Terzo intermedio

 

Scena unica

Orfeo, Calliope e Coro di Pastori.

 Q 

Orfeo, Calliope

 

ORFEO

Rive ombrose e selvagge,  

deserte orride piagge,

solinghi alpestri monti,

e voi, torbidi fonti,

rupi, non giammai liete,

or per sempre accogliete

nel caso infausto e reo

il sì dolente Orfeo.

Sentite omai, sentite

mie miserie infinite

e quel ch'attrista il core

infinito dolore.

Udite i miei lamenti

sì forti e sì possenti

che non li prese a scherno

il tenebroso inferno.

Lasso! Già vols'il piede

ver' la tartarea sede,

e piangendo impetrai

lo scampo de' miei guai.

Ma, mentre ch'io la miro

vinto dal gran martiro,

o miseri occhi miei,

io per sempre il perdei.

Bella, per cui felice

vissi un tempo, Euridice,

benché mesta dimori

giù nei profondi orrori,

non per tanto è men dura

di me la tua ventura,

se qua su, di te privo,

miseramente io vivo.

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CALLIOPE

Quel sì fero dolore,  

quell'angosciosa pena

che sì ti strugge il core,

dolce mio figlio, consolando affrena,

ch'omai per te non è pietà là dentro

nel tenebroso centro.

S'hai pur lieto desire

goder di bel sembiante

felicissimo amante,

a che tanto martire?

Ché non ha tante il prato erbette e fiori

quante ardon Ninfe de' tuoi dolci ardori.

Se tu Euridice brami,

già ti vieta l'inferno

che più il suo bel non ami;

né che sospiri eterno

vuole Amor, ma che speri

d'altri bei lumi amati sguardi alteri.

ORFEO

Bella mia genitrice,

d'altra beltà, d'altro amor non mi lice

mirar lampi sereni,

ma sol di doglia pieni,

lasso! guidar i mesi, i giorni e l'ore

in estremo dolore.

CALLIOPE

Deh, verdi erbosi colli,

fior leggiadretti e molli,

voi cristallini umori

e selvaggi pastori,

fuor, fuor d'ombroso speco

venite or mesti e lagrimate meco.

 
Coro di Pastori.
 
Da lontano, quali venivano sonando con flauti per ritornello le seguenti note, e comparsi in scena replicarono lo stesso cantando:

<- pastori

 

O felice semideo,  

fren'omai l'acerbo duolo

già per te dispiega il volo

fido Amor, gradito arciero.

(per ritornello si replicò l'istesso)

 

O per te sorte beata,

vita lieta e fortunata,

che languendo il tuo bel fiore

sorge ancor nuovo splendore.

ORFEO

Quanti ha fior, Gnido e Citero,

vaghe rose pellegrine,

li torran dal bel sentiero

di sue luci alme e divine.

UN PASTORE DEL CORO

Già di sua diva beltade

di mirar non è pietade.

CALLIOPE

E per te s'oscura il cielo.

ORFEO

Languirò d'amato zelo.

UN PASTORE DEL CORO

Se d'amor l'aurato strale

pur t'incendia o impiaga il petto,

se il suo vago il cor t'assale

di soave almo diletto,

ah, ti vedo in dolce foco

liquefarti a poco a poco.

ORFEO

Non sia mai ch'io mi distrugga

ch'ora Amor negletto fugga.

CALLIOPE

O d'Amor beltà gradita,

qual per me miser' or langue;

o per me crudel ferita,

o mortifer rigido angue

UN PASTORE DEL CORO

Frena omai, deh, frena intanto

de' begli occhi il largo pianto,

che fia tempo che rimiri

vago Orfeo tra bei desiri.

CORO DI PASTORI

Non più lagrime o dolore

turb'il cor di tanto iddeo,

sol gioisca ardente il core

d'altro bel, gloria d'Orfeo.

(per ritornello di replicò lo stesso)

 

O dia intanto il cielo segno

della gioia e del diletto

che n'ingombra il cor nel petto

esaltando eroe sì degno.

 

Fine (Terzo intermedio)

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Campagna.

Orfeo, Calliope
 

Quel sì fero dolore

Orfeo, Calliope
<- pastori
Coro di pastori, Orfeo e Calliope
O felice semideo
 
Scena unica
Inferno. Inferno. Campagna. Campagna. Campagna.
Primo intermedio Secondo intermedio Quarto intermedio Quinto intermedio

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