Atto secondo

 

Scena prima

La grotta del selvaggio.
A destra un'ampia grotta che occupa metà della scena, a sinistra un folto bosco; presso la grotta vi è un grosso tronco d'albero spezzato dal fulmine. È notte.
Pery solo, dal fondo strisciando fra le macchie.

 Q 

<- Pery

 

 

Son giunto in tempo! qual celata serpe,  

strisciandomi fra i dumi e fra le spine

io li prevenni e guadagnai la via.

Grazie al fato ne rendo. Il torvo sguardo

dello spagnolo, ed il parlar sommesso

son le prove di un turpe tradimento!

Ma più di tutto un presentir arcano

or mi tormenta. Vanne, esso mi grida,

più non frappor dimora,

vola in soccorso della tua signora!

 

Vanto io pur superba cuna    

sempre bella fra i perigli,

se figliol della fortuna

mi chiamar del sole i figli,

se mio padre le sue frecce

nel morire mi lasciò.

Ma ti vidi, o vergin bella,

ed obliai perfin la gloria,

per chiamarti la mia stella;

bastò un guardo... una memoria,

e il leon della foresta

il tuo schiavo diventò!...

S

Sfondo schermo () ()

 

 

Ma alcun s'appressa!... oh istante!...  

or celarmi degg'io fra quelle piante.

(trasalendo guarda nell'interno e poi esclama:)

Venga pure il traditore

che imperterrito qui sto!...

(si nasconde dietro il tronco d'albero)

 

Scena seconda

Gonzales, Ruy-Bento e Alonso entrano guardinghi e s'inoltrano nella grotta. Pery è nascosto.

<- Gonzales, Ruy, Alonso

 

GONZALES

Ecco la grotta del convegno.  

ALONSO

Ebbene?

GONZALES

Oggi d'estrema aita ho d'uopo.

RUY

Parla...

GONZALES

Udiste mai d'una miniera, ricca

di puro argento, che si offriva un giorno

da Dias Roberto al re Filippo?...

ALONSO

Udimmo.

RUY

Ma nella tomba ei trasse il suo mistero.

GONZALES

No, quel mistero è noto a me...

RUY E ALONSO

Fia vero?

GONZALES

E se il destin sorride

ai miei desiri... se destar saprete

nei venturier l'universal rivolta...

farvi ricchi poss'io...

ALONSO

Di noi disponi:

per essi tutti io giuro.

RUY E ALONSO

La rivolta è in tua man: vivi sicuro.

(avviandosi)

GONZALES

(trattenendoli)

V'è un patto ancor: per la gentil Cecilia

ardo d'immenso amore,

e vuò rapirla al padre,

al fidanzato, a tutti...

secondarmi giurate?...

RUY E ALONSO

Noi lo giuriamo.

PERY

(dal nascondiglio)

Traditori!

GONZALES

Cielo!

(afferrando la carabina escono con veemenza dalla grotta)

 

Fummo scoperti!

RUY E ALONSO

Laggiù forse...

GONZALES

Alcuno

ci spiava... s'insegua, e mano al ferro!

 
(Ruy e Alonso s'internano nel bosco e fuggono)

Ruy, Alonso ->

 

Scena terza

Pery e Gonzales.

 

GONZALES

Chi mai?...  

PERY

(uscendo dal nascondiglio)

Son io, che tutto intesi.

GONZALES

Tu?...

(trae il pugnale, ma Pery gli si slancia addosso, gli afferra il braccio, gli toglie il pugnale e lo fa cadere in ginocchio)
 

PERY

Serpe vil, che al tradimento  

hai sì ben l'alma indurita,

va', t'invola sul momento,

risparmiar ti vo' la vita:

ma giurarmi pria tu devi

questi luoghi abbandonar,

e la vita che ricevi

con l'inganno non pagar.

GONZALES

Ah! che mai, che mai pretendi!...

crudo troppo è tal desìo!...

