giovinetta
non vidi mai più bella,
e il ciel l'ha maledetta,
e di satano è ancella!
Come in un fior vezzoso
velen di morte ascoso,
sotto le spoglie d'angelo
una reietta è qui!
MARTA
Costei sì bella e bianca
non la trarranno a morte;
per me vecchietta stanca
segnata è già la sorte!
Di povere canute
chi pensa alla salute?
Cenci d'amor per gli uomini
così finiamo i di!
DIEGO E CORO
O piazze di Granata
contrade di Sevilla
questa non v'è serbata
spoglia di una sibilla;
ma a voi, benché lontani,
offriamo, o santi ispani,
il rogo della vecchia
che al vostro amor fallì!
VELASCO
Di questa vecchia lurida
nell'arti proibite
come cadesti, o povera
fanciulla?
ILDA
Ebben, m'udite!
Poc'anzi ancora in placido
asil vivea felice;
venne, parlommi un perfido
(guardando Ruggero)
che qui nomar non lice:
giurò d'amarmi e credula
il cor gli abbandonai;
io fido ho il cor... dimentico
non fu... non sarà mai! ~
Egli partì!... lasciavami
innamorata e mesta;
chi consolar potevami,
chi nella mia foresta?
Inaridir le lagrime,
si fe' di gelo il cor...
alla veggente vecchia
trassi, sperando, allor!
RUGGERO
(Oh sconsigliata!)
VELASCO
Misera,
che festi!
RUGGERO
(Io piango adesso!)
CORO
Perdono all'empie cabale
non fia da noi concesso!
VELASCO
Ma fu costei che a satana
(additando Marta)
vendea sì vago fior!
VELASCO, DIEGO E CORO
Strega infame! il tuo peccato
santi frati han condannato,
ma più vil dei tuo delitto
mai l'uffizio non ha scritto!
Questa bella, o maledetta,
grida in ciel la sua vendetta,
e degli angeli la schiera
già tremenda la cantò!
ILDA
(Oh potessi un sol momento
riparlar col mio diletto,
e narrargli il mio tormento
e ridirgli il lungo affetto!...
e, se piange l'abbandono,
dargli un bacio e il mio perdono!
Dalle fiamme al paradiso
volerei beata ancor!)
RUGGERO
(Quella faccia desolata
che terror mi stampa in core!
Ah, quel dì ch'io l'ho scontrata
fu castigo del signore!
Più non l'amo, eppur vorrei
veder libera costei...
questo amor che ho calpestato
m'avvelena il nuovo amor!)
MARTA
(Perché mai del fuso antico
la mercede ho disprezzata!
Nel mio vicolo mendico
sarei morta intemerata!
Ora... un rogo è il cimitero,
la bestemmia è il drappo nero
che prepara all'infelice
questo barbaro furor!)
VELASCO, DIEGO E CORO
Strega infame! il tuo peccato
santi frati han condannato,
ma più vil del tuo delitto
mai l'uffizio non ha scritto!
Questa bella, o maledetta
grida in ciel la sua vendetta,
e degli angeli la schiera
già tremenda la cantò!
(le donne vengono strascinate alle prigioni)
Giardino nella casa di Margherita.
Margherita e Ancelle aggruppate per le aiuole; indi Ruggero.
CORO DELLE ANCELLE
Margherita, i bianchi fiori
che si nomano da te,
tra le rose e i sicomori
oggi in copia il sol ci diè:
noi sfogliammo i fiorellini,
Margherita, e han detto il ver:
«L'ama» han detto gli indovini,
«Molto» molto ~ il suo Rugger!
(entra Ruggero)
(movendogli incontro)
MARGHERITA
Vieni, e rispondi alle fanciulle e ai fiori:
Ruggero, è ver che m'ami, e m'ami assai?
RUGGERO
Guardami in volto...
(baciandola in fronte)
MARGHERITA
È vero... ei parla...
RUGGERO
E dice?
