Atto primo

 

Scena prima

Palazzo d'Elaìsa, a sinistra, con scalinata. L'atrio, e i superiori appartamenti si scorgono disposti a festa notturna. Viali alla destra. L'avanti della scena presenta un padiglione. Nel fondo spiaggia del mare.
Musica di danza dal palazzo. Barche alla spiaggia. Gentiluomini che s'aggirano; poi Viscardo, indi Manfredo e Brunoro.

 Q 

gentiluomini

 
[N. 1 - Preludio e Coro d'introduzione]

 N 

CORO

Odi: ogni intorno echeggiano  

suoni giulivi e canti.

(verso il palazzo)

Vedi sparir, succedersi

festevoli danzanti.

Qui di piacer, di gioia

tutto è sorriso, ardor.

Tra vaghi incanti è questa

la reggia dell'amor.

Ad Elaìsa onor!

Regina della festa,

e dèa di tutti i cor...

Ad Elaìsa onor!

(si disperdono)

gentiluomini ->

<- Viscardo

 
[N. 2 - Cavatina]

 N 

VISCARDO
(sospirando alle ultime parole del coro)

La dèa di tutti i cor!    

ed ella il mio sol brama!

E, fido a un primo ardor

il mio non l'ama.

(con trasporto)

Bella, adorata incognita,

a me chi ti rapì?

Il tuo Viscardo, misero!

te cerca da quel dì.

Trovarti... rivederti

un solo istante ancora.

Udir, io t'amo... dirtelo!

morte fia dolce allora.

Privo di te, più vivere

non potrei omai così...

(s'interna pei viali)

S

Sfondo schermo () ()

Viscardo ->

 
[N. 3 - Coro e Cavatina, Recitativo]

 N 

VOCI

Elaìsa! Elaìsa!...  

(dal palazzo e da' viali arrivano gentiluomini e dame)

<- gentiluomini, dame, Brunoro

 

Ov'è? si cerca... sparve.

Forse aggirarsi gode

sotto ignota divisa.

Ecco Manfredo.

 

<- Manfredo

MANFREDO

(osservando intorno)

E neppur qui Elaìsa!  

Senza di lei che l'animava, or muta

langue la festa. Più non brilla un core.

Sparirono con lei piaceri e amore.

 

CORO

Forse amor la bella arresta  

con felice adorator.

MANFREDO

(Fier sospetto, ohimè! si desta

nel geloso ardente cor.

A lei tutti io già sacrai

i più dolci affetti miei:

tutti volti sono a lei

i miei voti, i miei sospir.

Tutto mio quel cor vorrei...

per me solo... ed un rivale

ora forse?... Idea fatale!...

Io rival potrei soffrir!...

Elaìsa me tradir!

Ah! no, no. Sì reo sospetto

è un oltraggio al suo candor.

Mercé cara e tanto affetto

spero alfin dal suo bel cor.)

CORO

(scorgendo Elaìsa)

Vien, regina della festa...

bella dèa di tutti i cor!...

 
(tutti le vanno incontro)
 

Scena seconda

Elaìsa con Damigelle dai viali. Nell'istesso momento Viscardo.

<- Elaìsa, damigelle, Viscardo

 
[N. 4 - Quartetto]

 N 

ELAÌSA

(guarda Viscardo con tenerezza che reprime, poi si volge a Manfredo)

Oh mio... german!... (Che palpito!)  

MANFREDO

(osservando)

(E quale ardor! Che sguardo!

BRUNORO

(fissando Viscardo)

(Chi vedo mai! Viscardo!)

ELAÌSA

Manfredo!...

(porgendogli la mano ch'ei bacia)

VISCARDO

(in contrasto)

(E in tante pene!...)

Elaìsa!...

ELAÌSA
(con trasporto a Viscardo sommessamente)

Mio bene!

 

ELAÌSA, VISCARDO E MANFREDO

(Vicino a chi s'adora  

dover frenarsi ognora!

E non poter esprimere

desiri, affetti, ardor!

Non v'è non v'è più barbaro

tormento nell'amor.)

BRUNORO

(È giunta, spero, l'ora

che sospirai sinora.

Celar le angoscie, il fremito

di mio spregiato ardor!...