Io partire!... e non comprendi

la mia pena, il dolor mio?...

PERY

(interrompendolo)

No, la vita, o il giuramento

ch'io ti chiesi... scegli...

GONZALES

Ah! no!...

PERY

Proferisci un solo accento

e perdono o morte io do.

GONZALES

(Giurar debbo, ma la fede

a costui non serberò;

la promessa ch'ei mi chiede

col pugnale infrangerò.

Alla man dell'empio fato

sol per poco io cederò,

più potente e inaspettato

sovra lui piombar saprò.)

PERY

(Se t'insidia un traditore;

mia diletta, non tremar;

su te veglia un difensore,

che ogni rischio sa sfidar.)

Ti decidi alfin; paventa

del furor che m'infiammò...

GONZALES

Partirò: la mia parola

sacro pegno io te ne do.

PERY

Pago io sono; ma rammenta...

GONZALES

Non temer, giurato io l'ho!...

PERY

Parti, iniquo, va', t'invola...

(lo spinge fino al fondo, e quando è uscito esclama:)

Gonzales ->

 

Grazie, o ciel, salvata io l'ho!...

(esce rapidamente)

Pery ->

 
 

Scena quarta

La caserma degli avventurieri.
Camera di rozzo aspetto, armi appese, giacigli, tavole e rozze panche, anfore di vino e bicchieri.
Ruy e Alonso entrano circondati d'Avventurieri.

 Q 

<- Ruy, Alonso, avventurieri

 

ALONSO

Udiste?  

CORO

Udimmo. E all'ardua

scoperta di miniere,

chi fora... parla, svelalo,

il nostro condottiere?...

ALONSO

Gonzales...

CORO

Desso!...

ALONSO

Impavido

disagi affronta e morte.

CORO

E noi per dio imperterriti

dividerem sua sorte.

ALONSO

Dunque la mano e l'opera

concordi a lui donate?

CORO

È vano più ripetere;

su tutti noi contate.

RUY

Compagni, vedrem sorgere

forse l'età dell'oro.

CORO

Un'alba così fulgida

festeggeremo in coro.

 
(radunandosi)

TUTTI

L'oro è un ente sì giocondo  

che fa bello tutto il mondo,

sempre nuovo, sempre antico,

esso è il primo nostro amico;

quando in tasca meco resta

non pavento la tempesta,

ma se fugge un giorno solo,

vien la noia, vien il duolo.

Io per me scommetterei

che si stima anche laggiù;

io non so... ma in fin direi

che si spende ancor lassù.

IIº

I proverbi van dicendo,

vanno attorno diffondendo,

che il tesoro più sincero

è per noi l'amico vero;

io per me del paragone

non divido l'opinione,

ed ho fisso nel cervello

che val più di questo quello.

Io per me scommetterei

che si stima anche laggiù;

io non so... ma in fin direi

che si spende ancor lassù.

 

Scena quinta

Gonzales e detti.

<- Gonzales

 
(comparisce in mezzo agli avventurieri co' la massima disinvoltura)

GONZALES

Ebbene, miei fidi, quai novelle?  

RUY, ALONSO E CORO

Tutti

siamo giurati a te.

ALONSO
(a parte a Gonzales)

Ma l'incompreso

grido della foresta?

GONZALES
(dissimulando)

Eh via! fu sogno

d'accesa fantasia. Ma orsù, conviene

dar mano all'opra, e pria che spunti il sole,

compier si dée l'impresa. È d'uopo intanto

don Antonio ingannar, e con astuzia

far credere dobbiam che questa notte

è notte di tripudio.

TUTTI

Oh! ben tu pensi.

GONZALES

Olà dunque, miei bravi!

Versate il Porto, e colmisi il bicchiere

infino all'orlo, perché lieto intanto

del venturiere la canzone io canto.

