www.librettidopera.it

La forza del destino

§

[Sinfonia]

Siviglia; sala tappezzata di damasco con ritratti di famiglia ed arme gentilizie, addobbata nello stile del secolo 18º; di fronte due finestre: quella a sinistra chiusa, l'altra a destra aperta e praticabile, dalla quale si vede un cielo purissimo, illuminato dalla luna, e cime di alberi; tra le finestre è un grande armadio chiuso; ognuna delle pareti laterali ha due porte; a sinistra in fondo è l'appartamento del Marchese, più presso al proscenio quello di Leonora; a mezza scena, alquanto a sinistra, è un tavolino coperto da tappeto di damasco, e sopra il medesimo una chitarra, vasi di fiori, due candelabri d'argento accesi con paralumi, sola luce che schiarirà la sala; un seggiolone presso il tavolino; un mobile con sopra un oriuolo fra le due porte a destra; altro mobile sopra il quale è il ritratto, tutta figura, del Marchese, appoggiato alla parete sinistra; la sala sarà parapettata.

Marchese, Leonora
 
Marchese, Leonora
<- Curra

[Introduzione - Scena]

Buona notte, mia figlia

Leonora, Curra
Marchese ->

[Recitativo e Romanza]

Temea restasse qui fino a domani!

[Scena e Duetto]

M'aiuti, signorina

Leonora, Curra
<- Alvaro

[Scena - Finale I]

Quale romor! / Ascendono le scale!

(dopo vari colpi àpresi con istrepito la porta del fondo)

Leonora, Curra, Alvaro
<- Marchese, due servi

Vil seduttor! Infame figlia!

(Alvaro getta la pistola, che percuote al suolo, scarica il colpo, e ferisce mortalmente il Marchese)

Io muoio! / Arma funesta!

Leonora, Curra, Alvaro
due servi, Marchese ->