Non v'è, non v'è più barbaro

tormento per un cor.)

CORO

(osservando Manfredo)

(Egli Elaìsa adora:

e dée frenarsi ognora!...

Non v'è, non v'è più barbaro

tormento nell'amor.)

MANFREDO
(marcato)

Voi spariste Elaìsa!...

ELAÌSA

Un raggio di speranza

una gentil sembianza...

m'illusero su oggetto

diletto a questo cor.

 
[N. 5 - Scena e Romanza]

 N 

VISCARDO
(colpito)

(Che ascolto!)  

MANFREDO
(con espressione ironica)

E questo

oggetto sì diletto al vostro core?...

ELAÌSA
(con affezione)

È una donna.

VISCARDO, MANFREDO E BRUNORO
(sorpresi)

Che dite?

ELAÌSA

Cui deggio padre... e cerco ognora. Udite:

 

Di un superbo vincitore  

Elaìsa a piè gemea,

e la vita gli chiedea,

fra i sospir, del genitor.

Del fier duce a giovin figlia

sulle ciglia trasse il pianto.

Pregò il padre, il baciò tanto

che la grazia le accordò.

A quell'angelo Elaìsa

la mercede in cor giurò.

 

TUTTI

Che bell'anima Elaìsa

giovinetta pur mostrò.

 

ELAÌSA

Sacra effigie protettrice

Elaìsa in sen portava,

e in memoria la donava

alla sua consolatrice...

Il suo nome v'incideva:

sii felice, le diceva...

Questa effigie ti protegga:

forse un dì ti rivedrò.

Ma quell'angelo Elaìsa

da due lustri invan cercò.

 

TUTTI

Ed un angelo, Elaìsa,

Siracusa in te trovò.

 
[N. 6 - Stretta dell'introduzione]

 N 

CORO

Or la danza si riprenda;  

gioia tutti i cor raccenda.

Elaìsa si festeggi:

quel bel nome all'aure echeggi;

e fra palpito soave

trovi un'eco in ogni cor.

Elaìsa!... Gioia!... Amor!

 

ELAÌSA, VISCARDO E MANFREDO

De' mortali nume in terra,

vita e gioia, amor, tu sei.

Nume in cielo degli dèi...

perché cielo è dove è amor.

Foco tuo gli affetti miei...

spiro sei di questo cor...

Viver sol dì amor desìo...

nel tuo ciel morire, amor.

 
(il coro ripete, e va poi disperdendosi)

gentiluomini, dame, Manfredo, Elaìsa, damigelle ->

 
 

Scena terza

Viali ombrosi, illuminati a pallide luci.
Viscardo e Brunoro.

 Q 

Viscardo, Brunoro

 
[N. 7 - Recitativo]

 N 

VISCARDO

Brunoro... o tu, l'antico,  

negli anni di mia gloria, e dolce amico,

vieni al mio seno ancor. Torna fortuna

a sorridermi omai.

BRUNORO
(marcato)

Ed a me pure.

VISCARDO
(con gioia)

E tu conosci... sai

dunque ove sta celato

(mostrandogli un ritratto, e baciandolo)

quest'idolo adorato,

di cui mi sorprendesti

l'imago a ribaciar quando giungesti?

BRUNORO
(con amarezza)

Sì, e quanto! e del dorato

suo carcere a me noti... e ognor dischiusi

gli aditi son... anche i segreti.

VISCARDO
(con ansia)

E a lei?...

BRUNORO

De' giardini trovatevi alla porta.

VISCARDO

Quando?

BRUNORO

Fra un'ora, e scorta

io vi sarò presso all'amata.

VISCARDO
(con viva gioia)

E allora!...

Ah! per te in ciel mi troverò Fra un'ora.

(parte)

Viscardo ->

 

Scena quarta

Brunoro, indi Elaìsa dall'opposta parte donde partì Viscardo.

 

BRUNORO
(con gioia feroce)

Ed io fra un'ora vendicato.  

 

<- Elaìsa

ELAÌSA

Quegli

che vi lasciò?...

BRUNORO
(con mistero marcato)

È l'avanzo

unico della misera, proscritta

casa di Benevento.

ELAÌSA

E voi!... Cielo!... Che sento...