(gli versano da bere e lo circondano)
 

GONZALES

Senza tetto, senza cuna,  

vita abbiamo nel gioir;

lieta o avversa la fortuna

non c'importa di morir.

Brano musicale ()

TUTTI

Chi ne impera sola ed una

è la donna del sospir.

IIº

GONZALES

Sì nel duol che nel diletto

non si teme il rio destin,

è la mira del moschetto

che ci guida nel cammin.

TUTTI

Sovra il capo maledetto

non imbianca il nostro crin.

IIIº

GONZALES

Noi girovaghi del mondo

percorremmo ogni sentier,

ché geografo profondo

nella vita è il venturier.

(suona mezzanotte)

 

Or zitti all'opra ~ non un sospir,

perfin lo sguardo ~ ci può tradir,

quando il segnale ~ l'arme darà,

(mostra una pistola)

accorra ognuno ~ non un sospir,

perfin lo sguardo ~ ci può tradir.

TUTTI

Tutti verremo ~ non paventar,

pronta è la destra ~ come l'acciar.

 
(tutti si ritirano in silenzio)

Gonzales, Ruy, Alonso, avventurieri ->

 
 

Scena sesta

La camera di Cecilia.
Alcova a destra con letto; gran finestrone aperto; tavolino con lampada; altro mobile presso la finestra, su cui una chitarra spagnola; porta chiusa nel fondo; un raggio di luna inonda la stanza e si riflette sull'alcova.
Cecilia, sola, dirigendosi alla finestra.

 Q 

Cecilia

 

 

Oh! come è bello il ciel!... Par che natura  

nell'ora del silenzio, arcanamente

penetri dentro l'alma,

e favelli d'amor con mesta calma!

(guardando la chitarra)

Ed allora perché le tue canzoni,

istrumento gentil, più non commetti

all'aure innamorate?... or via, risorgi

dal polveroso oblio,

e fa' che amore, la natura e dio

t'inspirino un lamento,

che, gemendo, risponda al mio tormento!

 
(prende la chitarra, e dopo brevi arpeggi canta la seguente:)
 
Ballata.

C'era una volta un principe    

mesto, pensoso e bello,

che era d'ognuno il palpito,

la gloria del castello...

Ma non voleva amar!

Forte, leal, sensibile,

parea qual fido amante;

avea negli occhi il fascino

e nel gentil sembiante...

Pur non voleva amar!

Ma un dì fanciulla povera

a lui passò d'appresso,

rimase muto, estatico...

e più non fu lo stesso...

Egli dovette amar!

Oh! invan tentiam resistere

al palpito divino,

ché sull'eterne pagine

è scritto nel destino:

tutti dobbiamo amar!

S

Brano musicale ()

Sfondo schermo () ()

 

 

(depone la chitarra)

Ma di riposo ho d'uopo;  

e tu ne' sogni miei

riedi, o Pery: l'angelo mio tu sei!

(si ritira lentamente)

 

 

Oh! invan tentiam resistere

al palpito divino,

che sull'eterne pagine

è scritto nel destino:

tutti dobbiamo amar!

(entra nell'alcova)

 

Scena settima

Dopo lungo silenzio scorgesi Gonzales che valica la finestra ed entra con precauzione, e detta.

<- Gonzales

 

GONZALES

Tutto è silenzio!... L'eco ha ripetuto  

morendo il suon dell'ultime sue note.

Ma perché tremo? è questo il gran momento

compendiator della mia vita!... In breve

il destin di me decider deve!...

(prende il lume e solleva la cortina dell'alcova, in cui vedesi Cecilia immersa nel sonno)

 

Ve', quanto è bella!... or provo,

al mirarla, una gioia interminata!

Ed io sento che, amato da costei,

purificarmi ancor forse potrei...

Ma che dico? follie... vane illusioni!...

Ogni senso d'amor nel petto ascoso

deve restarsi muto. ~

Gonzales all'infamia è ormai venduto!...

