Eccoti la Gierusalemme liberata. Non rimproverarmi per la qualità del titolo. Questo non è poema. È un drama estratto bensì dal più nobile di tutti i poemi. Per ridurlo a tale stato non ci ha voluto poca fatica. Lo conoscerà chi sa ben conoscere. Se in esso dal canto mio non ritroverai, che lodare: loderai almeno quel gran motivo, che ho avuto di farti vedere nelle presenti contingenze sulle scene dell'Adria il redivivo trionfo, che quanto prima vedrai non fintamente a camminare per le strade di Venezia. Credilo, e vivi felice.
La musica è del famoso sig. Carlo Pallavicino, e tanto basti.
L'architettura, e pittura del signor Ippolito Mazarini.
Gl'abiti del sig. Gasparo Pellizari.