BRUNORO

Ed io, contessa,

io so tutto... sì... tutto! Onde celarlo

de' nemici alle inchieste...

di Manfredo a' sospetti,

qual fratel l'accoglieste.

ELAÌSA
(agitata e sommessa)

Deh!... Il segreto!

BRUNORO

Fidatevi; ei m'è caro, ed or son lieto

ch'ei felice è d'amor.

ELAÌSA
(con fiducia e sorriso)

Oh! sì.

BRUNORO
(marcato)

Fra poco

ei sarà a piè dell'adorato oggetto...

che piangea... che trovò.

ELAÌSA
(turbata, e con impeto)

Che? Ciel... che dite?

BRUNORO

Il ver.

ELAÌSA

Viscardo! Un'altra!... Ah! no. Mentite.

BRUNORO

Io mentisco! Seguitemi.

ELAÌSA
(fremente)

Tremate.

Voi la morte d'alcuno pronunciate.

BRUNORO

Della rival.

ELAÌSA

(fiera)

Sì... se vi fia.

(con passione)

Viscardo

un traditore!

BRUNORO

Ebbene!

(avviandosi)

ELAÌSA

Viscardo!... Un'altra amar! Che orrore!

(segue Brunoro)

Brunoro, Elaìsa ->

 
 

Scena quinta

Stanza di Bianca nel palazzo di Manfredo.
Tavoli con doppieri a lumi accesi. Un'arpa. Sofà e sedie. Un verone che offre vista sul mare. Porte laterali. Grande porta nel prospetto.
Dame in conversazione. Alcune sedute giocando, altre discorrendo, due con Isaura, che addita Bianca seduta sul verone.

 Q 

dame, Isaura, Bianca

 
[N. 8 - Coro di donne e Cavatina]

 N 

CORO

Era stella ~ del mattino  

tanto bella! ~ e impallidì.

Parea rosa ~ di giardino

sì vezzosa! ed appassì.

Puro giglio, sull'albore,

chi ti fa languir così?

Al sorriso ella era nata

del destin più lusinghier:

la sua vita riserbata

a un Eliso di piacer...

pur segreto, fier dolore

va struggendo i suoi bei dì.

Chi sa forse!... Giovin core...

tutto a te brillò... e sparì.

 

BIANCA

(avanzando lentamente)

Oh! sì... mie care... Oh! sì,

tutto per me brillò... tutto sparì.

Or là, sull'onda, col pensier mio,

ver l'altra sponda, al suol natio,

fra dolci immagini, volava il cor.

Per me tornavano que' dì felici...

le notti d'estasi incantatrici...

quell'aure... i salici... il rio... l'ardor...

Ahi! ch'era sogno ingannator.

CORO

Racconsolatevi, bella dolente:

tornerà a splendervi il ciel ridente;

di gioie l'iride brillerà ancor.

BIANCA

(Di tua fede bello ognora,

torna, o caro, a chi t'adora:

sarai l'iride di gioia

che il mio cor farà brillar.

Quel bel ciglio tutto amore

era il ciel per me ridente:

un tuo sguardo al cor dolente

può la vita ridonar.)

 

 

Ma a mezzo il di lei corso  

è giunta omai la notte, o dolci amiche,

ite al riposo. Addio.

 
(le dame si ritirano per la porta di mezzo, che verrà aperta e chiusa da' paggi)

<- paggi

dame, paggi ->

 

Scena sesta

Bianca e Isaura.

 
[N. 9 - Recitativo]

 N 

BIANCA

Già un lustro, Isaura mia, già un lustro... eterno!  

Da che lasciai Catania,

e più no 'l vidi. Il sai...

ISAURA

Calmatevi, sperate.

BIANCA

Come? In che più sperar?

ISAURA

Potria la sorte

guidarlo in Siracusa.

BIANCA

Come vederlo, ei me veder?... se chiusa,

qual prigione, mi tien quegli che sposo

dovei seguir repente... senza addio...

e senza palesarmi all'idol mio,

ch'altro di me non conoscea che il nome?

Or, tu ben vedi, e come,

e in che sperar potrei?

Sol nella morte.

ISAURA

Ah! che veder dovrei?

Misera!