 
(s'appressa a Cecilia e fa per afferrarla, ma questa si risveglia di soprassalto e balza in piedi gettando un grido)
 

CECILIA

Ciel!... chi s'appressa!...  

GONZALES

Non temer, fanciulla,

qual ara sacra mi sarai.

CECILIA

Ma come

venisti in queste soglie

nel cuore della notte?

GONZALES

Amor possente

mi condusse.

CECILIA

Che dici? Troppo impura

t'uscì dal labbro orribile parola.

GONZALES

Amore il labbro non profana...

CECILIA

Iniquo!

GONZALES

Ascolta...

CECILIA

Va', t'invola;

ogni tua voce suona a me funesta.

Vanne, insensato!

(va per chiamare)

GONZALES

Per pietà, t'arresta!

 

 
(supplice)

Donna, tu forse l'unica  

eri che il mio destino

coll'amor tuo divino

potevi a me cangiar.

Oh, cedi! e se di sangue

questa mia man gronda,

sol tu puoi farla monda,

le macchie cancellar!

CECILIA
(con indignazione)

E tu chi sei che ardisci,

audace avventuriero,

raccolto nel mistero

a me d'amor parlar?...

Oh! vanne, fuggi, involati,

io di spregiarti ho il dritto,

se pensi col delitto

la fede mia macchiar!...

(va verso la porta)

GONZALES

Pietà, Cecilia!... ascoltami,

per te divampo...

CECILIA
(chiamando)

Aita!

GONZALES

Silenzio!... o posso perderti,

o donna!...

CECILIA

No, la vita

potrai rapirmi, o barbaro,

l'onor giammai!... olà!

GONZALES

Incauta!... e chi resistere

al mio voler potrà?

L'insano orgoglio tuo

fatale a te sarà!

CECILIA

(cadendo in ginocchio)

Eterno iddio difendimi

da sì nefando amor.

GONZALES

Non più!... l'impongo!... seguimi...

(per afferrarla)

CECILIA

Invano!

 
(mentre Gonzales alza la destra per afferrarla, una freccia entra dalla finestra, e ferisce Gonzales alla mano)
 

GONZALES

(gettando un grido)

Oh rio dolor!...

sono ferito!

 
(va alla finestra e scarica la pistola; grido d'allarmi interno)
 

CECILIA

Oh giubilo!

(guardando la freccia)

La freccia di Pery.

GONZALES
(con intenzione)

Ma non gioire, altri angeli

qui veglian su' tuoi dì.

 

Scena ottava

Detti. Don Alvaro accorrendo nel mezzo; poi Ruy ed Alonso, con Avventurieri, indi don Antonio seguìto da Uomini d'arme, Donne della colonia, Servi con torcie accese; poscia Pery dalla finestra, in fine Pedro.

<- Alvaro

 

ALVARO

Quali grida!... qual colpo!...  

(slanciandosi nelle sue braccia)

CECILIA

Io sono salva!

ALVARO

(snudando la spada)

Tu qui, Gonzales!

 
Gli Avventurieri entrano co' la spada alla mano preceduti da Ruy e Alonso.

<- Ruy, Alonso, avventurieri

 

GONZALES

Miei fedeli!... sia

costei strappata alle sue braccia.

ALVARO

(proteggendo Cecilia col suo corpo)

Indietro!...

 

<- Antonio, uomini, donne, servi

ANTONIO

(slanciandosi nel mezzo)

Indietro tutti! oppur la vostra spada  

piantar dovrete nel mio sen!

(pausa, poi agli avventurieri)

Ma come?

 
(Pery apparisce alla finestra)

<- Pery

 

ANTONIO

In queste soglie? chi vi trasse? e quale  

ragion possente?... su, parlate, il voglio!

Or qui fra voi un traditor si cela!

PERY

(nel mezzo)

Se no 'l ravvisi... io te 'l dirò.

