Serenissimi sig.ri e padroni colendissimi

Zeffiro, e Clori, figurati dagli antichi deità di primavera, sereniss. e felicissimi sposi, hanno tanta proporzione con la vostra giovanile età, e con la gioia de' vostri cuori, che per avventura non potevano i toscani teatri, trovar canto più alle vostre reali orecchie accomodato, di quello de' loro amori. Resta, che, si come dal congiungimento di questi, per ornamento della terra, nacquero fiori, così dalle vostre fortunate nozze, per ornamento d'Italia, nascano frutti di magnanima, e bellissima prole. Io, tale all'altezze vostre augurandola, questo parto del mio sterile ingegno, mando ad essere avvivato dal serenissimo sole della vostra gloria, ed ad ambi umilissimamente m'inchino.

Dalla corte di Toscana il dì 14 d'ottobre 1628.

Di vv. aa. ss.

umilissimo, e devotissimo servo

Andrea Salvadori

Serenissimi sig.ri e padroni colendissimi Argomento della Flora
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