BIANCA

Oh Isaura! No, non pianger, vanne,

e riposa.

ISAURA

E spogliarvi?

BIANCA

Io sola...

ISAURA

Ch'io

doman vi vegga nel sorriso.

BIANCA

(le stringe la mano)

Addio.

 
(Isaura entra nella stanza a destra)

Isaura ->

 

Scena settima

Bianca, da un cofanetto d'ebano, sul tavolino, leva un libro, lo svolge, si concentra, guarda il cielo.

 
[N. 10 - Recitativo, Romanza e Duetto]

 N 

BIANCA

Preghiamo. ~ Ah! pregai tanto! Ma il mio labbro  

recita la preghiera...

ed il mio cor... là... a lui.

(ripone il libro)

L'ultima sera

ei cantava al mio piè. Da quanto amore

animati i suoi sguardi... ed il suo canto!

Quest'era il tema.

(eseguisce sull'arpa il ritornello della canzone che canterà poi Viscardo)

 

Scena ottava

Brunoro dalla porta a sinistra, fa cenno a Viscardo d'entrare.

<- Brunoro, Viscardo

 

BRUNORO
(sommessamente)

Entrate.  

VISCARDO

(sulla soglia ravvisando Bianca)

Eccola.

BRUNORO

Io mi ritiro.

Là intanto vi celate.

(accennando il verone)

VISCARDO

(presso al verone)

La mia vita

è tua.

 
(Viscardo si cela nel vano del verone. Brunoro cava un foglio, lo posa sul tavolino rapidamente ed esce)

BRUNORO

Forse tra poco ella è finita.

Brunoro ->

 

Scena nona

Bianca e Viscardo celato.

 

BIANCA

(cessando dal suono)

Ah! lo ripeto ognora!  

Ma quella voce! oh ancora

la sua voce una volta!

 

VISCARDO

(dal verone)

Ti creò per me l'amor,  

per amarti mi fe' il cor,

sol mio voto, mio pensier,

de' miei sogni sei piacer.

 

BIANCA
(colpita e con trasporto)

Cielo!  

 

VISCARDO

Tutto io trovo, o cara, in te:

tu sei vita e ciel per me.

 

BIANCA

(che si sarà alzata, e accorrendo)

Viscardo!...

VISCARDO

(escendo)

Bianca!...

 

VISCARDO

Ah! ti trovai, bell'angelo!...  

BIANCA

Io ti rivedo ancor!

BIANCA E VISCARDO

È troppo, oh dio! la gioia

che mi rapisce il cor.

BIANCA

Guardami... o caro... guardami...

VISCARDO

In estasi ti miro...

BIANCA E VISCARDO

Ecco il celeste spiro

di voluttà, d'amor.

BIANCA

Non sai quant'io penava!...

VISCARDO

Io già la vita odiava...

BIANCA E VISCARDO

Ma... ti trovai, bell'angelo...

ma ti rivedo ancor!

Compensa pene e lagrime

la gioia del mio cor.

BIANCA

Or meco siedi, e narrami...

(s'avvede del foglio sul tavolino)

Ma un foglio qui vegg'io

volevi tu sorprendermi!...

VISCARDO

Forse Brunoro...

BIANCA

Oh dio!

(colpita)

Brunoro!

VISCARDO

In te qual fremito!...

BIANCA

L'iniquo! ah! tu non sai!...

(apre il foglio e legge)

«Amore spregiato sarà vendicato.»

Per te sol tremo...

(va al verone osservando)

VISCARDO

Il perfido!

BIANCA
(affannosa)

Oh ciel!...

VISCARDO

Che avvien!...

BIANCA

Dall'andito

terren che qui conduce,

s'approssima una luce.

Come salvarti?... ohimè!...

VISCARDO

Non paventar per me.

BIANCA

Ah! là... c'è Isaura... celati...

VISCARDO
(deliberato)

In tua difesa io resto.

BIANCA

V'è istante più funesto!

(guidandolo verso la porta)

VISCARDO

A che ti trasse, o misera,

il mio fatale amore!...

Ma tema il mio furore

chi offenderti oserà.

Insieme

BIANCA
(con disperazione)

Se ti son cara... oh!... celati:

non i miei dì!... l'onore!

