Al molto illustre...

...signor e padron colendissimo il signor Ugo Rinaldi.

Il debito di devozione, che porto a v. s. molto illustre, arricchito dalle continue grazie e favori, con li quali mi ha sempre onorato, ed il gusto accompagnato dall'intelligenza che ella tiene della musica, e non piccol testimonio ne fanno molti concerti che l'anni addietro s'è dilettato in pubblico far sentire, per sé stessi sono stati bastanti a lasciarmi pigliar ardire sì di mandare alle stampe queste mie musiche, come anco di aggrandirle com lo splendore del suo nome, assicurandomi che spinte dalla dolce aura di quello, gratissime sieno per comparire al teatro del mondo, per durarvi col capital della gloria; aggiungendosi di più che i primi bollori del mio rozzo ingegno scaturiti nella propria sua casa e collocati per intermedii dell'Aminta, boscareccia del s. Torquato Tasso, da lei e da altri signori sua parenti ed amici nella sua nobilissima sala, con sì solenne pompa il carneval passato recitata, mi spronano, per quali si sieno, come nati sotto la sua protezione ed innestati nella gentilezza sua, maggiormente a v. s. consacrarli. L'invio adunque, di tante prerogative vestiti, a picchiar le porte della sua grazia, rendendomi certo che se l'affetto mette il pregio a' presenti, non poteva ricevere v. s. dono da mano più povera né da core più ricco d'osservanza ed ossequio. Ed augurandole dal sig. iddio il colmo d'ogni sua meritata grandezza, le bacio umilmente la mano.

Di Firenze, li 25 Maggio 1616.

Di v. s. molto illustre obbligatissimo servitore

Domenico Belli

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