MARGHERITA
Che mi adori!
RUGGERO
E null'altro? e non vi leggi
una gioia celeste? il padre, il padre
l'assenso ha dato, e all'alba, o Margherita,
udran l'are il tuo sì...
MARGHERITA
Quale da labbro
di sposa non uscì mai più beato!
Ma dimmi... il rogo?
RUGGERO
Accanto al gioir nostro
non strideran le fiamme... ~ Tutto è pronto
alla fuga d'entrambe:
nelle prigioni adesso
a liberarle correr deggio io stesso.
MARGHERITA
O ben mio, nessun più dica
ch'io vo sposa a uno stranier,
né il fiammingo maledica
all'amica ~ di Rugger!
Fra i tuoi fidi e i miei fratelli
canti pace il nostro amor,
e i due nomi amor cancelli
di ribelli ~ e d'oppressor!
RUGGERO
O mia fanciulla, perché non ti vidi
appena vidi il tuo cielo, il tuo mare?
MARGHERITA
Ma tu, rispondi, perché non sorridi?
Qual triste nube ti venne a turbare?
RUGGERO
Pensavo ai giorni di gioia perduti...
MARGHERITA
Oh molti ancora ne serba il signor!
RUGGERO
O mia fanciulla, o mia sposa, o amor mio,
ella è pur lenta a spuntar quest'aurora!
MARGHERITA
Forse, commossa del nostro desïo,
più dell'usato oggi s'orna e s'infiora!
RUGGERO
Bell'alba spunta, serena, pietosa...
MARGHERITA
Spunta bell'alba, foriera d'amor!
(Ruggero parte)
Margherita e Ancelle.
CORO DELLE ANCELLE
Vedi? i vaghi fiorellini
non sussurrano che il ver!
«L'ama» han detto i fiorellini
«Molto» molto il suo Rugger!
MARGHERITA
Vo' che dimentichi
la Spagna, il brando
queste mie trecce
accarezzando:
e patria, e gloria
gli sia la sposa
e i dì gli volino
color di rosa!
CORO DELLE ANCELLE
Le stelle sfumano,
spunta l'albore...
giorno di gaudio,
giorno d'amore!
L'ara preparano,
trema la sposa...
oh i dì le volino
color di rosa!
Prigione.
Ilda giacente sul terreno, appoggiato il capo ad un rozzo sgabello.
Che silenzio... che tenebre!... la strega
non piange più! le sue lunghe querele
il mio dolor cullavano; sul rogo
ella è già forse... ~ Ed io fra poco... or vieni
immagin santa del mio genitore:
esser sola tu déi l'ultimo amore!
Ruggero e detta.
ILDA
Egli!
RUGGERO
Ilda...
(avanzandosi titubante)
ILDA
Rugger!
RUGGERO
Vieni, infelice...
schiuso è un varco alla tua fuga...
ILDA
Infelice
perché chiamarmi se fuggir possiamo?...
(movendogli incontro)
RUGGERO
Ilda, se un dì m'amasti,
Ilda, se m'ami ancora,
sola fuggir ti basti,
e il mio destino ignora!
Oblia, fanciulla, oblia
chi di pietà si strugge...
Fuggi... già il rogo innalzano...
la plebe attende e mugge...
Fuggi... non sai che orribile
è il mio rimorso già?
ILDA
Oggi pietà ti ispiro,
altro era un dì l'affetto!...
L'ultimo tuo sospiro
io l'ho raccolto in petto...
era un sospir d'amore,
una promessa, un pegno...
Va'! se non altro in core
hai che pietade, o indegno;
ma parla ancor, ma salvami
se è amor la tua pietà!
RUGGERO
Sciagurata... è questa l'ora.
Vuoi ch'io preghi al suol prostrato?
ILDA
Oh, quel dì rammento ancora
che ti vidi inginocchiato!...
Ora un solo, un sol sorriso
dio! non vidi sul tuo viso!