Oh dio!... mi manca il core...

Abbi di me pietà...

 
(ella trascina Viscardo alla porta, l'apre, lo spinge addentro e chiude, poi spegne il lume e si getta sul sofà)

Viscardo ->

 

Scena decima

Elaìsa dalla porta a sinistra, con lampada in mano. Scorge il lume appena spento, indi s'avvede di Bianca sul sofà.

<- Elaìsa

 
[N. 11 - Recitativo e Duetto]

 N 

ELAÌSA

Tutto è tenebre... e si tace...  

È fumante ancor la face...

ella è sola... e dormir finge.

Ei celossi.

(esamina le porte)

BIANCA

(volgendo il capo)

Che mai vedo!

Una donna!

ELAÌSA

(presso la porta di prospetto)

Là Manfredo.

BIANCA

Ciel! conosce...

ELAÌSA

(presso la porta a destra)

Qui...

BIANCA

(appena respirando)

Oh terrore!

ELAÌSA

Chiuso addentro!

(spingendo la porta)

BIANCA

(facendosi coraggio)

Qual rumore!

Voi... che osate in queste stanze?

E chi siete?...

ELAÌSA

(fissando Bianca)

Io! Quai sembianze!...

(risovvenendosi d'una idea, poi respingendola)

No, no.

BIANCA

Ebbene! che volete?

ELAÌSA
(con impeto)

Quella chiave.

BIANCA

A voi? Chi siete?

ELAÌSA

Chi son io? chi son? Tremate.

Rival vostra.

BIANCA
(colpita)

Rival! (Cielo!)

ELAÌSA

Che vogl'io? Su lui che amate...

e su voi, vendetta.

BIANCA

Io gelo.

 

ELAÌSA

Di Viscardo io sono amante:  

egli m'ha per voi tradito.

Qui felice, già un istante,

ha con voi d'amor gioito.

Ma a punire uno spergiuro...

una moglie traditrice,

qui, di tante colpe ultrice,

una furia me guidò.

BIANCA

(che l'avrà osservata)

Con sì angelico sembiante

voi sì fiero avreste il core!

Ah! confusa... palpitante...

voi compite il mio terrore.

Io non oso... non sapea...

Ve lo giuro, io non son rea.

Deh! pietà d'un'infelice

che già tanto, oh dio! penò.

 

ELAÌSA
(con impeto crescente)

Sì!... penaste?... e or io!... Viscardo!  

Ei... Viscardo! ov'è?

BIANCA
(atterrita)

Gran dio!

Oh! frenate quel trasporto...

se Manfredo v'ode... è morto.

ELAÌSA
(fiera)

Ei v'è dunque? è là. Schiudete.

BIANCA

Deh!...

ELAÌSA

A Manfredo...

(minacciosa per avviarsi alla porta)

BIANCA

(con grido soffocato)

No. Egli... è là.

BIANCA

Ma se è ver che voi l'amate...

la sua morte non vogliate.

La mia fama... la mia vita!

Deh! per esso almen pietà!

Insieme

ELAÌSA

Fiere angosce voi provate...

ma le mie non eguagliate.

Voi amata... ed io tradita!

No... non v'è... non v'è pietà.

 

ELAÌSA

Egli... voi... Manfre...

(volendo chiamare)

BIANCA

(atterrita, slanciandosi avanti lei)

Ah!...

 

Scena undicesima

Dalla porta a destra s'avanza Viscardo staccandosi da Isaura, che tenta trattenerlo, Elaìsa e Bianca.

<- Viscardo, Isaura

 
[N. 12 - Scena, Quintetto e Finale I]

 N 

VISCARDO
(ad Elaìsa)

Fermate.  

BIANCA E ISAURA

Cielo!

ELAÌSA
(a Viscardo)

Oh perfido!

VISCARDO

Lo sono.

Vostri sdegni in me sfogate:

la mia vita v'abbandono;

ma con lei, deh! giusta siate,

né oltraggiate il suo candor.

Ch'io morendo trovi ognora

generoso sì bel cor.

ELAÌSA

E il bel cor tu invochi ancora

che tradisti in sì rea guisa?

VISCARDO

Sol per lei... pietà!... Elaìsa!