TUTTI
(meno gli avventurieri e Gonzales)

Lo svela.

 

PERY

Vedi quel volto livido  

di rabbia e di terrore?...

ei china gli occhi... miralo,

è desso il traditore...

Un giorno amico ed ospite

la fede ti giurava,

poi la rivolta, il barbaro,

e l'onta seminava.

Tentò persin tua figlia

col palpito aborrito...

ed io lo volli uccidere,

lo volli... e fu ferito!

Guardate tutti!... il sangue

gli stilla dalla mano.

(afferrandolo)

GONZALES
(confuso)

Tu menti!...

TUTTI

È ver!

PERY

Nasconderlo

a me tu cerchi invano!

 

ANTONIO

Dio che intesi!... nel mio tetto

tale sfregio... tale insulto!

ma restar non puote inulto,

sangue e pianto costerà...

È dal cielo maledetto

chi tradisce l'amistà!

GONZALES

(L'indomato e cieco affetto

in me sorge più gigante;

il mio sdegno in tale istante

più ritegno ormai non ha.

Se il mio nome è maledetto

più tremendo diverrà.)

CECILIA

(Ah! Perché, perché nel petto

freme l'anima agitata,

se un prodigio m'ha salvata

dalla tanta sua viltà?

È dal cielo maledetto

chi tradisce l'amistà!)

PERY

(L'ira atroce che ho nel petto

fèa convulsa la mia mano;

ma non sempre sull'insano

la mia freccia fallirà...

ché da tutti è maledetto

chi tradisce l'amistà!)

ALVARO

(L'ira ultrice ed il dispetto

fa di me truce governo;

s'ei cadesse nell'inferno,

l'odio mio lo colpirà...

È dal cielo maledetto

chi tradisce l'amistà!)

RUY, ALONSO E CORO DI AVVENTURIERI
(a Gonzales)

Non temer, fin che protetto

sei dal forte avventuriero,

anche il tuo nemico altero

la cervice piegherà.

E fia scudo al maledetto

de' suoi fidi l'amistà!

CORO DI PORTOGHESI
(a don Antonio)

Portoghese, nel tuo tetto

seminar l'infamia e l'onta;

ma de' tuoi la spada è pronta

che i ribaldi punirà.

È dal cielo maledetto

chi tradisce l'amistà!

 
Odesi un suono interno improvviso e fragoroso d'istrumenti selvaggi.
Tutti rimangono interdetti ed atterriti.
 

TUTTI

Chi s'appressa? qual fragor!...  

 

<- Pedro

PEDRO

(entrando ansante, a don Antonio)

L'indian fa siepe al tuo castello intorno.

Della donzella uccisa,

chiede col sangue vendicar lo scorno.

TUTTI

In qual momento!

(movimento di terrore fra gli avventurieri)

GONZALES
(a tutti)

E a che temer costoro,

se qui sono fra voi? diam tregua all'ire;

formino gli odii tutti un odio solo,

e sicuri sarem che l'empia guerra

ricaccerem sotterra!

TUTTI

All'armi!... all'armi!... all'armi!...

GONZALES
(a parte agli avventurieri)

Quando l'indian fia vinto, allor la nostra

impresa compiremo; io sol sospendo

e non rinunzio all'alto mio progetto.

ANTONIO

Il nemico comun strugger dobbiamo;

voi lo giurate?...

TUTTI

Sì, tutti il giuriamo.

 

 

Vile indiano, trema, trema!  

Per te venne l'ora estrema!

Il tuo dardo senza punta

nella polvere striscerà.

Dell'eccidio l'ora è giunta,

guai chi sente la pietà!

DONNE

All'ardita impresa assunta

fido ognuno resterà;

salve, o prodi, l'ora è giunta,

la vittoria in man vi sta!

 
 
Tutti si slanciano alla difesa del castello brandendo le armi.