RUGGERO
Fuggi...
(movendosi a passi concitati dalla porta alla fanciulla)
ILDA
Ascolta! ~ Hanno i morenti
sguardo acuto, e nel tuo cor
(afferrandogli la mano)
questo sguardo che paventi,
vile! ha letto un altro amor!
RUGGERO
Pensa al padre, o giovinetta...
ILDA
(supplichevole)
Di' che folle è il mio terror!
RUGGERO
Pensa all'onta che l'aspetta,
al suo pianto, al mio terror!
RUGGERO
(aggirandosi per la scena, disperato)
(O spenta od ingannata... è il suo destino!
Spergiuro od assassino...
ecco il mio... mi perdoni ora l'eterno!)
(prende la mano di Ilda e baciandola la strascina verso la porta segreta)
Ilda! domani io ti raggiungo... insieme
fuggirem questa terra... a quella croce
sul lido ove a pregar ci soffermammo
l'ultima volta aspettami... domani
ti dirò tutto, or fuggi, fuggi, fuggi!
ILDA
(in un trasporto di gioia)
Molto or dicesti... oh grazie!
(s'abbandona al collo di Ruggero che riesce a condurla all'uscita. Ilda vi si slancia)
RUGGERO
Al mare, al mare!
(la segue alcun tempo co' gli occhi, e poi parte dal fondo)
La piazza principale di Anversa. Da un lato un'altissima croce di legno, sopra un'ampia base di sasso. In fondo la cattedrale. - È l'alba.
Una pattuglia di Soldati spagnuoli attraversa lentamente la scena.
CORO
Chi va là, chi va là... - Picche di Spagna! -
Tra aguglie e comignoli
le picche non vanno:
è là che gli eretici
convegno si danno;
là streghe e fanatici
ghignando, trescando,
le fila rigirano
del patto esecrando.
E correr vedendoci
la piazza deserta
dei forti si beffano
che gridano - all'erta!
Oremus, e cauti
palpiam le pareti,
e lenti inoltrandoci
baciam gli amuleti.
(la scena resta deserta)
Ilda fuggitiva si arresta estenuata.
Ecco una croce... tutto intorno è pace;
lontana è l'altra... e qui pregar vogl'io.
Più tardi al lido troverò con lui
perdono e amore...
(si accoscia presso la croce)
Il corteggio nuziale che muove alla chiesa. Soldati e Cortigiani, Cavalieri e Dame della casa di Velasco e del Séguito di Margherita. Durante lo svolgersi di questa scena una moltitudine d'Uomini celati in bruni mantelli circonda e ingombra a poco a poco la piazza. Il conte di Bergh è fra quelli.
CORO DI SOLDATI
L'anello è d'oro, d'acciaio è il brando,
ma pur si baciano di quando in quando:
oh come è tenero l'inno guerriero
se un vel di sposa sfiora il cimiero!
Voi lo sapete, chiese spagnuole,
use a congiungere gloria ed amor!
Avaro invano, nordico sole,
quel della patria ci scalda ancor!
CORO DI DONNE
Perché non dirlo? speranze care
se ornato a nozze ci dà l'altare.
Di che le vergini parlan fra loro
se non bisbigliano d'anelli d'oro?
- Sposa, imitarti tutte vogliamo,
ma non speriamo sposo miglior!
Ecco le rime che ti cantiamo
le ha fatte un bardo divinator!
RUGGERO
Dame, soldati, ancelle e cavalieri
io vi rendo mercé!
ILDA
(Che intendo!)
MARGHERITA
Amici
del mio Ruggero, e voi dolci compagne,
l'onore e i fior della mia festa siete!
ILDA
(avanzandosi improvvisamente)
Ah!
CORO
Che avvenne!
RUGGERO
(Oh terrore!)
VELASCO
Costei!...
RUGGERO
(Tutto fu invan!)