ELAÌSA

(volendo avviarsi alla porta di mezzo)

No.

BIANCA

(colpita)

Elaìsa! questo nome...

(trattenendo Elaìsa, e con tutta l'ansia)

Cielo!... è il vostro?... Dite...

ELAÌSA

È il mio.

BIANCA

(cavandosi dal seno un'effigie, che bacia, e presenta ad Elaìsa)

Quest'effigie conoscete?

ELAÌSA

Giusto dio! che miro!... e come...

come voi la possedete?

BIANCA

Me n' fe' dono un'Elaìsa...

cui salvava il genitor.

ELAÌSA

(incerta... quasi per abbracciare Bianca)

Ella!... oh padre! ed io!...

 

Scena dodicesima

S'apre repente la gran porta di mezzo, e si presenta Manfredo; dopo lui due Scudieri e sei Guardie, che restano fuori della porta, da cui si vede una sala d'armi.

<- Manfredo, due scudieri, sei guardie

 
(colpiti)

ELAÌSA, ISAURA E VISCARDO

Manfredo!  

È perduta!

Insieme

BIANCA

Manfredo!

Son perduta!

 

ELAÌSA

Ed or!...

MANFREDO

(sorpreso allo scorgere Elaìsa e Viscardo)

(Che vedo!

Ma!... Brunoro!...)

MANFREDO

(È il traditor!)

BIANCA, ISAURA E VISCARDO

Oh mio terror!

Insieme

ELAÌSA

Oh genitor!

(Bianca va mancando; Isaura la sorregge, e poi accorrono dame e damigelle)

<- dame, damigelle

 

MANFREDO
(marcato ad Elaìsa)

Elaìsa in queste soglie!...  

Voi credea nel vostro tetto.

Alto ben sarà l'oggetto,

che in tal ora vi guidò.

(Gelosia, timor, sospetto,

più nel sen celar non so.

Così barbaro tormento

quanto ancor soffrir dovrò?)

BIANCA

(Del tiranno minaccioso

freme il core all'atro aspetto.

Elaìsa con un detto

forse perdere ci può.

Non per me per lui pavento.

Per salvarlo io morirò.

A più barbaro cimento

ahi! qual core si trovò!)

Insieme

ELAÌSA
(marcata)

Pace... onore... amor... riposo

vi s'insidia... in questo tetto.

Sì... terribile è l'oggetto

che in tal ora me guidò.

(Padre! oh padre mio diletto,

come il giuro compirò?

A più barbaro cimento

ahi! qual core si trovo?)

VISCARDO

(Del tiranno minaccioso

freme il core all'atro aspetto.

Elaìsa con un detto

forse perdere ci può.

Non per me per lei pavento.

Per salvarla io morirò.

A più barbaro cimento

ahi! qual core si trovò!)

 

ISAURA E CORO

(Qual sorpresa, qual sospetto!

per lei trema il cor nel petto.

A qual barbaro cimento

fier destino la serbò!)

MANFREDO

Questo fatal mistero

or dunque palesate.

Saper vo' tutto... il vero.

Né alcun salvar cercate.

Tremi chi me tradisce...

chi d'ingannarmi osò.

 

MANFREDO

Le guardie... olà.  

(due scudieri partono)

due scudieri ->

BIANCA E VISCARDO

(Che palpito!)

ELAÌSA

(contrasta con impeto)

Un nero tradimento!...

MANFREDO

Ebbene!

BIANCA

(Io tremo...)

VISCARDO

(Oh dio!...)

ELAÌSA

Due perfidi...

(sguardo rapido a Bianca e Viscardo)

MANFREDO

(minaccioso)

Quali!...

VISCARDO

(deliberato avanzandosi)

Io.

Io... sol...

MANFREDO

Che!...

ELAÌSA

(atterrita dal pericolo di Viscardo cangia repente)

Ei... sol... Due perfidi...

(rapidamente)

Giurarvi morte udia...

costor fra l'ombre sparvero...

me tosto ei n'avvertia...

Voi qui a salvar solleciti

tal cura ne guidò.

BIANCA

(Qual donna!)

VISCARDO

(Ed ella or salvaci!)

MANFREDO
(sospettoso)

Fia vero quel che sento?...