Gonzales, avventurieri, Ruy, Alvaro, Antonio, Alonso, Pedro, uomini, donne, servi, Pery ->

 
Cecilia cade in ginocchio, quasi implorando il soccorso del cielo.
 

Fine (Atto secondo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo Atto quarto

A destra un'ampia grotta che occupa metà della scena, a sinistra un folto bosco; presso la grotta vi è un grosso tronco d'albero spezzato dal fulmine; è notte.

<- Pery

Son giunto in tempo!

Ma alcun s' appressa!

(Pery si nasconde dietro il tronco d'albero)

Pery
<- Gonzales, Ruy, Alonso

Ecco la grotta del convegno / Ebbene?

Pery, Gonzales
Ruy, Alonso ->

(Pery esce dal nascondiglio)

Chi mai? / Son io, che tutto intesi

(lotta fra Gonzales e Pery, che lo fa cadere in ginocchio)

Pery
Gonzales ->
 
Pery ->

Caserma degli avventurieri: camera di rozzo aspetto, armi appese, giacigli, tavole e rozze panche, anfore di vino e bicchieri.

<- Ruy, Alonso, avventurieri
Ruy, Alonso, avventurieri
<- Gonzales

Ebbene, miei fidi, quai novelle?

Gonzales, Ruy, Alonso, avventurieri ->

La camera di Cecilia: alcova a destra con letto; gran finestrone aperto; tavolino con lampada; altro mobile presso la finestra, su cui una chitarra spagnola; porta chiusa nel fondo; un raggio di luna inonda la stanza e si riflette sull'alcova.

Cecilia
 

Oh! come è bello il ciel!... Par che natura

Ma di riposo ho d'uopo

 

(Cecilia entra nell'alcova)

Cecilia
<- Gonzales

Tutto è silenzio!... L'eco ha ripetuto

(Gonzales s'appressa a Cecilia, ma questa si sveglia di soprassalto e getta un grido)

Ciel!... chi s'appressa!

Gonzales e Cecilia
Donna, tu forse l'unica

(Gonzales fa per afferrare Cecilia, una freccia dalla finestra lo ferisce)

 

(Gonzales va alla finestra e scarica la pistola; grido d'allarmi interno)

 
Cecilia, Gonzales
<- Alvaro

Quali grida!... qual colpo!

Cecilia, Gonzales, Alvaro
<- Ruy, Alonso, avventurieri

Cecilia, Gonzales, Alvaro, Ruy, Alonso, avventurieri
<- Antonio, uomini, donne, servi

Indietro tutti! oppur la vostra spada

Cecilia, Gonzales, Alvaro, Ruy, Alonso, avventurieri, Antonio, uomini, donne, servi
<- Pery

In queste soglie? chi vi trasse?

Pery, poi Tutti
Vedi quel volto livido

(odesi un suono interno improvviso e fragoroso d'istrumenti selvaggi)

Chi s'appressa? qual fragor!

Cecilia, Gonzales, Alvaro, Ruy, Alonso, avventurieri, Antonio, uomini, donne, servi, Pery
<- Pedro

Cecilia
Gonzales, avventurieri, Ruy, Alvaro, Antonio, Alonso, Pedro, uomini, donne, servi, Pery ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava
Spianata dinanzi al castello di don Antonio de Mariz. A destra un'ampia grotta che occupa metà della scena, a sinistra un folto bosco; presso la grotta vi è... Caserma degli avventurieri: camera di rozzo aspetto, armi appese, giacigli, tavole e rozze panche, anfore di... La camera di Cecilia: alcova a destra con letto; gran finestrone aperto; tavolino con lampada; altro... Il campo degli Aimorè, sul limitare di una foresta, a poca distanza dal castello, che si scorge nel fondo. I sotterranei del castello, rischiarati da una face confitta in un pilastro, una porta nel fondo con una... Collina; si vede da lungi il campo degli Aimorè e il castello.
Atto primo Atto terzo Atto quarto

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