ILDA
Questa la croce
del convegno non è, ma dio la pose
sul mio cammino... colle croci sante
non si tradisce!... m'inviasti a quella
che è là sbattuta dai venti del mare
sperando ch'io vi sarei morta - iddio
no 'l volle, e questa m'additò, spergiuro!
Fu il mio castigo... e il tuo... t'aspetta! or vanne,
vanne... e al beato altar guida costei!
MARGHERITA
(osservando, pallida e concitata, la faccia di Ilda)
Rugger!... Velasco!... Costei è la figlia
del signore di Bergh!
TUTTI
Ella! ~
BERGH
VELASCO
Al rogo
cui tentava fuggir l'empia traete!
BERGH
ILDA
Ah padre!
FIAMMINGHI
(O ciel!)
VELASCO
Suo padre!
SPAGNUOLI
Costui!
VELASCO
(ironicamente al conte)
Le tue lasciasti
truppe mendiche e ladre,
conte, in mal punto... -Or basti!-
Il mio paterno affetto
mi chiama a un dolce altare;
tu di catene stretto
qui stammi ad aspettare!
ILDA
Ahi! l'Ilda tua ti ha tratto
nelle catene!
BERGH
ILDA
Una infelice, o padre,
dal cavalier Ruggero
abbandonata!
MARGHERITA
(Oh ciel!)
ILDA
Ed io di tanto amore
l'amai!...
BERGH
(quasi acciecato dall'ira alza la mano in atto di maledirla: Ilda cade al suoi piedi - e vinto dalla tenerezza paterna il conte le posa quella mano sul crine e poi stringe fra le sue braccia la figlia)
BERGH
ILDA
Posò lieve sul mio capo...
questo è il bacio del perdono...
Padre, padre, oh santo, oh buono!
Tu mi schiudi il paradiso...
stolta! e un altro io ne sognava
e tramava di fuggir!...
Sul tuo sen m'ascondi il viso,
sul tuo seno io vo' morir!
RUGGERO
Di lasciarla alla sua sorte
ben m'urlava il mio demone!
Vituperio e dannazione!
Già era mia la bella donna,
e alla soglia dell'altare
veggo l'angelo svanir!...
Dio m'aiuti e la madonna,
~ ch'io non giunga a maledir!
MARGHERITA
Oh dolore! il mio diletto
da costei segnato a dito
come un morto ha impallidito!
~ Perché tacque il bel concento?
E la folla che mi guarda
veggo tutta impietosir?
Ahi! l'infame un solo accento
più non seppe profferir!
VELASCO
(alteramente)
Genitor di questa pazza
su, confondi il suo delir,
ed echeggi sulla piazza
il paterno maledir!
FIAMMINGHI
(Perché lascia il conte ancora
questo perfido insanir?
Fuori il brando alla buon'ora
e lo faccia ammutolir!)
SPAGNUOLI
Su, genia di protestanti,
egli è tempo di partir:
siam venuti a giostre e canti,
non a lagrime e a sospir!
DONNE FIAMMINGHE
Ilda, vittima innocente,
vendicato è il tuo martir:
lascia il vile alla sua gente,
vieni a piangere e a morir!
BERGH
(tutti i fiamminghi serrati intorno al corteggio lo imitano)
VELASCO
Traditori
che tentate?... Spagnuoli...
BERGH
VELASCO
Traditori!...
(volge un rapido sguardo alla piazza, e, vistala ingombra di armati corregge la frase)
fiamminghi!... i brandi a terra
in nome di Filippo!...
BERGH
VELASCO, DIEGO E SPAGNUOLI
Scellerato! la maschera cade,
e lo scisma ti appar sulla faccia;
il tuo grido è d'inferno minaccia,
il tuo ferro il demon l'appuntò!
Su, cattolici acciar di Toledo
rintuzzate le balde parole:
fra rovine di codici e stole
l'empio volgo il suo corso segnò!
BERGH, NUA E FIAMMINGHI
Via! maestri di roghi e di croci,
via dai solchi che i padri ci han dati!