VOCI
(di dentro)

All'armi! Tradimento!

Agrigento! Agrigento!

MANFREDO

D'orror mi freme il cor.

ELAÌSA

Oh giuro! oh genitor!

 

Scena tredicesima

Coro di Gentiluomini, Dignitari, e Guardie che si dispongono nella sala.

<- gentiluomini, dignitari, guardie

 

CORO

Manfredo... eccoci a te,  

sia morte ai traditor.

Son tuoi la nostra fé,

gli acciari... il cor.

L'oste, il cimento ov'è?

Noi coglierem con te

novelli allor.

Sia morte al traditor.

 

MANFREDO

De' valorosi ecco l'accento:

de' generosi ecco l'ardor.

Tenta sorprenderci forse Agrigento...

forse ha rei complici qui un traditor...

Ma tutti tremino del mio furor.

CORO

Se di sorprenderci tenta Agrigento

tremi coi complici sui traditor.

ELAÌSA E BIANCA
(ai cavalieri)

A voi sorrida fida vittoria

serto di gloria v'appresta amor.

Il dì novello sorga più bello,

di calma e gioie apportator.

CORO

Il dì novello sorga più bello,

di calma e gioie apportator.

VISCARDO
(marcato)

L'alta vendetta a me più spetta,

cader mia vittima de' il traditor.

Voi non sapete qual fera sete

di quel reo sangue m'arda nel cor.

Invano celasi al mio furor.

CORO

Compi la nobile giusta vendetta;

premio t'aspetta di fé e valor.

 
Trombe e tamburi dall'interno che si rispondono, e poi s'uniscono. Soldati che arrivano, Popolo che accorre, e si dispongono nella sala d'armi.

<- soldati, popolo

 

TUTTI

Udite i segnali... le trombe guerriere.  

Il popolo accorre... s'uniscon le schiere.

Scoprir gli assassini... incontro al nemico...

sfidarlo... annientarlo! Vendetta! Furor!

La fede n'accende... ci guida la gloria.

Coroni vittoria l'ardire, il valor.

 
(Manfredo s'unisce ai cavalieri e segue i soldati con Viscardo che s'incontra con Bianca. Elaìsa stringe la mano di questa, che rimane con Isaura e le damigelle)

Manfredo, Viscardo, soldati, guardie, dignitari, gentiluomini, popolo, Elaìsa, dame, sei guardie ->

 

Fine (Atto primo)

Atto primo Atto secondo Atto terzo

Palazzo d'Elaìsa con scalinata; l'atrio, e i superiori appartamenti si scorgono disposti a festa notturna; viali e un padiglione; nel fondo spiaggia del mare.

(barche alla spiaggia)

gentiluomini
 

[N. 1 - Preludio e Coro d'introduzione]

gentiluomini ->
<- Viscardo

[N. 2 - Cavatina]

Viscardo ->

[N. 3 - Coro e Cavatina, Recitativo]

(voci da fuori)

Elaìsa! Elaìsa!...

<- gentiluomini, dame, Brunoro

gentiluomini, dame, Brunoro
<- Manfredo

E neppur qui Elaìsa!

gentiluomini, dame, Brunoro, Manfredo
<- Elaìsa, damigelle, Viscardo

[N. 4 - Quartetto]

Oh mio german! Che palpito!

Elaìsa, Viscardo, Manfredo, Brunoro, Coro
Vicino a chi s'adora

[N. 5 - Scena e Romanza]

Che ascolto! / E questo

[N. 6 - Stretta dell'introduzione]

Coro, poi Elaìsa, Viscardo e Manfredo
Or la danza si riprenda
Brunoro, Viscardo
gentiluomini, dame, Manfredo, Elaìsa, damigelle ->

Viali ombrosi, illuminati a pallide luci.

Viscardo, Brunoro
 

[N. 7 - Recitativo]

Brunoro... o tu, l'antico

Brunoro
Viscardo ->

Ed io fra un'ora vendicato

Brunoro
<- Elaìsa

Brunoro, Elaìsa ->

Stanza di Bianca nel palazzo di Manfredo; tavoli con doppieri a lumi accesi; un'arpa; sofà e sedie; un verone che offre vista sul mare; porte laterali; grande porta nel prospetto.

dame, Isaura, Bianca
 

[N. 8 - Coro di donne e Cavatina]

Coro, poi Bianca
Era stella ~ del mattino

Ma a mezzo il di lei corso

dame, Isaura, Bianca
<- paggi
Isaura, Bianca
dame, paggi ->

[N. 9 - Recitativo]

Già un lustro, Isaura mia, già un lustro... eterno!