Via! scherani di orribili frati
cui l'altare alla reggia guidò!
Per le tombe dei poveri morti,
per le culle dei nostri bambini,
per le spose, o superbi assassini,
tutta Anversa la pugna giurò!
RUGGERO
Sì, la pugna, la pugna gioconda
dove un can rinnegato mi scanni,
poiché all'onta serbati eran gli anni
che felici il mio sogno creò!
Margherita... bel giorno di nozze...
ove sei? più Ruggero io non sono!...
vani accenti pietade e perdono...
su, fiamminghi! più spada non ho!
(getta la spada)
ILDA
O signor! che terribili sguardi,
quanti ferri, che orrende minacce!
e in due campi due pallide facce
che nel cuore spartirmi non so!
O signor! qual segnasti alla morte?
Qual vedrai nel tuo cielo stasera?
Ah, mi spira la santa preghiera,
o dannata in eterno sarò!
MARGHERITA
Ho la candida veste nuziale,
la ghirlanda sul crine mi posa,
ma la gioia sparì della sposa,
ma l'inganno i miei fior lacerò!
O compagne, toglietemi almeno
queste insegne del misero amore!
Non vedete? un arcano furore
la mia festa in Anversa destò!
DONNE FIAMMINGHE
L'elsa in pugno, la patria sul labbro,
oh guardate! non sono pur belli
i nepoti, i mariti, i fratelli?
chi di noi superbirne non può?
Oh correte, gagliardi, alla lotta;
noi stasera avrem baci infocati,
e all'amplesso tornando onorati
scorderete il rossor che passò!
Irrompono i Fiamminghi armati da tutte le vie. Si accende la mischia.
Vecchia prigione nella rocca di Anversa.
A destra una porta, una porticina a sinistra.
Arde una lampada al dissopra della prima, davanti a una immagine.
Ruggero solo.
Oh come è lento il sole
tra queste mura!... il sol che a' giorni lieti
così ratto volava il dolce viso
baciando a Margherita,
mentre l'amore, il sol dei fortunati,
ci brillava nel cor!... perché la morte
non trovai fra quei brandi?
Perché la giovinetta inferocita
non mi fe' segno a un ferro
essa due volte, due volte tradita?
Bianca, bianca, muta, muta,
ogni notte ella m'appare:
lentamente mi saluta,
poi comincia a sospirare...
quei singulti come stille
infocate io sento in cor...
Ilda, è invan!... le tue scintille
non vi accendono l'amor!
(giungono dalla strada le note vittoriose delle canzoni fiamminghe)
FIAMMINGHI
Quante macchie sui muri, sul suol!...
non è nulla ~ gli è sangue spagnuol!
Canta, canta, gagliarda città: ~
libertà, libertà, libertà!
V'è chi lambe la mota del suol?...
Nulla, nulla ~ gli è un duca spagnuol!
Canta, canta, gagliarda città: ~
libertà, libertà, libertà!
RUGGERO
Tante pugne, e l'alloro è sfrondato,
tanto affetto, e qui solo morrò!
Oh superbie d'amante e soldato!
Dio fe' un cenno, e l'incanto passò!
Tra lo stuol de' suoi tiranni
assoldato in empia guerra,
quanti oltraggi e quanti affanni
seminai su questa terra!
Fido amor di Margherita,
puro, santo, espïator...
tu redimi la mia vita
come un bacio del signor!
Il Conte di Bergh dalla porta a destra.
Egli è senza armi, pallido e concitato.
Si avanza lentamente verso Ruggiero e stranamente guatandolo.
RUGGERO
Se tu a svenarmi vieni
salve!
BERGH
RUGGERO
Tu, tu, padre suo?
BERGH
RUGGERO
O cielo!
BERGH
RUGGERO
Ahimè!
BERGH
RUGGERO
O vegliardo, di terrore
tutta l'anima m'innondi...