Bianca
Isaura ->

[N. 10 - Recitativo, Romanza e Duetto]

Preghiamo. Ah! pregai tanto!

(Bianca eseguisce sull'arpa il ritornello della canzone che canterà poi Viscardo)

Bianca
<- Brunoro, Viscardo

Entrate / Eccola / Io mi ritiro

(Viscardo si cela nel vano del verone; Brunoro cava un foglio e lo posa sul tavolino)

Bianca, Viscardo
Brunoro ->

Ah! lo ripeto ognora!

Cielo! / Tutto io trovo, o cara, in te

 

(Viscardo si rivela)

Bianca
Viscardo ->
Bianca
<- Elaìsa

[N. 11 - Recitativo e Duetto]

Bianca, Elaìsa
<- Viscardo, Isaura

[N. 12 - Scena, Quintetto e Finale I]

Viscardo, Bianca, Isaura ed Elaìsa
Fermate / Cielo! / Oh perfido!
Bianca, Elaìsa, Viscardo, Isaura
<- Manfredo, due scudieri, sei guardie
Bianca, Elaìsa, Viscardo, Isaura, Manfredo, due scudieri, sei guardie
<- dame, damigelle
Bianca, Elaìsa, Viscardo, Isaura, Manfredo, sei guardie, dame, damigelle
due scudieri ->
 
Bianca, Elaìsa, Viscardo, Isaura, Manfredo, sei guardie, dame, damigelle
<- gentiluomini, dignitari, guardie
Coro e Manfredo, poi Elaìsa e Bianca, indi Viscardo
Manfredo... eccoci a te

(trombe e tamburi dall'interno che si rispondono)

Bianca, Elaìsa, Viscardo, Isaura, Manfredo, sei guardie, dame, damigelle, gentiluomini, dignitari, guardie
<- soldati, popolo
Bianca, Isaura, damigelle
Manfredo, Viscardo, soldati, guardie, dignitari, gentiluomini, popolo, Elaìsa, dame, sei guardie ->
 
Scena prima Scena seconda Scena terza Scena quarta Scena quinta Scena sesta Scena settima Scena ottava Scena nona Scena decima Scena undicesima Scena dodicesima Scena tredicesima
Palazzo d'Elaìsa con scalinata; l'atrio, e i superiori appartamenti si scorgono disposti a festa notturna;... Viali ombrosi, illuminati a pallide luci. Stanza di Bianca nel palazzo di Manfredo; tavoli con doppieri a lumi accesi; un'arpa; sofà e sedie; un... Piazza, a sinistra il palazzo di Manfredo; a destra tempio, botteghe e tende nel... Ricinto remoto attiguo al palazzo di Manfredo, sparso di cipressi e salici, chiuso da alto muro con merli;... Stanza nel palazzo abitato da Elaìsa; un'alcova in prospetto chiusa da coltrinaggio; due porte laterali; una...
[N. 1 - Preludio e Coro d'introduzione] [N. 2 - Cavatina] [N. 3 - Coro e Cavatina, Recitativo] [N. 4 - Quartetto] [N. 5 - Scena e Romanza] [N. 6 - Stretta dell'introduzione] [N. 7 - Recitativo] [N. 8 - Coro di donne e Cavatina] [N. 9 - Recitativo] [N. 10 - Recitativo, Romanza e Duetto] [N. 11 - Recitativo e Duetto] [N. 12 - Scena, Quintetto e Finale I] [N. 13 - Coro d'introduzione e Aria, Recitativo e Aria di Viscardo] [N. 14 - Gran scena] [N. 15 - Scena e Duetto] [N. 16 - Scena e Terzetto, Finale II] [N. 17 - Scena e Romanza di Elaìsa] [N. 18 - Scena e Duetto finale]
Atto secondo Atto terzo

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