BERGH
RUGGERO
L'amor mio!... la man di sposo!
Fato orrendo! invan lo chiedi:
d'altra donna ho il cor pensoso,
un uom folle in me tu vedi!
Oh riprendi il tuo perdono
e m'uccida il mio dolor!
(si abbandona desolato sullo sgabello - Bergh resta immobile, ma l'espressione della sua faccia diventa terribile - dopo un istante di silenzio prorompe)
BERGH
RUGGERO
Sì, riprendi il tuo perdono
e m'uccida il mio dolor!
Ilda seguita da un Uomo d'armi a visiera calata, si avanza sommessamente.
ILDA
Rugger...
RUGGERO
Chi sei? Cielo... Ilda!...
ILDA
Deponi,
povero prigionier l'ira che desta
il mio sembiante in te... più amor non chieggo,
ma non vo' che tu m'odii...
Amico... ho errato anch'io.
E a riparar qui venni all'error mio!
Rugger!... l'uscita è libera!
RUGGERO
Fuggire?
Santa fanciulla!... ma scordasti... il giorno...
tutto scordasti? io no... fuggir non voglio.
Son le Fiandre la patria...
ILDA
È amor la patria,
tua patria è il mondo intero,
poiché teco verrà questo guerriero!
(toglie l'elmo all'uomo d'armi - è Margherita. - un'onda di trecce le scende sulla veste di ferro)
MARGHERITA
Sposo!
RUGGERO
Oh voce!
(ad Ilda cadendole ai piedi)
Degli angeli
sorella... io piango e adoro!
MARGHERITA
L'angelo ell'è, non mancale
che il raggio e l'ali d'oro!
ILDA
Fuggi... Ruggero...
(risollevandolo)
MARGHERITA
Affrettati...
RUGGERO
Ma... tu vacilli...
ILDA
Io? temo
che odan le scolte o veggano...
ma guarda...
(contenendosi)
Or più non tremo!
Vi aspettan sulla via
due rapidi corsier...
fuggi, e l'ultimo sia
tuo dono!
RUGGERO
(Orrendo ver!)
MARGHERITA
Addio! la nuova patria
che il tuo perdon ci dà,
in te l'altare e l'idolo,
Ilda pietosa, avrà!
RUGGERO
Addio!... s'io pianga lagrime
amare il ciel lo sa;
il cielo, o santa vergine,
il ciel te le dirà!
ILDA
Addio!... di me... sovvengavi,
non... della mia pietà!...
(Dio! mi si spezza l'anima,
più mai non mi vedrà!)
(staccandosi a stento da un'ultima stretta, Ruggero e Margherita si precipitano dalla piccola porta)
ILDA
Ecco... è sparito... addio,
Ruggero, angelo mio!
Mi disse ~ io piango, e adoro!...
oh benedetto! e io moro!
(cade rifinita sul terreno)
(s'odono grida dalla porta)
VOCI
dal di fuori
Ilda!...
ILDA
Chi è là!... l'udirono
forse le guardie!...
(si riscuote e tenta rialzarsi per correre alle porte)
BERGH
ILDA
O padre mio!
(ricadendo)
Bergh - Soldati che entrano precipitosamente con lui a luce di fiaccole.
BERGH
ILDA
Pietà!...
BERGH
ILDA
(quasi agonizzante)
Pietade!...
BERGH
ILDA
Padre, non farlo... lasciami
salir nel paradiso
coll'amor suo nell'anima,
con questa gioia in viso...
non sai?... della tua figlia
il prediletto ei fu!
BERGH
ILDA
Ci rivedrem... fra gli angeli...
BERGH
ILDA
Mi benedici...
BERGH
ILDA
È salvo... Addio...
(resta immobile)
CORO
Morì!
(Bergh si abbandona disperato sul cadavere - tutti lo circondano)
Fine del libretto.
Generazione pagina: 14/01/2016
Pagina: ridotto, rid
Versione H: 3.00.40
(W)